Blue Hair and Love
Autore: Gray
Tradotto da Enrico in italiano
BLUE HAIR AND LOVE - PARAGRAFO 1
AUTORE: Gray
TRADUTTORE: Enrico
Note del Traduttore: Salve a tutti! Dopo la mia fanfiction di Battle Arena
Toshinden,
"Clash of the Titans" (di cui presto inizierò a pubblicare il
seguito), ho deciso di cimentarmi
con una traduzione. Questa è una fanfiction del mio anime preferito, "Martian
Successor
Nadesico", o "Mobile Battleship Nadesico" che dir si voglia,
tradotta con il permesso
dell'autore. Perché mi cimento sempre con serie di cui nessuno ha mai sentito
parlare? Bah, non
lo so... è un po' l'estro del momento... comunque, ho in cantiere qualche
fanfic di Pokèmon, e
forse una di Love Hina, che scriverò quando avrò più tempo. Intanto, fan di
Nadesico, godetevi
questa bellissima storia!
Ah, e a chi non conosce Nadesico, consiglio di darci un'occhiata: è un anime
che mantiene molto
più di quanto promette!
OK, iniziamo con la traduzione!
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Disclaimer: Nadesico e i suoi personaggi non appartengono a me, e dedico
umilmente questa
fanfiction al creatore di Nadesico, Kia Asamiya, e alle sue così grandiose
creazioni. Quindi,
senza ulteriori preamboli, ecco la mia fic. (Com'è come disclaimer? Fa schifo,
eh? Sì,
immaginavo. O_o.) A proposito, per favore leggete e commentate!
Martian Successor Nadesico
Blue Hair and Love
Di Gray, per Jessica
Tradotta da: Enrico
Akito "il Dongiovanni" Tenkawa era seduto nella stanza che gli era
stata assegnata, sulla
corazzata Nadesico, e si godeva il suo passatempo preferito. Ora, i più
potrebbero pensare che
si trattava di conquistarsi i favori dei membri femminili dell'equipaggio, ma a
dire la verità,
Akito non era certo un "Dongiovanni". Loro gli correvano dietro,
certo, ma lui non approfittava
mai di loro o cose del genere. In effetti, faceva del suo meglio per
scoraggiarle. Non era
omosessuale o che altro, solo che non sapeva come gestire tutte quelle
attenzioni. Così, tutti i
ragazzi erano gelosi di lui, e tutte le ragazze lo volevano. (Beh, tre per
essere precisi, e
forse qualcun altra).
E Akito guardava gli anime. Era questo che stava facendo in quel momento:
guardando anime.
Gekiganger, per l'esatezza. Dopo tutto, era il suo preferito. In quel momento
stava guardando
l'episodio in cui Ken aveva incontrato la misteriosa ragazza Aquamarine, e si
era innamorato di
lei. Era probabilmente l'episodio preferito di Akito, semplicemente perchè
Aquamarine era
esattamente il tipo di ragazza che voleva. Dolce, gentile, carina, e sapeva
cucinare. Erano
queste le qualità che lui voleva in una donna, giusto?
Akito pensò alle tre donne principali della sua vita. C'era Ryoko, la pilota
dai capelli verdi
che lo aveva tolto da molte brutte situazioni nelle passate battaglie contro i
Gioviani. C'era
Megumi, la carinissima corrispondente dai capelli viola che rendeva decisamente
palesi i suoi
sentimenti per lui. L'aveva anche baciata, accidenti! Anche se era stato
qualcosa di fatto
sull'impulso del momento, aveva comunque preso il suo primo bacio! I suoi
pensieri si volsero poi
alla ragazza che più lo confondeva.
"Yurika." sospirò. Un nome così particolare, eppure stranamente
adatto per il capitano della
Nadesico e la sua più vecchia amica d'infanzia. Lui non sapeva esattamente
quali fossero i suoi
sentimenti per lei. Le altre due gli piacevano come amiche, e non riusciva a
pensare a loro in
altro modo, ma Yurika... era sua amica, eppure lui sentiva sempre che c'era
qualcosa d'altro.
Aveva anche fatto degli strani sogni senza senso su di lei. Sapeva di piacerle,
ma pensava che
fosse una semplice cotta infantile e niente di più. Una sciocca infatuazione
che sarebbe passata
prima o poi. Sapeva anche che molti altri ragazzi avevano i cuori puntati su di
lei. Nagare, il
presuntuoso pilota della Nergal, che la voleva come una conquista. E Jun, un suo
altro amico
d'infanzia, che la amava moltissimo.
Mentre i pensieri su Yurika turbinavano nella sua testa dai capelli
appuntiti, e sullo schermo
di fronte a lui Ken urlava disperatamente il nome di Aquamarine, Akito pensò ai
capelli di
Yurika. Erano di un blu così brillante e grazioso. Luccicavano e scintillavano
quando lei
passava. Erano lunghi, con un po' di buffi ricciolini e ondulamenti, ma
altrimenti erano dritti.
Ma soprattutto, erano così... Yurika. Sembrava quasi definirla. I suoi classici
capelli blu che
scendevano da sotto il suo grazioso cappellino da capitano e fluivano lungo la
sua schiena come
una sorta di cascata eterea. Poi c'erano le sue labbra...
"Ahhh!" urlò Akito, aprendo di scatto gli occhi che aveva chiuso
durante l'analisi dei suoi
pensieri. Notò che lo schermo sul quale stava guardando Gekiganger era bianco,
il che indicava
la fine dell'episodio, e lo stava fissando con aria inquietante. Spense lo
schermo e rimase
seduto per un minuto, sbattendo lentamente gli occhi. Poi ripensò a Yurika.
"Argghh! Non mi
piace neanche quella pazza coi capelli blu! E' solo mia amica!" urlò nella
propria mente. Ma una
voce più calma, ma non meno chiara, lo contraddisse.
"Sì, è tua amica, ma tu vuoi renderla qualcosa di più, vero?
Altrimenti, per quale motivo la
sogneresti e penseresti a lei costantemente?" Akito imprecò tra sé e si
afferrò la testa,
tenendo gli occhi chiusi. Cercò di mandare via quella voce, ma rimaneva.
Sospirando e calmandosi,
aprì i suoi occhi e decise di dedicarsi all'altro suo passatempo preferito,
cucinare. Aveva
sempre voluto essere un cuoco, e cercava di fare pratica quando possibile. Aprì
con aria
distratta la porta della sua stanzetta e si incamminò lungo gli spogli corridoi
della nave,
verso la cucina. Mentre camminava, ripensò a capelli blu e labbra rosa. Con
un'altra imprecazione,
Akito cominciò a camminare più velocemente.
****
La cucina della Nadesico aveva un aspetto abbastanza ordinario. Aveva tutte
le cose di cui una
cucina preposta a sfamare un equipaggio grande come quello della Nadesico poteva
aver bisogno.
Pile e pile di ingredienti, un sacco di oggetti come zuppiere, padelle e posate,
e varie persone
che ci lavoravano. Quel giorno, tuttavia, sembrava vuota.
Akito entrò, prendendo un grembiule, e si diresse verso le pentole. Aveva
voglia di cucinare
qualche zuppa, e prese una pentola abbastanza grande con un coperchio
corrispondente, oltre ad
un cucchiaio. Stava per dirigersi all'armadietto degli ingredienti per decidere
che tipo di zuppa
preparare, quando sentì il suono di qualcuno che canticchiava allegramente da
un angolo della
cucina. Con un brutto presentimento riguardo la situazione in generale, ma
raccogliendo comunque
tutto il suo coraggio, Akito guardò nella direzione da cui proveniva la
canzoncina.
Quello che vide lo fece deglutire per due motivi.
Il primo era che Yurika stava là, e stava cucinando! Cosa che era stata
dichiarata praticamente
illegale a bordo della Nadesico, semplicemente perché il suo cibo era così
tossico e immangiabile
che una volta aveva mandato Jun all'ospedale per settimane. Akito stesso lo
aveva assaggiato
qualche volta, e ne era a malapena uscito vivo.
Tuttavia, il secondo motivo per cui aveva deglutito era quello che lei
indossava. Yurika era di
solito abbagliata nella sua uniforme da capitano, che non mostrava un lembo di
pelle. Ora invece
era vestita di un corpetto aderente che mostrava la zona al di sopra del suo
fondoschiena
abbastanza chiaramente dal punto di vista di Akito. Inoltre portava un paio di
succinti shorts
marroni, che stavano attaccati al suddetto fondoschiena come se ci fossero stati
dipinti. Il
fatto che stesse muovendo il suo corpo seguendo il ritmo della canzoncina non
aiutava di certo.
Akito sudò freddo e deglutì di nuovo. Rimase là a guardare per diversi minuti
con gli occhi
sbarrati e riuscì a malapena a sentire Yurika che esclamava "E'
pronto!". Poi lei si voltò, e
Akito capì di essere nei guai.
"Oh! Akito!!! Mi hai risparmiato la fatica di cercarti! Sei venuto ad
assaggiare la mia cucina!
Sei troppo gentile! Ti prometto che ti piacerà questa volta! Su, dai, provane
un pò!" Akito
deglutì un'altra volta e indietreggiò leggermente. "Ah, sì, beh, Yurika,
adesso non ho molta
fame, e pensavo che..." Akito vide il volto di Yurika che si incupiva e si
sentì un verme.
"Ah... Beh, va bene. Allora, ehm, lo butterò via e basta." disse con
aria abbattuta. Akito
sospirò tra sé e le mise una mano sulla spalla, facendo sì che Yurika
volgesse verso di lui i
suoi grandi, bellissimi occhi blu.
"Blu come i suoi capelli." pensò lui, poi disse, un po' nervosamente:
"Yurika, ehm, proverò un
po' del tuo cibo." I suoi occhi si allargarono e lei sorrise. "Oh,
grazie Akito! Sono così
contenta!" Lo abbracciò allegramente, e Akito si accorse di ogni curva del
suo corpo, incluse
le sue ampie zone superiori. Arrossì e cercò di pensare a qualcosa d'altro.
Per esempio, la sua incombente morte per avvelenamento. Uno sguardo al viso
raggiante di Yurika,
e pensò che forse valeva la pena di correre il rischio. Yurika mise un po' di
quello che
sembrava essere curry in un cucchiaio e lo piazzò amorevolmente nella bocca
aperta di lui.
All'inizio Akito non sentì nulla. Poi, dopo circa cinque secondi, il
"curry" sembrò esplodere
in tutto il suo orribile sapore. Sapeva di aceto rancido mischiato a segatura.
Era amaro e secco
al tempo stesso. L'ultima cosa che Akito vide prima di svenire per il tremendo
sapore fu il viso
preoccupato e triste di Yurika.
****
Fu anche la prima cosa che vide risvegliandosi dal suo sonnellino fuori
programma. Aprendo i
suoi occhi e sospirando leggermente, vide l'espressione preoccupata e triste di
Yurika diventare
sollevata e felice, prima di ripiombare nella tristezza. Lei si voltò, per non
vedere il suo
viso arrabbiato.
Lui si diede un occhiata attorno e capì di trovarsi nella stanza di Yurika.
C'erano un sacco di
strani oggettini sparsi in giro per essa, ma era comunque meticolosamente
pulita. Akito vide
l'uniforme di Yurika posta su una sedia e si rese conto di essere sdraiato sul
suo letto.
"Mi ha trasportato fino alla sua stanza?" Poi rivolse la sua
attenzione a lei. Era ancora girata,
e lui notò quanto fragile e triste sembrava. Lui pensava che avrebbe dovuto
essere arrabbiato
con lei per averlo avvelenato di nuovo, eppure non lo era. Forse era per pietà,
o forse per
qualcosa d'altro. Tutto quello che sapeva era che voleva vederla di nuovo
allegra e vivace, come
era di solito. Con questo pensiero per la mente, Akito mise una mano sulla
spalla di lei,
cercando di farla girare gentilmente verso di lui.
Quando finalmente lo fece, lui vide le lacrime nei suoi occhi, e sobbalzò
leggermente.
"Yurika... Tu stai piangendo. Perchè?". Gli venne da pensare che
anche quando piangeva era
bellissima, cosa strana, perché non aveva mai pensato a lei in questi termini.
"Mi dispiace tanto, Akito. Cerco sempre di cucinare per te, di essere il
tipo di ragazza che tu
vuoi, e va sempre male. Finisco sempre per farti del male."
Pianse dolcemente per ancora qualche secondo, con Akito abbastanza meravigliato,
prima di alzare
di nuovo la testa, questa volta con un'espressione detrminata anche se ancora
lacrimosa, sul suo
adorabile viso. "D'ora in poi, Akito, non cucinerò più per te. Non voglio
più farti del male."
Gli occhi di Akito si spalancarono, e lui le mise l'altra mano sulla spalla
opposta. "Yurika, non
puoi farlo! La tua determinazione in tutto quello che fai è una delle tue
migliori qualità. Tu
non ti arrendi mai! Anche quando eravamo bambini era così. Facevi sempre del
tuo meglio per
tirarmi su o darmi speranza quando ero triste."
Akito non sapeva perché stava cercando di convincerla a cucinare, quando questo
aveva
praticamente messo la sua vita in pericolo, tutto quello che sapeva era che
sentiva che se lei
avesse smesso di cucinare, non sarebbe più stata Yurika. La sua Yurika non si
arrendeva mai.
Yurika lo guardò meravigliata per un momento, prima di sospirare leggermente
e appoggiargli la
testa sul petto. "Hai ragione, Akito. Grazie per esserci sempre quando ho
bisogno." Mormorò lei.
Akito sorrise tra sé, e con un po' di esitazione avvolse le braccia attorno al
suo esile corpo.
Yurika sorrise e affondò la testa ancora di più nel suo petto.
I pensieri di Akito vagarono ancora una volta. "Perché la sto abbracciando
così? E soprattutto,
perché mi fa sentire così bene?"
La risposta lo colpì come una Gekigan Flare (tm).
Lui la amava! Lui, Akito Tenkawa, amava Yurika Misumaru. La sua più vecchia
e cara amica
d'infanzia, con la quale aveva scambiato il suo primo bacio quando erano bambini
su Marte.
Rivolse lo sguardo a lei, e improvvisamente sentì il desiderio di baciarla di
nuovo. Quindi,
sciolse il suo abbraccio e le mise di nuovo le mani sulle spalle. Lei alzò gli
occhi e prese
fiato. Vide lo sguardo dolce e amorevole che lui le rivolse, e osò sperare.
Con esitazione, i loro volti si avvicinarono l'uno all'altro. Le loro labbra si
incontrarono e
si baciarono con passione. Yurika infilò la lingua nella bocca di Akito e la
mosse con desiderio.
Lui rimase scioccato dalla sua iniziativa, ma fece la stessa cosa. Le labbra di
lei erano ancora
più dolci di quelle di Megumi, e il bacio fu elettrizzante per entrambi. Si
separarono dopo un
pò, entrambi ansimanti e con gli sguardi fissi l'uno sull'altro. Entrambi
arrossirono e
un'espressione felice si dipinse sui loro volti.
"Akito..."
"Yurika...chan."
Lei gli sorrise in risposta al nomignolo che lui aveva usato, e lui ricambiò il
sorriso.
"Io ti amo." Dissero contemporaneamente. Akito guardò nei suoi occhi,
e sentì il suo cuore
riempirsi di felicità. Che importava se non sapeva cucinare? D'accordo, era
piuttosto sbadata,
e allora? Erano queste le cose che la rendevano Yurika. La sua Yurika. Lui la
amava, l'aveva
sempre amata. Continuò a guardare negli occhi di lei, e ripensò al loro
colore.
"Blu, come i suoi capelli."
Note dell'Autore: Com'era? Bruttina, eh? Beh, è la mia prima fanfic vera e
propria, quindi era
un po' un esperimento. Ho scritto una fanfic di Nadesico perchè adoro la serie
e penso che non
ci siano abbastanza storie su di essa. Andiamo, gente! Scrivete fanfic di
Nadesico! Inoltre, non
ci sono fanfic di Akito+Yurika là fuori, che io abbia visto. Se ne conoscete
una, per favore
fatemi sapere o speditemela. Inoltre sto cercando dei tester per le mie storie,
perciò mandatemi
una e-mail all'indirizzo: grayson_san@hotmail.com se siete interessati.
Ah, già! Per favore, recensite questa fanfic! Bene o male, non importa!
Recensite, per favore!
Note del Traduttore: Bene, questo era il primo capitolo! Non ho molto da dire
se non... restate
in attesa per il prossimo! Ci vediamo, e spero che vi sia piaciuta!