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Autore: Rihannon    06/08/2010    1 recensioni
E ora sei lì, impalato a fissarla dormire. Il lenzuolo le lascia scoperta una spalla e le fascia i fianchi, come le modelle sulle riviste. Sarebbe proprio da farle una foto, no? Eh, no! No che non gliela fai una foto, brutto idiota! Sarebbe abusare della sua fiducia. E a che pro, dopo che l’hai salvata soltanto ieri sera?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E ora sei lì, impalato a fissarla dormire. Il lenzuolo le lascia scoperta una spalla e le fascia i fianchi, come le modelle sulle riviste. Sarebbe proprio da farle una foto, no? Eh, no! No che non gliela fai una foto, brutto idiota! Sarebbe abusare della sua fiducia. E a che pro, dopo che l’hai salvata soltanto ieri sera?

Ah, ti senti in colpa adesso, giusto, verme? Fai bene, dopo tutte le smancerie da puro di cuore di ieri.

Te la ricordi, almeno?

Alla festa. C’erano tutti. Ma la cosa che più speravi era che ci fosse anche lei. Ed effettivamente c’era, con quell’armadio del suo ragazzo. Che nervi, eh? Ma poi, come fa una ragazza così esile, sinuosa, delicata, a stare con un energumeno che di lei non sa apprezzare nulla? Sembrano carini insieme, a vedersi; la cheerleader e il capitano della squadra di football che si vedono nelle sit-com americane. Ma tu sai che nel profondo non è così come appare agli occhi della gente. Tu non sei “la gente”, e sai che non ci può essere amore fra quei due.

Lo sai o te ne sei auto convinto?

Possibile che lui non la molli un attimo? Smani dalla voglia di andare a salutarla, di sentire la sua voce. Ma anche il più eremita del paese sa che è gelosissimo, e che diventa letteralmente una bestia se qualcuno si avvicina troppo a lei. Se dovessi ascoltare il tuo cuore, andresti là a spron battuto, senza preoccuparti di niente e di nessuno.  Solleveresti le montagne, per lei. Ma è la tua testa a fermarti: mezzo distrutto da quel bruto non saresti tanto affascinante, in fondo.

Finalmente lui se ne va a prendere da bere e lei è libera da quella protezione indesiderata. E tu stai ANCORA a fissarla, senza muoverti. Sei una causa persa. Hai presente “carpe diem”? Purtroppo no.  Fortunatamente si avvicina lei, sorridendo e salutandoti con la mano.

“Ciao! Non mi aspettavo di vederti qui.”

Ok, adesso devi solo cercare di non dire niente di stupido. O banale.

“ Hey. Francamente non pensavo di venire, ma non mi andava di fare il solito asociale, così eccomi qua.”

Come non detto, eh?

“Sono contenta. Era un po’ che non ci si vedeva!”

Già, per colpa di quell’idiota..

“Eh, sai, penso che fossimo entrambi molto impegnati.”

Ti scruta, ti squadra da capo a piedi. I suoi occhi castani indagatori si posano su ogni dettaglio del tuo corpo.

“ Sei incredibile. Non sei quasi cambiato... Dall’estate scorsa.”

L’estate scorsa. Flash. Giornata di pioggia, tu e lei soli camminavate sul limitare del bosco. Senza nemmeno un ombrello. “Quello là” non era ancora arrivato a rovinare tutto. Eravate bagnati fradici, i capelli attaccati al viso e le scarpe che facevano “scic-sciac”.

“Ormai, bagnato per bagnato, camminiamo ancora un po’. Alla faccia di tutti gli ombrelli”

E lei sorrise, quando ancora non temevi le parole che potevano uscire dalla tua bocca. E fu quel sorriso l’inizio di tutto. Ipnotizzati l’uno negli occhi dell’altra, non sarebbe potuto succedere altro. Le prendesti il viso con le mani e lo avvicinasti al tuo, chinandoti appena. Un unico contatto, tanto bramato quanto inaspettato. E fu quella, forse, la magia di quel bacio. Quel bacio che non sapevi dire quanto fosse durato, e non lo sai nemmeno adesso. Ti staccasti a malincuore, come obbligato da una forza superiore, e la guardasti negli occhi, triste. Non una parola, poi. Non più una parola, da quel giorno. Solo ricordi e desiderio.

 

“Già, sì. Sembra passato tanto tempo, e invece …”

Ti manca, e lo sai. Ma stavolta la tattica dell’occultare la cosa dietro ad altri problemi non funzionerà.

“E invece era solo tre mesi fa.”

Niente soggetto. Un’ avventura marginale nella sua estate o qualcosa che è pericoloso ricordare?

Taylor, io …”

Tu cosa? Che cosa vorresti dirle, adesso? Che non ti sei dimenticato niente, che non volevi sparire? Che vorresti poter parlare con lei senza temere per la tua incolumità? O magari addirittura che l’ami?

Non puoi.

“TAYLOR! DOVE SEI? TAYLOR, CAZZO!”

E’ la voce di quello stramaledetto uomo delle caverne. Ma che tono! Cos’è lei, la sua schiava che deve seguirlo sempre e comunque senza battere ciglio? La rabbia si fa sentire dal profondo delle viscere e senza che tu possa far nulla occupa il posto della tua proverbiale temperanza.

“Dove ha lasciato la clava oggi, quello?” Vomiti la frecciatina quasi senza accorgertene.

“Non dire così di lui. Tu non lo conosci, ma Calvin tiene molto a me, anche se a volte è un po’ brusco”

No! Non è vero! Lui che in due mesi che sta con lei non l’ha mai fatta soffrire non ci tiene. Quello che ci tiene sei tu, che ti sei semplicemente voltato e l’hai piantata in asso in mezzo a una stradina di paese, vero? Non le dirai che Calvin non la merita, non le farai un’appassionata dichiarazione d’amore, non puoi farlo. Non ne hai il diritto.

Sei stato solo capace di mollare, di sparire e lasciarla sola.

“Hai ragione, scusami.” Incassa e stai zitto. “Immagino che tu debba andare, ora.” Hai perso la tua occasione con lei. Anche se non c’è niente che vorresti meno fare al mondo, devi lasciarla andare … Da lui.

Inclina la testa di lato e sorride:”Eh sì. Fatti vedere in giro qualche volta, magari potremmo chiacchierare un po’!”

“Ok, certo. Ciao, Taylor.” Chiediti come faccia a essere così serena con te. Come possa avere ancora voglia di rivolgerti la parola dopo quello che è successo. E’ sempre stata la colonna portate di tutti, talmente abituata a sopportare il peso altrui che tenere conto anche del suo è superfluo, così lo argina. Lei è quella forte.

“Mi ha fatto piacere rivederti. Ciao, Oliver.” Sussulti: ti ha chiamato per nome? Ah sì, lo faceva spesso, prima. Era una delle poche. Ti faceva piacere che lo facesse lei, credevi fosse una dimostrazione della forza del vostro legame, una salda fune che vi teneva uniti. E di tutto ciò sei rimasto solo tu, con in mano il capo di corda che tu stesso hai tagliato.

La guardi andare via: Calvin le mette un braccio intorno ai fianchi –praticamente la ingloba!- e senti che le dice qualcosa sul fare due passi e accompagnarla a casa. Si avviano. Ti dirigi verso il piano-bar e prendi una birra alla spina: ci vuole proprio.



Non mi piace scrivere le cionate a fine capitolo, ma visto che ormai è un must...
Semi-prometto che questa storia sarà aggiornata ABBASTANZA  velocemente ( ovviamente da settembre, perchè prima sarò in vacanza ^^), perchè qualche capitolo è già scritto e devo solo trovare lo sbatti di aprire NVU e postarlo xD
Detto ciò, saluto i tre poveri cristi che leggeranno e recensiranno^^ Enjoy!

Rihannon
  
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