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Autore: Dors    19/10/2005    7 recensioni
E' la storia di un'amore adolescenziale, con una vena un pò melodrammatica(pallosa). Ma vi assicuro che il finale sarà assolutamente inaspettato(almeno spero di non essere troppo prevedibile) buona lettura...e se ci scappa qualche recensioncina non è male....
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Come va lucas?"
Lucas, voltò la testa sentendo la mia voce. Rispose come al solito"Peggio non può andare"
Un rito che si ripeteva ogni mattina al portone di ingresso della William Sakespere, la nostra scuola, era rassicurante in un certo senso.
Che dire di Lucas, è il mio unico vero amico.
E' alto, molto più di me, biondo e sembra perennemente abbronzato grazie alla sua carnagione dorata. Risalta a prima vista il suo fisico
atletico e spalle muscolose : passa gran parte del suo tempo libero in piscina, nell'acqua si trova perfettamente a suo agio, io al contrario
non sono una grande nuotatrice, a malapena riesco a tenermi a galla.
Di lui penso che sia una sorta di genio, anche se lui si schermisce ogni volta che glielo ricordo, comprende all'istante qualsiasi formula
chilometrica di trigonometria o di fisica, ha memorizzato praticamente tutti gli elementi della tavola periodica.(lucas: e dai piantala!!**
arianna: ok, ok)
Ad avvicinarci, all'inizio sono stai i nostri gusti musicali, dopo il fatto di essere alllontanati da qualsiasi altro gruppo.
Non riesco ad immaginare la mia permanenza alla scuola senza di lui.
Uhm...che altro?...Ah, gia ...dimenticavo : lucas è cieco. Ha perso la vista all'età di tre anni.
Lui era bello, intelligente, anche se un pò malinconico, ma per me restava un amico, il mio cuore apparteneva a qualcunaltro : Bryan.
Bryan Jackson era un vero spettacolo, sembrava che la sua pelle non avesse mai visto un brufolo o un'imperfezione, i capelli corvini scintillanti
in netto contrasto con i denti bianchissimi del suo sorriso smagliante. So di stare descrivendo una persona come se fosse un dio, ma Bryan lo
era, un apollo. Era semplicemente perfetto, coccolato dai professori, idolatrato dagli studenti, il più valido membro della squadra di football,
il più popolare. Aveva tipo mille ragazze che gli andavano dietro. E io naturalmente ero fra queste, non che sia una persona superficiale,
ma per Bryan valeva la pena di rinunciare a due o tre principi morali.
Non avevamo mai intavolato una qualche sorta di conversazione, ero troppo in basso nella scala gerarchica per potergli rivolgere più di un saluto.
Quel giorno sembrava splendere sotto il sole (Lucas:ehm...puoi evitare gli occhi cuoriformi mentre lo descrivi?), lo osservavo sognante quando il mio
sguardo cadde sulla ragazza avvinghiata a lui.
Ashley Beecham, cheerleader, bionda ,alta, senza cervello, lo stereotipo di ragazza facile e svenevole.
E poi ci sono io.
Il mio nome è Arianna Watkins.
Frequento la scuola statale William Shakespere indirizzo scientifico, ma non per mia scelta.
Ho 17 anni, è il mio ultimo anno in questa scuola del cavolo poi finalmente potrò deludere totalmente le aspirazioni dei miei distaccati genitori
semplicemente seguendo le mie passioni.
Ho capelli castani tagliati corti, occhi neri e carnagione olivastra; sono magra ma con tutte le curve al posto giusto.
Sono stata ufficialmente etichettata come ragazza strana e pazzoide a causa della mia fissa per la musica punk e per l'etnico; il mio guardaroba
era pieno di sciarpe di canapa, gonne e pantaloni sfrangiati e maglie di fattura indiana; tutto molto anni 60, cosa che disgusta le altre ragazze,
ma chi mi conosce sa bene che non mi interessa il parere degli altri sul mio mondo di vestire.
Ho il pallino della politica, mi infiammo per tutte le ingiustizie piccole o grandi che siano provocando un pandemonio ogni volta, partecipo
a tutte le manifestazioni per giuste cause che mi capitano a tiro e spesso ne organizzo io a scuola, per questo gli insegnanti non hanno molta
simpatia per me. Per mio padre potrei essere gia sulla lista dei nemici politici della casa bianca.
"Senti, Psico. Hai studiato per oggi? Ho un vuoto di memoria"dissi rivolta a Lucas. La classica scusa da interrogazione di chimica.
"Piantala di chiamarmi Psico"
"Che ci posso fare, hai la professione di strizzacarvelli nel sangue"migiustificai alzando le spalle.
"Senti bambina"fece lui strascicando le parole"Avresti dovuto studiarla ieri la chimica"
Odiavo quando mi chiamava con quel stupido soprannome, ho il complesso di essere un pò bassina.
"Psic..ehm..Lucas, dai ripetimi ancora una volta cosa sono gli idro...quei cosi...come si chiamano..."
"Idrossidi?"suggerì.
"Ecco! Gli idrossidi!"esclamai.
"Sono dei composti ternari formati da un elemento metallico e uno o più gruppi di ossidrile"spiegò sistemendosi gli occhiali scuri sul naso.
"Che...ossidrile??"feci con una smorfia"Che roba è"
"O ACCA. Hai presente?"domandò incrociando le braccia.
"Vuoi dire ossigeno e idrogeno, ho capito"risposi attingendo a recessi di memorie di spiegazioni passate.
La mia attenzione fu distolta da Ashley che attraversava il cortile agitando la chioma bionda e attirando gli sguardi della fauna maschile.
"E' appena passata Beecham, vero? Il tuo ringhio sommesso non lascia dubbi"commentò Lucas.
"IO LA ODIO! Si crede chissà chi! Tutti i vestiti griffati, secondo me è tutta rifatta"
"Secondo me sei gelosa. Sbaglio o il nuovo obiettivo di Ashley è Bryan, e il bellone è sempre nei tuoi pensieri vero?"
"Quando fai così odio anche te, Psico!"
La campanella suonò. "Da che parte per l'entrata?"chiese.
"Alla tua sinistra"
Lucas afferrò saldamente il suo bastone e controllò che non ci cossero ostacoli davanti a se e si incamminò.
"Ehi aspetta ti accompagno"mi offrii, come al solito Psico voleva fare di testa sua, detestava dover sempre dipendere da qualcuno, anche se questo
qualcuno ero io.
Non feci in tempo a raggiungerlo Max Davidson, un teppistello dell'ultimo anno , gli diede uno spintone facendolo capitolare a terra, gli appunti che
teneva in mano furono sparsi in ogni angolo del cortile dal vento.
Lo aiutai ad alzarsi.
"Dov'è il mio bastone? Arianna?"chiese ansioso portando le mani davanti a se completamente disorientato.
Un gruppo di ragazzi si fermò a guardare lo spettacolo ridacchiando.
"Non rieso a trovarlo"risposi cercando a terra.
"Cerchi questo?"domandò candidamente Davidson mostrandomi il bastone."Sbaglio o tu sei la ragazza che mi ha fatto sospendere per aver menato un
dannatissimo frocio?"
"Ridaglielo immediatamente"ordinai.
I ragazzi ora non trattenevano più le risate mentre guardavano Lucas muoversi impacciato inciampando ad ogni passo"SMETTETELA! LO TROVERESTE MENO
DIVERTENTE SE NON FOSTE COSI' DANNATAMENTE SANI!"urlai rabbiosa.
"Arianna?Dove sei?"
"Sono qui"risposi andando in contro a Lucas. Max gli restituì il bastone "Mi fai davvero pena Manson" disse con disprezzo.
"Sparisci!"gli intimai.
"E una ragazza carina come te che deve fargli da balia. Che spreco!"fece ghignando.
Non avevo intenzione di sopportare oltre. Presi il mio amico sottobraccio e camminammo in fretta verso la scuola.
Lui non parlò per il resto della giornata ne in classe ne quando lo riaccompagnai a casa.
Come poteva la gente essere così crudele verso qualcuno che non ha mai fatto niente di male? L'orgoglio di Max David non poteva sopportare l'umiliazione
di essere stato incastrato da una ragazza, in particolare da Arianna Watkins.
E questa era la sua piccola infantile vendetta.
  
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