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Autore: Mannu    17/08/2010    0 recensioni
Dopo una lunghissima preparazione, dopo un duro addestramento, Krugo e Tanira sono stati scelti tra i pochi idonei a completare la missione: raggiungere il lontanissimo pianeta trovato in passato da una sonda automatica che ha trasmesso, sebbene per brevissimo tempo, dati davvero sorprendenti.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A metà del viaggio
1.

I due stavano mangiando nell’apposita sala, uno di fronte all’altro. I campi di stasi si erano spenti lasciandoli scivolare lentamente fuori da quella condizione di morte apparente che permetteva loro di risparmiare preziose risorse. Si erano entrambi svegliati in preda a una remota agitazione che nessuno aveva ancora confessato all’altro. Si erano scambiati poche parole, la tensione stava aumentando sensibilmente e ciascuno si concentrava nello svolgimento dei propri compiti per cercare di controllarsi. Ma durante la pausa per il pasto non c’era niente che potesse tenere impegnata la mente, niente che potesse farli pensare ad altro che non fosse quello che stava per accadere.
Krugo vide che Tanira lo stava guardando particolarmente assorta e provò a offrirle un boccone di quello che stava mangiando, pensando che gli stesse invidiando il cibo. Prima della partenza i tecnici della Sezione erano stati molto chiari in proposito: ciascuno doveva mangiare esattamente quello che era previsto. Infatti il loro metabolismo era stato studiato accuratamente per molto tempo e una dieta era stata elaborata, calibrata sul preciso fabbisogno energetico di ciascuno dei due. Tanira, fisicamente più grande e forte di Krugo, aveva spesso pietanze molto caloriche e dai sapori piuttosto forti per essere cibo a lunghissima conservazione. Spesso aveva chiesto al compagno se trovasse il cibo altrettanto saporito. Krugo, la cui dieta prevedeva molto krill insapore e a basso contenuto energetico, raramente se la sentiva di finire la sua dose e passava gli avanzi alla vorace compagna.
- No, ti ringrazio. Non ho tanta fame oggi - rispose Tanira rifiutando il boccone, anche se per una volta non si trattava di krill.
Krugo ritirò l’offerta e inghiottì in silenzio. Tanira uscì dalla sala lasciando il compagno di viaggio solo col cibo. Si spostò sul ponte di comando e occupò la postazione di fronte al pannello di controllo che rimandava sempre la stessa immagine: la loro posizione rispetto al pianeta loro destinazione.
- Non ti senti bene? - le chiese Krugo toccandola, sopraggiunto silenziosamente alle sue spalle.
- Sto benissimo. Sono soltanto un po'…
- Tesa? - suggerì lui.
- No… o forse sì… non lo so.
- Lo so io. L’unica cosa che l’addestramento non poteva prepararci ad affrontare bene come il resto.
- Hai ragione - sospirò lei - forse è proprio questo. Il condizionamento psichico non basta.
- Beh, abbiamo tutti i diritti di essere emozionati. Da un momento all’altro entreremo in contatto con un pianeta dove probabilmente troveremo un'altra forma di vita intelligente.
- Probabilmente?
- Non possiamo scartare a priori l’ipotesi che si sia estinta nel tempo che i dati della robosonda sono tornati indietro. Non conosciamo il ciclo vitale delle creature viventi di queste parti, potrebbero essersi estinte nel frattempo.
- Sarebbe una bella fregatura. Tutta questa fatica per niente.
- Tanira… devo sempre rimproverarti. Certe volte mi chiedo come la Sezione abbia scelto una pessimista come te per questa missione. Anche se la specie intelligente fosse estinta, la nostra sarebbe una importante spedizione archeologica. Potremmo raccogliere centinaia di reperti, abbiano migliaia di memorie pronte per immagini, video e suoni e…
- Credo di sapere perché quelli della Sezione hanno scelto una pessimista come me.
- Ah sì?
- Per tenere a bada un sognatore come te. Perché una specie potrebbe estinguersi, oltre che per motivi del tutto naturali?
- Intendi dire una catastrofe?
Tanira assentì severa.
- E hai mai pensato che gli effetti nefasti della catastrofe potrebbero essere nefasti anche per noi?
- Certo, è una possibilità.
- È più che una possibilità. Pensa: se si trattasse veramente di una specie intelligente, cosa che dai dati della robosonda pare del tutto ovvia, avrà senz’altro trovato il modo di liberarsi dei propri nemici naturali come i predatori, di superare le avverse condizioni ambientali e via dicendo. Se così è, cosa potrebbe causare l’estinzione di una specie al vertice di ogni piramide?
- Una guerra, l’inquinamento, una catastrofe naturale, un drastico cambiamento del clima a livello planetario…
- Bravo. Hai visto? Basta usare un po' di fantasia. Se si trattasse di una delle prime due ipotesi, potremmo non essere troppo contenti di aver fatto tutta questa strada.
Il computer li interruppe con una raffica di informazioni. Una intera sezione della complicata strumentazione di bordo si attivò di colpo richiamando l’attenzione dei due.
- I sensori a medio raggio. Hanno individuato il pianeta! - esclamò Krugo.
- Calmati e vai al tuo posto. Il programma di volo prevede che una volta localizzato il pianeta, venga calcolata una rotta per nascondersi dietro il suo satellite naturale.
- Siamo quasi arrivati! - disse Krugo emozionato mentre occupava il suo posto davanti agli strumenti.
- Sbrigati a darmi i dati su quel satellite - lo rimproverò Tanira.
- Che fretta c’è?
- Se non si sono estinti, c’è la possibilità che siano più progrediti di noi e che abbiano sviluppato un sistema di difesa planetario. In questo caso, potrebbero lanciarci contro qualcosa e non sappiamo esattamente cosa.
- Sei una pessimista nata. Ecco il tuo satellite: i sensori lo rilevano ora.
- Dannazione! Sarà dalla parte opposta del pianeta!
- Facciamo il giro, no?
- Proprio quello che avrei voluto evitare. Aumentiamo il rischio di un’intercettazione.
- Sei proprio un soldato, Tanira. Ma questa volta hai ragione.
- Continua a cercare, tu.
Tanira manovrò i comandi con perizia e pose la nave su una traiettoria di non avvicinamento, in modo da poter mantenere la distanza dal pianeta e poter così scegliere il momento migliore per avvicinarsi, coperti dall’enorme satellite che orbitava intorno al pianeta stesso.
Dopo tutto quel tempo passato nel silenzio interrotto solo dagli allarmi lanciati dal computer di bordo e da laconiche comunicazioni di servizio, Krugo aumentò all’improvviso la sua attività agli strumenti, esclamando.
- Che succede? - chiese Tanira, che non si sentiva per niente tranquilla.
- Rilevo altri satelliti in orbita intorno al pianeta. Sono molto piccoli e troppo lontani per un’analisi più accurata.
- Quanti ne distingui?
- Ho cinque segnali di maggiore importanza e uno sciame di segnali su quasi tutta la scala.
- Che distribuzione?
- Ce ne sono dappertutto, ma la concentrazione è prevalentemente equatoriale. Un po' strano per essere un sistema di difesa planetario.
- Non resta che avvicinarci per saperne di più. Quanto manca al satellite naturale?
- Parecchio, se continuiamo sulla rotta di non avvicinamento.
Tanira controllò ancora i suoi dati e decise che avrebbero continuato l’inseguimento del satellite naturale del pianeta mantenendo la rotta di non avvicinamento. Nonostante l’impazienza di Krugo, era lei a dare gli ordini, lì. E lei aveva deciso di andarci piano.
   
 
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