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Autore: Ombrosa    30/08/2010    14 recensioni
Un anno. Dodici mesi.
Dodici capitoli per raccontare la storia di Rose e Scorpius.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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DICEMBRE –












L’aria gelata fece rabbrividire la Corvonero, che alzò di qualche centimetro la sciarpa a righe blu e bronzo, fino a far spuntare solo gli occhi tra essa e il pesante berretto di lana blu scuro.
Socchiudendo gli occhi, si avvicinò al parapetto di pietra e si appoggiò ad esso, sussultando quando la gelida pietra venne a contatto con le sue mani e maledicendosi per non essersi ricordata di indossare i guanti.
Il cielo stellato, visto dalla Torre di Astronomia, era uno spettacolo fantastico.
La ragazza amava quel luogo di Hogwarts, lo aveva letto suo secondo luogo preferito dopo la Biblioteca.
Di giorno potevi godere di una vista mozzafiato, essendo quella una delle torri più alte del Castello, e di notte potevi guardare le stelle indisturbato, stando ben attento a non coincidere con le ore di lezione di Astronomia.
L’unico problema era che per andarci di sera per osservare le stelle non poteva fare a meno di disubbidire alle regole del coprifuoco… ma dopotutto uno strappo si può sempre fare, no?
Rose iniziò a cercare con lo sguardo le varie costellazioni che conosceva, mentre con la mente vagava tra i moltissimi pensieri che in quegli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze natalizie non sembravano averle voluto dare tregua.
Forse dovrei smetterla di farmi inutili paranoie e vivere gli eventi così come vengono…
Ma come posso farlo? Io non viaggio solo con la fantasia quando mi riscopro terrorizzata dalla reazione che mio padre potrebbe avere dopo la mia… ammissione, in fondo c’è un fondo di verità in quello di cui ho paura.
Mi padre odia i Serpeverde. E soprattutto, odia i Serpeverde che mi rivolgono la parola. E più di tutti, odia i Malfoy, Scorpius e suo padre in primis.
Scuotendo il capo come per scacciare quei pensieri che non la lasciavano un attimo in pace, cercò nel manto stellato una costellazione in particolare.


- Sono un caso perso. – Soffiò la Corvonero sottovoce.
- Anche io. – La voce del suo ragazzo le rispose, facendola sorridere e arrossire nascosta dalla sciarpa.
- Come hai fatto a trovarmi? – Chiese Rose, continuando a guardare il cielo, mentre il Serpeverde si metteva vicino a lei e le cingeva la schiena con un braccio, dopo aver borbottato che c’era troppo freddo e che si sarebbe potuta prendere un accidente.
- Non lo so, il mio sesto senso mi diceva di venire quassù… - Rispose il ragazzo. – Ed ho fatto bene, stai per morire congelata…
- Sei diventato molto più premuroso, ultimamente. – Ribatté la Corvonero, sorridendo appena.
- Lo so. Sei tu che mi hai fatto diventare così. In compenso, ora anche tu infrangi le regole. – Il ragazzo sogghignò. – La mia influenza ti fa molto male, sai?
- Sì, lo credo anch’io. – Fece lei lasciandolo stupito. – Ma mi sembra equo: tu più premuroso ed io più… ribelle.


- Ribelle… - Il ragazzo, scuotendo la testa divertito, l’abbracciò e mormorò tra capelli che erano riusciti a sfuggire al berretto che indossava. – Questa mi mancava. Comunque che cosa stavi cercando nel cielo?
Rose si mordicchiò il labbro inferiore, riflettendo su cosa avrebbe potuto rispondere.
Non era mai stata una ragazza troppo sdolcinata, ma in quel periodo era notevolmente cambiata.
Uffa, sono diventata come tutte le altre ragazze di Hogwarts: mielosa da far paura!
Eppure le veniva naturale avere quei pensieri quando si trattava di Scorpius…
- Insomma, stavo cercando la costellazione delle Scorpione come una stupida per poi ricordarmi che in questo periodo non si può vedere. – Rispose lei arrossendo leggermente e fissando lo sguardo sulle sue scarpe, che in quel momento sembravano essere diventate molto interessanti. – Si può vedere solo in primavera ed estate.
- Domani si torna a casa. – Cambiò cavallerescamente discorso il ragazzo, togliendola da quella spiacevole situazione d’imbarazzo. – Sarebbe meglio tornare dentro, se non vuoi trascorrere un romanticissimo viaggio di ritorno insieme a me, tu sdraiata su tre sedili ed io sugli altri tre, con Albus Potter a fare da crocerossina.
Rose scoppiò a ridere, immaginandosi la scena:- No, non ci tengo…


Il giorno dopo, alla fermata della stazione per salire sul treno, Rose non riusciva a reggersi in piedi.
- Ho un mal di testa feroce… - inciampò e si aggrappò a suo cugino Albus che si era gentilmente offerto di portarle il bagaglio a mano che aveva, viste le sue condizioni – e anche un discutibile senso dell’equilibrio.
- Non che non mi piaccia farti da balia, - cominciò il moro, barcollando leggermente – però il tuo fidanzato dov’è quando serve?
- Eccomi. – Sussurrò uno Scorpius cadaverico, dalle profonde occhiaie e dagli occhi lucidi.
- Avrei dovuto capire che c’era qualcosa di strano nella tua richiesta di lasciarti da solo a dormire ancora un po’… - Fece Albus, per poi spalancare la bocca stupefatto. – Ehi, un attimo, tu ieri non eri nel tuo letto. Che cosa avete combinato voi due? – Lanciò un’occhiata storta al suo ancora-per-poco migliore amico, puntandogli l’indice contro, come faceva sua madre con suo padre. – Che cosa miseriaccia hai combinato con mia cugina, ieri sera?
- Cosa vuoi che abbia fatto? – Chiese lui risentito, passandosi una mano sulla fronte con aria affaticata.
Rose strinse i denti decisamente irritata, stroncando sul nascere ogni possibile risposta di Albus.
- La volete smettere di parlare come se io non ci fossi? – Esclamò arrabbiata, le guance che assumevano un acceso color cremisi. – Odio quando lo fate, e lo sapete bene.


- Rosie, dimmi che cosa ti ha fatto questo screanzato! – Fece Albus, gli occhi verdi spalancati.
Okay, Rosie, respira.
Calmati, cerca di non uccidere il tuo migliore amico nonché tuo cugino nonché figlio del Salvatore del Mondo Magico.
- E’ venuto sulla Torre di Astronomia per convincermi di rientrare vista l’aria gelida. – Sibilò la ragazza, resa ancora più inferocita dal trapano simile a quelli usati da suo nonno Arthur che le stava perforando la testa. – Ed ora, se non vuoi privare tuo padre del suo secondogenito, ti consiglio di correre sul treno e prendere uno scompartimento.
Albus, improvvisamente memore della cattiveria che poteva raggiungere sua cugina quando aveva la febbre, non se lo fece ripetere due volte.
- Agli ordini! – Si voltò e si diresse verso il treno portando con sé anche il bagaglio di Rose, non prima di aver sussurrato al biondo. – Oh, che tenerone il nostro piccolo Scorpino!
Rose e Scorpius, affaticati e dagli occhi lucidi, si guardarono un attimo prima di incamminarsi faticosamente verso l’Hogwarts Express.
- Hai per caso qualche zia o nonna Veggente? Oppure hai gufato tutto il tempo per fare un fantastico viaggio assistito da Albus ed in compagnia di una balda giovane acciaccata?


La porta dello scompartimento si aprì, rivelando una signora anziana con un carrellino colmo di leccornie.
- Volete dei dolci, ragazzi? – Chiese lei sorridente, dando un’occhiata allo scompartimento: un ragazzo biondo ed una ragazza dai lunghi riccioli castani che dormivano beatamente ed un terzo ragazzo dagli occhi verdi che leggeva un libro sul Quidditch, due dita sotto al mento e l’espressione seria e concentrata.
- Loro non penso, ma io ne approfitto! – Fece lui, tirando fuori dei soldi e comprandosi una quantità esagerata di Api Frizzole e altre caramelle. Poi guardò i suoi due migliori amici addormentati, sentendosi un po’ in colpa. – Vabbeh, mi prendo anche questi – prese una manciata di Cioccorane, Pallini Acidi e Bolle Bollenti – così poi non possono dire di essere stati trascurati quando erano malati!
La signora dei dolci, mentre intascava i soldi, fece una mezza risata ricordando la sua gioventù e sempre con quei pensieri felici chiuse la porta per passare allo scompartimento seguente.


- Ragazzi, sveglia, siamo arrivati! – Alle urla di Albus, i suoi due amici si alzarono stropicciandosi gli occhi e maledicendo mentalmente il ragazzo per quel brusco risveglio. – Ci aspetta un momento importante: la dichiarazione finale. Posso già vedere gli studenti accalcati intorno a Malfoy Senior e consorte e ai coniugi Weasley! – Finse di guardare la scena dal finestrino.
Dichiarazione… Malfoy Senior… Weasley…
- MISERIACCIA! Scorp, alzati dannazione, dobbiamo andare! – Rose saltò su come una molla, prendendo il suo fidanzato ed il suo migliore amico per mano e trascinandoli fino alla porta dove scendevano gli studenti.
- Come diamine fa a correre con la febbre? – Chiese Scorpius all’amico.
- E’ su di giri ed è terrorizzata. – Ci rifletté un attimo preoccupato. – Non penso che ci girerà molto intorno.
Rose individuò i suoi genitori e, giusto a due metri di distanza, Astoria con il marito.
Perfetto. Sarà una cosa veloce. Tempo pochi secondi e posso essere rinchiusa in prigione per aver fatto venire un infarto a mio padre.
- Mamma, papà, Astoria e signor Malfoy, Scorpius ed io vi dobbiamo dire una cosa. – Rose parlò velocemente, il fiato corto per la febbre e per l’emozione, per poi guardare il suo ragazzo in attesa che continuasse lui
- Rose ed io ci siamo fidanzati.



- No.
- Ron caro, Scorpius è un bravo ragazzo.
- NO!
- Smettila, ci stai facendo brutta figura.
- Scorpius non esiste. Non esiste. NON ESISTE!
- O la smetti subito o vai a dormire sul divano!... Comunque Rosie per me va bene, sono contenta per te.
- Gra… grazie mamma.
- Mi oppongo! Ti troverò il fidanzato perfetto, chiunque ma non lui!
- Ma papà…
- Smettila Ronald Bilius Weasley, ti avviso che i miei Schiantesimi funzionano ancora. E tu, con la tua collezione di figurine delle Cioccorane annessa siete mie potenziali vittime.



Se per quanto riguarda Ronald Weasley la situazione non era delle migliori, sul fronte opposte era anche peggio.



- Qualcuno chiami un Medimago! Mio marito è svenuto!
- Ehm, papà…?
- Lascialo stare, Scorpius, quando arriviamo a casa mi sente.






FINE







- Ma non c’è scritto che cosa ho fatto io!
- Oh, questo l’ho saltato, ero troppo presa a guardare lo spettacolo dei due padri in crisi, Albus caro. Rimedio subito.





Volete sapere cosa fece Albus Severus Potter?
Filmò tutta la scena, e con un ghigno diabolico esclamò:- E questo filmato è per il prossimo pranzo di famiglia!




















Ciao!
Ecco l’ultimo capitolo di questa storia, che mi ha accompagnato per ben 7 mesi.

Ringrazio tutte quelle persone che hanno recensito fedelmente capitolo per capitolo, ma anche quelli che con un commento mi hanno fatto capire di apprezzare la storia.

Ringrazio quelle 33 persone che l’hanno messa tra i preferiti, alcune lettrici silenziose, altre recensitrici fantastiche.

Ringrazio quelle 8 persone che l’hanno ricordata.

Ringrazio le 79 persone che l’hanno messa tra le seguite.

Ringrazio chi è entrato solo una volta per dare un’occhiata e chi ha letto tutti i capitoli.

Ringrazio Saphira_Baby, LuBlack, bonza corrotta, c a m i, maricuccia, HighwayFairy, Nina95, sasyherm ed ElseW per aver lasciato una recensione all’ultimo capitolo.

Ringrazio chi magari lascerà una recensione a questo capitolo finale.

Grazie a tutte, siete state fantastiche!!!





A presto,

Ombrosa.

   
 
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