10 Songs Challenge~ Hime-chan No
Ribbon.
1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione
casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla
canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare
la drabble: inizi con l’inizio della canzone e
finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è
la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
You’re so Good to Me~ Beach Boys
Eccola
lì, l’aveva fatto un’altra volta.
-Mi
avevi detto che non ti saresti più trasformata negli idol: lo sapevi che prima o poi
avresti finito per cacciarti di nuovo nei guai, caspita!-
-Scusami,
è stato più forte di me!- ti risponde con una linguaccia.
Capelli
lunghi castano chiaro, grandi occhi celesti e vestitino rosso: Kilari Tsukishima (*)
in persona.
O
quasi.
Una
folla di ragazzi urlanti vi sta per travolgere, se non fosse per lei, che ti
afferra la mano e comincia a correre a perdifiato, trascinandoti come una bimba
farebbe con la propria vecchia bambola di pezza.
Si
gira per vedere se sei ancora tutto intero e, nel suo sorriso caldo e
rassicurante, riconosci quel maschiaccio scatenato di Hime,
che ti porta sempre una valanga di casini.
Ma quanto ti
fa stare bene.
Dimmi~
Francesco Renga
Avanti,
dov’è finita l’Hime sempre temeraria e tenace?
È andata al
diavolo, ecco dov’è.
Ti
stropicci la gonna della divisa, asciugandoti poi le mani sempre su questa,
condannandola definitivamente ad un viaggetto in lavatrice, stasera.
-Ehm,
Dai-Dai…- ti esce un rantolo strozzato, a fatica.
Ti
schiarisci la voce. Riprovi.
-Dai-Dai…-
Ecco, così
va meglio.
-Sì,
Hime?-
-Ehm,
ecco, io…-
-Avanti,
dimmi…-
Volevo dirti
che un minuto dopo averti salutato mi manchi già.
Volevo dirti
che vorrei mi guardassi più spesso con quegli splendidi occhi che ti ritrovi.
Volevo dirti
che il tuo sorriso è una delle poche ragioni che mi fanno alzare dal letto ogni
mattina.
Volevo dirti
che non ho mai conosciuto nessuno come te.
Volevo dirti
che…
-Hime? Hime, ci sei?-
Scuoti
la testa e incroci il suo sguardo, scoprendo uno dei più bei sorrisi che ti
abbia mai rivolto.
Credi
di soffocare, forse sei in apnea, non sai.
Deglutisci,
scuoti nuovamente la testa con ancor più forza e, con una risatina isterica,
continui:
-Ehm,
sì sì, volevo solo dirti che…-
… per me sei
più di un amico.
-…
di pomeriggi così dovremmo farne più spesso, non credi?-
Cretina-cretina-cretina.
Resta
un attimo a fissarti, come se avesse capito che non era veramente quello che
volevi dirgli, poi decide di mangiare la foglia e, sempre sorridendoti,
annuisce.
Volevo solo
dirti che…
… che ti
amo.
Solo questo,
niente più.
Dazed
and Confused~ Led Zeppelin
Stordita e confusa.
È
così che ti senti, no?
Ti
tiri le guance, giri e rigiri su te stessa facendo volare la gonna, continui a
rimirarti allo specchio.
Sembra
incredibile, ma ora sei diventata Annie.
Ed
è meraviglioso essere nei suoi panni, almeno per una volta.
Ti
volti e incroci lo sguardo di Erika, la fautrice di tutto questo, e non puoi
fare a meno di rivolgerle un sorriso grato.
Ora inizia il
divertimento.
Won’t Go Home without You~ Maroon 5
-Aspetta!-
le poggi la mano sulla spalla, costringendola a voltarsi ma lei te la scansa,
dicendoti di lasciarla andare.
Tu,
più testardo di lei, le appoggi l’altra e, stringendole un polso, le chiedi con
voce ferma:
-Dimmi
perché vuoi scappare!-
Ha
un attimo di esitazione, ma si stacca di nuovo e, con i pugni chiusi, ti urla:
-E
perché dovrei rimanere, sentiamo! Per ascoltare la tua conversazione con
quella?-
La
fissi sconcertato, non l’hai mai vista così.
-Si
può sapere che ti prende?-
-Sei
stato fortunato a ritrovare un’amica d’infanzia carina come lei!-
-Non
capisco cos’hai da scaldarti tanto, non ho mai detto che…-
-È
vero, non l’hai mai detto apertamente, però è la verità!-
La
vedi indietreggiare e poi, improvvisamente, la prima lacrima.
Con
voce tremante e il capo chino, continua: -Da allora non hai fatto altro che
pensare a lei, è perfettamente inutile negarlo!-
Vorresti
stringerla tra le tue braccia.
Vorresti
asciugarle le lacrime.
Vorresti
dirle che per te Yuka non è niente, che c’è solo lei.
Ma
l’orgoglio, dannato comandante del tuo cuore, ha il sopravvento.
-Hai
troppa fantasia!- le urli, per poi scendere le scale furiosamente, tre gradini
alla volta.
-Me
la pagherai cara… ti detesto.- la senti mormorare.
Ti
si stringe il cuore.
Non sarebbe
dovuta andare così.
Don’t Stand so Close to Me~ The Police
La
scena sembra tipica di un film: un giardino splendido, degno della reggia di
Versailles, una ragazza stretta in un abito da ballo sontuosissimo che farebbe
sfigurare qualsiasi creazione di uno stilista famoso, un giovane bellissimo, in
abiti medievali.
Ah,
piccolo dettaglio: costui è il perfetto sosia del ragazzo che ti piace.
E,
altro minuscolo particolare: continua a provarci con te.
-Ah,
che cosa devo fare per farti cadere ai miei piedi?- sospira lui, scostandosi
vanitoso un ciuffo dall’occhio.
-Ahahahaha, sei
buffissimo con quei vestiti, ahahaha!- ridacchi,
tenendoti la pancia.
-Mmmm, mi pareva
che fosse così… Sì, era proprio così!- lo senti mormorare soddisfatto.
Asciugandoti
le lacrime, alzi lo sguardo, ma la risata ti muore in gola.
Davanti
a te c’è Dai Dai.
No, un
momento, non può essere… Ma sì, è Camillo con la divisa scolastica!
Ahahahaha, assomiglia un sacco a Dai Dai!
Le
risate, però, continuano a non voler uscire dalla bocca.
La
gola ti si secca e un incendio divampa sulle tue guance.
-Hime.- ti dice, la
voce roca e sensuale.
Il
cuore incomincia ad accelerare il suo battito, come se stesse partecipando a
chissà quale gara.
Non è Dai Dai-Non è Dai Dai- Non è Dai Dai! continui a
ripeterti mentalmente, in un’inutile opera di auto convincimento.
-Ti
amo.-
La
capriola che il tuo cuore ha appena fatto deve aver come minimo sfondato la
cassa toracica, ne sei certa.
Non… Non
avvicinarti così.
Troppo
tardi, la sua mano è già sulla tua guancia, una carezza tenera che ti fa
contorcere lo stomaco.
Sarebbe così
bello se fosse Dai Dai…
Un momento,
e se lo fosse davvero?
Il
suo viso si avvicina al tuo, il respiro ti fa rabbrividire e il cervello fa le
valigie per le Bahamas, non prima di aver formulato l’ultimo pensiero sensato: non starmi così vicino...
You’re
my Best Friend~ Queen
Ok,
non ce la fai a dirglielo.
Ma, dove le
parole non possono arrivare, c’è la musica, no?
Frughi
tra le vecchie cassette di tuo padre e vieni attirato da uno strano simbolo
sulla copertina bianca.
-A
Night At The Opera...- scandisci lentamente il titolo, per poi sorridere
soddisfatto -Suona bene.-
T’infili
una t-shirt larga, la camicia in jeans, i bermuda e le immancabili scarpe da
basket e afferri il tuo fidato walk-man dalla scrivania, precipitandoti fuori
di casa come un ciclone.
L’appuntamento
è alle quattro, al parco.
Arrivi
con il fiatone e lei è già lì, in salopette e maglia a righe, intenta a giocare
con Pokotà.
Improvvisamente
ti nota e si apre in un sorriso raggiante, sbracciandosi per salutarti.
Ti
avvicini e, sorridendole, le porgi le cuffie, aggiungendo: -Ho una cosa da
farti sentire.-
Lei
ti fissa curiosa ma, senza dire niente, se le infila, per poi prendere il
libretto che le stai dando.
-E
qua c’è il testo, così capisci meglio…-
La
fissi: è concentrata a seguire il testo e cercare di capirlo, un piede va a
sinistra e destra, seguendo un ritmo che solo lei può sentire.
Ti
volti e ti guardi in giro: chissà se
capirà…
-Dai
Dai…- l’indice che picchietta sulla tua spalla.
Ti
volti e vedi lei con un’espressione dubbiosa, le guance deliziosamente rosse:
-Mi
spieghi perché dice “sei la mia migliore amica” e poi dice “e voglio farti
sapere che i miei sentimenti sono veri, io ti amo veramente…”?- balbetta a
fatica.
-C-c-cheeee?- urli tu,
gli occhi fuori dalle orbite.
Il
tuo era un semplice ringraziamento, non una, non una…
Dichiarazione
d’amore?
È
questo che il tuo cuore vuole veramente?
Diventi
bordeaux, mentre le strappi il libretto dalle mani, cercando il testo di quella
dannata canzone.
Dannata
canzone, dannato titolo ingannatore e dannato Mercury!
Time~
Pink Floyd
La
mano sulla maniglia, un colpo, due, tre: niente da fare, la porta è bloccata.
L’allarme
del ciondolo si fa sempre più insistente e assordante, scandendo i secondi che scorrono
rapidi come il vento.
La
formula che Erika continua imperterrita a pronunciare non funziona, mentre il
panico si è ormai impossessato di te.
Bip-bip-bip-bip-bip-beeeeeep.
-È...
È la fine.-
Rimarrai
Ilaria, per sempre.
Lovers
in Japan~ Coldplay
-È
splendido, semplicemente splendido!- ridi gioiosa, volteggiando su te stessa.
La
primavera ti fa sempre quest’effetto, è come se nelle vene t’iniettassero
estratto di pura euforia al 100%.
Improvvisamente
ti ricordi di non essere da sola e ti ricomponi, salvo poi spalancare gli occhi
e la bocca quando lui ti dice: -Non
ti devi fare problemi, fa’ pure come se non ci fossi!
Sei
così carina quando ridi spensierata…-
Dai Dai…
Così,
tra i petali di ciliegio, sembra veramente una visione, un sogno.
La
sua mano fra i tuoi capelli ti fa ridestare, facendoti arrossire un po’.
-Ecco,
così stai veramente d’incanto.- ti dice, facendoti uno di quei sorrisi
dolcissimi e scostandoti un ciuffo sbarazzino dagli occhi.
-Sai,
i fiori di ciliegio ti donano molto, Hime…- continua,
per poi indugiare con la mano davanti al tuo viso, andando infine a regalare
una carezza calda alla tua guancia.
Sai di
essere paonazza, lo sai, vero?
Beh, chissenefrega.
Arrivederci~ Baustelle
-Dai
Dai…-
Sapevi che
sarebbe arrivata, lo sapevi!
Si
avvicina timorosa, le guance leggermente arrossite per la corsa o forse… per l’imbarazzo?
-Tieni,
ti ho riportato la tua sciarpa… Grazie per avermela prestata…-
Sussulti,
mentre con un sorriso le dici:
-Sei
stata gentile… Potevi anche tenerla.-
Un momento! Cos’è che hai detto?
Diventi
paonazzo, accorgendoti che lei, intenta a fissarti con gli occhi sbarrati, lo è
ancor più di te.
Distogliete
lo sguardo e, sempre insieme, dite:
-Ecco,
volevo dirti che…-
E
ripiombate di nuovo nel silenzio.
Lo
odi, così come odi il clacson dell’auto, dove i tuoi ti stanno aspettando.
Ma stavolta non te ne starai zitto, oh no.
-Lo
sai, Hime… Mi piaci con quel fiocco.-
Ok, sono le
prime cazzate che ti sono venute in mente, ma sono pur sempre qualcosa, no?
Lei
spalanca di nuovo i grandi occhi nocciola mentre tu, rivolgendole uno dei più
dolci sorrisi che tu abbia mai fatto, aggiungi: -A presto, allora.-, per poi
correre verso la macchina, incapace di voltarti.
Dal
sedile posteriore guardi fuori dal finestrino, per non pensare a tutto quello,
ma soprattutto a chi stai lasciando.
-Aspetta,
Dai Dai! Non ti ho ancora detto una cosa importante!-
Sussulti
nuovamente, ti sembra di averla sentita.
E,
voltandoti, scopri che la tua impressione era azzeccata.
Le
lacrime agli occhi, la vedi ansimare per la fatica.
Avanti, Hime, ce la puoi fare.
Purtroppo
la vettura è più veloce, e quindi la seminate in fondo al viale.
Stringi
i pugni, amareggiato per come sia andata a finire.
Il
vento, però, ti porta in regalo qualcosa:
-…
che mi mancheraiiii!-
La
sua voce.
La
sua voce echeggia nella tua mente.
Le
tue labbra s’increspano in un sorriso mentre, sottovoce, ti limiti a
bisbigliare:
-Anche tu, Hime. Arrivederci.-
Million
Faces ~ Paolo Nutini
Milioni e milioni di volti.
Avrebbe
potuto assumere le sembianze di qualcun altro, e invece è condannata a rimanere
nelle sembianze di quella viperaccia di Ilaria.
Gli
scherzi del destino, valli a capire.
Ed
ora ci si mette anche quel codardo di Simone, che non ha le palle per dire a Hime che nei panni di Ilaria ci dovrà rimanere per sempre.
Per sempre.
Che
parole difficili da dire.
Avresti
preferito pronunciargliele in tutt’altra occasione ma, a quanto pare, il
Destino ti ha giocato ancora una volta un brutto tiro.
O
meglio, le ha giocato.
-Perché
non mi avete detto niente? È tutta colpa mia se Hime
si trova in questa situazione terribile, è colpa mia!-
Le
urla di Erika impediscono al flusso dei tuoi pensieri di continuare il suo
percorso.
-Scusami,
Hime! Perdonami!- la vedi schizzare in strada.
Ed
è un attimo.
Vedi
Erika cadere verso l’altra corsia, mentre qualcun altro resta per terra al
posto suo.
E
purtroppo scopri con grande orrore che questo qualcuno non è altri che Hime.
Corri
come un forsennato verso quella che per mesi e mesi è stata tua compagna di
scorribande, di litigi, ma soprattutto di vita.
-Non
può… Non…- non riesci ad articolare una frase di senso compiuto.
In
cuor tuo sai che Hime supererà anche questa, è troppo
forte per lasciarsi andare così.
Ma
il Destino ormai c’ha preso gusto a giocare al gatto e il topo con lei, e
allora decide che forse per il tuo adorabile
maschiaccio sia arrivato il tanto temuto game over.
Una
luce abbagliante e i capelli scuri e lunghi di Ilaria lasciano spazio a un
caschetto biondo che conosci fin troppo bene.
Rivedi
il suo bel viso disteso, sereno, ma la rabbia ti fa crollare. Prendi a
scrollarla con vigore, per farla svegliare, lei che è la solita dormigliona.
Ma
stavolta non è un sonno qualunque, Dai Dai.
-Un milione di altre facce, mi bastavano
altri visi per accontentarmi! Hime, devi trasformarti
ancora! Himeeee!-
Simone
ti trascina via, mentre Erika si accascia sul corpo inerme di colei che avresti
voluto al tuo fianco per tutta la vita, per
sempre.
Era da un po’
che le avevo pronte ;)
Un paio di drabble e delle flashfic su un
cartone che semplicemente A-D-O-R-O (:
Sono 5 dal POV
di Hime e 5 dal POV di Dai Dai,
una cosa equa, no? ;D
Il consiglio è
sempre quello: cercate su Youtube la canzone e poi
tuffatevi nella lettura ascoltando il brano che dà il titolo alla drabble/flashfic: il risultato
sarà indubbiamente migliore, garantito ;)
Alcune sono
frutto della mia fantasia, altre sono fedeli ad alcune puntate (Dazed and Confused alla
prima puntata, Won’t Go Home Without
You all’episodio 27, Time alla numero 17, Arrivederci all’episodio
58 e Million Faces alla
puntata 18) ma in tutte ho sempre cercato di aggiungerci un pizzico di
immaginazione, tentando d’immedesimarmi nei personaggi.
Don’t Stand So Close To
Me è invece
ispirata ad una scena del manga, che mi pare parlasse del primo incontro tra Hime e quello che nella serie tv viene chiamato Camillo,
ossia il sosia di Da Dai nel Mondo della Magia.
(*) Kilari Tsukishima è il
personaggio principale di un cartone recente, “Kilari”.
Ah, in Won’t Go
Home Without You non mi sono ispirata
al titolo della canzone, ma
ad un suo verso, che fa: “I asked her to stay, but she wouldn’t listen; and she
left before I had the chance to say…”
Vi lascio alla
lettura e spero che possiate apprezzare i miei lavoretti (:
Bacioni,
Dazed;