Serie TV > Veronica Mars
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Autore: clarisse    31/08/2010    9 recensioni
Veronica si sedette, sbuffando, su una delle stupide e scomode sedie dell’aeroporto.
Il suo volo era stato rimandato per via del cattivo tempo, ad un ora ancora sconosciuta dai passeggeri.
Si girò, osservando il cielo dalle grandi vetrate dell’aeroporto di Neptune.
Era plumbeo, ed era come se riuscisse a vedere la tensione che c’era nell’aria.
Una vera e propria tempesta stava per scatenarsi.
[...]
Ora come ora, non le sembrava un arco di tempo tanto breve, ma non sarebbe stato un problema così rilevante, se solo quella fastidiosa agitazione che sentiva – tra l’altro insensata - l’avesse lasciata in pace.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dick Casablanca, Un po' tutti, Veronica Mars
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dick fissò preoccupato l’abitazione.
Quando Veronica gli aveva detto di seguirla, non aveva titubato neanche un secondo nel farlo, perché si fidava ciecamente di lei.
Il biondo però pensava che la giovane detective volesse andare da suo padre, a chiedergli aiuto, o nella peggiore delle ipotesi, a sbraitare contro quell’incompetente dello sceriffo.
Non si sarebbe mica aspettato che quel tornado avesse avuto intenzione di andare nella dimora del lupo cattivo, Jake Kane.
“ Veronica, io cr-…” La bionda lo fulminò con lo sguardo.
“ So cosa pensi, ma non ho tempo per i giochetti, Dick. Andare dallo sceriffo sarebbe inutile. Lo sai anche tu, perciò, se proprio non vuoi, sai come tornare a casa.” Affermò, con un tono talmente piatto da far sussultare il giovane Casablancas.
Veronica fece per scendere, imperterrita, ma le parole del biondo la immobilizzarono sul posto.
Sono con te. Sarò con te qualsiasi cosa tu vorrai fare per ritrovarlo, Veronica. So che tu mi consideri un idiota, e lo sono...” Sospirò, torturandosi le mani prima di ricominciare. “ … Ma Logan è l’unica persona che mi è rimasta accanto, l’unico amico che non mi ha sbattuto la porta in faccia quando non sapevo cosa farmene della mia vita. Quando il dolore era più forte persino dell’arroganza con cui avevo accantonato tutti i problemi della mia vita negli anni precedenti. So che lo ritroverai, so che lo ritroveremo, ma nel frattempo io devo proteggerti, perché se ti accadesse qualcosa, Logan non me lo perdonerebbe mai. Se per me Logan è l’unico appiglio per continuare a vivere, tu sei il suo. Lo sei sempre stata. ” Sospirò, e girò il capo – che fin’ora aveva fissato molto intensamente il tappetino dell’auto. – verso la bionda, afferrando e stringendo per qualche secondo la piccola mano pallida di Veronica Mars.
Quella stessa Veronica Mars che non aveva il coraggio di girarsi, e mostrare a Dick Casablancas le lacrime che le inondavano il viso.
Si costrinse a farlo, ma una voce interruppe quel momento.
“ Qualche problema, signori?!” Una delle guardie di Jake Kane li fissava, visibilmente irritato.
Era uno dei poliziotti che suo padre aveva licenziato, ne era sicura.
“ Nessuno.” Rispose Dick, scendendo dall’auto. Veronica lo affiancò, rivolgendo uno sguardo di sufficienza alla guardia.
“ Dovremmo vedere il signor Kane, e lei invece dovrebbe spostarsi.” Disse, usando quel tono provocatorio che tanto le riusciva bene.
La guardia scoppiò a ridere, e Dick si irrigidì, nervoso.
“ Il signor Kane non è in casa, mi dispiace.” Fece, risoluto.
“ Controlliamo? ” Domandò Veronica, ma più che una domanda sembrava una impiegabile affermazione.
Fece per oltrepassare la guardia, che prontamente la bloccò.
Dick aveva già la mano, chiusa a pugno, protesa verso di lui.
Non lo toccò nemmeno, perché la guardia, due secondi dopo, era stesa per terra, immobile.
Guardò Veronica, che lo guardava a sua volta sorridendo mentre stringeva tra le mani la sua famosissima pistola elettrica.
“ Non ho parole!” Esclamò, sorpreso.
Per lo meno, Veronica sorrideva.

“ Veronica.” Una voce, sorpresa quanto arrabbiata, giunse alle loro orecchie.
Avevano appena scassinato la porta, e prontamente, Jake Kane con guardie e Clarence Wiedman al seguito, si era diretto lì.
“ Hei, Jack, come ti butta?” Domandò Veronica, rigirandosi il pomello tra le mani.
“ Oh.” Disse, indicando lei e Dick, come resasi conto di aver dimenticato qualcosa di tremendamente importante. “ Mi sa che avremmo dovuto bussare Dick, non trovi? Hei, signor K! Lei si ricorda di Dick Casablancas, vero? Un amico di suo figlio Duncan, sì insomma, un amico di suo figlio. Proprio come Logan Echolls. Tutti grandi amiconi di suo figlio, e di sua figlia.” Affermò, sorridendo glaciale.
“ Tu sei pazza. Clarence, li voglio fuori di qui, al più presto.” Ordinò Jake Kane, fissandola con disprezzo. Clarence la guardò, eloquente.
Veronica non aveva mai capito se potesse ritenerlo un complice, o un nemico.
“ Oh, avanti Jake! Noi volevamo solo fare due chiacchiere tra amiconi! Perché non chiama anche Logan? Non lo vediamo da tempo! Hei, Logan, se ci sei batti un colpo!” Fece per avvicinarsi, e Dick allora le si parò davanti, prima che le guardie potessero toccarla.
“ Io non lo farei, amico.” Disse, teso, ad una guardia che si era avvicinata troppo alla ragazza del suo migliore amico.
Questo guardò Dick con arroganza, e prima che potesse toccarlo Veronica cacciò di nuovo fuori la sua pistola elettrica, levando di mezzo anche quell’impiccio. Ne restavano tre, e Clarence gli stava abbastanza simpatico da risparmiarlo.
“ ORA BASTA!” Esclamò Kane, raggiungendo Veronica.
“ Cosa diavolo vuoi, ancora?! Che diavolo stai dicendo? Perché dovrei sapere dove si trova il figlio di quell’assassino?” Domandò, infuriato. Veronica gli rivolse un espressione di puro disprezzo, sempre più convinta che nella sparizione di Logan, Jake Kane fosse convolto eccome. Se lo sentiva, sentiva la rabbia traspirare da ogni singola parola che aveva pronunciato il padre della sua migliore amica morta, del suo ex fidanzato scomparso.
“ Cosa diavolo vuole lei, ancora!” Sbottò Veronica, poi si disse che per ottenere qualcosa doveva restare calma. “ Ora mi dice dov’è Logan, e le giuro che se lei non rovina ancora la vita alle persone che amo, non rivedrà mai più la mia faccia.” Veronica lo fissò.
Aveva perso tutto il suo cattivo sarcasmo, ora aveva assunto di nuovo quella faccia glaciale, con solo gli occhi a rispecchiare il suo stato d’animo. Determinazione. La stessa di quella prima di un incontro di box, tra due bestioni.
“ Non so di cosa stai parlando, te lo ripeto. Hai sbagliato persona. Vorrei dirti che so dov’è il tuo amico, ma non ne ho idea. Ora, esci da casa mia.” Disse, stanco di vedere ancora una volta Veronica Mars nella sua vita. Non solo per i problemi che le aveva creato negli ultimi anni, ma perché quella biondina, così arrogante e irriverente, così feroce e determinata, le ricordava tanto la sua bambina.
Le voltò le spalle, ancora una volta.
“ Non mi menta, questa situazione sta cominciando a scocciarmi, intesi?” Domandò, usando la pistola su un altro idiota che aveva tentato di fermarla. “ Siete rimasti voi due, volete che vi fulmini adesso con il mio scettro magico o volete perdervi questa esperienza extra corporea? ” Domandò la bionda, rivolta verso le due guardie.
Wiedman, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, guardò le due guardie.
“ Sparite.” Affermò. I due guardarono il signor Kane, prima di sparire nella stanza adiacente all’entrata.
“ Veronica. So che sei una ragazza abbastanza in gamba da non scatenare l’ira del signor Kane senza alcun fondamento, quindi, manteniamo la calma. Perché pensi che noi c’entriamo qualcosa con la sparizione del tuo amico?” Domandò Clarence, con un tono di voce così calmo dopo le urla di Veronica e il suo capo, da far pensare a Dick che quell’uomo non si fosse reso conto della situazione, dell’aria pesante che aleggiava nell’atrio della casa. Ma Clarence sapeva semplicemente mascherare – a suo vantaggio, sicuramente – le emozioni che provava.
“ Non voglio stare a sentirla, Clarence, voglio che sia cacciata fuori di qui, ORA!” Esclamò furibondo il signor Kane, avvicinandosi sempre di più al ragazzo che le faceva da scudo umano.
Lei lo fissò con aria di sfida.
“ Hei, Ginger, perché non dici a Fred di darsi una calmata? Sono sicura che Lily e Duncan sono molto dispiaciuti di come sia alle strette il nostro rapporto, non trova anche lei?!” La bionda sapeva di aver toccato un tasto dolente, e infatti vide il signor Kane scattare verso di lei, e Clarence e Dick tentare di fermarlo.
Gory Sorokin.” Disse, con la voce sorprendentemente tremolante. Jake Kane si fermò all’istante, fissandola. “ Gory Sorokin.” Ripeté, stavolta con un tono di voce più fermo e solido. “ Qualche tempo fa, come lei ben sa, il suo protetto riprese me e Stosh Piznarski in atteggiamenti alquanto intimi. Il resto se lo ricorda bene no? Beh, il suo piccolo Gory riteneva opportuno ridarmi la spia che avevo posizionato in camera sua, ma i suoi toni non sono molto piaciuti a Logan, e la rissa è stata inevitabile. Evidentemente, li scegliete – o per lo meno, è ciò che credete – dotati di cervello, e non di muscoli, perché una volta steso ha velatamente minacciato Logan, dicendogli che presto sarebbe morto. Pensavo avesse capito che con me non si scherza, ma evidentemente dovrei lasciare a tutti dei pro-memoria.” Il signor Kane la fissava, occhi sgranati, senza accennare un qualsiasi movimento.
“ Non ne so niente.” Fece, balbettando. Veronica a quel punto cedette.
“ La pianti!” Urlò, sull’orlo delle lacrime. “ Non pensi a Logan come il mio ragazzo, non pensi a Logan come il figlio dell’assassino di Lily. Pensi a Logan come il ragazzo che sua figlia amava con tutta se stessa, pensi al ragazzo che era il migliore amico di suo figlio, che passava intere giornate qui, che era al fianco di Duncan nonostante le sue crisi, che è stato dalla sua parte e ha sempre creduto nella sua innocenza, e che lei considerava come un figlio. Logan non è colpevole del suo dolore, né tantomeno dei guai che le ho procurato con la rivelazione dei membri della setta, l’hard disk e tutto il resto. Ora lei mi dice dov’è, perché sinceramente, non sopporto quanto lei il fatto che io debba perdere, prima o poi, ogni persona che amo a questo mondo.” Sentiva che stava per perdere il controllo, e quando Jake Kane sussultò dopo il suo discorso, capì che forse poteva ottenere qualcosa.
Invece, l’uomo poggiò entrambe le mani sul suo viso, strofinando su e giù i palmi.
“ Non ne so niente… Io non ne so niente...” Sussurrò, addolorato. O forse, era semplicemente esasperato dal fatto che dovesse avere sempre quella biondina tra i piedi.
La bionda esplose in un singhiozzo, e Dick allora si girò verso di lei, guardandola supplichevole.
“ Andiamo via, ti prego, è inutile continuare a stare qui. Lo ritroveremo, te lo prometto, ma ora andiamo via.” Le parole di Dick, sussurrate vicino al suo volto, le ricordarono una ninna nanna dolce, una di quelle rassicurazioni che le mamme cantilenavano ai propri bambini in varie occasioni. Chissà per quale motivo, per la prima volta Veronica Mars diede ascolto alle parole del ragazzo. Quando delicatamente la spinse verso la porta, lei si girò per un ultima volta, ricordandosi di avere ancora tra le mani il massiccio pomello della porta di casa Kane.
“ Questo è suo.” Fece, sbattendolo sul pavimento con una forza così potente che, ne era sicura, aveva rotto una delle delicate mattonelle pregiate dell’atrio. Una volta usciti dall’abitazione, due ragazzi attirarono la loro attenzione.
Uno dei due li fissò con un ghigno orribile, l’altro invece era concentrato su Veronica, con uno sguardo indecifrabile.
Il primo, quello cattivo – così la mente di Dick aveva registrato il suo ruolo nella scena – , entrò svelto nella grande casa, il secondo fece per seguirlo, ma all’ultimo secondo deviò verso di loro.
“ Tu sei Veronica Mars, giusto?!” Domandò, mentre si guardava intorno allarmato. Veronica annuì, attenta. Il ragazzo sapeva di star sbagliando, sapeva di esporsi troppo, ma più andava avanti, e più capiva che quello non era il suo ambiente. Era un bravo ragazzo, ed era per questo che pronunciò le fatidiche parole che la ragazza non avrebbe mai e poi mai voluto sentire.
“ C’è il venti per cento delle possibilità che il tuo amico sia ancora vivo.” Voleva continuare, voleva dirgli cosa sapeva, ma non poteva. Sentiva già due occhi che feroci gli bucavano la schiena, fissandolo truce. Veronica fece per parlare, ma lui corse verso la casa.
Una parte di lei urlava di tornare a casa sua, prendere la pistola, e fargli capire bene che di Veronica Mars dovevano avere paura, ma l’altra, molto più forte e rumorosa, le diceva che per il momento non avrebbe scoperto nulla, che quello che doveva fare era indagare lontano da questa casa, almeno per il resto della giornata. Quel venti per cento non la spaventava affatto – o per lo meno, cercava di convincersene – , perché Logan non poteva essere morto.
Logan era vivo. Non sapeva se stesse bene, non sapeva dove fosse, ma sapeva che era vivo.
Doveva esserlo, lui non poteva lasciarlo. Lui l’aveva esclusa dalla sua vita, l’aveva ritenuta una nemica, l’aveva odiata, amata, consolata, protetta, tradita, amata di nuovo, protetta di nuovo… Lui non poteva andarsene. Non dopo tutto ciò che avevano passato, non senza il suo permesso.
Lo spettro di Lily le comparve nella mente come un tornado, sussurrandole di cercarlo, di non smettere. Una nuova crisi di pianto la colpì, perciò corse verso l’auto. Dick, che fissava spiritato il vuoto, fu distratto solo dal movimento della bionda. La seguì, e con sorpresa la fissò mentre si sfilava le chiavi dell’auto dai jeans e gliele porgeva, come un automa. Non era sicuro neanche lui di essere in grado a guidare, ma come Veronica, anche lui credeva in quel venti per cento di probabilità che Logan fosse ancora vivo. Come prima, non avevano tempo per il dolore.
Dovevano agire. Solo agire, e basta.
Mise in moto, e ad un tratto, quando Dick fece per imboccare la strada di casa Mars, lei lo fermò, guardandolo supplichevole.
“ Voglio andare al Grand, Dick. Ne ho bisogno.” Il biondo, pur non capendo bene acconsentì, mentre Veronica si asciugava i rimasugli delle lacrime, e scriveva un messaggio al padre in cui gli diceva che avrebbe dormito da Mac.
Probabilmente sapeva già tutto, e se non lo sapeva l’avrebbe scoperto presto da lei, perché aveva bisogno anche dell’aiuto di Keith Mars per ritrovare Logan. Doveva giocare tutte le carte che aveva. E comunque, suo padre lo avrebbe fatto anche se lei non avesse avuto intenzione di chiedergli aiuto, lo sapeva. Tutto questo però, domani.
Ora voleva sfogarsi, ora voleva soffrire, ma da domani sarebbe tornata la vecchia Veronica. Quella che aveva perso da un po’, che aveva ritrovato per un altro po’, e che poi aveva di nuovo perso. Che sentiva rinascere dentro di lei con una forza incredibile.
E si sarebbe fidata di Lily, ancora una volta.

“ Ti avevamo detto di non farlo, ma tu lo hai fatto comunque. Hai idea di cosa significhi?” Domandò l’uomo, puntandogli la pistola contro.
“ Chi vuole che se ne sia accorto? Nessuno.” Fece, strafottente.
In realtà, una ‘fottuta paura’ – era questa l’unica cosa a cui riusciva a pensare, nel panico più totale – si scontrava contro la convinzione che l’avrebbero risparmiato.
Cosa del tutto impossibile.
“ Se solo questa città non fosse così corrotta, a quest’ora saremmo nei guai per colpa tua. Mi dispiace, ma è ora di pagare, idiota.” Disse l’uomo, vestito interamente di nero, guardandolo con un ghigno subdolo stampato sul volto.
Il colpo partì, facendo accasciare inerme il corpo del ragazzo.



Spazio autrice:
Che dire di questo capitolo?
L'ho scritto di getto, dopo aver visto cinque video LoVe con la canzone dei Trading Yesterday ( Shattared ) come sottofondo.
Non posso dire che mi piaccia particolarmente, ma neanche mi dispiaccia particolarmente, comunque. Le cose avvengono in modo molto veloce perché come ho detto non sarà una long fic così long, o almeno è ciò che spero. Ciò non vuol dire che combinerò qualcosa di frettoloso e banale - lo spero -, ma non voglio dilungarmi neanche troppo, perché non so se riuscirei a gestire il tutto. E determinata com'è V a trovare l'uomo che ama... Chissà, magari il marshmellow che è in lei e la scomparsa di Logan le faranno finalmente capire che anche lei lo ama ( perché se V non ha capito nemmeno che Logan è importante, allora proprio non ci siamo! XD ).
Sono una romanticona, ma cosa posso farci?! Incolpate mia madre per questo!
Il 'mistero' si infittisce. Jake Kane c'entra davvero qualcosa con la sparizione di Logan? Chi ha sparato, e chi è il ragazzo morto? Quale sarà la prossima mossa di Dick e Veronica ( che tra l'altro, trovate troppo strano il loro rapporto? Io no. Cioé, in questa situazione, con entrambi che rischiano di perdere un loro caro - per Dick, l'unico punto di riferimento ancora presente nella sua vita -, non penso avrebbero avuto tempo per battute cattive e i loro soliti battibecchi. ) ? E Keith e gli altri? Come si comporteranno?
Sono sicura che molti di voi si stanno ponendo anche un'altra domanda! ù_ù
Spero, sul serio, di avervi incuriosito.
Ringrazio infine le tre adorabili personcine che hanno recensito - noto con piacere che tutte siete contente che abbia tolto di mezzo Piz subito ( lo sono anche io, non immaginate quanto! ^^ ) -, non sapete quanta sicurezza mi avete dato. Sono contenta che vi sia piaciuto il primo capitolo, spero che questo non vi abbia deluso! ^^ -, e quelle/i che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/daricordare.
Alla prossima,
Clarissa.
  
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