Contemplando il cielo mi perdo in mezzo a quelle nuvole che si prestano a gioco della mia immaginazione, il mio pensiero spazia per quest’immensità, restio a tornare a terra, a tornare alla realtà.
Così si innalza ancora, verso il buio del cosmo ed è così estasiato da tutte quelle stelle che lo stupore lo invade come un’onda che s’infrange sugli scogli, forte, potente, magnificamente unica.
Ripresosi scorge una stella, là, lontano, ai confini più estremi dell’universo, si chiede cosa sia e perché è così meravigliosamente bella, splendente… vuole raggiungerla, ma non può, richiamato a terra da quelle auree catene che lo imprigionano al mondo terreno.
Scende… consapevole solo di se stesso.