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Autore: _Aniko_    25/08/2010    4 recensioni
FanFiction scritta da _Aniko_ & XxLucyXx “Dai Naruto, corri... corri!” Salto da un ramo all'altro, senza fermarmi, ormai da ore. Non posso fermarmi, non voglio fermarmi. E' vicino, è troppo vicino.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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I personaggi appartengono a Masashi Kishimoto! (Purtroppo...ç_ç)

Fanfiction ad opera di _Aniko_ & XxLucyXx


...Just SasuNaru...


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Questa è l'immagine che ci ha ispirato! ^^


Dai Naruto, corri... corri!”

Salto da un ramo all'altro, senza fermarmi, ormai da ore. Non posso fermarmi, non voglio fermarmi. E' vicino, è troppo vicino. La foresta inizia a farsi meno fitta, gli alberi meno insistenti a sbarrarmi la strada. E là, in lontananza, uno spiraglio di luce rossastra, in mezzo al verde incessante delle foglie, si avvicina sempre di più. E' fatta. Con un altro scatto, supero anche l'ultimo ostacolo che mi separa da lui. Questo posto è proprio come me lo ricordavo. Salto sul capo dei una delle due statue che costeggiano la cascata, quella del Primo Hokaghe. Gli schizzi provenienti dall'acqua che si infrange sulla roccia mi ricadono dolcemente sulla pelle, rinfrescandomi. Mi guardo davanti, ma lui non c'è. Inizio disperatamente a cercalo, come un lupo che non mangia da giorni e che finalmente ha fiutato una preda, o così gli è sembrato.
-Tsk, sei arrivato, Naruto.-
La sua voce, profonda e beffarda, si sprigiona dalle fronde degli alberi. Con uno scatto felino balza sul capo della statua di Madara Uchiha. Tutto proprio come quella volta. Alzo il viso, e i miei occhi si vanno a posare sulla sua figura. Ma lui non mi guarda. Ha la testa china, i suoi occhi neri come la pece, rivolti verso il basso, come fosse in preghiera. Che voglia mettere fine a tutta questa storia?
- Sas'ke...- sussuro dolcemente al vento, sperando che questo porti il mio richiamo fino alla parte opposta della cascata. Rivolgo gli occhi al cielo rossastro, nella speranza di trovare il coraggio di agire, ma l'unica cosa che riesco ad ottenere è quella di andare a cercare con insistenza sempre meno sopportabile i suoi pozzi neri...
Anche quando non mi guarda io sento di poter lo stesso leggere attraverso i suoi occhi quello che prova, perché ogni giorno, ogni singolo giorno da quando me l’hanno portato via, io ho sperato di poterlo guardare di nuovo in quei suoi profondi occhi neri, occhi che nascondono il male che ha dentro, che celano come possono, il dolore che ha dovuto affrontare. Tanto, troppo presto, troppo a lungo.
E a cosa mi è servito aspettare fino ad oggi? A cosa sono servite le notti in bianco passate a pensare a lui, sperdendomi nel desiderio di immergermi di nuovo nei suoi occhi? Ora che finalmente ce l’ho davanti, forte e bellissimo, comincio a credere che continuare a sperare di rivederlo sia stato inutile. Ora che lui ricambia il mio sguardo tormentato con il suo freddo come il ghiaccio, mi sembra che il tempo non sia mai passato. Come se fossimo ancora quei due bambini che tentano di superarsi a vicenda, e che, senza accorgersene, tessono a poco a poco un legame destinato a diventare più forte del diamante. Io lo sento, lo percepisco quasi come una sensazione fisica, che il filo indistruttibile che si era creato tra noi è ancora lì immutato, nonostante il freddo, nonostante la paura, nonostante abbiano tentato di spezzarlo, più e più volte. Ed è proprio per questo che voglio combattere.
Non solo per lui, non solo per me, ma anche per quel legame per il quale sono pronto a tutto.
E così, adesso, mentre finalmente i nostri sguardi si incrociano ancora una volta, so che sarà l’ultima.
L’ultima volta che combatteremo, l’ultima volta che mi rivolgerà il suo sguardo freddo, l’ultima volta che proverò a scorgervi qualcos’altro oltre all’odio e alla disperazione. Vedo l’acqua della cascata scendere a precipizio con un rumore assordante, tuttavia intorno a me non sento altro che silenzio, non sento il rombo dell’acqua, non sento il vento o il lieve ondeggiare delle foglie sugli alberi che ci circondano.
Sento solo il suo sguardo su di me.
Lo sento, lo vedo.
Le sopracciglia aggrottate, i capelli mossi dal vento, il nero dei suoi occhi che risplende della luce del sole che lentamente si va ad immergere, all’orizzonte, nelle acque chiare del fiume, colorandolo d’oro, mentre questo trasformandosi in cascata porta con se il bagliore dorato del giorno che muore.
Vorrei chiamarlo, vorrei pregarlo di farmi sentire ancora la sua voce, ma non ho il coraggio di farlo. Continuo a guardarlo, pregandolo mentalmente di venire con me, di lasciare che sia io a salvarlo.
Lui mi sorride, mi sorride davvero, come se avesse sentito i miei pensieri e stesse ridendo della mia ingenuità.
I suoi occhi ora sono calmi, come se fosse giunto alla soluzione di un grande perché, come se fosse riuscito a trovare se stesso. Lascio che il suo sguardo mi penetri dentro e finalmente tutto mi è chiaro.
Come, sono sicuro, è chiaro a lui.
Dicono che non importa quanto si è vicini o quanto si è lontani, un legame vero non si spezzerà mai, affronterà le intemperie sconfiggendole senza difficoltà, per quanto il cuore si possa sentire vuoto senza l’altro, ci si può sempre affidare a quel legame che si è costruito, con fatica è vero, ma insieme.
Ed è solo questo che conta.
E allora? Perché ancora non mi basta?
Non sono una persona dai sentimenti così equilibrati da dire che mi basta avere un ricordo di lui per essere felice, io non sono così, io voglio che lui torni da me, voglio averlo vicino ogni giorno, voglio perdermi nei suoi occhi, ancora e ancora. Ed è per questo che sono qui.
La Valle dell’Epilogo, quale luogo migliore?
E così il cerchio si chiude.

Abbasso la mano verso la tasca e ne estraggo il coprifronte. L'ho conservato fin da quella volta, ed ora è arrivato il momento di restituirglielo. Guardo quell'oggetto e ripasso inconsciamente ancora una volta il dito sul graffio, su quel graffio che proprio io ho inciso. Mille pensieri mi riaffiorano nella mente... quello scontro... stringo il coprifronte e strizzo gli occhi per impedire ad una lacrima di uscire. No non posso, mi sono già distratto abbastanza.
- Ti ho riportato questo -, grido in direzione di Sasuke, mentre con un gesto gli lancio il coprifronte. Questo con un rumore metallico si posa sulla roccia.
- Quando smetterai di rincorrermi?-, mi dice con quel suo sguardo beffardo, lo Sharingan che brilla del suo rosso sangue nella luce sempre più soffusa del tramonto.
Rido. -Lo sai che non smetterò mai-.
Lui mi guarda per un attimo con uno dei suoi sguardi indecifrabili, poi rivolge il viso alla cascata seguendo con gli occhi lo scorrere dell’acqua tra le rocce:
-E tu sai che è inutile continuare a cercarmi-.
-Non mi importa se è inutile-, gli lancio uno sguardo di fuoco, -Qualunque cosa accada, tu verrai con me-.
-Tsk, ne sei proprio sicuro, dobe?-
E’ arrivato il momento. Ora!
Le due copie che avevo nascosto sott’acqua, proprio sotto il punto in cui sapevo che Sasuke si sarebbe posizionato per lo scontro, saltano fuori, perfettamente all’unisono, infrangendo la superficie scintillante d’oro della cascata.
Le vedo che si avventano contro di lui come ho ordinato loro, poi un bagliore, appena visibile, un raggio di luce sulla lama della sua katana. Si muove velocissimo, non l’avevo mai visto così. Possibile che sia migliorato ancora?
Riesco a malapena a trattenere un sorriso a fior di labbra. E’ sempre il mio Sas’ke.
Un secondo e le mie copie sono sparite in una nuvola di fumo, colpite dalla sua lama affilata.
Rimane per un attimo con il braccio che tiene la katana alzato, immobile nel movimento che ha sventato il mio primo attacco, infine con studiata lentezza ricolloca la spada nel fodero che tiene ancorato sulle spalle.
- Non sei affatto migliorato, dobe-, mi fissa con disprezzo.
Gli rivolgo un sorriso di sfida: - Immaginavo che non ti saresti fatto sorprendere così facilmente-.
Ormai è così tanto tempo che ci conosciamo che non ho la minima difficoltà a prevedere quale potrebbe essere il suo comportamento. Osservo i suoi movimenti, non è cambiato affatto. Non per me.
Il modo in cui piega il viso di lato quando mi guarda, il modo in cui stringe i pugni, il movimento lento che utilizza per risistemare la katana nel fodero... E’ come è sempre stato. Abituato a tenersi tutto dentro, freddo, scostante.
Eppure, tutto questo non mi dà fastidio, nonostante io percepisca la sua avversione mi sento pervaso da uno strano senso di calma e di sicurezza. Anche se non ne capisco bene il perché.
Adesso, però, è il momento di agire.
Estraggo il più veloce possibile una manciata di shuriken dalla sacca che porto intorno ai fianchi e comincio scagliarli nella sua direzione, con precisione.
Per quanto io cerchi di colpirlo, non mi sorprende affatto che lui schivi ogni colpo senza difficoltà in una danza sinuosa, nella quale anche il minimo sbaglio può essere fatale.
Nello schivare i miei attacchi, si è spostato alla base della cascata. Passando tra le statue del Primo Hokage e di Madara l’acqua del fiume cade a precipizio e, terminata la sua caduta, và a formare un piccolo bacino dove il livello dell’acqua, limpidissima, è basso e si riesce a scorgere il fondo, prima che il bacino si trasformi di nuovo in fiume e prosegua il suo percorso verso il mare. E’ su una delle due sponde che Sasuke si ferma quando vede che i miei colpi con gli shuriken si sono interrotti. Con un balzo, scendo anche io dalla statua del Primo Hokage e atterro sull’altra sponda, proprio di fronte a lui.
-Mi sono stufato di giocare. Facciamo sul serio-, ringhia all’improvviso in mia direzione.
- Hai ragione-. Neanche in questa situazione riesco a non assecondarlo. Forse fa bene a chiamarmi dobe.
- Credevi di potermi mettere in difficoltà con degli insulsi shuriken?-, storce la bocca in un ghigno, - Sei una vera delusione-.
Cos’è stato quel bagliore nei suoi occhi?
- Non riuscirai mai a riportarmi indietro se continui così-, il suo sguardo è così tagliente che quasi mi ferisce, come se, anziché guardarmi, Sasuke mi avesse affondato la katana nella pelle.
- Tsk, legame... che cosa inutile-.
Non dirlo.
- Sì, una cosa inutile...-, continua a tenermi d’occhio, come se si aspettasse qualcosa da me da un momento all’altro, una reazione forse, e come potrei non reagire quando mi dice che quel legame che sto cercando di difendere da sempre è una cosa completamente insignificante per lui? -Rende le persone molto più deboli di quanto non siano già...-.
Basta... Smettila!
-...non è vero, Naruto?-.- Basta!-, non resisto più. Il grido che mi scaturisce dalle labbra si allarga tra noi e rimbomba nella mia testa.
Ancora e ancora.

Perché Sas'ke?
Perché mi fai questo?
E' tutto buio qui...

Eh eh... sempre a chiedere il mio aiuto?”
Dove sono?

Sui dai, vieni al togliere il sigillo... così posso darti tutto il mio potere...”
Cosa, Kyuubi?

Allora, cosa aspetti? Non sei arrabbiato con lui?”
Arrabbiato... con... lui...?

Sì, ha insultato il vostro legame... ha detto che è inutile...”
Inutile?

Non vuole sapere niente né di te né dello stupido legame che vi lega...”
Stupido?

Già ha detto così...stupido ed inutile...”
Non può essere... Non lo avrebbe mai fatto...

Al contrario... ha fatto molto di più...ti ha abbandonato, ricordi?”
Già...se n'è andato.

Non sei arrabbiato?”
Sì, lo sono.

Bene, allora vieni a togliere il sigillo, così possiamo fargli cambiare idea.”
Togliere... il... sigillo.

Bravo, vieni qui. Uh uh, una coda...”
Togliere... il... sigillo.

Sì esatto, così lo riportiamo indietro...Due code.”
Togliere... il... sigillo.

Vieni, Naruto... Tre code.”
Togliere... il... sigillo.

Così uccidiamo Sas'ke Uchiha...”
Uccidere Sas'ke?
Non voglio ucciderlo... devo riportarlo indietro!

Cosa fai? Perché ti sei fermato? Vieni...”
No, non voglio ucciderlo... non voglio ucciderlo... non voglio ucciderlo... Io...
Sas'ke!


Cosa mi è successo?
Sento come se la testa fosse sul punto di scoppiarmi.
Fa caldo... mi sento strano.
Riesco ancora a muovermi bene, anzi meglio di prima, pervaso da una forza nuova e potentissima, una forza che conosco fin troppo bene.
Muovo le mani, le alzo e le tengo sotto il viso. Le guardo. Di chi sono queste mani? Le unghie sono diventate lunghe e affilate come quelle di un animale selvaggio. Come quelle di una volpe.
Poi un pensiero mi attraversa la testa: Sas’ke?
Lo cerco con lo sguardo, nonostante abbia la vista appannata. Gli alberi, il fiume e la stessa cascata non sono altro che macchie di colore sbiadite, come se la Valle fosse diventata la tela di un pessimo pittore.
Poi noto la sua figura, riesco a metterlo a fuoco.
Eccolo là che mi fissa con un ghigno vittorioso sul viso. Perché
- Molto bene-, annuncia soddisfatto, - E ora...-. Lascia la frase a metà, non c’è bisogno che dia ulteriori spiegazioni perché passa subito ai fatti, agisce. Come ha sempre fatto.
Il segno che ha sul collo si allarga a tutto il viso, poi al corpo, inesorabile. Piega il busto in avanti mentre sulla schiena spuntano quelle ali mostruose, si aprono dietro di lui con un’apertura incredibile.
E’ sempre là in piedi che mi fissa...ma adesso tutto il suo corpo è infetto, sporcato da uno schifoso simbolo di malvagità che resterà sempre impresso sulla sua pelle. Non siamo poi così diversi.
- Addio, Naruto-.
Siamo arrivati alla fine, dopotutto. Tre anni passati a cercarlo, a rincorrerlo, a diventare più forte per essere alla sua altezza e, adesso che finalmente siamo qui alla resa dei conti, voglio solo svegliarmi da questo terribile incubo.
E’ troppo importante per me, non può finire tutto così.
Non finirà tutto così.
Sento l’inconfondibile suono del chidori che è pronto a colpire, devo sbrigarmi.
Con velocità dettata dall’esercizio preparo il rasengan, poi, con un balzo, mi stacco dalla mia sponda del bacino, scagliandomi contro di lui. Sento il vento che mi fischia nelle orecchie.
Stò arrivando!

- Chidori!-
- Rasengan!-

Addio Sas’ke.



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Risposte ai commenti

@ryanforever: Uuuh, la prima recensione! *.* Siamo state un po' bastarde ad interrompere la storia proprio in quel punto, èh?! xD Comunque, ti ringrazio per avermi segnalato quelle sviste! ^^ Ora vado subito a correggere...

Baci


@Haidee83: No, non è ancora finita... ^^ Diciamo che ci è venuto quasi “naturale” entrare nella testolina di Naruto, e nel ricreare i suoi sentimenti ... anche perchè noi crediamo ciecamente nel loro amore!

Baci


@vivvinasme: oh, la nostra storia entra tra le seguite di qualcuno?! Che meraviglia! *.* Comunque, sono contenta che i personaggi risultino IC.. anche perchè era questo il nostro obbiettivo! (Detto tra noi: io odio l'OOC!). Grazie mille per i complimenti! :D

Baci

Grazie a shairah per aver inserito la ficcy nei preferiti e a fay86, haidee83, nikochan89 e vivvinasme per averla inserita tra le seguite! ^^

   
 
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