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Autore: Beatrix_    20/08/2010    3 recensioni
“A te non capita mai, Balthazar, di desiderare una vita normale?”
C’era una certa dolcezza nel modo in cui lei pronunciava il suo nome e per un attimo egli si perse in quella dolcezza, ritardando un secondo di troppo nel rispondere. Veronica si portò una mano al viso, a scostare una ciocca di capelli che, impertinente, le era caduta davanti agli occhi, ed assunse poi un’espressione imbronciata, sicura di sapere quale sarebbe stata la risposta del mago.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Inghilterra – 740 d.c.

 

La folla gremiva le strade, spingendoli e strattonandoli da ogni parte. Balthazar si fece, istintivamente, più vicino a Veronica che, dimentica per un pomeriggio del suo ruolo e delle sue responsabilità, veniva attratta, come una bambina, da qualsiasi cosa fosse in esposizione. Da un lato e dall’altro della via, infatti, numerose bancarelle offrivano ai passanti le merci più varie ed assortite: giorno di mercato.

“Guarda laggiù, andiamo a vedere cosa vendono!” esclamò lei, piena di entusiasmo.

“No Veronica, forse è meglio che...” cercò di fermarla Balthazar, ma fu inutile: per vincere la sua resistenza, Veronica lo prese per mano e lo trascinò ad un lato della strada, dove, su un piccolo tavolo, era in bella mostra una sfilza impressionante di coltelli e spade.

“Forse... forse questo non fa per te...” osservò il mago, ironico.

“Hai ragione” rispose lei, in fretta “vieni, andiamo di qua, vediamo cosa c’è lì!” e questa volta non ebbe bisogno di convincere l’altro a seguirla. Per fortuna, avevano svoltato in una via laterale dove la folla era più rada e le bancarelle erano di meno.

L’attenzione di Veronica fu attratta immediatamente da un piccolo banchetto, sul quale erano appoggiati appena un paio di monili; subito si avvicinò a quegli oggetti e, facendolesi accanto, Balthazar poté vedere il gioiello che l’aveva catturata: una collana d’oro, intrecciata con coppie di perle, che terminava in un pendente decorato con una pietra rossa.

“Ti... ti piace quella collana?” vedere il grande mago Balthazar imbarazzato o, peggio, in difficoltà, non accadeva spesso.

A quelle parole la donna si scostò lievemente dal banchetto, mascherando l’interesse che un momento prima era apparso così chiaro sul suo volto. Sorrise debolmente al compagno, prima di rispondere: “A te non capita mai, Balthazar, di desiderare una vita normale?”

C’era una certa dolcezza nel modo in cui lei pronunciava il suo nome e per un attimo egli si perse in quella dolcezza, ritardando un secondo di troppo nel rispondere. Veronica si portò una mano al viso, a scostare una ciocca di capelli che, impertinente, le era caduta davanti agli occhi, ed assunse poi un’espressione imbronciata, sicura di sapere quale sarebbe stata la risposta del mago.

“Ma cosa dici?” replicò infatti lui, sorpreso e quasi offeso per quella domanda “noi siamo maghi siamo... siamo gli allievi di Merlino” sussurrò per non farsi udire dai passanti.

Veronica rimase un attimo sovrappensiero ruotando, quasi con insofferenza, l’anello che portava al dito “Già, è vero, hai ragione noi... noi siamo gli allievi di Merlino e... e non potrei desiderare niente di meglio per me stessa, giusto?” chiese ancora, con un sorriso triste sul volto.

Balthazar assunse un’aria soddisfatta: felice di essere riuscito a farle cambiare idea così velocemente, e rimase in silenzio.

“Però... però a volte vorrei poter vivere come... come tutti. Vorrei poter uscire per far la spesa, avere una famiglia...” lasciò cadere la frase così, sperando che l’uomo raccogliesse la provocazione.

“I-io non so davvero cosa...” si schermì lui: l’ultima frase l’aveva lasciato senza argomenti; e senza parole.

“Niente, Balthazar” lo interruppe lei scrollando le spalle rassegnata “sarà meglio tornare ora” propose saggiamente voltandosi verso la via dalla quale erano arrivati. Il mago, di fianco a lei, era ancora sotto shock e non obiettò nulla alle sue parole: non dette neppure segno di averla sentita.

“Comunque...” concluse Veronica, velando quella parola di nostalgia “è... è una bella collana”.

 

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Non so davvero come mi è venuta fuori questa cosa, e ancora di meno so perché praticamente ogni film che vedo, mi viene da scriverci su cose stupide!xD

Se poi il film in questione è un film Disney (anche abbastanza sfigato!xD) che ho visto praticamente per caso... beh, sono sicura che non leggerà nessuno ma amen!xD

In realtà potrei interrogarmi sul perché devo per forza pubblicare qualsiasi cosa io scriva, ma questa è un’altra storia...

Ah, naturalmente se doveste accidentalmente passare di qui e leggere, se mi lasciate un commentino ve ne sarò molto grata! =)

  
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