Per
il futuro di chi ami
di
slice
La stanza è
nella penombra bicroma della squallida insegna, rossa e rosa, di un
albergo a ore. Un pugno in un occhio se non fosse che davanti alla
tristezza di quel luogo la scelta degli accostamenti perde importanza
con rapidità.
Madara sogghigna, perfido.
“Lo so a
cosa stai pensando,” sussurra, a un centimetro dall'orecchio
dell'altro. “Ammettilo: non sono poi così male,
eh?”
Kakashi si divincola infastidito, voltando il viso
verso di lui per lanciargli un'occhiata truce da sopra la spalla
nuda. Madara ridacchia, saputo, si gira su un fianco e allunga una
mano all'indietro sul comodino fino a prendere il pacchetto di
sigarette e l'accendino. Da fuoco all'estremità della parte
bianca, tenendo l'altra stretta tra le labbra fini, poi lascia cadere
l'accendino giù, oltre il bordo del materasso, e aspira subito una
profonda boccata di morte.
“Non fare il bambino.”
commenta asciutto, osservando per un momento la carta che sfrigola e
il fumo che crea spirali velenose.
Kakashi sospira, fissando
ostinatamente il soffitto, schifato da se stesso, dal mondo, dal
nulla che sente dentro in quel momento. Sussulta quasi
impercettibilmente quando l'altro si volta a guardarlo, senza
preoccuparsi del fumo passivo che gli propina.
“La tua
scelta ti fa onore, dopotutto.” Madara gli accarezza il collo
con un dito fino a toccare la clavicola e risalire sulla spalla, poi
scende sul muscolo sodo del braccio e sembra assorto, ma le sue
parole hanno un senso preciso, atto a mettere le cose in chiaro,
ancora una volta. Per umiliarlo, ancora una volta.
“Ti ho
detto che Sas'ke avrà la borsa di studio che gli serve fino a
quando non raggiungerà l'età per poter accedere
all'eredità dei defunti genitori.” dice, sdraiatosi
supino, portando un braccio piegato sotto la testa e la sigaretta
nuovamente alle labbra. “Dovresti essere fiero di te!”
conclude con un sorrisetto che lo fa sembrare più innocuo di
quel che è.
Kakashi lo sa che Madara è potente.
Quella città corrotta è sua, e giocare a braccio di
ferro con lui significa partecipare ad una lotta impari. Se si gioca
però secondo le sue regole non c'è niente che non si
può avere; persino favoritismi per i propri allievi con
difficoltà economiche.
È vero, lui si è
venduto, ma quel ragazzino incrinato e cupo almeno non dovrà
preoccuparsi della retta scolastica. Sasuke pensa già che la
scuola sia superflua nella sua situazione, che per diventare più
forte debba seguire il Generale Orochimaru che vuole reclutarlo
nell'esercito sotto la sua ala. Quindi se il suo nome, in quella gara
per la borsa di studio, non slittasse magicamente e in fretta in cima
alla lista, Sasuke desisterebbe. Mollerebbe tutto per arruolarsi.
Kakashi ne è sicuro.
Ne è sicuro anche mentre Madara
spegne la sigaretta e gli si avvicina. Ne è sicuro anche
mentre le sue labbra vengono coperte da quelle di quell'uomo viscido
e senza scrupoli, ne è sicuro anche mentre si lascia
sovrastare e violare, ancora. Ne è sicuro e non abbandonerà
i suoi allievi, mai, per niente al mondo.
Owari
(500 parole)
Auguri Yamaarashi! Pensavi che me ne sarei dimenticata, vero? E invece ho stupito anche me stessa!! u.u
Yamaarashi sarebbe
Yalexy, ma per via dei suoi capelli voluminosi l'ho soprannominata
appunto Yamaarashi: Porcospino! Ma come sono simpatica, eh?? XD Come
una ciabattata sui denti! Oh beh, a mia difesa posso dire che a lei è
piaciuto subito... ù.ù
Comunque l'origine del suo
nick non cambia il fatto che è una fuggitiva, come tante
ultimamente, e che la sento sempre meno. Uffa. Per questo non ho
molto altro da dire, tranne che spero questa flash la riporti un po'
sulla strada narutiana, ché è bella e ha ancora
qualcosa da offrire. ;p
I personaggi non mi appartengono e non c'è lucro.