Uggiosa giornata di Maggio:
angoscia e lacrime e dubbi
e paura conduci al cuore mio,
un cielo coperto e grigio fa da cornice
all’umore nero che mi strugge.
Alienato dal tempo e dallo spazio,
conscio dell’assurdo e inconscio
del futuro, dubbi protratti. Finchè
giornata in bilico di Maggio,
uggiosa, rivelerai la tua natura.
Versi di sofferta fattura, scritti
con tratto tremante, nascono
a tratti, come fitte in fondo al cuore.
Preghiere e sospiri in questo cinque
Maggio
uggioso pervadono il mio essere.
Lacrime di pioggia rigan le celesti
gote, infrangendosi nella bruna e
spoglia
terra scendono dal cielo come macigni
a presagir l’apocalisse. Terrore
gelido
come ghiaccio nel mio petto, tremo.
Qaul’ tempo è stato mai così
protratto?
Un ora può durar più di se stessa?
No.
Ma non ci credo, perché i minuti
scorron
come giorni ed i secondi come ore.
Scorri tempo, corri, abbrevia l’agonia…