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Autore: Lim Poia    15/08/2010    11 recensioni
«Come?»
Prima di fare o di dire qualsiasi cosa, voglio essere sicura di aver capito bene.
«Volevo invitarti ad uscire.» ripete ed io posso affermare con certezza di essere la ragazza più felice della Terra.
Le farfalle nel mio stomaco stanno facendo festa, ballando qualche assurda canzone delle Sorelle Stravagarie e bevendo del Whisky Incendiario invecchiato.
Questa storia ha partecipato al contest "Mercante in fiera" indetto da jadina94, classificandosi prima a pari merito.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia ha partecipato al contest "Mercante in fiera" indetto da jadina94, classificandosi prima a pari merito.




A perfect barbie and her teddy bear



Chiudo gli occhi, respirando profondamente.
Vivo a due passi dall'oceano da sempre ed ancora oggi -a diciassette anni compiuti- non so ancora se l'odore di salsedine mi piaccia o meno.
Credo che rientri nella categoria degli odori familiari, quelli che ti ricordano casa e che non necessariamente ami, ma semplicemente riconosci.
Con un dito traccio delle linee sulla sabbia. E' calda esattamente come il sole sulla mia testa. Bollente.
Non dovrei essere qui, non durante le ore più calde della giornata e senza protezione.
Dovrei essere a casa a pranzare o magari a terminare i compiti e non qui.
Questo è il mio ultimo anno, dovrei studiare per i M.A.G.O. e non pensare a lui.
Abbasso lo sguardo e sorrido rassegnata.
Teddy.
Ho scritto il suo nome senza rendermene conto. Ho scritto il suo nome senza volerlo -non realmente, almeno- e sono così stupida -ingenua, illusa, idiota- da credere di poter accantonare il suo pensiero in un angolo remoto della mia testa, del mio cuore.
Sbuffo, passando una mano sulla sabbia e cancellando la prova del mio eterno e non corrisposto amore.
Mia sorella ha ragione: sono una barbie -bionda, alta e bella- con la sfortuna di possedere un cervello degno di una vecchia zitella acida.
Ed ora io so che non si può avere tutto dalla vita, ma -Merlino- sarebbe stato tutto più semplice se avessi avuto anche il cervello di una barbie.
Sarei stata molto più frivola e -okay- sarei stata anche meno intelligente e sicuramente più vuota, ma dannazione non avrei avuto problemi ad associare i ragazzi a dei passatempo ed a divertirmi ogni tanto. Invece no, sono qui a desiderare il cervello di una bambola di plastica babbana, crogiolandomi nel mio patetico dolore di diciassettenne innamorata.
«Vic!»
Perfetto, adesso sento anche la sua voce.
«Vic, tutto bene?»
E vedo anche i suoi piedi.
Alzo gli occhi e oh Morgana, lui è qui.
«Sì, tutto bene.» rispondo, fingendo una tranquillità inesistente.
Il cuore -infatti- è impazzito e sembra in procinto di esplodermi nel petto, per non parlare delle mani disgustosamente sudate e del viso indubbiamente in fiamme. I geni Weasley stanno facendo gli straordinari oggi.
«Sicura? Hai una faccia... Strana
«Sono solo stupita.» mento. «Come hai fatto ad arrivare sano e salvo fino a qui senza inciampare nei sassi, nelle conchiglie o nei granchi? »
Velenosa.
Mordo per non essere morsa, mi difendo prima ancora di essera attaccata.
Ed il fatto che Teddy volesse solo sincerarsi delle mie condizioni -mentali più che fisiche- è un dettaglio assolutamente irrilevante.
«Sono un mago, no?» domanda, sedendosi accanto a me.
«Un mago che è riuscito a cadere da una sedia perfettamente stabile.»
Mi prenderei a schiaffi da sola.
«Tu sì che sai scoraggiare un ragazzo. E pensare che ero venuto qui con le migliori intenzioni.»
Aggrotto la fronte, sono confusa.
«Migliori intenzioni?»
«Già, volevo invitarti ad uscire questa sera.»
Lui? Io? Uscire? Questa sera?
Questa sera? Io? Lui? Uscire?

Cosa?!
E me lo chiede così? Come se stesse elencando i prodotti di una lista per la spesa?
Come diavolo fa ad essere così calmo?
O forse sono io ad essere troppo agitata. Sto per avere un attacco di panico, ne sono certa.
«Come?»
Prima di fare o di dire qualsiasi cosa, voglio essere sicura di aver capito bene.
«Volevo invitarti ad uscire.» ripete ed io posso affermare con certezza di essere la ragazza più felice della Terra.
Le farfalle nel mio stomaco stanno facendo festa, ballando qualche assurda canzone delle Sorelle Stravagarie e bevendo del Whisky Incendiario invecchiato.
«Ho promesso a zio Harry di accompagnare Lily e Rose a vedere un cartone animato babbano su una qualche barbie principessa e qualcosa.» continua, ignorando completamente la doccia fredda che ho ricevuto.
Non è un appuntamento romantico, vuole solo un aiuto con le mie cugine.
Le farfalle nel mio stomaco sono appena svenute, hanno bevuto troppo, credo.
«E dato che questo genere di cose piace molto anche a te...» ridacchia, lasciando in sospeso la frase e dando il colpo di grazia al mio -già scarso- autocontrollo.
«Questo genere di cose, cosa?» domando a denti stretti, trattenendo l'impulso di lanciargli della sabbia negli occhi. Anche se così almeno avrebbe una scusa valida per non vedere bene ciò che lo circonda.
«Le favole, le storie d'amore, gli aitanti principi azzurri. Questo.» non sembra aver intuito il mio repentino cambio d'umore.
«Su una cosa ti sbagli, ho sempre preferito i teneri orsacchiotti di peluche* agli aitanti principi azzurri.» concludo quasi mormorando.
Gli ho dichiarato il mio amore, inconsciamente, ma l'ho fatto. Perchè è lui il mio orsacchiotto di peluche, da piccola avevo persino dato il suo nome al mio pupazzo preferito...
Lo guardo, non può essersene ricordato ed aver capito tutto. Non è umanamente possibile.
«Hai dei gusti particolari.» sorride, divertito.
No, non ha capito niente.
Grazie Silente.
«Non immagini quanto.» sospiro, sorridendo a mia volta.
Teddy Lupin -in fondo- non è altro che un sinonimo di particolare.
«Hai deciso? Vieni o devo pregarti in ginocchio?.»
Ammetto che non mi dispiacerebbe vederlo in ginocchio per me, magari con una scatolina di velluto blu di qualche famosa gioielleria in mano.
«Allora?»
«Vengo, ma solo se mi offri un gelato.»
«Si può fare.» annuisce, serio.
Non sarà un anello o un appuntamento romatico, ma è qualcosa.
Un inizio, forse.
E -per ora, sia chiaro, solo per ora- questo mi basta.




*In inglese teddy bears.

  
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