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Autore: Himeno    03/08/2010    2 recensioni
-Mea culpa. Mea maxima culpa-
-Cosa vuol dire?- mi chiese.
-Mia colpa. Mia grandissima colpa...
Sono i pensieri di Jace quando Alec rischia la morte. Clary è con lui che si sente frustrato e angosciato. Tratto dal primo libro della saga^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mea Culpa. Mea maxima culpa

 

Tristezza, Amarezza, Frustrazione…

Questo è quello che provo in questo momento.

Alec è dì là ferito che rischia la morte e tutto per causa mia.

Ed io? Sono qui in attesa di notizie senza far niente.

Non me la sento di stare in infermeria vicino a lui.

Sono io il colpevole di quello che gli è accaduto.

Ecco Clary che arriva verso di me.

-Come sta?- gli chiesi.

Era meglio se non glielo avessi chiesto. Mi sentii ancora peggio.

-Ha perso molto sangue. E il morso del demone gli ha messo in circolo un veleno, e

dato che era un Demone Superiore, Hodge non è sicuro che gli antidoti che usa di

solito funzioneranno- mi rispose.

Mi venne ancora più rimorso.

-Jace…- mi toccò il braccio per consolarmi ma io mi ritrassi.

-No- non meritavo che mi consolasse.

-Non avrei mai voluto che succedesse qualcosa ad Alec. Mi dispiace-

La guardai. Lei si sente in colpa?

-Non è stata colpa tua. E’ stata colpa mia-

-Tua? Jace, no…-

-E invece sì-

Possibile che non capisce? Io sono colui che non ha pensato ai suoi compagni.

Sono io che quando ci hanno attaccato ho pensato a te, Clary.

E sono sempre io che non è stato capace di proteggere il ragazzo che considero

come un fratello.

-Mea culpa. Mea maxima culpa-

-Cosa vuol dire?- mi chiese.

-Mia colpa. Mia grandissima colpa. Fa parte della liturgia della messa- spiegai.

-Pensavo che non credessi nella religione-

Già. Ma chi lo sa a cosa credo io? Nemmeno io mi conosco a volte.

-Forse non credo nel peccato. Ma mi sento in colpa lo stesso. Noi Shadowhunters

viviamo in base a un codice e quel codice non è flessibile. Onore, colpa, pena, sono

tutte cose reali per noi, e non hanno nulla a che vedere con la religione, ma solo con

chi siamo. Questo è quello che sono, Clary. Sono membro del Conclave. E’ nel mio

sangue e nelle mie ossa. E allora dimmi, se sei così sicura che non è stata colpa mia,

perché il primo pensiero che ho avuto quando ho visto Abbadon non è stato per i miei

compagni ma per te?-

Mi sto comportando in modo pietoso. Che mi sta succedendo?

-Sapevo… sapevo… Alec si stava comportando in modo strano. Sapevo che c’era

qualcosa che non andava. Ma riuscivo a pensare soltanto a te...- continuai.

Che strano sortilegio mi ha fatto questa ragazza dai capelli rossi?

Nessuna ragazza è mai riuscita a entrarmi nella mente come Clarissa Fray.

Mi chinai facendo toccare le nostre fronti. Volevo sentirla vicina.

-Se muore, sarà come se lo avessi ucciso io. Ho lasciato morire mio padre e ora ho

ucciso l’unico fratello che abbia mai avuto-

Che cosa ho fatto? Cosa farò se lui muore?

-Non è vero-

Fu un sussurro ma la sentii bene. Era inutile che lei tentasse di non incolparmi.

-Sì. Clary-

Pronunciai il suo nome in un modo strano. Misto tra angoscia e un altro

sentimento che non comprendevo.

Lei è ferma a guardarmi. Siamo molto vicini.

-Cosa mi sta succedendo?- domandai finalmente all’unica persona che forse

mi avrebbe dato una risposta.

Qualcosa mi ha cambiato.

Com’è possibile che io, Jace Wayland, abbia la mente prigioniera di una ragazza?

Amare vuol dire distruggere ed essere amati vuol dire essere distrutti

Queste parole che gli dissi tempo fa, non potevano che essere le più giuste.

Mia è la colpa di amare.

Mia è la colpa della distruzione.

   
 
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