Fanfic su artisti musicali > Panic at the Disco
Ricorda la storia  |      
Autore: HandfulOfDust    03/08/2010    2 recensioni
Un messaggio. Mittente: JWalk. Evento da segnare sul calendario, il precedente risaliva a secoli prima. E ora Spencer è intimorito, ha paura di leggere perché non sa che troverà scritto, per cui lascia il sidekick sul comodino vicino al letto e va a dormire.
Si gira e si rigira tra le lenzuola, indeciso tra il cercare di dormire e il leggere quel dannato messaggio, ma alla fine la stanchezza prevale. In fondo Jon non si era fatto sentire per mesi, perché Spencer avrebbe dovuto rispondere immediatamente?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jon Walker , Spencer Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: I wanna scream I love you from the top of my lungs, but I'm afraid that someone else will hear me

Genere: Slash

Pairing: Joncer

Prompt: Jon Walker on drums in Vehicle!

Disclaimer: Non mi appartengono, ahimè!

Note: Stavolta nulla di depresso, siate ggggioiosi! XD

 

 

~ I wanna scream I love you from the top of my lungs, but I'm afraid that someone else will hear me

 

Erano passati alcuni mesi da quando i Panic, le sensazionali scoperte di mamma Pete, si erano divisi esattamente a metà, Brendon e Spencer da una parte, Jon e Ryan dall'altra.

Era passato anche parecchio tempo da quando Spencer aveva smesso di sperare di rivedere Jon a quattr'occhi o di parlarci senza che il mondo lo sapesse, come era accaduto per i tweet di auguri.

Mentre Brendon era decaduto nella pazzia più totale, girando per casa/studi della DecayDance/casa di mamma Pete con i vecchi gilet di Ryan invocando Dio di far rinsavire quel povero ormai hippy, il batterista era diventato solitario e taciturno più del solito.

 

Dopo essere tornato dallo studio di registrazione, Spencer prende il sidekick e per poco non mi rimane secco. Un messaggio. Mittente: JWalk. Evento da segnare sul calendario, il precedente risaliva a secoli prima. E ora Spencer è intimorito, ha paura di leggere perché non sa che troverà scritto, per cui lascia il sidekick sul comodino vicino al letto e va a dormire.

Si gira e si rigira tra le lenzuola, indeciso tra il cercare di dormire e il leggere quel dannato messaggio, ma alla fine la stanchezza prevale. In fondo Jon non si era fatto sentire per mesi, perché Spencer avrebbe dovuto rispondere immediatamente?

La mattina, come sempre, arriva troppo presto e appena il ragazzo si sveglia è in quel piacevole stato di incoscienza, immemore di tutto se non del fatto che è sveglio da pochissimi minuti. Come si gira su un fianco vede il suo benedettissimo cellulare e improvvisamente ricorda. Ma forse è stato solo un sogno. Anzi, sicuramente è stato solo un sogno, gli hippy non hanno cellulari e se li avessero non manderebbero messaggi a componenti di band non hippy.

Per rassicurarsi controlla ed ha un colpo al cuore come la sera precedente. Non era affatto un sogno, era una cosa reale ed era sullo schermo, pronta per essere letta.

Spencer si sente un'idiota. Anzi lo è. Perché dovrebbe temere un'innocua serie di caratteri scritti? Bastava fingere di non ricordare le sere passate a piangere come una ragazzina, mentre Brendon si ubriacava per scordarsi che il mondo gli stava crollando addosso.

Bastava fingere di non essere mai stato male per quell'abbandono, di non aver perso il sorriso o la voglia di scherzare.

- Ebbene, recitiamo!

Spencer lo dice a voce alta per essere più sicuro e nel frattempo apre finalmente il messaggio.

"Hey, è tanto che non ci sentiamo. Tutto bene? Volevo sapere se ti andava di incontrarci, ho bisogno del tuo aiuto. Chiamami, Jon"

Il ragazzo è sconvolto. Chiamare Jon Walker, il fantastico e traditore Jon Walker che ha bisogno, guarda caso, proprio del suo aiuto?

Forse aveva bisogno prima di parlarne un attimo con qualcuno, ma chi? L'unico, strano a dirsi, che poteva dargli un consiglio serio era Brendon, per cui Spence lo chiama senza pensarci troppo.

Il telefono squilla a vuoto per parecchio, ma alla fine il cantante risponde.

- Spencer Smith, hai una minima idea di che ore sono?

- No.

Effettivamente, angosciato dalle richieste di aiuto di Jon, non aveva guardato l'orologio.
- Che ore sono perchè?

- Le otto di mattina!

- E dunque?

- E' l'alba, Spencer!

- Per te, forse. Comunque ascoltami, Jon mi ha mandato un messaggio ieri.

Momento di silenzio. Spencer si chiede se Brendon si sia addormentato.

- JON COSA????

Evidentemente no. Era molto più sveglio di prima.

- Quello che ti ho detto. Un messaggio..in cui mi chiedeva di chiamarlo per vederci. Dice di aver bisogno del mio aiuto.

- Uau. E l'hai chiamato?

- No Brendon, ho chiamato te.

- Ma..io mica sono Jon!

- Non sono a questi livelli, avevo bisogno di un consiglio. Lo chiamo o no?

- Certo, non sei curioso di sapere che vuole? Ma magari aspetta, o lo svegli di soprassalto!

- Ehm. Sì Brendon, grazie e scusa se ti ho svegliato.

- Niente, carissimo, fammi sapere che succede!

- Ovvio.

Spence stacca. Deve lasciarsi travolgere dalla curiosità quindi. O lo fa ora o non lo fa più, chissenefrega dell'ora.

Jon non risponde, parte la segreteria e da un lato Spence tira un sospiro di sollievo, comunica al vuoto di essere felice di aiutarlo e di vedersi l'indomani, magari.

Tempo tre minuti e Spence riceve un messaggio di risposta, il giorno seguente si sarebbero visti. Che stupido, si era fatto duemila problemi e ora si rende conto che Jon è nella sua identica situazione.

 

Spencer siede in un bar in cui non era mai entrato prima. Si guarda intorno, forse è arrivato in anticipo. Forse Jon è in ritardo. Ha perso la cognizione del tempo.

Fa in tempo a pensarlo e..apparizione. Eccolo che entra, con i capelli più lunghi del solito, i suoi ricci naturali, senza barba e baffi come lo aveva conosciuto. E' più bello del solito.

Spencer sente che tra poco andrà in iperventilazione come una tredicenne di fronte alla sua star preferita, ma ormai lo sa. Sono anni che lo sa. E non ha mai avuto il coraggio di ammetterlo.

Jon sembra impassibile, anche se sorride appena scorge il suo ammiratore segreto.

- Eccoti, sei venuto!

- Te l'avevo detto che l'avrei fatto.

I due ridono insieme, sembra una cosa così semplice da fare insieme. Parlano del più e del meno e bevono mojito come se nulla fosse.

- Jon, in cosa ti devo aiutare? Sembrava importante dal messaggio..

- Ah beh..non odiarmi eh..

- Non lo farò, dai, svuota il sacco.

- Ho bisogno di aiuto per..suonare la batteria.

- La batteria?

- Sì, sai..io e Ryan registriamo una cover di Vehicle e io dovrei e vorrei suonare la batteria, sai per provare..

- Ah. E perchè lo chiedi a me?

- Perchè sei il miglior batterista che io conosca.

- Smettila di adularmi e sii serio.

Jon ride, il vero motivo non può essere spiegato.

- Perchè sei mio amico e suoni la batteria.

- E dimmi..gli amici scompaiono per mesi e mesi e riappaiono quando hanno bisogno di aiuto?

- No Spence, quelli si chiamano opportunisti! E io non lo sono, sono solo un lurido bastardo e codardo, ma mi aiuteresti nonostante ciò?

- E' divertente ascoltarti mentre ti insulti, comunque sia credo proprio che sarà interessante aiutarti.

 

Un altro giorno e si sarebbero rivisti, stavolta a casa di Spencer per lezioni private di batteria. Suonava come una cosa sconcia, aveva detto Brendon al telefono e Spence si era limitato a riderne con il cantante.

Quasi ventiquattro ore per prepararsi psicologicamente ad un misero pomeriggio sarebbero state sufficienti per qualsiasi persona normale, ma in quei momenti quel povero ragazzo credeva di essere completamente pazzo.

Ed ecco suonare il campanello, dopo ventiquattro ore passate a pensare a cosa dire o come comportarsi in ogni specifica situazione, suona il campanello e Spence, aprendo la porta, dimentica tutto e si ritrova Jon, esaltato come un bambino al parco giochi per la sua lezione di batteria.

- Allora, eccomi qui! Scusa se te lo chiedo ma dovremmo ricominciare proprio dall'inizio perchè sarà passato un secolo dall'ultima volta che ho suonato una batteria..d'accordo? Spence?

- Oh sì, scusami, ero sovrappensiero!

Certo che lo era, con Jon che zompettava per la sala e parlava al vento, a tutto poteva pensare Spence, tranne che ai rudimenti di batteria. O forse proprio quelli potevano fargli comodo.

- Quindi va bene se ricominciamo dall'inizio?

- Uh. Sì, certamente..accomodati pure alla batteria.

Jon esegue e subito si gira ansiosamente verso Spence.

- Allora, maestro, che si fa?

- Si fa che mi fai vedere come..come tieni le bacchette, prima di tutto.

E non solo quelle della batteria, pensa Spence. E immediamente diventa rosso a causa dei suoi stessi pensieri loschi.

Nel frattempo Jon armeggia con le bacchette, sì quelle della batteria, nel tentativo di ricordarsi come tenerle.

- Così?

- Uhm..devi tenerle più al centro della mano, guarda me.

Il contatto con la pelle di Jon manda Spence fuori di testa. Era troppo, decisamente troppo tempo da quando aveva toccato quelle mani per l'ultima volta.

- Vedi? La bacchetta al centro della mano, tra il pollice e il medio e l'indice sta sopra..

- Okay, riproviamo!

E di nuovo le loro dita si sfiorano e Spence si chiede se sia l'unico a impazzire in quel frangente di secondi.

- Va..va bene. Impari veloce eh?

Sorridono entrambi, uno di quei sorrisi che si scambiavano tra di loro mentre nessuno li notava, mentre nessuno poteva vederli.

- Adesso iniziamo a battere i primi colpi sul rullante.

- A battere, eh Spence?

Sembrava ci facesse apposta.

- So che ti piace questo verbo, Jon Walker, perciò adesso batti su quel dannato rullante così impari a controllare il rimbalzo!

- Il cosa?

- Ohh, cosa dovrò fare con te!

Spencer dice così ma lo sa perfettamente.

- Un batterista non lavora solo di polso, sennò muore dopo cinque minuti che suona e tu non vuoi morire, vero Jon?

- No, sono giovane e bello, non merito una fine del genere!

- Ecco, allora sai che si fa? Si sfruttano i rimbalzi delle bacchette sul rullante per usare il meno possibile il polso.

- Figo, provo allora?

- Sì, avanti!

Ascoltare Jon che suona la batteria per imparare è qualcosa di assurdo per Spencer. Un misto di divertimento, perchè è il sottoscritto ad avere il controllo della situazione e di sforzo immenso, dato che deve controllare anche se stesso.

- Allora, come vado?

- Abbastanza bene, ma lascia che ti aiuti un attimo.

Spence scivola dietro a Jon e gli prende le mani.

- Innanzitutto, non stritolare queste povere bacchette, suonerai solo peggio così.

- Va bene..

- E rilassati, se sbagli mica ti punisco!

Questo Spence glielo sussurra all'orecchio col tentativo di rasserenarlo, ma -pur non sapendolo- scatena ciò che desiderava da troppo.

Jon lascia cadere le bacchette, inaspettatamente si gira verso Spence e lo avvicina ad una distanza minima, pericolosissima.

- E se volessi essere punito?

- Allora questo è un altro paio di maniche.

Spence sorride, non riesce a nascondere la soddisfazione, prende Jon per la maglia e lo porta su di lui, lo bacia, sente il sapore di quelle labbra che aveva tanto desiderato ed è felice come non mai.

Quando il bacio a cui tanto aveva ambito Spence termina, Jon riprende la parola.

- Spence, sai..

- Forse non avrei dovuto. Scusami Jon.

- No, fammi finire di parlare. Sai che non credevo sarebbe mai accaduto?

- A chi lo dici. Da quando te ne sei andato non ho fatto altro che pensare a te. Oddio, suona così melenso!

Jon ride.

- In effetti hai ragione, ma devo ammettere che non sono stato in pace con me stesso tutti questi mesi. Ma poi cercavo di convincermi che io non ti piacevo, che me lo immaginavo soltanto.

- E io ho fatto la stessa cosa. Ma devo supporre che siamo soltanto due idioti.

- Sì, è palese. Ma ora dimmi, perché non cominciare a recuperare il tempo perduto?

- Mi pare giusto..mi sei mancato questi mesi Jon.

- Anche tu, non immagini quanto.

Le bacchette rimangono a terra e la porta della camera da letto si chiude dietro di loro; nessuno suonerà più la batteria per il momento.

Perché entrambi, finalmente, sono impegnati a esprimere i sentimenti che avevano represso per anni.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Panic at the Disco / Vai alla pagina dell'autore: HandfulOfDust