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Autore: Rei Hino    11/08/2010    8 recensioni
Ambientato dopo l'episodio 'The Tholian web', Spock e McCoy danno il loro bentornato a Kirk.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ok, non è colpa mia, non volevo pubblicare una cosa così raccapricciante, ma le care Rommenim e Maya891 mi hanno convinto XD e gliela dedico anche! Vi lovvo girls-in particolare la dedico a Rom che ormai mi ha talmente convertita al Threesome che non riesco più neanche a immaginare questi tre divisi! Chiedo perdono per l’uso scorretto di questi tre (Gene perdonami T___T), sono OOC probabilmente, ma ormai, inutile piangere sul latte versato! Prima o poi farò qualcosa di migliore XD (forse…)
 **
 
L’alloggio del capitano era avvolto nella semioscurità, la temperatura leggermente al di sopra della sua media standard e nell’aria un vago aroma di caffè, tipico indizio che il padrone di casa era finalmente tornato.
 
Jim era seduto alla scrivania, con solo i pantaloni del pigiama addosso, le gambe accavallate ed un'espressione assorta in mille pensieri. Le ore trascorse rapito dalla sua dimensione, la paura, il pensiero costante di tornare a casa, di tornare da loro, il desiderio di rivederli, di riabbracciarli. Era stato questo ad averlo tenuto in vita, era stato questo a non farlo impazzire.
Tra le dita rigirava da ore il dischetto giallo contenente il suo ultimo ordine per Spock e Bones, dischetto che i due non avevano avuto il tempo di sentire e che, con un po’ di fortuna, non avrebbero mai più avuto occasione di vedere.  
Meglio così infondo, meglio così...

 
La porta suonò un paio di volte prima che Kirk la udì, destandosi dai suoi pensieri.
 
“Avanti”
Sapeva perfettamente chi avrebbe varcato quella soglia e sorrise nel vedere il bel volto del suo ufficiale medico, lieto a sua volta, sereno, ma ancora visibilmente scosso da quel che era accaduto. Difficile per Leonard nascondere le proprie emozioni e Jim ormai lo conosceva molto a fondo.
 
“Bones, mi hai visitato in lungo e in largo, sto bene!”
Disse dolcemente, con tranquillità, quella tranquillità imposta e bugiarda della quale amava rivestirsi, con la quale si ingannava costantemente, ma che al momento il suo dottore necessitava.
Il sorriso limpido di McCoy si spense di colpo quando lo sguardo celeste si posò sul dischetto giallo tra le dita del capitano

“Puoi metterlo via per piacere?”
Una sola occhiata a quel maledetto rettangolino gli riportò alla mente i ricordi di quell’infernale giornata e lo stato d’animo, il dolore, il dolore estremo, folle, convulso, che aveva provato nel guardare e nell’udire le ultime parole di Jim, del suo ragazzo, sicuro di averlo ormai perso per sempre. Sicuro che anche la sua stessa esistenza fosse ormai giunta al termine. In quel maledetto istante ogni cosa aveva perso la benchè minima importanza, perché Jim non c'era più...
 
“Questo?”
Chiese Kirk con noncuranza
“Sì questo! Non voglio vederlo mai più!”
Sbraitò Bones strappandoglielo dalle mani e sbattendolo sul tavolo con eccessiva foga, ma i sentimenti, la voragine di orrore che ancora lo ottenebrava era irrimediabilmente legata a quell'oggetto e la sua sola vista lo soffocava. 
Jim si alzò dalla sedia, incuriosito
 
“Mai più?...quindi…l’avete visto…”
Mormorò camminando verso il dottore
“Ti…ti abbiamo dichiarato morto Jim…”
“Lo so”
“E…ho paura che…prima o poi dovrò rivedere quel maledetto ultimo ordine”
Deglutii, aveva lo sguardo lucido, lottò per cercare di darsi un tono, non voleva apparire ancora più fragile, non voleva lasciarsi sprofondare in quel cieco orrore.
 
“Non posso prometterti che…”
“Lo so…lo so…”
Lo interruppe Bones, non voleva sentire altro, non ce n’era bisogno
“Non chiederai mai un lavoro d’ufficio vero?”
Chiese il buon dottore appoggiandosi alla scrivania, ma non diede tempo al capitano di replicare, preferendo farlo da solo
“Domanda retorica, non rispondere!”
Si sedette sul bianco tavolo, Jim sorrise dolcemente, in piedi davanti a lui, tra le sue gambe divaricate, Bones gli cinse la vita tirandolo più vicino a sé, portando i loro toraci a contatto.
“Avrei dovuto scegliermi due commessi, o due parrucchieri!”
 
Borbottò con tono fintamente arrabbiato mentre Jim gli passava una mano tra le morbide ciocche castane, assaporando quel semplice gesto che lo aveva tenuto ancorato alla vita
“Fai sempre in tempo”
“No…”
Mormorò McCoy affondando il viso sul bel petto liscio del capitano. Si inebriò del suo odore, si cullò nel suo respiro e nel battito del suo cuore, nella sensazione delle sue dita tra i capelli, nel suo calore…lo strinse forte, era vivo, era tra le sue braccia…vivo…
-grazie…-
Un’indefinita preghiera ad una qualche divinità, una qualunque forza cosmica che gliel’aveva restituito.
 
“Come è andata con Spock mentre…non c’ero?”
Bones si limitò a spostare leggermente il volto per rispondere senza minimamente allentare la stretta sul suo capitano
“Eravamo nervosi…”
-nervosi è dire poco…-
“…tu eri morto, eravamo sotto attacco da quella nave, l’equipaggio stava impazzendo per gli effetti dello spazio…abbiamo entrambi fatto degli errori, e io ho un po’ esagerato…”
Si tirò su col busto
“Ma non dirlo a Spock, mi sono già scusato, e una volta è più che sufficiente!”
 
Ci tenne a precisare immediatamente, Jim sorrise ancora
“Non una parola”
Mormorò posandogli un lieve bacio sulla bocca. Bones gli gettò le braccia al collo catturando le carnose labbra del capitano in un bacio lento, dolce, che permise ai due di assaporarsi a fondo. Portò una mano alla nuca di Jim carezzandogli dolcemente e sensualmente i chiari capelli, strinse le dita tra quelle ciocche dorate spingendolo ancora di più verso di sé, come per paura che qualcuno potesse portarglielo via…di nuovo…
 
Proprio nello stesso istante in cui i due si divisero per riprendere fiato, la porta suonò nuovamente
“Che tempismo!”
Esclamò Jim sorridendo, scacciando ogni pensiero, come se quel bacio gli avesse ridato nuova vita... a entrambi
“Oh beh…difficile per un telepate!”
Borbottò sarcasticamente Bones.
 
“Avanti”
Spock entrò con passo lento e sicuro. Alto e perfetto con le braccia dietro la schiena. Nulla che tradisse una qualsiasi emozione, tranne il suo sguardo, intenso e profondo come l'universo, capace di rivelare ogni recondito nascondiglio del suo animo ai suoi due Compagni.
“Ti stavamo aspettando”
Mormorò Jim camminando verso il suo meraviglioso vulcaniano
“Lo so”
“Spock…”
Kirk allungò le braccia afferrando le belle spalle larghe del Primo Ufficiale e lo guardò in quegl’occhi scuri e taglienti.
“…hai messo in pericolo la nave e l’intero equipaggio per…per me…”
Spock alzò una mano verso il perfetto volto del suo capitano, carezzandolo delicatamente con i caldi polpastrelli, in maniera quasi intimorita, come per paura che potesse sparire, come un sogno…e non perse neppure un secondo a pensare a quanto fosse illogica tale sensazione, oramai era ben consapevole di quanto poco controllo riuscisse ad esercitare sulle sue emozioni quando vi erano di mezzo i suoi due umani.
 
“Ho agito nel solo modo che potevo…che dovevo…
La voce ferma e calda del vulcaniano conteneva una dolcezza e un amore che si manifestava solo in presenza dei due uomini, che non riusciva a nascondere, che non voleva nascondere, non a loro, non più.
“In modo…logico?”
Sussurrò Jim stringendosi nel caldo abbraccio del suo Primo Ufficiale
“No…”
Spock rispose talmente piano che Bones fu costretto ad allungare il collo per sentirlo, per poi ritrovarsi a sorridere teneramente tra sé mentre si avvicinava ai due.
 
“Jim…”
La voce di Spock, così sussurrata, dolce…le gambe di Kirk diventavano sempre così molli quando la udiva e si avvinghiò saldamente alla sua maglia azzurra. Protese il volto verso l’alto reclamando le labbra del suo vulcaniano, che non si fecero attendere.
Spock strinse forte a sé il corpo fresco dell’umano e si tirò leggermente indietro per guardarlo negli occhi, quegl’occhi di quell’indefinito colore, castano, verde, oro, sempre così brillanti, così vivi…vivi…
Jim sorrise con dolcezza e gli diede un altro tenero bacio sulla bocca, poi si girò e si adagiò con la schiena sul petto del vulcaniano allungando le mani verso Bones che subito si lasciò stringere in un tenero abbraccio.
 
-Bentornato a casa- gli aveva detto McCoy sulla piattaforma del teletrasporto appena si era materializzato, e realizzò in quell’istante il vero significato della parola ‘casa’; il caldo corpo di Spock stretto contro la sua schiena, con quelle braccia forti e delicate che gli stringevano la vita e Bones accoccolato sul suo petto…
-Casa…-
 
“Bè…”
Il sorriso di Kirk si allargò improvvisamente in quel ghigno sornione e divertito così tipico di lui
“…me le sono meritate un po’ di coccole no?”
Disse maliziosamente, ottenendo lo sperato effetto di alleggerire l’atmosfera, data la risata di Bones.
“Capitano, è possibile che lei abbia questo pensiero fisso nella mente?”
Rispose Spock con un velo di malizia e ironia, e anche se alle orecchie dei due umani non era una novità, faceva sempre il suo effetto destabilizzante e incotrollabilmente seducente.
 
“Oh bè, se non vi va…”
Rispose Jim fingendo un tono stizzito
“Non ho detto questo”
Gli sussurrò il vulcaniano all’orecchio cominciando ad accarezzargli con una mano il liscio e muscoloso torace, mentre portò l’altra al volto del dottor McCoy.
 
“Ottimo…”
Mormorò il capitano abbandonandosi alle languide carezze dei suoi due amati Compagni.
 
 
   
 
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