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Autore: Luz_    16/08/2010    5 recensioni
Ho bisogno di spendere.
Questa parola rimbomba nella mia testa e fa male, tanto male.
Spendere! Spendere! Spendere!
Giro famelica per quella via, quella meravigliosa, ma tremenda via di New York, e non so dove andare.
E’ tutto così bello, scintillante, glamour.
I manichini sembrano chiamarmi verso di loro, sembrano tirarmi con una corda invisibile verso le porte dei negozi e come non poter seguire il canto delle sirene? Sarebbe stato impossibile.
Ed eccola..la luce. Lì, davanti a me, dietro quel doppio vetro, di quella boutique...
"..." Corro a prendere le buste e con un gesto teatrale, tiro fuori le mie incredibili, meravigliose, divine anime gemelle. Le pongo davanti gli occhi di Luke, che le osserva inespressivo.
“Sai cosa sono queste?”gli chiedo quasi con la bava alla bocca. Lui scrolla le spalle e con fare semplice risponde “Delle scarpe.”
Delle scarpe! Mantieni la calma Becky, non è colpa sua, non è colpa sua.
“Queste non sono delle scarpe. Guarda attentamente..suola rosso sangue.”gli suggerisco.
“Ci hanno ucciso qualcuno?”
“No!”quasi grido indignata. “Sono delle incantevoli Louboutin, le ultime..che io dovevo avere.”
“Cosa hanno di speciale?”
Spalanco gli occhi. Sono al massimo dell’indignazione, non potrei sopportare altro. Rinfilo bruscamente le scarpe nella scatola, mentre osservo Luke che cerca di trattenere una risata.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve a tutti!
Ecco una mia fan fiction, prodotta dalla mia testa non sana sicuramente xD
Troverete i nomi dei protagonisti conosciuti, poichè amando follemente Becky Bloomwood e Luke Brandon, ho voluto dare ai miei personaggi i loro nomi e volti. Ma giustamente ho dovuto cambiare i cognomi, altrimenti mi sarei tenuta estremamente legata a loro e non mi va. Ringrazio la mia amica Fe, per avermi suggerito questo titolo =)
Spero vi possa piacere! Attendo i vostri pareri <3
Buona lettura!

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Lov-boutin

 

Ho bisogno di spendere.

Questa parola rimbomba nella mia testa e fa male, tanto male.

Spendere! Spendere! Spendere!

Giro famelica per quella via, quella meravigliosa, ma tremenda via di New York, e non so dove andare.

E’ tutto così bello, scintillante, glamour.

I manichini sembrano chiamarmi verso di loro, sembrano tirarmi con una corda invisibile verso le porte dei negozi e come non poter seguire il canto delle sirene?

Sarebbe stato impossibile.

Ed eccola..la luce. Lì, davanti a me, dietro quel doppio vetro, di quella boutique.

Mi avvicino lentamente, il mio passo è malfermo, il mio respiro affannato ed il mio sguardo fisso sulla visione più bella del mondo.

Sono loro, sono davvero, assolutamentissimamente loro ed io le ho davanti.

L’ultima creazione di Christian Louboutin è proprio lì davanti a me.

Diamanti. Nere. Tacco quindici. Suola rosso fuoco.

Cantano, cantano..ed io non posso non spingere la porta di quel negozio e non entrare.

“Salve, la posso aiutare?” La commessa si è avvicinata a me con il solito sorriso prescritto da contratto. Non potrei mai essere come loro, non potrei mai fare questo lavoro, sarebbe impossibile.

“Vorrei..vorrei quelle.”ed indico le mie amate, ancora lì in vetrina.

Più si avvicinano verso di me, più sento il mio petto gonfiarsi di soddisfazione, gioia pura, amore.

“Vuole provarle signorina?”

Annuisco distrattamente e quando finalmente infilo il mio sottile piede al loro interno..mi sento completa, come poche volte in vita mia.

Sono mie. Sono state create per me. Le mie anime gemelle.

“Le prendo!”esclamo immediatamente e sopporto in silenzio il dolore che provo quando me le prende via dalle mani.

Ma ciò che il rumore della carta di credito che striscia nella barra magnetica può provocare ad una ragazza come me, non potete immaginarlo.

No, perché è qualcosa di unico, strambo, eccezionale. E’ ciò che ufficializza il possedimento di ciò che ami e per cui spenderesti dollari su dollari per averlo, a costo di vivere sotto un ponte.

Lo ami, è tuo, ti appartiene e niente potrebbe dividerti da lui.

Ed infine..quando esci da quel negozio, stringendo forte nella mano la busta nera con una scritta bianca stilizzata, senti di essere una donna migliore, diversa, completa, una Donna con la D maiuscola.

Mi fermo sul limite del marciapiede e non appena alzo una mano, un taxi giallo si blocca, facendo stridere i freni.

“Upper East Side, 155a strada. 52 B.”

L’auto si immerge nel fiume di macchine del pieno centro di Manhattan ed intanto mi godo, come sempre, le magnifiche luci, i grattaceli, le insegne, tutto ciò che ho sempre amato di New York, da quando sono arrivata.

Ma meglio fare un passo indietro.

Mi chiamo Becky Grif e sono nata a Portland, sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Ho vissuto i miei primi anni di vita lì, ma poi all’età di dieci anni io e mia madre siamo giunte qui, nella grande mela.

Inutile raccontare i miei voti scolastici, i miei scarsi successi in amore ed il resto della mia insulsa vita prima di capire che era la moda ciò che amavo. E quando l’ho incontrata, bè..ho iniziato a vivere.

Sono l’assistente della temibile Christine Durou ed è come essere sull’olimpo. Ok, non sono proprio l’assistente, ma..ci sto lavorando.

Lei è la direttrice di Elle America ed io..io le porto il caffè.

Ma già essere un membro di quella rivista è per me qualcosa di sublime, il sogno che diventa realtà.

So che prima o poi diventerò qualcuno, voglio diventarlo, anzi..devo diventarlo.

Il taxi si ferma davanti un’elegante palazzo in stile Liberty e dopo aver consegnato un banconota al tassista, scendo con i miei acquisti ed entro nell’elegante hall.

Le mie Jimmy Choo provocano un ticchettio particolarmente gradito al mio udito e sorrido soddisfatta mentre chiamo l’ascensore.

‘E’ stata una giornata positiva.’penso, mentre controllo il mio riflesso nello specchio dell’ascensore.

I sinuosi boccoli color rame, scendono dolcemente e perfettamente sulle mie spalle ed il trucco è ancora lì, intatto, a contornare gli occhi verdi come gli smeraldi. Devo ammettere che quel mascara appena comprato è davvero a tenuta giornaliera.

Le porte metalliche si aprono, accompagnate da un leggero dlin ed entro nel mio appartamento o meglio di Luke Bray, il mio ragazzo.

Lo intravedo seduto ad uno sgabello in cucina, che legge attentamente dei fogli, mentre sgranocchia delle noccioline.

“Ehi, sono tornata!”esclamò allegra, lasciando le buste e il cappotto sul divano di pelle bianca.

Entrando in cucina, stampo un bacio sulla guancia di Luke.

“Ciao amore, com’è andata?”mi domanda senza alzare gli occhi dalle pratiche che sta studiando.

“Oh, bene! Giornata meravigliosa!”rispondo con un sorriso che tocca entrambe le orecchie ed apro il frigorifero per bere del succo d’arancia.

Luke alza il capo e mi guarda con un sopracciglio sollevato. “Che cosa hai comprato?”

Uhm. Mi conosce fin troppo bene.

Assumo l’espressione più indignata e lo guardo offesa. “Sei proprio incorreggibile eh!”, ma lui non accenna a cancellare quell’espressione dal suo viso e mi ritrovo a sbuffare. “Ok, ho comprato qualcosina.”

“Qualcosina?”

“Ok, qualcosa di eccezionale!”mi correggo e l’euforia sprizza da tutti i pori del mio corpo.

Corro a prendere le buste e con un gesto teatrale, tiro fuori le mie incredibili, meravigliose, divine anime gemelle.

Le pongo davanti gli occhi di Luke, che le osserva inespressivo.

“Sai cosa sono queste?”gli chiedo quasi con la bava alla bocca. Lui scrolla le spalle e con fare semplice risponde “Delle scarpe.”

Delle scarpe! Mantieni la calma Becky, non è colpa sua, non è colpa sua.

“Queste non sono delle scarpe. Guarda attentamente..suola rosso sangue.”gli suggerisco.

“Ci hanno ucciso qualcuno?”

“No!”quasi grido indignata. “Sono delle incantevoli Louboutin, le ultime..che io dovevo avere.”

“Cosa hanno di speciale?”

Spalanco gli occhi. Sono al massimo dell’indignazione, non potrei sopportare altro. Rinfilo bruscamente le scarpe nella scatola, mentre osservo Luke che cerca di trattenere una risata.

“Non intendo rispondere.”affermo e afferro i miei amori e le altre buste, dirigendomi verso la camera da letto.

Ora arriva il momento più bello, quello che amo di più. Prendo le scarpe come se fossero fragili e apro le ante del mio armadio, anzi no..del mio mondo.

I miei abiti, i miei accessori, le mie scarpe, le mie borse..tutte lì, racchiuse in quella stanzetta così preziosa per me.

Mi pongo davanti la rastrelliera delle scarpe e finalmente trovo un posto libero accanto alle nuove Christian Dior rosse, comprate la settimana scorsa.

Le guardo con venerazione e quasi una lacrima di gioia fuoriesce dai miei occhi.

Luke entra e  prende una camicia bianca dal suo quarto di armadio, che gli ho concesso (con non poca tristezza, a dir la verità).

“Dove vai?”domando confusa ed inizio ad aiutarlo ad abbottonare i polsini.

“Ho una cena con i nuovi clienti che abbiamo, dobbiamo trattare una questione importante.”

“E proprio di venerdì sera?”mormoro con il broncio e Luke mi prende il viso fra le mani, concedendomi un sorriso così dolce da togliere il fiato.

Era capace di far sciogliere il mio cuore con niente. Lui e le Louboutin ovviamente.

“Film e popcorn li faremo domani se riesco a liberarmi, ok?”

Annuisco, accennando un sorriso e mi avvicino alla rassegna di cravatte, optando per una rossa.

“E..”inizio, mentre gli faccio il nodo. “chi sono questi clienti?”

“Mah, possiedono una multinazionale che si è messa in mezzo a qualche guaio. Ma nulla di troppo grave, per fortuna.”

“E tu cosa devi fare?”chiedo ingenuamente, terminando di aggiustargli la cravatta.

Luke prende la giacca, e mentre se la infila risponde: “Io devo difenderli, ovviamente. Sono il loro avvocato.”

Corrugo la fronte. “Ma come fai a difendere chi sbaglia a prescindere?”

Mi sorride dolcemente e sfiora il suo naso col mio. “ Non sempre possiamo fare ciò che più ci piace, Becky.”

Mi è naturale storcere la bocca contrariata. “Va contro i tuoi principi però.”

 “E’ il mio lavoro.”sorride, allargando le braccia.

“Gran bel lavoro di merd..”

“Forse torno tardi, quindi non mi aspettare alzata.”mormora, uscendo dalla stanza, ma lo blocco prima che si avvicini alla porta.

“Ehi! Non dimentichi qualcosa?”

Luke sorride e corre indietro, stampandomi un forte bacio sulle labbra. “A dopo.”sussurra e va via, chiudendosi la porta alle spalle.

   
 
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