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Autore: Fuuma    02/09/2010    1 recensioni
Cinquanta per due. Che non fa cento in realtà, ma fa cinquanta volte Peter e Neal. -scritta per 1Frase@lj-
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: About Misters Suit and Gentlemen Thieves

Fandom: White Collar
Character: Peter Burke, Neal Caffrey

Pairing: Peter/Neal
Set di temi: Set Epsilon
Rating: Nc-14
Note: Le frasi sono più o meno ordinate cronologicamente. Alcune si riferiscono a scene completamente inventate, altre -dove compare il titolo della puntata- sono missing moment o comunque basate sulla puntata. Il periodo temporale va dai quattro anni di prigione di Caffrey sino a qualche ora dopo l'ultima puntata della serie.
Warning: Slash. Spoiler su tutta la prima serie di WhiCo.
Scritta per la Community: [info]1frase


 

.About Misters Suit and Gentlemen Thieves.


 

No Episode


01 - Tatuaggio
Ha studiato Neal Caffrey per tre lunghissimi anni fino a che non ha smesso di essere un estraneo, per diventare invece una costante nella propria vita -giorno e notte a pensare a lui, a pensare come lui-; se lo è tatuato addosso grazie agli indizi che ha raccolto su di lui, alle volte in cui lo ha mancato per un soffio, a quelle in cui si sono guardati negli occhi prima che il falsario gli sfuggisse e, infine, al senso di sollievo misto ad un vago sentimento di malinconia nell'istante in cui è riuscito finalmente a stringere le manette ai suoi polsi.

02 – Libro
Ha passato i quattro anni di prigione a ripensare all'unico errore che lo ha portato alla propria cattura, a rivivere l'ebrezza dello sfuggire all'FBI e al piacere di sapere che l'agente speciale Peter Burke fosse sempre, costantemente, sulle proprie tracce e lo studiasse, entrandogli nella testa (Peter a Neal, Neal a Peter...) per sfogliare la mente del falsario e scoprire i suoi pensieri, come fosse un libro aperto.

 

~


 

1x01. Pilot


03 – Istante
E' stato breve ma intenso, un lungo momento di libertà durato il tempo di scoprire che Kate lo ha davvero lasciato e che ad aspettarlo c'è soltanto una bottiglia... una maledetta bottiglia vuota ed un addio implicito; l'unica cosa decente in quel finale di merda è che, se verrà catturato -ed è ciò che avverrà, per questo si è già seduto per terra, contro la colonna di una casa vuota- a farlo sarà lo stesso uomo che lo ha preso la prima volta, facendo di Neal la propria ossessione.

04 – Sguardo
Una settimana, sette giorni, centosessantotto ore; Peter glielo legge negli occhi, in uno sguardo che ha ritrovato un barlume di speranza -una via di fuga, ancora?- e che, incomprensibilmente, è pieno di fiducia in lui: da ora, Neal conterà perfino i minuti ed i secondi che lo separano dall'incontro che gli ha promesso tra una settimana.

05 – Maglia
Di quell'incontro ricorda perfettamente le parole di Neal, la menzione del biglietto di auguri che ora stringe tra le dita e perfino il tono supplicante (Dèi, perché deve intenerirsi davanti ad un criminale, eh?!) quando gli ha bisbigliato quel “Pensaci su”; ma, meglio di tutto, ricorda il colore acceso della sua maglia arancione e quanto addosso a Neal lo facesse sembrare troppo, troppo giovane e troppo fuori posto per un luogo come la prigione.

 

~


 

No Episode


06 - Caffè
Un italianissimo espresso, così come piace a lui, accompagnato dalle pagine di cronaca del New York Times e lo sguardo seccato di Peter che non lo abbandona un secondo, insieme ai suoi ringhi sul fatto che non può sempre fare i suoi comodi e che il lavoro aspetta; questo è il genere di Buongiorno che Neal Caffrey preferisce.

 

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07 - Computer
Lo sguardo di Peter è fisso al computer; nonostante Jones gli abbia passato la stampa del dettaglio degli spostamenti di ieri di Neal Caffrey, lo rassicura vedere il lampeggio della sua cavigliera che si muove insieme al falsario, permettendo alla mente dell'agente di scivolare in congetture sul cosa passi per la testa del ragazzo e riempiendo la propria di dettagli che riguardano soltanto Neal.

 

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08 - Orologio
Anche senza possedere un orologio che lo scandisca, se lo sente scorrere addosso il Tempo, con quei suoi fastidiosi “tic-tac” che la notte gli rimbombano nelle orecchie, ricordandogli bastardamente che per quattro lunghi anni, sarà ancora prigioniero di una cella invisibile, allacciata alla propria caviglia; ma, il fato che possa vantare Peter Burke come carceriere, rende la pena molto più sopportabile.

 

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1x02. Threads


09 - Note
Non importa se Dimitri è a pochi passi da loro; il cipiglio di Peter viene nascosto dietro le lenti nere degli occhiali da sole che Neal gli ha infilato (approfittandone per sostare con le dita affusolate al suo volto per qualche secondo di troppo), ma riesce a leggerle perfettamente le note divertite e maliziose nella sua voce, mentre ammirandolo per altri lunghi secondi, la modula per farla somigliare a quella di Terminator, chiedendogli: «Ora di': Tornerò.»

 

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10 – Occhiali
Non è stupito dal suggerimento di Mozzie, che, rifilandogli da dietro gli occhiali da vista uno sguardo eloquente gli diceva di provare semplicemente a chiedere il nastro della sorveglianza a Peter; è stupito del fatto che Peter glielo abbia dato davvero, è stupito dello sguardo paziente che l'uomo gli ha tirato quando glielo ha lasciato in mano e per un attimo ha creduto che se lo riprendesse indietro, è stupito del senso di colpa che ha provato a mutare di nuovo la verità a proprio favore e, soprattutto, è stupito della naturalezza con cui le parole gli scivolano via una volta uscito dal Bureau dell'FBI: «Adoro quell'uomo.»

 

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No Episode


11 - Cane
«Fantastico!» esclama sarcastico Peter, guardando Satchmo -il suo cane!- trotterellare felice alla porta di casa, accogliendo l'entrata di Neal scodinzolando e riempiendolo di feste «Perfino il mio cane sei riuscito a sedurre!»

 

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12 – Gelosia
Il primo segnale sono le labbra leggermente incurvate, poi c'è la fronte che si aggrotta al di sotto della tesa di quell'odioso borsalino sempre calcato in testa ed infine... a-ah, ma guardatelo!, Neal Caffrey sta davvero mettendo il broncio e tutto perché lui -Peter, quello che lo ha catturato due volte e che potrebbe farlo anche una terza, quarta, quinta e così via- ha ammesso di conoscere come le proprie tasche il ladro d'arte del nuovo caso.

13 - Lavoro
«Tranquillo Neal, non c'è nessuno che conosca meglio di te.» la cosa spaventosa è che è assolutamente vero, perfino Elisabeth può vantare solo un secondo posto in merito e, se non fosse che è il proprio lavoro quello di conoscere i falsari come Neal -soprattutto Neal...-, non riuscirebbe ad essere mortalmente serio mentre lo dice, stringendogli la spalla tra le dita per terminare il discorso «Quindi evita di fare stupidaggini come tuo solito.»

14 – Denti
E Neal, di contro, ritorna a sorridere in quel modo che è solo suo, con entrambe le arcate dei denti bianchi e dritti che vengono messe in mostra, alimentando la bellezza sfacciata del suo volto, gli occhi che si spalancano di azzurrina ed accecante soddisfazione -per poi scoccare un malizioso occhiolino- e la voce giovane ed impertinente che riempie i timpani dell'uomo: «E non c'è nessuno che mi conosca meglio di te, Peter.»

 

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15 - Interrogatorio
«Facciamolo, ti prego, ti prego, ti preeeego!» continua a implorarlo Neal, pigolandogli direttamente nel timpano, fissandolo con occhi che si fanno spaventosamente grandi e brillanti (Ma li ha sempre avuti così enormi?!) e cercando di convincerlo a farlo partecipare all'interrogatorio, così che ancora una volta Peter sia costretto a ripetergli con esasperazione: «Ti ho detto di no, non giocheremo a fare il Poliziotto Buono e il Poliziotto Cattivo e, per inciso, tu sei IL Criminale!»

 

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1x05. The Portrait


16 - Rossetto
Si rende conto perfettamente di essere stato lui a mollare da solo Peter in balia delle due ninfomani francesi, ma non riesce a fare a meno di tenere lo sguardo fisso sul colletto della camicia dell'agente dell'FBI, per cercare stupidamente di far sparire col solo potere della mente quell'irritante macchia di rossetto, e borbottare un indispettito: «Dovresti stare più attento quando ti intrattieni con le ragazze dei sospettati.»

17 - Pallone
E' stato nel pallone tutto il tempo, rischiando una crisi di panico a causa di quel damerino d'un falsario che, come al solito, ha voluto fare di testa sua ed ora gli tocca anche la paternale; ma non l'accetta, ohooo no, piuttosto che sentire i suoi blaterii per nulla richiesti lo prenderà a calci e gli sta già regalando un'occhiata affilata delle proprie quando, davanti allo sguardo rattristato di Neal -che cos'è, gelosia quella?-, ogni insulto a cui pensava svanisce nel nulla e l'unica cosa che gli viene da dire è un sospirato: «La prossima volta starò più attento, anche se conto sul fatto che non ci sia una prossima volta.»

 

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1x06. All in


18 - Chiave
Appoggiato allo stipite della porta, nell'appartamento sopra il ristorante Meishi Lin, Neal non può fare a meno di provare un infimo senso di colpa a sentire che Peter lo definisce una seccatura (Ehi, ma lo ha davvero paragonato alle scartoffie da compilare?) ma che alla fine trova perfino il modo di fargli un complimento e di far capire quanto ci tenga a lui e quanto sia preoccupato; sta per confessare della sera passata con l'agente dell'Interpol e mandare a puttane l'unica chiave che ora possiede per arrivare a Kate, ma la piccola Bai lo saluta e tutto quello che riesce a dire, mentre Peter si volta a guardarlo è un banale: «E' bello sapere che sono apprezzato.»

 

~


 

No episode


19 - Ripetere
«Neal si fida ciecamente di te, perché tu invece non riesci a fidarti solo un po' più di lui?» è una domanda che Elizabeth gli ripete sempre, perché lui non ha mai voluto dare una risposta, perché se lo facesse sarebbe costretto a dire la verità -mai mentire alla propria moglie, soprattutto mai mentire ad un Burke!- e confessare che ha paura di venire deluso da lui, ma, più di questo, ha paura di scoprire che oltre alla propria fiducia, potrebbe arrivare a concedergli molto altro... troppo altro.

 

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20 – Dolce
Neal è dolce, ha lineamenti dolci, uno sguardo dolce -ma non meno intrigante- e una voce che può diventare una colata di miele fuso; Neal è decisamente l'opposto di Peter e quando l'uomo lo guarda, mentre bisbiglia all'orecchio della giovane padrona della villa le paroline magiche che permetteranno loro di entrare a dare un'occhiata alla “scena del crimine”, forse gli piacerebbe sentire che cosa le abbia detto e sentirlo rivolto a se stesso.

21 - Salato
Il contrario di dolce non è salato, è amaro; non importa, va bene lo stesso, perché Peter è un uomo salato, nulla a che vedere con Neal, ma, grazie a lui, l'esistenza del giovane falsario ha sempre avuto un pizzico in più di sapore.

 

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1x07. Free


22 – Significati
“Non c'è alcun significato implicito, è perfettamente normale!” si dice, mentre lo sguardo punta su Neal che lo ha interrotto per flirtare con la modella de Le Joyau e la bocca si muove per sibilare un paziente -ah!- «Caffrey.» e scuotere il capo con disappunto, approfittandone per negare anche a se stesso di essere geloso... e chi se ne frega se poi il ragazzo ha pure il coraggio di dilettarsi in un «Ma è legale...» con tanto di espressione delusa che sembra dire “uffa, mi togli sempre il divertimento, non mi vuoi abbastanza bene”!

 

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23 – Manette
E' sempre più difficile stringergli al polso quelle manette; questa volta, tuttavia, a raschiare il petto di Peter, c'è anche la delusione per non essere riuscito a fare di Neal un bravo ragazzo e per avergli permesso di tradire la propria fiducia.

24 – Lingua
«Devi credermi, Peter, non sono stato io.» bisbiglia Neal, ma è come se parlasse un'altra lingua o peggio, come se fosse muto e non riuscisse neppure a farsi sentire dall'agente dell'FBI che scuote il capo e gli nasconde le mani con la propria giacca, mentre il falsario punta gli occhi altrove, con il solo desiderio che Peter la smetta di guardarlo come se fosse tutto finito e non potesse più credere in lui.

 

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25 – Fotografia
Si rigira la fotografia di Kate tra le mani, completa del pezzo che Neal non ha voluto fargli vedere fino ad ora, senza che il ragazzo sappia che in realtà ne ha sempre avuto una copia nel cassetto della propria scrivania; la guarda e pensa a quanto sia ingiusto che quella donna sia in grado di spezzare il cuore a qualcuno che l'ama così profondamente.

 

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26 - Gelo
Il tono è gelido, la voce tagliente e lo sguardo, se potesse, le squarcerebbe la testa per poi infilarci a forza ogni singola esperienza che Neal ha fatto per diventare una persona migliore, ogni sforzo che il ragazzo compie, i suoi sacrifici, la sua forza di volontà e la testardaggine che mette nel continuare a cercarla per riaverla con sé, perché lei stessa si renda conto che non merita tutto questo; eppure, l'unica cosa che riesce a chiedere a Kate è semplicemente: «Lo hai mai amato?»

 

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No Episode


27 - Ossessione
Kate, Kate, Kate; Neal non pensa ad altro, anche quando ha la testa occupata da qualche caso c'è una parte della sua mente dedicata sempre e solo a lei e Peter può continuare a dirgli “Non ti ama, ti sta usando, ti distruggerà, lo capisci?”, ma Kate sarà sempre lì, tra loro.

 

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1x08. Hard sell


28 - Viaggio
Probabilmente è solo un viaggio troppo lungo della propria mente, ma ha la strana -pessima- sensazione che qualcosa tra lui e Neal si stia perdendo, forse la complicità che c'è sempre stata anche se si sono trovati dalla parte opposta della legge, forse il rispetto reciproco e quella sorta di affetto camuffato dietro a battutine e sguardi ironici; qualsiasi cosa sia non riesce a rimanere indifferente davanti alla falsità che legge nel sorriso di Neal e alla sua frase sibillina: «Sei un uomo dalle molte facce.»

 

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29 - Sabbia
La gente come lui non ha molte certezze nella vita, sa che se qualcosa va storto finirà in prigione -o nel peggiore dei casi ammazzato-, sa che fidarsi è bene ma non fidarsi è parecchio più intelligente, sa che gli amici possono girarti le spalle e che la menzogna è la migliore delle amanti; ma quel poco a cui era riuscito a dare la propria completa fiducia -un unico uomo sopra tutti- non si è rivelato altro che un fottutissimo castello di sabbia che ora è crollato, sotto le ondate dell'oceano, quando ha visto l'anello al dito di Peter e ha capito che tutti sono dei maledetti traditori e che Peter... Dio, Peter è il più crudele di tutti.

30 - Penna
Quando gli uomini di Avery trovano il registratore nascosto nella penna dell'FBI, non si chiede che cos'abbia in mente Peter, se lo stia davvero vendendo perché lo ammazzino al posto della donna sotto copertura o se gli è rimasta ancora un briciolo di umanità, lo guarda soltanto, accusandolo silenziosamente di essere un bastardo che, dopotutto, ha trovato il prezzo a cui vendersi; ma, alla fine, fa l'unica cosa che possa fare «E' come ha detto lui... sono una spia.» si fida di nuovo, aggrappandosi con tutte le proprie forze a quel barlume di orgoglio e preoccupazione che anche ora ha scorto negli occhi scuri dell'agente.

 

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31 - Quadro
Quadri, scatoloni, scatoloni, quadri; li sposta uno ad uno alla disperata ricerca del pulsante d'emergenza che aprirà la porta antiproiettile, pregando di fare in tempo perché quel folle ragazzo non gli muoia praticamente tra le braccia, proprio quando è lì, nella stessa stanza con Neal ed è moralmente proprio compito trovare un maledetto modo per proteggerlo – e non solo perché Caffrey è sotto la propria supervisione.

32 – Oscurità
Neal sbatte ripetutamente la mano contro la parete per cercare di farsi sentire da Peter, boccheggiando senza ossigeno, con il cervello che ormai sta andando in black-out ed i polmoni che urlano disperati alla ricerca di un po' d'aria; e quando l'agente dell'FBI si volta a guardarlo, indica il pulsante, prima di lasciarsi scivolare a terra e venir inghiottito dall'oscurità, senza alcuna paura di morire, perché sa che ancora una volta Peter si prenderà cura di lui.

 

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33 - Sfumature
«Mi copri le spalle, giusto?» si possono leggere mille sfumature in questa domanda e nel modo in cui Neal è pronto ad affidarsi completamente a lui, senza alcun timore, ma Peter si limita a guardare con la coda dell'occhio il candore dipinto sul suo volto e la risposta che gli regala è la pura e semplice verità: «Sì.»

 

~


 

No episode


34 - Anniversario
«Si può sapere che diavolo di anniversario dovremmo festeggiare noi due?» chiede allucinato Peter, guardando i due bicchieri nella mano sinistra che Neal fa tintinnare in continuazione contro la bottiglia di vino nella destra; un sorriso compiaciuto si accende sul volto del falsario e, facendogli cenno di sedersi sul divano, risponde: «Oggi è il giorno in cui mi hai catturato la prima volta.»

35 - Sesso
Si è convinto che l'intenzione di Neal sia farlo soffocare (facendogli andare di traverso il vino, ma anche a causa dell'imbarazzo!) per poi non avere più nessun agente del White Collar in grado di catturarlo se dovesse tentare la fuga; altrimenti non se ne uscirebbe con assurdità come «Per festeggiare dovremmo fare sesso.♥» - e sì, se Peter si impegna e usa un po' di fantasia, riesce perfino a vedere il cuoricino che galleggia accanto al falsario!

36 - Sete
Non è stupito della reazione di Peter, forse ha piegato un po' il capo quando l'uomo gli ha urlato tossendo il suo “Che cosa ti salta in mente, Neal?!”, ma subito dopo il ragazzo gli sorride e versa altro vino nel suo bicchiere, scivolando casualmente col proprio braccio contro quello dell'agente, perché la stoffa della propria camicia italiana frusci con quella meno costosa dell'altro e la scintilla che scaturisce da questo contatto finisca per alimentare la sete di Peter – e anche altro a cui, per il bene di entrambi, decidono tacitamente di non dar peso.

 

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37 - Regalo
«Non... non guardarmi così, no-non farlo...» ha iniziato Peter, aggrottando la fronte come fa quando c'è qualcosa che lo infastidisce o lo imbarazza -e Neal generalmente riesce in entrambe le cose-, poi ha scosso il capo, fingendo che non fosse una cosa a cui dare tanta importanza, che glielo dovesse per un qualche masochistico motivo che riguarda una bottiglia di vino scolata insieme la notte precedente; ma Neal continua a guardarlo fisso -a trapanargli la testa, la mente ed anche il cuore con quei suoi occhi azzurri- e a stringere tra le mani un pacchetto avvolto da una sobria carta da regalo blu scuro, come se gli avesse appena consegnato la chiave della sua eterna libertà o gli avesse detto come salvare Kate o... maledizione! o stringe come se uno stupido fermacravatta, comprato al volo la stessa mattina e fatto impacchettare con altrettanta noncuranza, fosse il pezzo d'arte che ogni ladro e falsario vorrebbero nella propria collezione.

 

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38 - Biancheria
Peter serra le labbra tra loro, cercando di trattenersi dall'impulso di far scendere Neal dall'auto e ordinargli di andarsene a piedi o prendere la metropolitana, anche se l'appartamento sequestrato che devono raggiungere si trova dall'altra parte della città; se non lo fa è solo perché ha paura che il truffatore faccia idiozie, ciò non toglie che: «Maledizione, Caffrey, non puoi farmi aspettare mezz'ora perché TU devi ancora scegliere i boxer abbinati al tuo abito o che fanno pendant con il tuo stupido cappello!»

39 – Bosco
Maledetto bosco, maledetti cani da caccia che se la sono presa con lui, maledetti rinforzi arrivati tardi e maledetto Caffrey che, con una mano davanti alla bocca, cerca di trattenere le risate a guardare i boxer blu con i cuoricini rossi e tanto di scritta “I luv you, man” che si intravedono dallo strappo ai pantaloni di Peter; ma quello che sopporta di meno è sicuramente lo sguardo sornione del falsario e la sua stupida parlantina: «Sai Peter, a questo punto sono indeciso se iniziare a farti notare l'importanza di scegliere bene i boxer la mattina o se farti i complimenti perché riesci ad essere interessante, perfino con quella roba addosso.»

 

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1x10. Vital Signs


40 – Bracciale
Sono manette, quelle che ha legate al polso sinistro imbrigliato alla sedia, e non certo bracciali che, tuttavia, potrebbe togliersi con la stessa facilità; ci pensa infatti, riflettendo sull'ordine che gli ha dato Peter e parlando direttamente al cerchio di metallo, con la poca lucidità che lo tiene sveglio: «Potrei sfilarti, che non sarebbe “togliere”, sarebbe “sfilare”... ma... » ma non se la sente di deludere l'agente, soprattutto non ora che è venuto apposta per salvarlo.

 

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No episode


41 – Massaggio
Non dovrebbe sentirsi così (E' sbagliato, sbagliato, sbagliatissimo), mentre le mani di Neal scivolano forti e sicure lungo le proprie spalle, rilassandone i muscoli e svuotandogli completamente la testa di ogni pensiero (anche quelli riguardo sua moglie, la sua Elizabeth!) per riempirla invece della sua voce suadente (Perché gli sembra che gli stia bisbigliando direttamente contro l'orecchio?) che gli chiede se ora si senta meglio.

42 – Lenzuola
Lui non è forte come Peter, se quella volta alla clinica ci fosse stato l'uomo incatenato alla barella, non sarebbero riusciti a fare molta strada; ma dopo una ventina di minuti buoni passati a cercare di spostarlo dal divano su cui è crollato al letto dell'appartamento di June, tra le lenzuola pulite, lo guarda standosene seduto sulla sponda, cibandosi con la vista del suo corpo addormentato e sforzandosi di resistere all'impulso di sdraiarsi accanto a lui.

 

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1x11. Home invasion


43 - Latte
Quando Peter ha aperto lo sportello del frigorifero e davanti a lui si è stagliato un mondo fatto di latte, ortaggi e verdure, ha capito che, quella con Neal, sarebbe stata una convivenza difficile: «C'è il latte nel frigorifero, ma non la birra... che razza di uomo è quello?»

 

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44 - Taglio
E' tutto il pomeriggio che cerca di evitare lo sguardo di Neal; inizialmente è stato divertente rinfacciargli in continuazione il suo stupido errore, ma dopo ore che quegli occhi da cane bastonato cercano di implorare il suo perdono per il taglio che si è fatto a causa sua, facendosi la barba nell'appartamento di June questa mattina, Peter inizia a pentirsi di averglielo fatto pesare tanto.

 

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1x14. Out of the box


45 – Aereo
Peter è lì, Neal è lì, Kate è lì; sono tutti in quel dannato hangar ad aspettare che Neal prenda la sua decisione -ed è quella sbagliata, lo può leggere nello sguardo dell'agente dell'FBI-, che dia le spalle a Peter e che si incammini verso l'aereo dove lei -lei, che ha cercato fin'ora- lo aspetta.

46 – Lacrime
«Hai salutato tutti tranne me, perché?» ha chiesto Peter, fermandolo ancora una volta, continuando a tenerlo lontano da Kate anche ora che può finalmente stare con lei, facendogli domande di cui già conosce risposta, mentre gli occhi di Neal bruciano per le lacrime che fatica a trattenere e la voce trema appena nella risposta: «Perchè sei l'unico che potrebbe farmi cambiare idea.»

 

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47 - Melodia
«E' morta, Peter... Kate è morta... l'hanno uccisa... è morta... Kate è...» è una cantilena infinita, una melodia disperata che Peter non ha il coraggio di far smettere; può solo stringere con forza il corpo di Neal contro il proprio, fargli sentire la propria presenza ed ascoltare in silenzio il rumore di un cuore che si frantuma.

48 - Pelle
E' quando il silenzio prende il posto della cantilena di Neal, quando sente le sue lacrime inzuppargli la camicia fino a bagnargli la pelle al di sotto e corroderla per quanto facciano male, quando la mano del ragazzo si aggrappa all'agente dell'FBI, sino ad affondare le dita nella carne, tremando incapace di reggersi in piedi da solo, che Peter poggia le labbra tra i suoi capelli e mente per lui: «Si sistemerà tutto, Neal, te lo prometto.»

49 – Alba
La notte sembra infinita, nessuno dei due ha la forza di muoversi e sciogliere l'abbraccio, nessuno dei due ha più parole da sprecare e Neal ha terminato anche le lacrime; e, quando una nuova alba nasce sulla pista d'atterraggio, il falsario inizia imbarazzato a scivolare lontano dalle braccia dell'agente, bisbigliando un «Peter, io...» che viene messo a tacere dalla voce dell'uomo, dal suo caldo «Va bene così, Neal.» e dalle labbra sottili che premono un po' di più sulla sua nuca, in un rude bacio che ha il solo scopo di trasmettergli il proprio affetto e un po' della propria forza.

50 - Polvere
«Grazie...» forse non è stato che un pensiero il proprio ringraziamento, ma lo ha detto anche Peter, no?, va bene così; Kate è morta, ma lui dopotutto è vivo -Ancora. Egoisticamente. Vivo-, dopotutto c'è Peter che continua a stargli accanto, dopotutto può ancora contare su di lui per evitare che quel poco che gli rimane finisca in polvere e spazzato via dal vento che porta con sé l'odore di lamiere bruciate ed il suono dei propri sussurri «...di tutto.»

 

 

.THE END.

   
 
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