Storie originali > Nonsense
Segui la storia  |       
Autore: Ikigai01    13/08/2010    12 recensioni
Il mondo è così meraviglioso che spesso mi chiedo perchè sono così fortunata ad averlo potuto conoscere. Il mondo ospita me quanto questa storia ospita il mio cuore. Nulla di quello che scrivo c'entra con quello che ho scritto in precedenza, nulla ha senso, nulla non lo ha. E' solo un enorme sacco di parole vuote che per me hanno importanza.
Questa fanfiction è seguita molto poco ma io sono sempre qua, l'importante per me era trovare un posto dove potermi esprimere. Ormai sono più di due anni che scrivo questa raccolta di pensieri e l'unica cosa che posso dire è che serve dannatamente! Libera tantissimo; quindi scrivete e liberatevi anche voi dalle scorie della vita.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Facemmo l'amore tra le morbide lenzuola delle principesse Disney, mentre una serie di pupazzi ci osservava dall'alto della mia credenza. Il sole entrava sereno dalle fessure che la tenda lasciava scoperte, illuminando i suoi capelli color rame.

«Non voglio che ci veda nessuno» fu l'unica cosa che disse prima di tirare su quelle coperte rosa, prima di sparire alla vista di quei pupazzi immobili.

Non mi disse nemmeno che mi amava - in realtà faceva fatica solo a dirmi che mi voleva bene - e la cosa non fece che rendere ancora più magico quel momento. Mi sembrava di essere tornata all'infanzia, lui era la mia infanzia perduta.

Era il mio primo gelato al cioccolato spalmato sul viso. Era il braccio forte di papà dopo essere caduta. Era la prima barbie con i capelli tagliati male e le guance rosee. Forse era in quella stanza anche lei, sul pavimento impolverato sotto il letto, o tra i libri colorati delle elementari.

Ricordo che non mi fece male; lui danzava in me e non parlava, non fece versi e nemmeno mi guardò. I suoi occhi verdi erano serrati - le ciglia che premevano dolcemente sulla pelle - e mi teneva stretta tra la morsa delle braccia, accarezzandomi le caviglie con le dita dei piedi.

Non parlai nemmeno io, disturbata dal pensiero che quei pupazzi avrebbero potuto prendere vita, e pensai a ogni cosa che poteva assomigliare al bianco, il colore delle lenzuola quando i raggi del sole l'attraversavano. O forse, forse era rosa pallido, il rosa candido della sua pelle.

Ricordo che era quasi mezzogiorno, che dalla finestra entrava il suono delle forchette sui piatti; mi faceva impazzire l'idea che nessuno sapesse di noi lì; non lo avevo detto a nessuno, e decisi che non lo avrei mai fatto. Ancora una volta avevo paura che quel briciolo di nuova infanzia sparisse oltre quel letto, oltre le sue gambe attorcigliate alle mie.

Urlai nella mia testa tutto il bene che gli volevo, pensai all'improvviso che lui era il mio migliore amico. Ora potevo esserne certa; scacciai via il «Ti amo» che lottava per diventare suono oltre le mie labbra. Non lo amavo per niente, ne ero sicura.

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Ikigai01