Ringraziamenti Come al solito ringrazio Frytty, che mi legge e sostiene sempre! Chi ha bisogno di altri commenti quando ci sono i suoi?? ;)

♡ J'aime l'amour - Do you want to...?
Sbatto un paio di volte le palpebre, consapevole di sembrare un'idiota ma talmente incredula da dovermi accertare di non essere nel bel mezzo di uno splendido sogno.
Insomma, c'è veramente il mio Gaspard Ulliel nell'atrio del mio albergo con il mio libro di Milan Kundera in mano?
E, domanda ancor più logica, perchè il libro che ho gettato a terra nell'aereoporto è arrivato a lui?
-Credo che questo sia tuo...- mi dice con quella voce così sexy e profonda che ho imparato ad amare nelle sue interviste e nei suoi film.
è leggermente esitante e imbarazzato, e ovviamente questo lo rende ancora più perfetto ai miei occhi.
"Rispondi!" mi intimo "Smettila di startene impalata come una cretina e dì qualcosa di intelligente!"
Purtroppo i muscoli della mia mascella si rifiutano di ubbidire, facendomi sembrare una patetica imitazione di un pesce dall'aria particolarmente stupida.
-Do you speak French?- mi domanda Gaspard, convinto che io non abbia capito la domanda.
-Yes, sorry, I...Oh, volevo dire...Sì, parlo francese. Ero solo un po'..stupita.- riesco finalmente a rispondere.
-Stupita? Del fatto che io sia qui?- mi domanda, e per un attimo riesco ad avvertire una punta di malizia nella sua voce -Devo dedurre che sai chi sono.-
-Sì, chiaro. è solo che oggi, sull'aereo, non mi sei sembrato un ragazzo molto disponibile nei confronti delle sue fan!- dico, senza pensare. Poi mi mordo la lingua. Che scema che sono! Come mai non perdo mai occasione di stare zitta?!
"Idiota!" mi rimprovero, sbalordita.
Gaspard fortunatamente non sembra molto offeso, ma solo stupito:-Cosa..cosa?- mi domanda, confuso.
"Ok, hai già fatto la figura della scema presuntuosa che crede di contare qualcosa per lui, adesso però stai zitta e non peggiorare ulteriormente la situazione!"
-Sull'aereo. Sono venuta a cercarti per chiederti un autografo, e sono stata cacciata via in modo piuttosto maleducato!-
"Ok, come non detto."
Gaspard mi guarda per un secondo, poi scoppia a ridere:-Oh, Pauline! Scusa, mi dispiace molto. Il fatto è che ha preso un po' troppo sul serio il suo ruolo di accompagnatrice di Cecile e...- si interrompe e mi guarda per un secondo:-Scusa, non ti ho neanche chiesto come ti chiami.-
"Si vede che non è poi così importante per lui." mi dice una vocetta odiosa in testa.
-Caterina.- rispondo, senza alcuna convinzione.
Lui sorride:-Beh, in realtà lo sapevo già. C'era scritto nella copertina del libro. è così che ti ho trovata! Ho chiamato sul numero che c'è scritto e mi ha risposto una donna che mi ha detto che alloggiavi qui. Tua madre, credo.-
Ecco perchè mi ha fatta chiamare dal receptionist! Mia madre non sa tenere un segreto, e avrebbe sicuramente finito per dirmi tutto.
-Milan Kundera...- Gaspard si gira il libro tra le mani -è il mio autore preferito.-
-Davvero?- domando, come se non lo sapessi perfettamente. C'è un limite anche alla pateticità.
-Sì. Mi piacciono le sue poesie, soprattutto questa raccolta, ma penso che la sua opera migliore sia L'insostenibile leggerezza dell'essere. Però lo ammetto, mi piace tutto quello che è suo.-
-è senza alcun dubbio il suo romanzo più famoso, e anche uno dei più belli, ma la sua poesia è assolutamente sublime!- ribatto.
Lui mi rivolge un sorriso timido, così splendido che devo appoggiarmi alla reception per non cadere a terra, morta.
Ok, è un Dio. Un Dio greco di una bellezza così perfetta e di un'intelligenza così affine alla mia che probabilmente ci sposeremo e... "Non correre, scema! Ti ha solo riportato un libro! è educato, non innamorato di te!"
-La penso come te. Sai, è pazzesco che ti piaccia Kundera! Di solito le ragazze, compresa Cecile, amano di più quei romanzi stupidi come I love shopping o Un anello da Tiffany...- dice, ammirato.
"Ok, promemoria per me: far sparire entrambi i romanzi dal mio comodino!"
-Senti...non so se...ma...ti andrebbe di...cioè...ehm...vorresti uscire a bere qualcosa? So che sei da pochissimo a Parigi e...uhm...- mi propone improvvisamente, imbarazzato.
Che cosa? Che cosa?! Gaspard Ulliel mi ha appena invitata ad uscire a bere qualcosa?! Oh, mio, Dio!
Sto per urlare un "Sìììììììììììììììììììì!!" spaccatimpani quando un rumore di tacchi a spillo lo fa voltare.
è Cecile, che lo guarda con aria impaziente:-Allora è qui che eri finito! Ascolta, non ho nessuna intenzione di passare la serata da sola come l'altro giorno, ok?- dice, petulante ed insopportabile. Poi si accorge di me:-E quella ragazzina chi diavolo è?- domanda, guardandomi con rabbia.
Ragazzina? Vorrei atterrarla immediatamente.
-Oh, no...nessuno.- risponde Gaspard visibilmente in difficoltà -Dovevo solo ridarle un libro. Stavo venendo via.-
Cosa? No, non è vero! Mi stava invitando ad uscire e...Davvero ha detto che non sono nessuno?
-Bene, allora andiamocene, ok?!- Cecile lo afferra per un braccio e lo trascina fuori prima ancora che io abbia il tempo di proferir verbo.
Rimango ferma ad osservare la porta girevole che rallenta fino a fermarsi e lascio il libro sul bancone. Passerò a prenderlo dopo.
Ora voglio solo strafocarmi di dolci.