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Autore: Anya_BlackAngel    13/08/2010    2 recensioni
Un'antica razza destinata a scomparire dalla faccia della Terra... Solo Loro potranno salvarla... "E tu vorresti farmi credere che il mondo è nelle nostre, cioè nelle SUE mani?" "Si..." "Oh Cristo, andiamo bene!" Sei ragazzi sconosciuti dovranno unirsi con un solo obiettivo... Sopravvivere... "Lascia subito la coperta!" "Stai scherzando?!" "No. Lascialaaaaa!" "LA VOLETE FINIRE! E QUESTO LO CHIAMATE CONVIVERE!!!" La domanda è...ce la faranno?
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Ragazza Dagli Occhi Di Ghiaccio, Florida

 

La pioggia imperversava sulla città con foga, quasi volesse sradicare le case dal loro basamento. I fulmini attraversavano il cielo scuro come vene e i tuoni

percuotevano la terra.

Era sempre così quando Anya era di cattivo umore.

Sembrava quasi che lei e il tempo si capissero alla perfezione e di conseguenza quando c'era il sole lei era felice e quando c'era la pioggia era triste o arrabbiata. La

cosa più strana era che il tempo a volte sembrava quasi cambiare in base al suo umore.

Ovviamente era solo una leggenda metropolitana ma tutti cercavano di non irritare Anya in alcun modo per paura di rovinare la giornata.

La ragazza non dava molto peso a queste dicerie, anzi, le piaceva l'idea di spaventare a tal punto le persone.

Quel giorno, un normalissimo mattino di Settembre, si era alzata già nervosa. Aveva fatto uno dei suoi soliti incubi e non aveva dormito. Ciò che la irritava era il fatto

che sua madre l'avesse mandata a scuola nonostante fosse stanca morta.

Quella mattina aveva anche dimenticato la cartella e di certo i professori non avrebbero chiuso un occhio per lei.

Anya odiava la scuola. Aveva pochi amici e studiare non era certo la sua attività preferita. Odiava dover ascoltare la professoressa leggere libri noiosi di epoche

antiche, come odiava dover fare le versioni di latino o le espressioni algebriche.

Insomma, Anya sembrava nata proprio nell'anno sbagliato e nel posto sbagliato. A volte fantasticava sulla possibilità di essere nata nell'Antica Grecia o in Egitto ma

sapere che quei mondi erano irraggiungibili non facevano altro che peggiorare il suo umore.

Seduta sul freddo autobus lanciava occhiate veloci fuori dal finestrino e sospirava. Come le sarebbe piaciuto essere per davvero la Padrona Del Cielo, almeno avrebbe

distrutto la scuola con un tornado o una raffica di fulmini. Mentre pensava a questa possibilità un tuono risuonò molto vicino all'autobus. L'autista si fermò per

guardare meglio fuori ma non notò niente di strano così ripartì. Dai sedili i ragazzi si sporgevano per guardare Anya. Pensavano fosse colpa sua. Ma lei sapeva che

non era così.

Anya era una ragazza molto bella. Lunghi capelli neri. corpo esile e atletico, una pelle bianca e candida come la neve e gli occhi...nessuno aveva mai visto degli occhi

tanto belli in vita sua. Azzurri come il ghiaccio più freddo diventavano blu come la notte verso l'esterno. Anche l'iride cambiava colore in base al tempo e quando non

era dei migliori i suo occhi diventavano blu Oceano, profondi come l'oscurità, capaci di scrutare le persone e capirne ogni cosa. Le persone rimanevano spesso

affascinate dal suo bel viso, dal suo sorriso e da quei suoi occhi. Una volta notati non c'era modo di distogliere lo sguardo.

Ma tornando a quel mattino... quando l'autobus arrivò davanti alla scuola c'era una grande folla davanti al portone nonostante fossero le 8 passate.

Anya scese curiosa e si fece spazio tra le persone. Una volta arrivata davanti al portone capì perchè nessuno era ancora entrato. Una nuvola di fumo si alzava

dall'edificio e sulla facciata anteriore della scuola un'enorme crepa si apriva dal tetto fino al cemento del marciapiede. In fondo alla crepa c'era un buco circolare. Dal

portone aperto si poteva vedere che la biblioteca era in fiamme. Un fulmine aveva colpito la scuola.

Anya si portò una mano alla bocca per lo shock. Com'era possibile che quello che aveva desiderato si fosse avverato? Forse era solo una coincidenza, o forse no.

Presa dalla paura la ragazza cominciò a correre lontano dalla folla di ragazzi che già avevano cominciato a voltarsi verso di lei. Nella sua testa una domanda

risuonava minacciosa. E se le persone avessero sempre avuto ragione? Se esistesse davvero un collegamento tra la sua mente e il tempo?

No... si rispose per autoconvincersi, queste cose accadono solo nei film.

Mentre correva per le strade della città la tempesta continuava ad attaccare con più forza. Sconvolta andò a sbattere contro qualcosa e in un attimo si ritrovò a terra,

bagnata fradicia.

Si rialzò in fretta e furia e andò a rifugiarsi al vecchio Faro, il suo luogo segreto.

 

Seconda FanFic... speriamo bene >.<

Ecco a voi un breve Prologo. Kissoni !!!

  
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