1.
I due stavano mangiando nell’apposita sala, uno di fronte all’altro. I campi di stasi
si erano spenti lasciandoli scivolare lentamente fuori da quella condizione di morte
apparente che permetteva loro di risparmiare preziose risorse. Si erano entrambi
svegliati in preda a una remota agitazione che nessuno aveva ancora confessato
all’altro. Si erano scambiati poche parole, la tensione stava aumentando sensibilmente
e ciascuno si concentrava nello svolgimento dei propri compiti per cercare di
controllarsi. Ma durante la pausa per il pasto non c’era niente che potesse tenere
impegnata la mente, niente che potesse farli pensare ad altro che non fosse quello
che stava per accadere.
Krugo vide che Tanira lo stava guardando particolarmente assorta e provò a offrirle un
boccone di quello che stava mangiando, pensando che gli stesse invidiando il
cibo. Prima della partenza i tecnici della Sezione erano stati molto chiari in
proposito: ciascuno doveva mangiare esattamente quello che era previsto. Infatti
il loro metabolismo era stato studiato accuratamente per molto tempo e una dieta
era stata elaborata, calibrata sul preciso fabbisogno energetico di ciascuno dei
due. Tanira, fisicamente più grande e forte di Krugo, aveva spesso pietanze molto
caloriche e dai sapori piuttosto forti per essere cibo a lunghissima conservazione. Spesso
aveva chiesto al compagno se trovasse il cibo altrettanto saporito. Krugo, la cui
dieta prevedeva molto krill insapore e a basso contenuto energetico, raramente se
la sentiva di finire la sua dose e passava gli avanzi alla vorace compagna.
- No, ti ringrazio. Non ho tanta fame oggi - rispose Tanira rifiutando il boccone,
anche se per una volta non si trattava di krill.
Krugo ritirò l’offerta e inghiottì in silenzio. Tanira uscì dalla sala lasciando il
compagno di viaggio solo col cibo. Si spostò sul ponte di comando e occupò
la postazione di fronte al pannello di controllo che rimandava sempre la stessa
immagine: la loro posizione rispetto al pianeta loro destinazione.
- Non ti senti bene? - le chiese Krugo toccandola, sopraggiunto silenziosamente alle
sue spalle.
- Sto benissimo. Sono soltanto un po'…
- Tesa? - suggerì lui.
- No… o forse sì… non lo so.
- Lo so io. L’unica cosa che l’addestramento non poteva prepararci ad affrontare bene
come il resto.
- Hai ragione - sospirò lei - forse è proprio questo. Il condizionamento psichico
non basta.
- Beh, abbiamo tutti i diritti di essere emozionati. Da un momento all’altro
entreremo in contatto con un pianeta dove probabilmente troveremo un'altra forma
di vita intelligente.
- Probabilmente?
- Non possiamo scartare a priori l’ipotesi che si sia estinta nel tempo che i dati
della robosonda sono tornati indietro. Non conosciamo il ciclo vitale delle creature
viventi di queste parti, potrebbero essersi estinte nel frattempo.
- Sarebbe una bella fregatura. Tutta questa fatica per niente.
- Tanira… devo sempre rimproverarti. Certe volte mi chiedo come la Sezione abbia
scelto una pessimista come te per questa missione. Anche se la specie intelligente
fosse estinta, la nostra sarebbe una importante spedizione archeologica. Potremmo
raccogliere centinaia di reperti, abbiano migliaia di memorie pronte per immagini,
video e suoni e…
- Credo di sapere perché quelli della Sezione hanno scelto una pessimista come me.
- Ah sì?
- Per tenere a bada un sognatore come te. Perché una specie potrebbe estinguersi,
oltre che per motivi del tutto naturali?
- Intendi dire una catastrofe?
Tanira assentì severa.
- E hai mai pensato che gli effetti nefasti della catastrofe potrebbero essere
nefasti anche per noi?
- Certo, è una possibilità.
- È più che una possibilità. Pensa: se si trattasse veramente di una specie
intelligente, cosa che dai dati della robosonda pare del tutto ovvia, avrà
senz’altro trovato il modo di liberarsi dei propri nemici naturali come i
predatori, di superare le avverse condizioni ambientali e via dicendo. Se così
è, cosa potrebbe causare l’estinzione di una specie al vertice di ogni piramide?
- Una guerra, l’inquinamento, una catastrofe naturale, un drastico cambiamento
del clima a livello planetario…
- Bravo. Hai visto? Basta usare un po' di fantasia. Se si trattasse di una delle
prime due ipotesi, potremmo non essere troppo contenti di aver fatto tutta questa
strada.
Il computer li interruppe con una raffica di informazioni. Una intera sezione
della complicata strumentazione di bordo si attivò di colpo richiamando l’attenzione
dei due.
- I sensori a medio raggio. Hanno individuato il pianeta! - esclamò Krugo.
- Calmati e vai al tuo posto. Il programma di volo prevede che una volta localizzato
il pianeta, venga calcolata una rotta per nascondersi dietro il suo satellite naturale.
- Siamo quasi arrivati! - disse Krugo emozionato mentre occupava il suo posto davanti
agli strumenti.
- Sbrigati a darmi i dati su quel satellite - lo rimproverò Tanira.
- Che fretta c’è?
- Se non si sono estinti, c’è la possibilità che siano più progrediti di noi e che
abbiano sviluppato un sistema di difesa planetario. In questo caso, potrebbero
lanciarci contro qualcosa e non sappiamo esattamente cosa.
- Sei una pessimista nata. Ecco il tuo satellite: i sensori lo rilevano ora.
- Dannazione! Sarà dalla parte opposta del pianeta!
- Facciamo il giro, no?
- Proprio quello che avrei voluto evitare. Aumentiamo il rischio di
un’intercettazione.
- Sei proprio un soldato, Tanira. Ma questa volta hai ragione.
- Continua a cercare, tu.
Tanira manovrò i comandi con perizia e pose la nave su una traiettoria di non
avvicinamento, in modo da poter mantenere la distanza dal pianeta e poter così
scegliere il momento migliore per avvicinarsi, coperti dall’enorme satellite che
orbitava intorno al pianeta stesso.
Dopo tutto quel tempo passato nel silenzio interrotto solo dagli allarmi lanciati
dal computer di bordo e da laconiche comunicazioni di servizio, Krugo aumentò
all’improvviso la sua attività agli strumenti, esclamando.
- Che succede? - chiese Tanira, che non si sentiva per niente tranquilla.
- Rilevo altri satelliti in orbita intorno al pianeta. Sono molto piccoli e
troppo lontani per un’analisi più accurata.
- Quanti ne distingui?
- Ho cinque segnali di maggiore importanza e uno sciame di segnali su quasi
tutta la scala.
- Che distribuzione?
- Ce ne sono dappertutto, ma la concentrazione è prevalentemente equatoriale. Un
po' strano per essere un sistema di difesa planetario.
- Non resta che avvicinarci per saperne di più. Quanto manca al satellite naturale?
- Parecchio, se continuiamo sulla rotta di non avvicinamento.
Tanira controllò ancora i suoi dati e decise che avrebbero continuato l’inseguimento
del satellite naturale del pianeta mantenendo la rotta di non avvicinamento. Nonostante
l’impazienza di Krugo, era lei a dare gli ordini, lì. E lei aveva deciso di andarci
piano.