La sfida, fatta piu' per gioco che altro, era di ottenere una fanfiction decente usando come prompt una voce a caso di Wikipedia.

Il tutto potrebbe sembrare una enorme perdita di tempo, eppure sono convinto che nel mio particolare caso abbia avuto effetti interessanti.

Dopo aver "saltato" prompt come "Sanji", "Storia del Laos" e strani villaggi neozelandesi, mi sono deciso a piantarla. Avrei preso qualsiasi voce fosse comparsa.

Il risultato?

"Avocettina infans, conosciuta comunemente come Anguilla avocettina, è un pesce d'acqua salata appartenente alla famigllia Nemichtyidae"

Che sia nata la storia piu' drammatica che abbia mai scritto e' un dato di fatto.

Quanto alla qualita', lascio a voi il giudizio.
Potrei iniziare una serie, o potrei lasciare questa one shot cosi' com'e'... Non ho voglia di deciderlo ora xD
Chiedo scusa per gli apostrofi al posto dell'accento... Purtroppo mi trovo a usare una tastiera britannica xD

Avocettina Infans

Il silenzio della notte regnava sulle acque del lago, pigramente solcate dalle occasionali increspature.
La barca avanzava lentamente, centimetro dopo centimetro, quasi riflettendo gli ambigui pensieri dei suoi passeggeri.
I due sapevano, nonostante tutto.
Sapevano che la calma avrebbe incontrato presto una tempestosa interruzione.
Sapevano che lo scorrere inesorabile del tempo si sarebbe presto ricordato di loro, che la ruota del fato li avrebbe di nuovo portati a decisioni disperate.

In quel breve incontro con la loro passata identita', effimero come la calda brezza autunnale, sembro' semplicemente naturale dimenticare il loro presente.
Luci rosse e nere si proiettarono sullo specchio confuso del lago, incontrandosi e scontrandosi tra i frammenti di schiuma, mentre i due si chinavano a osservare i propri riflessi.

Avevano lasciato la barca alla deriva, senza remare, donandole la traiettoria confusa delle loro anime; sapevano che le onde, presto o tardi, li avrebbero ricondotti alla realta'.
Ora la spiaggia si faceva piu' vicina a ogni istante, e gli scuri profili delle armi piantate a terra li attendevano come tragici simboli di un futuro indefinito.
Con un ultimo sorriso stanco sulle labbra, tentarono di sfiorare le anguille nascoste sotto la superficie dell'acqua; lo avevano fatto sempre, in passato.
Un solo momento per ricordare i giorni andati, poi lo scafo affondo' nell'argine fangoso.

I suoi occhi avevano perso la consueta luminosita', tuttavia lui sorrideva.
La consapevolezza li velava con un alone disperato, ma non c'era odio in quello sguardo. Solo una profonda rassegnazione.
La ragazza lo guardo', con l'esitazione e la paura dipinti sul volto, le lacrime ormai inarrestabili negli occhi arrossati.
Lui annui', mostrando una fiducia che entrambi sapevano falsa.
Cissnei si volto' dall'altra parte. Chiuse gli occhi ed estrasse la pistola.

Un singolo sparo echeggio' tra gli alberi.