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Autore: MagikaMemy    25/08/2010    2 recensioni
Che poi, se c’era una cosa che non sopportava, che non tollerava, che la faceva letteralmente uscire di cervello, era quella. Santo Albus, non lo vedeva, quello scemo, che lei stava cercando di studiare?!
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nice to meet you.

“…Hermione?”

Alzò gli occhi al cielo, sbuffando sui mille libri aperti sul tavolo, e sì voltò spazientita, ritrovandoselo davanti.

Rieccolo.

Per mille zucche, possibile che si sentisse chiamare con quella vocina lagnosa almeno tre volte al giorno?! Senza contare quando c’era un compito in classe in vista, e allora sì che i suoi timpani sembravano volersi staccare.

Che poi, se c’era una cosa che non sopportava, che non tollerava, che la faceva letteralmente uscire di cervello, era quella.

Santo Albus, non lo vedeva, quello scemo, che lei stava cercando di studiare?!

Eppure Ron avrebbe dovuto saperlo; voglio dire, si conoscevano da anni, da quando lei aveva ancora i denti così in fuori da assomigliare alla caricatura di un castoro e lui parlava con un tono di voce che sembrava il pianto di un lamantino.

Insieme a Harry avevano passato più tempo a rischiare la vita e a fare cose che teoricamente a Hogwarts erano proibite, che stare seduti ai propri banchi nell’aula di Pozioni.

Ok, certo, le lezioni con Piton annoiavano perfino lei, ma questo era un dettaglio…insomma, chiunque si sarebbe addormentato sentendo un tizio dai capelli unti parlare, parlare e riparlare per un’ora degli effetti della Bevanda Balbettante, cosa che si può facilmente intuire solo con il nome della pozione.

Comunque.

Dopo anni in cui avevano passato praticamente ventiquattr’ore su ventiquattro insieme, dopo che avevano rischiato di farsi mangiare, maledire, mordere o ammazzare…si aspettava un minimo che lui la conoscesse.

O che, almeno, sapesse ciò che tutti sapevano, in quella scuola.

E cioè, che lei odiava, odiava essere interrotta mentre studiava.

Insomma, lei sapeva tutto di lui. O almeno, quel minimo indispensabile che bisognerebbe conoscere di una persona per definirla ‘migliore amico’.

Sapeva che odiava la BurroBirra con la cannella, che da bambino detestava i Chudley Cannons e che uno dei suoi incubi ricorrenti era venire inseguito da un Hagrid che, al posto della testa, aveva un enorme e disgustoso ragno parlante.

E poi, beh, sapeva anche che era stato con Lavanda.

In quel senso, cioè, nel senso che ‘avevano fatto roba’.

Bah, come abbia fatto a reprimere i conati di vomito guardandola in faccia, Hermione se lo sarebbe chiesto per tutta la vita.

Ma sta’ di fatto che era successo, ed era un qualcosa che non riusciva proprio a tollerare.

Come tutto ciò che lo riguardava, del resto.

Perché, se da una parte era il suo migliore amico, dall’altra non riusciva proprio ad accettare certi suoi atteggiamenti così…così…infantili.

Harry non faceva che bacchettarla, da questo punto di vista, ripetendole più volte che Ron non poteva essere perfetto solo perché lei pretendeva che lo fosse, e ogni volta Hermione lo zittiva, spasmodica, dicendo al suo migliore amico di non impicciarsi dei suoi affari di cuori e limitarsi a salvare il Mondo Magico.

“…Hermione?”

“Cosa vuoi, Ronald? Non vedi che sto studiando, io?” sottolineò, con una punta di acidità nella voce.

Ron, la cravatta allentata e i capelli decisamente spettinati, la guardò scettico, inarcando un sopracciglio rossiccio.

“Ma dài, non mi dire?!” esclamò, ironico “credevo che stessi giocando a bingo con una puffola pigmea invisibile”.

“Ok, Ron, dimmi cosa vuoi così la facciamo finita” disse lei, un po’ più accondiscendente, capendo che, se gli avesse dato retta per un attimo, poi lui l’avrebbe probabilmente lasciata in pace.

Ron perse la sua espressione di scherno per assumerne una completamente diversa: abbassò la testa con aria colpevole, e nonostante cercasse di nascondere l’imbarazzo il viso gli prese fuoco improvvisamente.

“...il saggio per la McGranitt. ”

“Cosa?!” sbraitò lei, alzandosi dalla sedia e avvicinandoglisi “Ancora?! Ron, sono settimane che ti dico di prepararlo! La consegna è domani!”

Hermione iniziò uno dei suoi soliti e lunghissimi monologhi sulla responsabilità, su quanto fosse importante per lui prepararsi con dedizione, perché forse c’era il rischio di una guerra e blablablabla.

Ron, che cedeva alle tentazioni come Caramell alle moine, si distrasse dopo circa due secondi, e senza starla veramente a sentire si finse interessato, riuscendo però solo a pensare a quanto fosse insopportabilmente prevedibile.

Oh, miseriaccia, lei era sempre prevedibile, quando si trattava di scuola.

E questo la rendeva anche noiosa, per non dire saccente, sbruffona, impertinente e piena di sé.

Eppure, sapeva benissimo che, dopo tutto il discorso, dopo avergli tenuto il broncio e dopo avergli dato una bacchetta dietro la nuca…dopo tutto questo, sapeva che si sarebbe riseduta, lo avrebbe costretto ad andarle vicino e si sarebbe messa a scrivergli il saggio, continuando ad insultarlo al di sopra della piuma.

Senza rendersene conto, preso com’era dai suoi pensieri bizzarri, Ron sorrise con naturalezza.

Quando Hermione lo notò, fermò in un attimo la sua lingua lunga e lo osservò irata.

“Ronald, per l’amor del cielo…vuoi farmi arrabbiare oggi, o sbaglio? Non mi stai neanche a sentire!”

“Hermione, senti, dammi una mano!” disse lui, quasi disperato “Hai ragione, hai ragione su tutto, sono un cretino, anzi, anzi…un…un…”

“Deficiente ignorante.” Suggerì lei, apatica e con le braccia conserte.
“…sì, sì, come ti pare. Farò tutto ciò che vuoi, ma ti prego..ti scongiuro, aiutami!”

Hermione, interdetta, rimase un istante in silenzio, fingendo di pensarci e godendosi quella scena.

Senza dire niente, si voltò e tornò alla scrivania, chinandosi nuovamente sul suo amato libro di Antiche Rune.

Ron, che per un istante avesse sperato che quella che teoricamente sarebbe dovuta essere la sua migliore amica lo aiutasse, capì l’antifona e fece per uscire dalla Sala Comune, scontrandosi con uno del terzo anno.

Ma poi Hermione lo chiamò, e tornò a guardarla con un barlume di patetica speranza.

“…devo andare a Hogsmeade, la prossima settimana, ma Harry si vede con tua sorella. Accompagnami.”

Lo aveva detto senza voltarsi, e Ron non avrebbe mai saputo quanto le si erano arrossate le guance, nel dire una cosa del genere.

Lui restò a fissarle la schiena per un attimo, i capelli ricci e un po’ ispidi che le ricadevano sulle spalle, la mano dietro la nuca che, sapeva, profumava di miele, perché lei…lei sapeva sempre di miele.

Sorrise ancora una volta, la raggiunse camminando e, presa una sedia, le si mise accanto.

Lei si voltò a guardarlo, e per la prima volta quelle lentiggini le sembrarono terribilmente carine.

…ok, non era la prima volta.

“Va bene. E ti offro la BurroBirra, dato che sono un gentiluomo.”

Hermione, suo malgrado, non trovò una battutaccia acida, e si limitò a ridere un po’.

Poi gli diede un colpetto con la mano sulla fronte, e fece ridere anche lui.

“Mmmh, conoscendoti dirai che hai scordato il portafogli in stanza.” Disse, senza cattiveria.

Le fece la linguaccia, divertito.

“E conoscendoti, tu fingerai di crederci.”

Hermione, stavolta, una fitta al cuore la sentì davvero.

“Già, “ disse, guardandolo ancora, “mi conosci troppo bene, credo.”

Note dell’autrice:

La mia prima ff nella sezione Harry Potter! *si commuove*

Bene, inizio col dire che per me è stata una saga talmente importante che non ho mai scritto al riguardo perché temevo quasi di mancarle di rispetto. Lo so, sono scema XD.

Ma era da tempo che volevo scrivere qualcosa su loro due, perché sono la mia coppia preferita (l’unica CANON che io abbia mai appoggiato) e ho cominciato a sperare che si mettessero insieme da quando avevo all’incirca dieci anni.

Da quando lessi la scena del secondo libro in cui Hermione tornando dall’infermeria abbraccia Harry e si limita a dare la mano a Ron, capìì che avrei tifato per loro, e così è stato.

Vive l’amour, dunque :D

Spero sia stata una shot carina. Mi rendo conto che non è granchè, ma mi ha fatto piacere scriverla. Se vi va, lasciatemi un parere (anche le critiche sono ben accette, ovviamente). Grazie per aver letto!

Alla prossima J

MagikaMemy

   
 
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