AMICIZIA
E MOLTO DI PIU'
Roba da non
crederci! Sta piangendo, la mia padroncina sta piangendo, lei
che non piange mai...
E
così vien da piangere anche a me...
Scusate, mi
presento. Sono Arnold, l'animaletto da compagnia di Ginny
Weasley. E sono una femmina, anche se mi ha dato un nome da maschio...
ma
tralasciamo questo piccolo particolare...
Mi ricordo
benissimo il nostro primo incontro:
“quelle cosa sono?” ha chiesto a uno dei
nostri allevatori, “Puffole
Pigmee. Ne vendiamo tantissime, non facciamo in tempo ad
allevarle.” le ha
risposto lui. E poi lei ci ha guardate ben bene, ha allungato la mano
verso una
palletta di uno strano rosa, e all’ultimo ha cambiato idea e
ha preso me,
dicendo che ero la più monella della gabbia. Siamo proprio
carine noi puffole!
Dopo ho capito
perché ha scelto me, lei è un vero tornado,
è anche più monella
di me. Dico sul serio! Sul treno poco tempo dopo c’era un
certo Zackery, o Zacharias,
che insisteva a farle domande, lei si è scocciata e gli ha
lanciato una fantastica
Fattura Orcovolante. Lui
dopo l’ha
lasciata stare, ma un professore l’ha richiamata. Non ci conoscevamo ancora
bene io e Ginny,
quindi non so cosa è successo con quel prof, ma forse
l’ha sgridata. Quando è
rientrata nel nostro vagone aveva una faccia seria, aveste visto...
Per non parlare
di tutto quello che ha combinato a scuola! È sempre stata
molto corteggiata, ha avuto vari fidanzati, e a volte si nascondeva per
sbaciucchiarsi. Se ci ripenso divento ancora tutta fucsia! Una volta
suo
fratello Ron, quello buffo, l’ha scoperta, e non vi dico il
caos che hanno
fatto dietro a quell’arazzo...
Ma a me non la
da a bere. Appena siamo diventate amiche ho capito subito
che l’unico ragazzo che le interessava veramente era quello
con la cicatrice in
fronte. Ci ha provato a toglierselo dal cuore, ma inutilmente. E allora
ci si è
messa d’impegno per arrivare a lui, perché dice
sempre che se hai abbastanza fegato tutto
è possibile. Lo ha fatto ingelosire
ben bene con gli altri ragazzi, è entrata nella squadra di
Quiddich dove lui
era il capitano, cercava di passargli vicino, si interessava di quello
che
interessava a lui. E quando è stato cotto a puntino gli
è saltata al collo e lo
ha baciato, davanti a tutti i Grifondoro. Se non è coraggio
questo!
Per un
po’ tra loro due è andato benissimo. Quando
uscivano a volte andavo
con loro, a volte rimanevo a dormire nella mia cestina in camera di
Ginny. Lei
aveva sempre il sorriso, gli occhi che brillavano, era stupenda. Ma poi
sono
successe cose brutte. Molto brutte. Se ripenso a quei tempi mi si
stringe
ancora il cuore. Ora non è il momento di ricordare quei
terribili giorni.
Ricordo però che si sono lasciati. Era il giorno del
funerale di Silente.
“Ginny, ascolta...”
mormorò pianissimo
lui, “non posso più stare con te. Dobbiamo
smettere di vederci. Non possiamo
stare insieme”.
Lei chiese “è per qualche stupida, nobile ragione,
vero?”
“Io non posso... noi non possiamo... Devo fare delle cose da
solo, ora”.
Lei non pianse; lo guardò negli occhi. “E se a me
non importasse?” ribatté con
forza, “io non ho mai rinunciato a te”.
Niente di quello
che lei ha detto ha trattenuto Harry, che gli ha voltato
le spalle ed è andato a salvare il mondo (perché
è questa la stupida, nobile
ragione che aveva lui). E lei lo ha guardato allontanarsi, per vedere
in che
direzione andava e per essere pronta a trovarsi nella stessa sua strada
ancora
una volta.
È
stato un anno terribile per la mia padroncina. Erano lontani. Era
lontano
anche suo fratello Ron e la sua amica Hermione. Tutti rischiavano la
vita,
senza sapere cosa era successo ai propri amici. Spesso passava intere
ore a
guardare fuori da una finestra coccolandomi. Quelle carezze non erano
per me,
lo capivo bene. Erano quelle che avrebbe voluto dare al suo amore, ma
non
poteva farlo. Ho cercato spesso di tirarle su il morale, ma ci riuscivo
solo
per due o tre secondi.
E poi
c’è stata la battaglia finale. Mi ha infilato in
una tasca del suo
maglioncino ed è corsa in prima linea contro Voldemort. In
quel dolore, in
quell’inferno, Ginny ha rivisto Harry dopo tanto tempo, ed
è allora che ha
capito che lui era il suo destino. So benissimo quello che sto dicendo,
perché
ho finalmente rivisto i suoi occhi illuminarsi come facevano tanto
tempo prima.
E mentre aiutava una ragazza è successo qualcosa di strano:
di colpo si è immobilizzata
e ha guardato alle sue spalle, poi verso la foresta. Non so come abbia
fatto,
ma ha visto Harry passarle accanto e dirigersi verso la foresta per
consegnarsi
al loro nemico. Nessun altro lo ha visto, perché era sotto
il suo mantello
dell’invisibilità. Io lo so perché
è stata lei a raccontarmelo, e perché ero
presente
quando tempo dopo era accoccolata sul dondolo a parlarne con Harry.
Ma ormai
è acqua passata.
Se poteste
vederla ora! È uno splendore! Il suo abito bianco, elegante
ma
senza fronzoli, i suoi bei capelli raccolti e adornati semplicemente
con alcune
roselline delicate, le mani in quelle di lui, e la voce rotta dal
pianto mentre
gli dice il suo sì.
Perché
loro sanno bene che Amore non è guardarsi a vicenda;
è guardare
insieme nella stessa direzione. Anche senza saperlo hanno sempre
guardato nella
stessa direzione. E ora finalmente possono guardare insieme verso un
futuro più
felice e sereno.
Ora scappo! Voglio vedere il bacio! Ciao!
FINE!
Note dell'autrice: Le parti in corsivo sono tratte spudoratamente da HP e il principe mezzosangue (grazie JKR!).
Innanzitutto grazie ai miei lettori, date sempre tanta soddisfazione! :)Questa storia ha partecipato al contest: 'Amicizia e molto di più. Maghi & animali, Animagi e Licantropi.' arrivando 5! Niente male, visto che è il mio primo, ma non ultimo, concorso!
La coppia di protagonisti è Ginny/Arnold con la frase: 'Amore non è guardarsi a vicenda; è guardare insieme nella stessa direzione.' di A. de Saint-Exupery-
Ecco il giudizio (ma tenete presente che ho poi corretto gli errori di grammatica! mannaggia, mi sarei mangiata le mani quando ho letto! ^^ )
Grammatica e sintassi: 7.5/10 punti
Stile: 9/10 punti
Originalità: 15/15 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 punti
Sviluppo della trama: 10/12 punti
Gradimento personale: 9/10 punti
Attinenza alla traccia: 3/3 punti
Totale: 68.5/75
Hai scelto di parlare attraverso Arnold, veramente una buona idea.
Purtroppo hai avuto qualche piccolo problema con la grammatica, i tempi dei verbi non sempre sono corretti, hai iniziato al passato, poi sei passata al presente e di nuovo al passato nello stesso ricordo, ti faccio qualche esempio: ‘gli ha risposto lui, qui ci sono due errori, prima di tutto il tempo (passato remoto) e poi, la frase è rivolta a Ginny, quindi le rispose lui. ‘Nessun altro lo ha visto’,qui avresti dovuto usare il passato remoto, come avevi fatto nella prima parte della frase.. Peccato perché dai l’impressione di aver cominciato a scrivere al presente e poi di aver cambiato in corsa, la prossima volta sono convinta che una rilettura ti darebbe una mano. C’è anche qualche errore di battitura, come ‘salvare il monto’.
Comunque la storia è sicuramente originale, un breve racconto della vita di Ginny dal punto di vista di Arnold, hai reso molto bene il modo di parlare dolce e semplice della Puffola,e hai sviluppato bene la trama, l’unica cosa che manca, secondo me, è un episodio originale un po’ più corposo.
L’IC dei personaggi è perfetto, la Puffola è eccezionalmente realistica. Brava.
Hai seguito la traccia sviluppando le tappe della storia di Ginny e Harry, per poi arrivare alla conclusione con la citazione. Quindi anche sotto quel punto di vista la storia è perfetta.