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Autore: Hachi4ever    19/08/2010    1 recensioni
Jordan ed Eva in un'universo parallelo, dove non ci sono guerre e non è morto nessuno... piccolo esperimento!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ok... questo è stato un esperimento di stanotte, prima che me ne andassi a letto... ho immaginato i nostri due ragazzi preferiti in un AU, un'universo alternativo...
Ora vi spiego...
Qui Eva e Jordan si conoscono in prima superiore. Jordan è un ragazzo un pò... vivace. è stato bocciato tre volte e alla fine si è ritrovato in classe con la nostra Eva, che lo farà rigare dritto. in questa storia è tutto diverso, non hanno partecipato a nessuna gara e Maya non è mai morta, anche se non accenno a nessuno a parte Eva e Jordan...
beh, spero che la storia vi piaccia... ciao ciao, ora vado a finire di litigare con mio fratello!!!... giuro che lo strangolo!!! grrrrr.....
Hachi4ever



...Tutta colpa di un'angelo caduto dal cielo...



Se ne stava lì, sotto la pioggia, ad aspettare che arrivasse una persona, una ragazza, per la precisione…
Lui, appena uscito dall’istituto scolastico, aspettava con ansia il suo arrivo, voleva rivederla… anche se non si erano incrociati gli occhi per una decina di minuti, per lui quell’asso di tempo era paragonato a secoli, interminabili e dolorosi a causa della sua assenza.
Nel mentre aspettava, pensava al loro primo incontro… due anni fa, alla cerimonia di inizio anno, entrambi matricole (lui per la terza volta in tre anni) che si sono incrociate per puro caso.
Erano completamente diversi: lui, il tipico ragazzino sbruffone e scansa fatiche; e lei, la tipica ragazzina allegra e seria; ma una cosa che avevano e hanno ancora in comune, è il fatto di non arrendersi, di impegnarsi fino in fondo per raggiungere i propri obbiettivi.
Quella giornata era stranamente tranquilla, tutti gli studenti delle superiori erano impazienti di partecipare alla grande cerimonia di inaugurazione.
Lei, come al solito, aveva perso di vista le sue amiche, perdendosi tra la folla… tentava in tutti i modi di raggiungerle in qualche modo, ma nel mentre si faceva strada tra la marea di studenti, inciampò su un sassolino maligno, che la fece cadere addosso a un ragazzo. Lui per la precisione.

-S-scusa, mi dispiace… ti sei fatto male?-
-Ahia… e guarda dove cam...mi... ni...- fece fatica a finire la frase… da quanto fu colpito dai suoi occhi, preziosi come due rubini, e i suoi capelli neri e rossi, che le arrivavano poco sotto le spalle.
La stessa cosa fu per lei, affascinata dal quel ragazzo dai capelli a punta neri da una parte e biondi dall'altra e i suoi occhi scuri come la pece, che davano la sensazione di tuffarsi nell'oblio... ma sicuro di ricadere tra le sue braccia forti.
-S-spero di non averti fatto male…-
-N-no… tranquilla sto bene, tu piuttosto?-
-S-si, non mi sono fatta niente grazie…-
Era rossa, rossa per aver fatto una figuraccia, e per il fatto che non riusciva a staccare gli occhi dal suo volto
-Anche tu sei del primo anno giusto? Io sono Jordan Wilde- si presentò a lei porgendogli la mano per aiutarla a rialzarsi
-Piacere… io sono Eva...  Eva Wei...- rispose afferrando poco convinta la sua mano
Nel toccarsi, ci fu come una grande scossa elettrica che si diffuse in tutto il corpo, soprattutto all’altezza del petto facendo battere a tutti e due furiosamente il cuore; entrambi avrebbero tanto voluto che quel momento non finisse mai, ma quel magico incontro venne interrotto dalla campanella costringendoli, purtroppo, a tornare alla realtà, e a dividersi tornando nei rispettivi gruppi di amici…

Non riuscivano a non pensarsi, per entrambi fu un colpo di fulmine, e il destino volle stare dalla loro parte, facendoli incontrare di nuovo tutti i giorni nella stessa aula…
Nonostante Jordan fosse un tipo che marinava di continuo le lezioni o che dormiva sempre dietro un libro sul banco… nei momenti di svago trovata sempre tempo per lei… in pochissimo tempo diventarono amici per la pelle: passavano ogni momento insieme, persino quando Eva doveva esercitarsi per la danza, lui cercava sempre di incoraggiarla.
Quando danzava era bellissima, sembrava un angelo caduto dal cielo, con i suoi movimenti leggiadri e delicati, riusciva sempre a colpirlo nel profondo dell’anima, aumentando il suo amore segreto, che per quanto fosse uno di grandi parole, non riusciva a dichiararsi a lei in alcun modo. Aveva paura di rovinare la loro amicizia.
Poi, col passare del tempo, tra incertezze, litigi e altro, quel giorno, quel bellissimo 15 Aprile, entrambi riuscirono a dichiarasi a vicenda, regalando alla festeggiata due preziosi regali di compleanno: il suo primo bacio, e il suo amore corrisposto, entrambi dati dalla persona che più amava al mondo.
Ormai era quasi un anno che stavano insieme e, di certo, ce ne saranno stati altri avvenire, dato che non riescivano a restare distanti l’uno senza l’altra. Si amavano troppo.
-Jordan!!-
Si voltò l’interpellato, incontrando finalmente i suoi occhi così dolci e profondi
-Così ti prenderai un malanno, vieni ho portato l’ombrello…- lo sgridò lei mettendo un ombrellino bianco e grigio sopra la testa fradicia di Jordan.
-Ma no Eva io sono un osso duro, non basta certo un po’ di pioggia per-ETCIUU!- terminò la frase con un sonoro starnuto
La ragazza sbuffò pensando per l’ennesima volta cosa poteva fare con uno come lui, inoltre si sentiva in colpa, perché se era sotto la pioggia era per colpa sua, perché aveva fatto tardi nel parlare con i professori…
-Scusa… per colpa mia adesso hai il raffreddore…-
Jordan la guardò con dolcezza, posò il palmo della mano sulla sua calda e candida guancia, e diminuì le distanze tra loro posando le labbra su quelle della ragazza
-Se mi ammalerò per colpa tua, non sarà un problema…- gli sussurrò a fior di labbra
Si presero dolcemente per mano e si incamminarono verso casa, ascoltando il rumore della pioggia battere contro l’ombrello e, qualche volta, anche i continui starnuti di lui…
Era cambiato tutto: il suo carattere, il suo modo di fare, il fatto di essere più presente a scuola, il fatto di essere romantico e dolce nei confronti di qualcuno.
All’inizio non riusciva ad accettarlo completamente, ma dopo poco tempo si dovette ricredere, perché il suo continuo cambiamento non era colpa una qualunque… ma era tutta colpa di un Angelo… il suo Angelo…


  
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