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Autore: slice    03/08/2010    5 recensioni
Ha chiesto a Itachi del suo interessamento. [...] Quello è un uomo ormai, fatto e finito. [...] Qualcuno gli si siede accanto. Silenzioso. Non lo ha neanche sentito arrivare, e non sa di patatine.
Non ho scuse, mi odio più di quanto voi odiate me. Sappiatelo.
Sono riuscita a essere in ritardo anche per l'ItaShika day. Sono irrecuperabile.
Io li adoro, e spero di riuscire a trasmettere quel che voglio. Spero di riuscire a mostrarveli come li vedo io.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Shikamaru Nara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Là, dove il sole fa ombra'
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ItaShika Day: 1/08/2010





Là, dove il sole fa ombra
di slice





Quella è la collina che preferisce.
Ha una forma un po' strana, in effetti. Da una parte neanche ci si accorge subito di essere in salita, ci sono pochi alberi sulla sommità che sembrano messi in modo strategico e che non mostrano il panorama fino a quando non si è in cima. L'altro versante scivola giù abbastanza ripido per un centinaio di metri, dopo c'è un breve tratto di pianura e poi il letto di un ruscello, rumoroso e inquieto. La pianura continua poi, sfoggiando colori sgargianti e riflettenti, altri cupi ma sempre straordinariamente vivi nella loro rigogliosa natura.

Ha chiesto a Itachi del suo interessamento. Si è chiesto per mesi cosa lo spingesse a cercarlo, che cosa vedesse in lui di così necessario. Si è deciso a chiedere e l'altro ha risposto che condivide la sua preferenza per quella collina.
Shikamaru non capisce, non subito. Quello è un uomo ormai, fatto e finito. È un encomiabile ninja che ha un clan da ricostruire, ma perde tempo con lui.
Certo, non che gli dispiaccia in fondo; può raccontare balle a chiunque ma a se stesso non avrebbe senso.

Quel posto gli piace particolarmente, non solo perché è silenzioso e gli alberi fanno un'ombra fresca e coprente, ma anche perché assomiglia a quello che, maturando, ha scoperto essere la vita.
All'inizio i suoi occhi incontrano un campo verde, di un verde luminoso che fa voglia di correrci in mezzo a palmi aperti sul filo dell'erba che arriva ai fianchi, le ombre si allungano sopra quel prato ma non fanno paura perché sono lontane. Come l'infanzia.
Dopo c'è un bosco che sembra bellissimo e morbidissimo a vederlo da lontano, ma che, si sa, è pieno di insidie. Come l'adolescenza.
Poi le colline lontane appaiono sbiadite all'orizzonte. Ci sono dei boschi su quelle colline e la lontananza li rende spumosi e omogenei, deliziosamente affascinanti. Come la maturità.
E finalmente il cielo. Il sole splende in quell'immenso azzurro macchiato da vaporosi spruzzi bianchi. Lui lo vede come un posto all'ombra, tuttavia soleggiato. Non nasconde mai di non vedere l'ora di arrivare là, non per mancanza di rispetto nei confronti della vita, bensì per la necessità di quel quieto e perpetuo sonnellino che crede si possa fare in quel posto - a quell'età. Da solo e in un felice silenzio. Ma sembra irraggiungibile. Dà l'idea che anche quando si sia lì in mezzo non si possa toccare. Però brilla e scalda come qualcosa di vicino, o che sta dentro di noi.

Qualcuno gli si siede accanto.
Silenzioso. Non lo ha neanche sentito arrivare, e non sa di patatine.
Ha i capelli lunghi, neri, e gli occhi scuri guardano tutto ancora senza vederlo troppo bene, ma ci si legge della leggerezza ora che non è più in cattività.

Itachi osserva il paesaggio. Il suo profilo dai tratti più adulti si staglia contro sole, i suoi occhi dal taglio elegante seguono il ruscello per un po'. Poi si volta a guardare l'altro.
“Vicino a te c'è sia il sole che l'ombra,” spiega, legato a quel suo perché; per usare parole tue, aggiunge, senza dirlo, ma c'è, in fondo a quegli occhi.
L'ex nukenin gli porge un dango, tornando a scrutare l'orizzonte, incurante, come se avesse parlato del tempo, e Shikamaru non ci aveva mai pensato, ma Itachi parla poco e per chi sa ascoltare.
Il cuore gli batte forte e un sorriso si fa strada senza che riesca ad impedirselo, in quel momento lui realizza che, pur non avendo l'età giusta, c'è già, là, dove il sole fa ombra.
Non è solo, ma c'è silenzio.





Owari







(Questa shot fa parte della raccolta ItaShika, perciò non si capisce molto se non si sono lette almeno “Abitudine” ed “Espulso”.
Itachi qui sembrerà oltremodo ooc, ma vi assicuro che ha motivo di essere più rilassato e... rifiorito, ecco.
Anche al di là di Shikamaru, diciamo.)



Aaaaaah, sono in ritardo, ommiodddio, sono-successe-troppe-cose-e-mi-son-dimenticataaa... *sviene*
Mh, fate finta che l'ho postata il Primo di Agosto. È un ordine! Fate finta!

Questa shot è per l'ItaShika Day!
Io sono il primo Corvo Verde del sito e mi arrogo il diritto di decidere quando festeggiare questa ricorrenza. Oh! u.u

Ho fatto un giro sul web, ma non ho trovato altre date o definizioni, così: Corvo Verde, ItaShika Day 01/08.
Se conosceste qualcosa che a me è sfuggito siete pregate di informarmi, grazie.

La scelta del giorno è stata presa con coscienza, con un filo logico: Itachi è nato il 9 Giugno, Shikamaru il 22 Settembre, tra i loro compleanni ci sono 22 gg di Giugno, 31 di Luglio, 31 di Agosto e 22 di Settembre, per un totale di 106 giorni. La metà è 53 e non c'è un giorno esattamente in mezzo a queste due ricorrenze, le due opzioni erano il 31/08 e il 01/08; dovendo sceglierne uno, ho preferito il primo Agosto perché è anche il compleanno del mio migliore amico, Saverio.
Se ci sono obiezioni le accolgo. I suggerimenti sono bene accetti. Gli insulti teneteveli per voi, invece.





I personaggi e i luoghi non mi appartengono, e non c'è lucro.



  
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