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Autore: CastelliPerAria    15/08/2010    2 recensioni
Riflessioni di Axl Rose in un giorno qualunque. Di pioggia, di sole o di neve non importa, ambientatela dove e quando meglio preferite. Axl sa bene di chi è la colpa. La colpa di aver sprecato un'occasione unica e irripetibile. Because it's hard to hold a candle in the cold November Rain.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ehi Ispirata alla canzone dei Guns N'Roses - November Rain

When I look into your eyes
I can see a love restrained
But darlin' when I hold you
Don't you know I feel the same

 

Sì, Axl lo pensava spesso:quello per la sua band era un amore trattenuto. Non aveva mai dimostrato apertamente ai ragazzi che lui ci teneva, che alla band ci teneva fottutamente. E questo però non gli aveva proibito di mandare tutto a puttane.

 

'Cause nothin' lasts forever
And we both know hearts can change
And it's hard to hold a candle
In the cold November rain

 

Già, niente dura per sempre. Eppure all’inizio, nell’85, quando aveva trovato altri quattro ragazzi pazzi almeno quanto lui e bravi all’inverosimile, era convinto che la cosa sarebbe potuta durare. Ed infatti era durata, era durata per ben cinque album e quasi dieci anni. Poi, lo sfascio totale…è dura tenere una candela accesa sotto la pioggia.

 

 We've been through this such a long long time
Just tryin' to kill the pain
But lovers always come and lovers always go
And no one's really sure who's lettin' go today
Walking away

 

Erano invischiati in una storia d’amore ormai. Una storia d’amore con la sua band. Perché lui, quanto cazzo ci teneva alla band? Nessuno avrebbe saputo rispondere, nemmeno Axl stesso. Non sapeva che dire perché non aveva ancora imparato a mettere da parte l’orgoglio, questo sì, lo sapeva bene anche lui. Era imprigionato in una gabbia a sbarre d’oro, la gabbia del suo orgoglio e dell’amor proprio. Stupido coglione, lo pensava da sé, non aveva bisogno di leggere titoli come “Chinese Democracy, la distruzione di un mito.” o “Slash:il nuovo album solista fa scintille.”

 

If we could take the time to lay it on the line
I could rest my head
Just knowin' that you were mine
All mine

 

Slash. Già, c’era ancora quel fottuto cazzone di Saul Hudson. Alcune mattine si svegliava sperando che fosse morto. No, non era vero, si svegliava pensando di trovarlo in cucina ubriaco a salutarlo con la sigaretta in bocca. Dio, quanto gli mancavano i tempi nella Hell’s house, una festa nuova ogni sera, gente diversa, droga, sesso e la loro musica. Quella sempre.

 

So if you want to love me
then darlin' don't refrain
Or I'll just end up walkin'
In the cold November rain

 

Lui invece si era trattenuto troppo. Non aveva dimostrato abbastanza quanto lui ci tenesse a quella cazzo di band. Merda, non c’era mattina che non si svegliasse pregando di poter tornare indietro. Tornare nel 1985, quando aveva conosciuto gli altri.

 

Do you need some time... on your own
Do you need some time... all alone
Everybody needs some time... on their own
Don't you know you need some time... all alone

 

O meglio, uno lo conosceva già. Izzy Stradlin, quel cazzone. O meglio, Jeff Isbell. Erano compagni di scuola, venivano dalla stessa merda di posto, LaFayette, quel cazzo di cittadina più piccola di uno sputo. Axl non ricordava città peggiore di quella. Meglio stare zitti di fronte a quel nome, non aveva ricordi felici legati a quel posto, se non quello di aver conosciuto Izzy. Ricordava ancora i pomeriggi passati a strimpellare melodie senza senso, lui e la sua fottuta chitarra classica. Era stati bene insieme, erano quello che si poteva definire migliori amici. Poi lui se n’era andato. L’ultimo appello era stata la scritta“Where’s Izzy?” nel video di Don’t cry, ma Jeff non aveva risposto alla chiamata.

 

I know it's hard to keep an open heart
When even friends seem out to harm you
But if you could heal a broken heart
Wouldn't time be out to charm you

 

L’ultimo della vecchia guardia che gli era rimasto fedele, o meglio, era rimasto fedele al loro sogno era Duff. Michael Andrew McKagan, dio quanto si incazzava quando lo chiamavano così. Era definito il gentiluomo tra tutti loro, ma chi lo conosceva bene sapeva che poteva essere uno stronzo peggiore di lui certe volte. No, peggio di lui era impossibile. Lui era Axl Rose, una merda in persona, chi avrebbe potuto superarlo? Persino in quello era primo.

 

Sometimes I need some time... on my own
Sometimes I need some time... all alone
Everybody needs some time... on their own
Don't you know you need some time... all alone

 

Fottuto orgoglio che non se ne voleva andare. E spesso si rigirava nel letto pensando che era tutta colpa sua, che avrebbe dovuto contenersi, che avrebbe dovuto smetterla con i suoi capricci da prima donna. Cazzo, non era una divetta del cazzo, era un cantante! Era Axl Rose, ma questo l’aveva rovinato.

 

 

And when your fears subside
And shadows still remain
I know that you can love me
When there's no one left to blame
So never mind the darkness
We still can find a way
'Cause nothin' lasts forever
Even cold November rain

 

Si svegliava di soprassalto, la notte, e mandava bestemmie al cielo, alla sua band attuale, a se stesso. Non era felice, non era felice per niente. Aveva smesso con la droga, ma spesso pensava che gli sarebbe piaciuto morire così, con la siringa fra le dita, come una di quelle rockstar che tanto osannava. Morire per non pensare ad un passato che non poteva tornare. Morire per non sentire più i sensi di colpa che lo attanagliavano da quasi quindici anni a questa parte.

 

You're not the only one
You're not the only one

 

Se qualcuno anni addietro gli avesse detto quelle stesse parole, che lui non era l’unico, gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia. O gliel’avrebbe spaccata, la faccia. Ormai era diventata la litania continua delle sue interviste “Io sono la band, e fanculo a tutti gli altri.” Che cazzata. Ogni volta che pronunciava quelle parole avrebbe voluto vomitare, o ridere fino all’incoscienza.

 

 

Don't ya think that you need somebody
Don't ya think that you need someone
Everybody needs somebody
You're not the only one
You're not the only one

 

E cazzo se era così, anche lui aveva bisogno di qualcuno. Ma più gli anni passavano, più lui si raggomitolava nella sua corazza, la corazza sempre più irrobustita che si era creato attorno. Una corazza che rispondeva al nome di Axl Rose.

 

Don't ya think that you need somebody
Don't ya think that you need someone
Everybody needs somebody
You're not the only one
You're not the only one

 

Nemmeno l’amore era riuscito a distruggerla, figuriamoci, prima Erin e poi Stephanie. Non l’avevano nemmeno sfiorata. E se nemmeno l’amicizia degli altri membri della band, a cui non riusciva a pensare se non sotto il nome di amici, era riuscita a scalfirla, cosa avrebbe potuto aiutarlo ad uscirne?

 

Don't ya think that you need somebody
Don't ya think that you need someone
Everybody needs somebody
You're not the only one
You're not the only one

 

Cazzo, se ci stava male. Soffriva come un cane, da un bel po’di tempo ci si era messo anche il fisico oltre alla mente, corrosa da anni di rimpianti e rimorsi. Aveva un fottuto mal di stomaco che non gli dava tregua, che lo faceva stare malissimo. Sempre con l’impulso di vomitare, vomitare tutte le cazzate e le offese che era riuscito a procurare ad altra gente in quegli anni.

 

Don't ya think that you need somebody
Don't ya think that you need someone
Everybody needs somebody
You're not the only one
You're not the only one

 

Avrebbe dato tutta la fama che aveva, la gloria, i soldi, le donne, pur di poter tornare indietro. Cazzo, avrebbe dato via pure l’uccello! Tanto l’aveva già fatto anni addietro, quando aveva bisogno fottuto di lavoro e soldi. Un brivido gli corse lungo la schiena, dio quanto avrebbe voluto chiudere gli occhi e risvegliarsi nella Hell’s house.

E non essere più solo un logo su una maglietta o un nome sulle riviste di musica o sugli scaffali di cd:tornare ad essere i Guns N’Roses, ma quelli veri, solo un’altra volta nella vita.

La prima l’aveva sprecata.

http://www.dimensionedelta.net/songs/novemberrain.php (è il link per la prima versione della canzone e c'è anche la traduzione)

Ho scritto questa one-shot in un giorno di pioggia, 24 ore su 24 di freddo, vento e acqua. Non c'è una data in particolare che l'ha ispirata o che mi ha spinto a scriverla, ma solo un desiderio di dare una versione dei fatti di Axl. Ognuna di noi spera nel suo cuore di fan una reunion della vecchia line-up, o comunque di rivedere almeno Slash e Axl insieme di nuovo. Non so se succederà, lasciamo ai posteri l'ardua sentenza, ma anche se non succedesse, continuiamo a ricordarli per quello che erano e sono diventati, uno dei più grandi gruppi rock della storia.

Grazie Guns N'Roses.

  
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