Anime & Manga > Un fiocco per sognare, un fiocco...
Ricorda la storia  |      
Autore: DazedAndConfused    26/08/2010    7 recensioni
1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
~ Hime-chan No Ribbon.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

10 Songs Challenge~ Hime-chan No Ribbon.

 

1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.

 

You’re so Good to Me~ Beach Boys

 

Eccola lì, l’aveva fatto un’altra volta.

-Mi avevi detto che non ti saresti più trasformata negli idol: lo sapevi che prima o poi avresti finito per cacciarti di nuovo nei guai, caspita!-

-Scusami, è stato più forte di me!- ti risponde con una linguaccia.

Capelli lunghi castano chiaro, grandi occhi celesti e vestitino rosso: Kilari Tsukishima (*) in persona.

O quasi.

Una folla di ragazzi urlanti vi sta per travolgere, se non fosse per lei, che ti afferra la mano e comincia a correre a perdifiato, trascinandoti come una bimba farebbe con la propria vecchia bambola di pezza.

Si gira per vedere se sei ancora tutto intero e, nel suo sorriso caldo e rassicurante, riconosci quel maschiaccio scatenato di Hime, che ti porta sempre una valanga di casini.

 

Ma quanto ti fa stare bene.

 

 

 

Dimmi~ Francesco Renga

 

Avanti, dov’è finita l’Hime sempre temeraria e tenace?

 

È andata al diavolo, ecco dov’è.

 

Ti stropicci la gonna della divisa, asciugandoti poi le mani sempre su questa, condannandola definitivamente ad un viaggetto in lavatrice, stasera.

-Ehm, Dai-Dai…- ti esce un rantolo strozzato, a fatica.

Ti schiarisci la voce. Riprovi.

-Dai-Dai…-

 

Ecco, così va meglio.

 

-Sì, Hime?-

-Ehm, ecco, io…-

-Avanti, dimmi…-

 

Volevo dirti che un minuto dopo averti salutato mi manchi già.

Volevo dirti che vorrei mi guardassi più spesso con quegli splendidi occhi che ti ritrovi.

Volevo dirti che il tuo sorriso è una delle poche ragioni che mi fanno alzare dal letto ogni mattina.

Volevo dirti che non ho mai conosciuto nessuno come te.

Volevo dirti che…

 

-Hime? Hime, ci sei?-

Scuoti la testa e incroci il suo sguardo, scoprendo uno dei più bei sorrisi che ti abbia mai rivolto.

Credi di soffocare, forse sei in apnea, non sai.

Deglutisci, scuoti nuovamente la testa con ancor più forza e, con una risatina isterica, continui:

-Ehm, sì , volevo solo dirti che…-

… per me sei più di un amico.

 

-… di pomeriggi così dovremmo farne più spesso, non credi?-

 

Cretina-cretina-cretina.

 

Resta un attimo a fissarti, come se avesse capito che non era veramente quello che volevi dirgli, poi decide di mangiare la foglia e, sempre sorridendoti, annuisce.

 

Volevo solo dirti che…

… che ti amo.

Solo questo, niente più.

 

 

 

Dazed and Confused~ Led Zeppelin

 

Stordita e confusa.

È così che ti senti, no?

Ti tiri le guance, giri e rigiri su te stessa facendo volare la gonna, continui a rimirarti allo specchio.

Sembra incredibile, ma ora sei diventata Annie.

Ed è meraviglioso essere nei suoi panni, almeno per una volta.

Ti volti e incroci lo sguardo di Erika, la fautrice di tutto questo, e non puoi fare a meno di rivolgerle un sorriso grato.

 

Ora inizia il divertimento.

 

 

 

Won’t Go Home without You~ Maroon 5

 

-Aspetta!- le poggi la mano sulla spalla, costringendola a voltarsi ma lei te la scansa, dicendoti di lasciarla andare.

Tu, più testardo di lei, le appoggi l’altra e, stringendole un polso, le chiedi con voce ferma:

-Dimmi perché vuoi scappare!-

Ha un attimo di esitazione, ma si stacca di nuovo e, con i pugni chiusi, ti urla:

-E perché dovrei rimanere, sentiamo! Per ascoltare la tua conversazione con quella?-

La fissi sconcertato, non l’hai mai vista così.

-Si può sapere che ti prende?-

-Sei stato fortunato a ritrovare un’amica d’infanzia carina come lei!-

-Non capisco cos’hai da scaldarti tanto, non ho mai detto che…-

-È vero, non l’hai mai detto apertamente, però è la verità!-

La vedi indietreggiare e poi, improvvisamente, la prima lacrima.

Con voce tremante e il capo chino, continua: -Da allora non hai fatto altro che pensare a lei, è perfettamente inutile negarlo!-

 

Vorresti stringerla tra le tue braccia.

Vorresti asciugarle le lacrime.

Vorresti dirle che per te Yuka non è niente, che c’è solo lei.

 

Ma l’orgoglio, dannato comandante del tuo cuore, ha il sopravvento.

-Hai troppa fantasia!- le urli, per poi scendere le scale furiosamente, tre gradini alla volta.

-Me la pagherai cara… ti detesto.- la senti mormorare.

Ti si stringe il cuore.

 

Non sarebbe dovuta andare così.

 

 

 

Don’t Stand so Close to Me~ The Police

 

La scena sembra tipica di un film: un giardino splendido, degno della reggia di Versailles, una ragazza stretta in un abito da ballo sontuosissimo che farebbe sfigurare qualsiasi creazione di uno stilista famoso, un giovane bellissimo, in abiti medievali.

Ah, piccolo dettaglio: costui è il perfetto sosia del ragazzo che ti piace.

E, altro minuscolo particolare: continua a provarci con te.

-Ah, che cosa devo fare per farti cadere ai miei piedi?- sospira lui, scostandosi vanitoso un ciuffo dall’occhio.

-Ahahahaha, sei buffissimo con quei vestiti, ahahaha!- ridacchi, tenendoti la pancia.

-Mmmm, mi pareva che fosse così… Sì, era proprio così!- lo senti mormorare soddisfatto.

Asciugandoti le lacrime, alzi lo sguardo, ma la risata ti muore in gola.

Davanti a te c’è Dai Dai.

 

No, un momento, non può essere… Ma sì, è Camillo con la divisa scolastica!

Ahahahaha, assomiglia un sacco a Dai Dai!

 

Le risate, però, continuano a non voler uscire dalla bocca.

La gola ti si secca e un incendio divampa sulle tue guance.

 

-Hime.- ti dice, la voce roca e sensuale.

 

Il cuore incomincia ad accelerare il suo battito, come se stesse partecipando a chissà quale gara.

Non è Dai Dai-Non è Dai Dai- Non è Dai Dai! continui a ripeterti mentalmente, in un’inutile opera di auto convincimento.

 

-Ti amo.-

 

La capriola che il tuo cuore ha appena fatto deve aver come minimo sfondato la cassa toracica, ne sei certa.

 

Non… Non avvicinarti così.

 

Troppo tardi, la sua mano è già sulla tua guancia, una carezza tenera che ti fa contorcere lo stomaco.

 

Sarebbe così bello se fosse Dai Dai

Un momento, e se lo fosse davvero?

 

Il suo viso si avvicina al tuo, il respiro ti fa rabbrividire e il cervello fa le valigie per le Bahamas, non prima di aver formulato l’ultimo pensiero sensato: non starmi così vicino...

 

 

 

You’re my Best Friend~ Queen

 

Ok, non ce la fai a dirglielo.

 

Ma, dove le parole non possono arrivare, c’è la musica, no?

 

Frughi tra le vecchie cassette di tuo padre e vieni attirato da uno strano simbolo sulla copertina bianca.

-A Night At The Opera...- scandisci lentamente il titolo, per poi sorridere soddisfatto -Suona bene.-

T’infili una t-shirt larga, la camicia in jeans, i bermuda e le immancabili scarpe da basket e afferri il tuo fidato walk-man dalla scrivania, precipitandoti fuori di casa come un ciclone.

L’appuntamento è alle quattro, al parco.

Arrivi con il fiatone e lei è già lì, in salopette e maglia a righe, intenta a giocare con Pokotà.

Improvvisamente ti nota e si apre in un sorriso raggiante, sbracciandosi per salutarti.

Ti avvicini e, sorridendole, le porgi le cuffie, aggiungendo: -Ho una cosa da farti sentire.-

Lei ti fissa curiosa ma, senza dire niente, se le infila, per poi prendere il libretto che le stai dando.

-E qua c’è il testo, così capisci meglio…-

La fissi: è concentrata a seguire il testo e cercare di capirlo, un piede va a sinistra e destra, seguendo un ritmo che solo lei può sentire.

Ti volti e ti guardi in giro: chissà se capirà…

-Dai Dai…- l’indice che picchietta sulla tua spalla.

Ti volti e vedi lei con un’espressione dubbiosa, le guance deliziosamente rosse:

-Mi spieghi perché dice “sei la mia migliore amica” e poi dice “e voglio farti sapere che i miei sentimenti sono veri, io ti amo veramente…”?- balbetta a fatica.

-C-c-cheeee?- urli tu, gli occhi fuori dalle orbite.

Il tuo era un semplice ringraziamento, non una, non una…

 

Dichiarazione d’amore?

 

È questo che il tuo cuore vuole veramente?

 

Diventi bordeaux, mentre le strappi il libretto dalle mani, cercando il testo di quella dannata canzone.

 

Dannata canzone, dannato titolo ingannatore e dannato Mercury!

 

 

 

Time~ Pink Floyd

 

La mano sulla maniglia, un colpo, due, tre: niente da fare, la porta è bloccata.

L’allarme del ciondolo si fa sempre più insistente e assordante, scandendo i secondi che scorrono rapidi come il vento.

La formula che Erika continua imperterrita a pronunciare non funziona, mentre il panico si è ormai impossessato di te.

 

Bip-bip-bip-bip-bip-beeeeeep.

 

-È... È la fine.-

 

Rimarrai Ilaria, per sempre.

 

 

 

Lovers in Japan~ Coldplay

 

-È splendido, semplicemente splendido!- ridi gioiosa, volteggiando su te stessa.

La primavera ti fa sempre quest’effetto, è come se nelle vene t’iniettassero estratto di pura euforia al 100%.

Improvvisamente ti ricordi di non essere da sola e ti ricomponi, salvo poi spalancare gli occhi e la bocca quando lui ti dice: -Non ti devi fare problemi, fa’ pure come se non ci fossi!

Sei così carina quando ridi spensierata…-

 

Dai Dai

 

Così, tra i petali di ciliegio, sembra veramente una visione, un sogno.

 

La sua mano fra i tuoi capelli ti fa ridestare, facendoti arrossire un po’.

-Ecco, così stai veramente d’incanto.- ti dice, facendoti uno di quei sorrisi dolcissimi e scostandoti un ciuffo sbarazzino dagli occhi.

-Sai, i fiori di ciliegio ti donano molto, Hime…- continua, per poi indugiare con la mano davanti al tuo viso, andando infine a regalare una carezza calda alla tua guancia.

 

Sai di essere paonazza, lo sai, vero?

 

Beh, chissenefrega.

 

 

 

Arrivederci~ Baustelle

 

-Dai Dai…-

 

Sapevi che sarebbe arrivata, lo sapevi!

 

Si avvicina timorosa, le guance leggermente arrossite per la corsa o forse… per l’imbarazzo?

-Tieni, ti ho riportato la tua sciarpa… Grazie per avermela prestata…-

Sussulti, mentre con un sorriso le dici:

-Sei stata gentile… Potevi anche tenerla.-

 

Un momento! Cos’è che hai detto?

 

Diventi paonazzo, accorgendoti che lei, intenta a fissarti con gli occhi sbarrati, lo è ancor più di te.

Distogliete lo sguardo e, sempre insieme, dite:

-Ecco, volevo dirti che…-

E ripiombate di nuovo nel silenzio.

Lo odi, così come odi il clacson dell’auto, dove i tuoi ti stanno aspettando.

 

Ma stavolta non te ne starai zitto, oh no.

 

-Lo sai, Hime… Mi piaci con quel fiocco.-

 

Ok, sono le prime cazzate che ti sono venute in mente, ma sono pur sempre qualcosa, no?

 

Lei spalanca di nuovo i grandi occhi nocciola mentre tu, rivolgendole uno dei più dolci sorrisi che tu abbia mai fatto, aggiungi: -A presto, allora.-, per poi correre verso la macchina, incapace di voltarti.

Dal sedile posteriore guardi fuori dal finestrino, per non pensare a tutto quello, ma soprattutto a chi stai lasciando.

-Aspetta, Dai Dai! Non ti ho ancora detto una cosa importante!-

Sussulti nuovamente, ti sembra di averla sentita.

E, voltandoti, scopri che la tua impressione era azzeccata.

Le lacrime agli occhi, la vedi ansimare per la fatica.

 

Avanti, Hime, ce la puoi fare.

 

Purtroppo la vettura è più veloce, e quindi la seminate in fondo al viale.

Stringi i pugni, amareggiato per come sia andata a finire.

Il vento, però, ti porta in regalo qualcosa:

-… che mi mancheraiiii!-

 

La sua voce.

La sua voce echeggia nella tua mente.

Le tue labbra s’increspano in un sorriso mentre, sottovoce, ti limiti a bisbigliare:

 

-Anche tu, Hime. Arrivederci.-

 

 

 

Million Faces ~ Paolo Nutini

 

Milioni e milioni di volti.

Avrebbe potuto assumere le sembianze di qualcun altro, e invece è condannata a rimanere nelle sembianze di quella viperaccia di Ilaria.

Gli scherzi del destino, valli a capire.

Ed ora ci si mette anche quel codardo di Simone, che non ha le palle per dire a Hime che nei panni di Ilaria ci dovrà rimanere per sempre.

Per sempre.

Che parole difficili da dire.

Avresti preferito pronunciargliele in tutt’altra occasione ma, a quanto pare, il Destino ti ha giocato ancora una volta un brutto tiro.

O meglio, le ha giocato.

-Perché non mi avete detto niente? È tutta colpa mia se Hime si trova in questa situazione terribile, è colpa mia!-

Le urla di Erika impediscono al flusso dei tuoi pensieri di continuare il suo percorso.

-Scusami, Hime! Perdonami!- la vedi schizzare in strada.

Ed è un attimo.

Vedi Erika cadere verso l’altra corsia, mentre qualcun altro resta per terra al posto suo.

E purtroppo scopri con grande orrore che questo qualcuno non è altri che Hime.

Corri come un forsennato verso quella che per mesi e mesi è stata tua compagna di scorribande, di litigi, ma soprattutto di vita.

-Non può… Non…- non riesci ad articolare una frase di senso compiuto.

In cuor tuo sai che Hime supererà anche questa, è troppo forte per lasciarsi andare così.

Ma il Destino ormai c’ha preso gusto a giocare al gatto e il topo con lei, e allora decide che forse per il tuo adorabile maschiaccio sia arrivato il tanto temuto game over.

Una luce abbagliante e i capelli scuri e lunghi di Ilaria lasciano spazio a un caschetto biondo che conosci fin troppo bene.

Rivedi il suo bel viso disteso, sereno, ma la rabbia ti fa crollare. Prendi a scrollarla con vigore, per farla svegliare, lei che è la solita dormigliona.

Ma stavolta non è un sonno qualunque, Dai Dai.

-Un milione di altre facce, mi bastavano altri visi per accontentarmi! Hime, devi trasformarti ancora! Himeeee!-

Simone ti trascina via, mentre Erika si accascia sul corpo inerme di colei che avresti voluto al tuo fianco per tutta la vita, per sempre.

 

 

 

 

Era da un po’ che le avevo pronte ;)

Un paio di drabble e delle flashfic su un cartone che semplicemente A-D-O-R-O (:

Sono 5 dal POV di Hime e 5 dal POV di Dai Dai, una cosa equa, no? ;D

Il consiglio è sempre quello: cercate su Youtube la canzone e poi tuffatevi nella lettura ascoltando il brano che dà il titolo alla drabble/flashfic: il risultato sarà indubbiamente migliore, garantito ;)

 

Alcune sono frutto della mia fantasia, altre sono fedeli ad alcune puntate (Dazed and Confused alla prima puntata, Won’t Go Home Without You all’episodio 27, Time alla numero 17, Arrivederci all’episodio 58 e Million Faces alla puntata 18) ma in tutte ho sempre cercato di aggiungerci un pizzico di immaginazione, tentando d’immedesimarmi nei personaggi.

Don’t Stand So Close To Me è invece ispirata ad una scena del manga, che mi pare parlasse del primo incontro tra Hime e quello che nella serie tv viene chiamato Camillo, ossia il sosia di Da Dai nel Mondo della Magia.

(*) Kilari Tsukishima è il personaggio principale di un cartone recente, “Kilari”.

 

Ah, in Won’t Go Home Without You non mi sono ispirata al titolo della canzone, ma ad un suo verso, che fa: “I asked her to stay, but she wouldn’t listen; and she left before I had the chance to say…”

 

Vi lascio alla lettura e spero che possiate apprezzare i miei lavoretti (:

Bacioni,

 

Dazed;

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Un fiocco per sognare, un fiocco... / Vai alla pagina dell'autore: DazedAndConfused