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Autore: Tommina483    22/08/2010    3 recensioni
I suoi dread dorati gli ricadevano su due spalle muscolose ed imponenti. Nel suo metro e novantaquattro incuteva non poca paura. Vi piace la danza? Beh è la storia che fa per voi. Comunque è la mia terza fan fiction, spero vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui è Thomas Kaulitz, a quanto pare nessuna di noi gli va bene. Non tentare di perderci tempo.”

“Per chi mi hai presa? Non pensavo di farlo.”


E oltretutto mi stava sul cazzo. Ma chi si credeva di essere?

Tutto figo con quell'aria da bullo. Volevo proprio vedere quanto coraggio di quello che sembrava avesse stava sotto quei vestiti larghi e stinti.

I suoi dread dorati gli ricadevano su due spalle muscolose ed imponenti. Nel suo metro e novantaquattro incuteva non poca paura.

Ma sinceamente a me non importava. Come ho gia detto mi stava sul cazzo, aveva un'aria troppo strafottente, non che io non l'avessi, ma quella è un'altra storia.



Appoggiato al muretto della scuola si fumava una delle sue sigarette giornaliere, solo come al solito.

Avevano tutti paura di lui, picchiava i ragazzi e trattava male le ragazze, così dicevano.

Passava una notte con loro, perdevano la testa poi rifilava a tutte un bel due di picche, se le scopava tutte, in sostanza.


Poi c'era quel povero scemo del suo amico, o fratello. Era tutto vestito di nero, e truccato di nero.

Faceva veramente pena, sembrava appena uscito da un Manga di finocchi.

Si chiamava William, anche se gli sarebbe stato meglio Sarah o qualche nome da femmina, perchè era quello che sembrava.

Scoppiai a ridere la prima volta che lo vidi, anche se come ho gia detto, piu che ridere mi faceva pena.

William non stava con Tom, lo vidi seduto per terra con alcune ragazze. Klara mi disse che stava sempre con loro, era gay, evidentemente.


Klara era la ragazza che avevo conosciuto quella mattina alla stazione, era il mio primo giorno all'accademia. Non sapevo ne cosa fare ne tantomeno dove andare.

Thomas frequentava chitarra e musica generale, William anche canto.

Le uniche due ore del giorno in cui avrei dovuto sorbirmi le stramberie di quello spiliungone erano appunto le due di canto, le quali frequentavo sotto costrizione di mia madre.

Le altre erano moderna e Hip Hop. Amavo il ballo più della mia vita.


La mia vita non era mai stata un granchè, a dire la verità. Perciò il ballo era una delle poche cose che mi distraeva e mi aiutava a dimenticare le cazzate che chiamavo problemi. Di sicuro la cosa che mi aiutava a staccare la spina non era l'amore.

Nella mia vita ce n'era poca, è brutto lo so.

E' per questo che quel giorno, mettendo piene all'accademia di arte e musica di Berlino, avevo deciso di cambiare.

  
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