La pagina dei buoni , ma non troppo salutari, propositi… vorrei fare una fic su fay e kurogane…ma tanto lo so che farà schifo!!! Ma sarà solo per tastare il terreno!
E sì lo so che non dovrei stare a certe ore a scrivere certe cose… ma uff… tanto nn riesco a dormire perché sto male!!!
NOT HIS NAME
(perché in inglese , questo titolo del menga , vi chiederete… perché in italiano suona peggio!!!)
Quella era DAVVERO una brutta mattinata.
Avevano cercato la piuma di Sakura per un’intera giornata , senza nessun risultato per di più , e si erano ritrovati lontani chilometri e chilometri dal loro alloggio tutto per colpa di quella stupida palla di pelo che continuava fastidiosamente a saltellare sulla sua testa dicendo che sentiva la presenza di qualcosa chissà dove.
Erano riusciti a tornare in città che era notte inoltrata e avevano appena fatto in tempo a mettere piede nella stanza dove avrebbero dovuto dormire che gli ennesimi strani esseri li avevano attaccati.
Morale della favola , aveva dormito pressocchè niente.
Almeno avesse potuto prolungare il suo sonno come stavano facendo Shaoran e Sakura!
Ma no! Quello stupido coso doveva saltargli sullo stomaco per svegliarlo.
“Puh! E’ ora di svegliarsi Kuro-pyon!”
Davvero davvero DAVVERO una brutta mattinata.
La forza di alzarsi , Kurogane la trovò soltanto nella furia omicida nei confronti di Mokona.
Così fu che quel giorno palesò la sua presenza in giardino.
“Puh! Kuro-tan è cattivo! Vuole fare del male a Mokona!” piagnucolò Mokona saltellando vivacemente tra le braccia di Fay.
“Oh Kuro-wanwan! Già di cattivo umore di prima mattina? Non farà bene alla salute di Kuro-pin!”
Fay non mostrava segni di sonno o stanchezza anzi se ne stava allegro e sorridente in giardino ad arrostire qualcosa per la colazione , la qual cosa mandò ulteriormente in bestia Kurogane.
“Giacchè sei sveglio andresti al pozzo in città a prendere l’acqua , Kuro-ron?” chiese Fay tornando ad occuparsi del loro prossimo pasto.
“Non mi avrai fatto svegliare da quella gelatina saltellante per fare questo???” si imbufalì Kurogane.
“Kuro-chan è sempre prevenuto!” si lamentò Fay guardando Mokona con un’espressione di finta afflizione.
“Smettila di chiamarmi a quel modo!!!” ringhiò Kurogane.
“Va bene Kuro-puh!”
Imprecando e ricordando a sé stesso che non gli era più consentito uccidere , Kurogane afferrò un secchio e a passi pesanti si diresse verso il pozzo.
La brutta mattinata era riuscita a peggiorare grazie alla palla di pelo ed a quello stupido mago.
Al suo ritorno trovò Fay e Mokona comodamente seduti sull’erba a mangiucchiare.
“Puh! Kuro-rin è proprio uno scansafatiche! Se l’è presa comoda!” commentò Mokona.
“Hai proprio ragione! Non prende sul serio i suoi compiti!” concordò Fay.
“Ma se voi due ve ne stati lì seduti a far niente!!!” si infuriò nuovamente Kurogane.
“Non puoi certo pretendere che una persona debole come me sopporti una tale fatica! Che persona senza cuore che è Kuro-pi!” si giustificò con un’alzata di spalle Fay.
“E SMETTILA CON QUESTI NOMI!!!” Kurogane si avvicinò minaccioso.
“Puh! Mokona va a svegliare Shaoran e Sakura!” si defilò velocemente la saggia guida.
Fay invece non fece una piega. Afferrò il cucchiaio con cui stava mangiando e bloccò Kurogane con una sola fluida mossa.
Cacciandogli in bocca una porzione enorme del semolino che avevano per colazione.
Kurogane deglutì, tossicchiò e sputacchiò per sopravvivere al soffocamento.
“Fa male agitarsi a stomaco vuoto Kuro-pon!” gli disse Fay porgendogli la sua razione.
Kurogane lo afferrò con astio , ma il suo stomaco, vuoto per l’appunto , lo costrinse a sedersi e a mangiare.
“Sono davvero stufo di tutti questi nomi idioti!” si lamentò Kurogane tra una cucchiaiata e un’altra.
“Sembra che non sai il mio nome e devi sempre inventartene uno diverso!” continuò sfogando la sua rabbia sul semolino.
“Non è molto diverso da quello che fai tu…” gli rispose sorridendo Fay.
Kurogane rimase interdetto , interrompendo il suo pasto col cucchiaio ancora in bocca.
“Nemmeno tu usi mai il mio nome…” gli fece notare Fay senza perdere il sorriso.
“Anzi… io uso dei soprannomi , ma li uso. Tu nemmeno mi chiami! Forse tu non lo sai davvero come mi chiamo io…”
Fay aveva ripreso a fissare la propria ciotola della colazione. La sua espressione non era mutata , mail suo tono lasciava presupporre che dietro lo scherzo potesse esserci dell’altro.
A Kurogane dava fastidio che si storpiasse il suo nome, ma forse a Fay infastidiva il fatto che non ci si rivolgesse a lui col suo.
Kurogane riprese a mangiare.
Quando la ciotola fu vuota la porse al compagno di viaggio guardando distrattamente nella direzione opposta.
“Grazie… Fay.”
Il mago sorrise prendendo la ciotola.
“Di nulla Kurogane.”