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Autore: Chris_tian    03/09/2010    2 recensioni
-"Mmm...prima dovrei chiedere una cosa a D..." "No, Chris." fece la mora. "No cosa?" "No: è la risposta a qualsiaisi domanda volessi farmi." "Sei una femmina?"- Sì, sono tornato con il seguito, anche si mi ero ripromesso di risparmiarvelo. Questa volta sarà Dayana a parlare dal suo punto di vista...talvolta il passato fa male, ma tutti hanno bisogno di una seconda possibilità...e proprio quando lei decide di darla...... ATTENZIONE: E' CONSIGLIABILE AVER PRIMA LETTO "QUANDO UNO 'SCUSA' NON BASTA".
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Christian e Dayana'
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day

*questo è il seguito di "Quando uno 'scusa' non basta", è consigliabile averlo letto prima di proseguire con la storia*


Nonostante la rabbia e la delusione


Fuori sta passando un'ambulanza. Sai che novità...ormai le ambulanze sono un po' come le campane, qui.
Fisso fuori dalla finestra...c'è il tramonto. Sia chiaro, è un tramonto di città, perciò niente ombre proiettate degli alberi, niente cielo striato di rosa e arancio, niente rondini che si levano all'orizzonte...Piuttosto deprimente come tramonto, direi.
"Dayana."
"Sì?"
Mi stacco dallo pseudo-tramonto per puntare gli occhi su Raul.
"Potresti passarmi il telecomando?"
"Oh." Credevo volesse chiedermi come mi sentivo:"Certo, ecco." gli porgo l'oggetto del desiderio e torno a guardare fuori...
Da qualche parte, lungo la strada c'è il ragazzo che amo, sopra un vecchio Ciao di non so quale vecchio zio...
Io sono Dayana e sono davvero una stupida.
Christian è sempre stato la mia spina nel fianco...la spina di cui non potevo fare a meno. Mi sono prodigata per lui in tutti i modi che mi sono stati possibili, perché era il mio pretesto per stargli vicino. Lui non ha mai dato un peso alla mia presenza, se non quello che gli bastava per cavarsela quando era nei guai.
Non è mai andato oltre a un "grazie"...fino a oggi.
E io non ho colto l'occasione. Carpe diem...è impossibile, quando non si è lucidi.
Poco fa lui era davanti a me e mi stava chiedendo scusa, ma io ero troppo ferita e delusa per mettere da parte il rancore e, diciamocelo, un po' d'orgoglio. Io non sono mai stata una che fatica a perdonare, ma dopo quello che mi ha fatto, io...
Be', mi sono sentita da schifo quando me l'hanno detto. Sono corsa in bagno con una scusa e ho vomitato. Reazione eccessiva, direte, ma solo perché non sapete quello che ho provato.

*FLASHBACK*
"Day, come va con Chris, eh? Ti assilla ancora?" chiese una ragazza dai lunghi capelli rossi.
"Come sempre." sorrise la morettina. La campanella della ricreazione trillò...era il 3 Giugno.
"Hai saputo..a proposito?" intervenne la bionda vicino a loro.
"Cosa?" chiese Dayana.
La ragazza assunse un'aria grave:"Chris e...be', ricordi Ilenia dell'Istituto d'Arte?"
Dayana corrugò le sopracciglia:"Quella che era in prima con noi?"
"Esatto."
"Non dirmi che stanno insieme...lei e Chris..." disse la rossa, preoccupata...più per l'amica, che per la situazione.
La bionda annuì, sapendo che qualcosa, nel petto di qualcuno, silenziosamente si sarebbe rotto:"Pare che l'altro ieri si siano baciati al bar...li ha visti Giulio."
"Ma è impossibile!" scattò Dayana:"Lui mi aveva detto di trovarsi da suo zio, in campagna, l'altro ieri, quando gli ho detto che non l'avrei aiutato con filosofia e gli ho intimato di non farsi aiutare! Mi ha detto che non dovevo preoccuparmi perché si trovava..."
"Senti, così mi hanno detto, Day."
"Io non ci credo!"
Un ragazzo brufoloso passava di lì proprio in quel momento e la bionda lo fermò:"Ehi, Daniele!"
"Ciao Rosa!"
Era il migliore amico di Christian...un tipo un po' maniaco.
"E' vero che Chris ha baciato Ilenia, quella della prima?"
"Oh, sì, baby! Il ragazzone mi ha raccontato che l'ha portata al bar per un aiutino con filosofia...he he!" si allonatanò mimando un bacio alla francese tra lui e la sua mano.
"Che schifo..." commentò la rossa, Alice.
"Già, che schifo!" Dayana si alzò in piedi, indignata:"Vado al bagno, scusate...le mie cose."
*FINE FLASHBACK*

Era come se tutta la speranza che mi spingeva a fare qualsiasi cosa per lui si fosse prosciugata in un secondo. Mi aveva mentito per un'altra. Credevo di valere più di una bugia...se non per i sentimenti, o per l'amicizia, almeno per quello che facevo per lui. E invece nulla.
Non ho più trovato nemmeno la forza di sorridergli perché sapevo sarebbe stato un sorriso sprecato. Ero delusa sotto ogni aspetto: perché mi aveva mentito, perché aveva ignorato i miei tentativi di spingerlo a ripassare da solo filosofia, perché mi aveva dimostrato di valere solo una sufficienza.
Ecco cosa valevo per lui...valevo uno stupido sei.
Non avevo nemmeno lo spazio per la gelosia per quella tipa, perché tutto il mio cuore era pieno della consapevolezza di aver sempre sprecato il mio tempo e le mie energie, di aver sperato in qualcosa che avrei potuto immaginare non sarebbe mai successo...non a me.
E adesso eccomi qui, appoggiata a un anonimo vetro a rimuginare...

*FLASHBACK*
Una ragazza piccoletta afferrò il telefono prima che cadesse dal mobile, mentre vibrava.
Guardò il mittente della chiamata: sconosciuto.
"Pronto?"
"Ehi, ciao Dayana, sono..." ma lei aveva già capito dall'"ehi" a chi appartenesse quella voce:"...Chris. Sto usando il telefono di mio zio..."
Una sensazione simile a un conato di vomito l'assalì e non fu capace di rispondere.
"Pronto?...Pronto?...Ehi, Dayana, mi senti?"
La ragazza fece un profondo respiro:"Mi dispiace, Chris. Non ho tempo, ora."
Premette il tasto con la cornetta rossa e si accasciò contro la parete, piangendo.
*FINE FLASHBACK*

Da allora non avevo più risposto a nessuno dei suoi messaggi, avevo lasciato squillare  il telefono a vuoto per giorni...
Non avevo la forza di parlare con lui come se fossimo semplicemente compagni di classe, perché quando parlavamo, prima, lui non aveva una ragazza e io credevo di contare di più.

*FLASHBACK*
"Manca poco alla fine della scuola, ormai, e se il quarto anno è stato molto difficile, non pensate che il quinto lo sia di meno..." stava recitando la professoressa, quando la campanella suonò, annunciando uno degli ultimi intervalli dell'anno.
Dayana era rimasta in classe con Rosa e Alice, per ripassare per l'ora successiva.
"Dayana?"
Lei alzò gli occhi dal libro di letteratura. La bionda e la rossa accanto a lei si scambiarono uno sguardo fugace prima di esclamare:"Niente panino, oggi, Chris?"
"Mmm...prima dovrei chiedere una cosa a D..."
"No, Chris." fece la mora.
"No cosa?"
"No: è la risposta a qualsiaisi domanda volessi farmi."
"Sei una femmina?"
La mora non rise come al suo solito, ma si alzò e si diresse verso la porta.
Il ragazzo la seguì e la bloccò facilmente, sbarrandole il passaggio:"Perché non rispondi più ai miei messaggi?"
"Ho di meglio da fare."
"Non è vero."
"Pensa quello che ti pare, Christian."
"Ma cosa ti ho fatto?"
"Dimmelo tu." fece lei guardandolo negli occhi verdi.
"Lo farei...il problema è che non ne ho la più pallida idea, lo giuro."
"Allora non ho altro da dirti." fece dietrofront e si sedette di nuovo tra le sue amiche, ignorandolo.
"Be', io non insisterò allora..." disse lui.
Ormai la conosceva abbastanza bene da sapere i suoi punti deboli, infatti lei si infervorò subito:"Se non ci arrivi da solo, te lo ricorderò io: potevi davvero evitare la patetica scusa della casa in campagna, quando andavi a limonare con la prima che ha incoscentemente accettato ad aiutarti, solo perché io, per una volta, ti avevo chiesto di fare da solo!"
Lui sorrise, bonariamente:"Dai, era solo una ragazza..."
"Come me, insomma."
Christian fissò Dayana per un momento, interdetto, poi Daniele comparve sulla porta:"Dai, Chritz, andiamo! La paninara sta facendo su la baracca, ormai!"
Il ragazzo seguì l'amico senza dire più niente, senza sembrare più di tanto turbato.
Daniele fece l'occhiolino:"Rosa, stasera sei mia..." disse, provocante, prima di sparire.
*FINE FLASHBACK*

Lui è rimasto impassibile fino ad Agosto, con la scuola alle porte...
Ha cominciato a bombardarmi di messaggi abbinati a scuse, non vedendo una risposta. Poi ha ricominciato con le chiamate e io sono caduta nel tranello quando ha usato un altro cellulare. Non mi aveva considerata per tutta l'estate e in quel momento, quando il bisogno era primario, si ricordava di me. Praticamente come ogni estate dalla prima.
Piano piano alla delusione si è sostituita la rabbia e ho cominciato a trattarlo freddamente. Eppure lui non ha demorso...
E adesso, proprio adesso, si è deciso a parlare chiaro! Gli piace proprio farmi soffrire...
"Quella maledetta autobulanza!" sbotta Raul alzando il volume della tv.
"E' qui vicino da un po', sarà successo qualcosa dai Rossi...non mi sorprenderebbe se un giorno o l'altro quel bambino si incastrasse nella lavatrice!" mia sorella entra nella stanza con uno dei suoi soliti commenti sui Rossi. Solo perché Rossi Junior 1° l'ha mollata con un sms l'anno scorso.
"Chi era prima alla porta?" mi chiede.
"Christian."
"Oh." la sua faccia cambia totalmente espressione. E' stata lei a sorbirsi tutti i miei scleri sull'argomento, quando ancora avevo la forza di sclerare:"Cosa voleva?"
"Compiti." Taglia corto ed esci, prima che Raul faccia domande strane.
Lei sembra intuire il mio pensiero e annuncia:"Vado da Luca, ci vediamo stasera!"
Raul alza una mano in saluto e io le raccomando di tornare in orario, cosa che SO, non succederà.
"Puoi abbassare, Raul?" chiedo al mio ragazzo, spaparanzanto come un ameba sul divano, e mi siedo accanto a lui. Non riesco a non pensare a Chris. Alle sue ultime parole, prima di andare via...
"Day..." Raul mi prende per una spalla e mi trascina vicino a lui, distesa:"Cosa c'è che non va?"
"Niente..." odio mentire.
"E' quel Chris, vero?"
Sì. Sempre lui...lo è sempre stato.
"Ho sentito cosa ha detto...che cosa ti ha fatto, eh?" persiste il mio ragazzo.
Stai zitto, ti prego, o scoppierò a piangere.
"Una vecchia storia."
"Perché non me la racconti?" inizia ad accarezzarmi i capelli ed è una cosa che detesto, però non glielo dico. Come sempre, io ingoio il rospo.
"Non mi va adesso, Raul."
Lui si irrigidisce e si siede:"Non mi piace questa cosa, Dayana."
"Di cosa stai parlando, di grazia?"
"Di te e quel babbuino."
"Babbuino?"
Si alza in piedi:"Non mi piace lui e non mi piaci tu quando c'è lui. Sembravi davvero imbarazzata...dovrei sapere qualcosa che non so?"
Ma come si permette!?! Babbuino a lui??
"Dayana, rispondimi!"
"Calmati, Raul! Non è che sei geloso, per caso?"
"Di quel ritardato? Per niente."
"E allora smettila di fare l'onnipotente!" Mi alzo anch'io, anche se a poco serve, perché è alto molto più di me. Proprio come Chris.
"Una volta sarei salita con lui su quel maledetto motorino senza pensarci due volte, ma adesso sono rimasta qui con te, per cui smettila di fare il possessivo, Raul, smettila!"
Lui mi fissa con i suoi occhi scuri:"Me ne vado."
"Bravo!"
Il mio ragazzo, quello che ho conosciuto in luglio a una festa, che si è presentato dicendo di odiare i gelosi, esce dalla porta facendola sbattere sonoramente, per gelosia.
Dovrei essere io quella che se ne va sbattendo la porta! E invece sono stata piantata da due ragazzi in un giorno solo. Ma che brava, Dayana...
"Fanculo, Raul!" grido, godendomi l'eco della mia grande casa:"Fanculo, Christian!"
Mi lascio cadere sul divano, consapevole che dovrei studiare inglese per domani. Fuori il tramonto è finito...il cielo è buio, proprio come me.
Mi infilo le cuffie dell'i-pod, cercando di cancellare quegli occhi verdi dalla mia testa.
La canzone comincia e io alzo al massimo il volume, voglio isolarmi, non voglio sentire altro che la musica: ''Should've said no'', Taylor Swift. Ecco, perfetto.
Yesterday I found out about you
Even now just looking at you feels wrong
You say that you'd take it all back, given one chance
It was a moment of weakness and you said yes...
*"Io non avrei dato retta a quella là, se non fosse stata così convincente!"*
You should've said no, you should've gone home
You should've thought twice before you let it all go
You should've know that word, bout what you did with her
Would get back to me...
*"Mi ha offerto quegli aiuti su un piatto d'argento, non potevo rifiutare...poi è successo che mi si è spalmata addosso e...che dovevo fare? Non avrei voluto baciarla...non avrei dovuto."*
And I should've been there, in the back of your mind
I shouldn't be asking myself why
You shouldn't be begging for forgiveness at my feet...
You should've said no, baby and you might still have me.
*"Perché quello che volevo veramente era che tornasse a sorridermi e perdere la pazienza con me, come una volta. Perché speravo di essere importante per lei almeno metà di quanto lo sa lei per me, perché...sono stato un imbecille e solo lei sa quanto. Ora lei mi sta ricambiando con la mia stessa moneta. Solo adesso capisco quanto ingenuo sono stato...a non accorgermi di quanto lei sia veramente essenziale per me. Ma ti assicuro, Raul, che non le darò più fastidio...perché lei non merita uno come me, ma uno come te."*
Essenziale. Senza accorgermene, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dall'unico sorriso che vorrei riavere davanti a me. Quello di Christian.
La verità è questa Dayana: tu ami Christian. E' sempre stato così e non è mai cambiato niente, nonostante la rabbia e la delusione.

"Svegliati!" la faccia di mia sorella compare a due centrimetri dalla mia...preferivo di gran lunga Chris.
Mi metto a sedere e guardo fuori: nero.
"Che ore sono?"
"Le nove."
"Sei in ritardo."
Lei mi guarda spaventata:"Butte nel cesso quello schifosissimo MP3 e guarda il cellulare ogni tanto!"
"Ma che hai?" prendo il mio Samsung, irritata dal suo comportamento. Ci si mette pure lei? Che giornata di merda!
Dieci chiamate perse...cosa??
Le prime due sono di mia sorella, poi ce n'è una di mamma, una di Rosa, una di Alice e un'altra di mia sorella...il resto, tutti sconosciuti.
"Ma cosa...?"
"Dayana, adesso stai calma, ok?"
Ma che hanno tutti oggi?
"Vuoi spiegarmi qualcosa?"
"Non lo so bene neppure io, ma so solo che fuori dal cancello c'è un mucchio di gente che chiede di te...sono giornalisti."
"Come??" Sono decisamente sconvolta. Non ho fatto nulla di clamoroso, recentemente...
"E' per quello che sono in ritardo, ero impegnata a tenerli dentro. Chissà quando arriverà mamma..."
Il mio telefono squilla di nuovo, questa volta è il numero di Chris...
Forse lui è coinvolto in tutto questo casino.
"Rispondi, no?" dice mia sorella.
Le faccio segno di zittirsi e premo la cornetta verde, con il cuore che batte a mille:"Pronto?"
"Mi dispiace." Be', sarebbe credibile, se solo la voce non fosse la sua.
"Scusi, con chi parlo?"
"Sono il dottor Aldo Casini...lei è...Diana?"
"Dayana," lo correggo:"ma..."
"Non ha visto il telegiornale?"
E lei ha già cenato?
Ma mi sta pigliando in giro??
"Ma che domande fa? Non so nemmeno chi è lei!" Dev'essere uno scherzo di Chris...
Sento un grande respiro dall'altra parte:"Ora non si agiti, ma c'è stato un incidente, oggi, alle sei. Dovrebbe venire al "Santa Chiara", si tratta del suo compagno di classe..."
E' come un flash. Tutti gli elementi si collegano davanti ai miei occhi in un orribile sequenza: il rumore del motorino che parte, la sirena, le chiamate, i giornalisti, il telegiornale, il dottore,...Christian. Il mio cuore si ferma per un lungo istante.
"Signorina..."
Christian.

Beh, se avete letto questa storia, probabilmente è merito di chi mi ha chiesto un seguito. Non ho voluto dare un finale, ma se proprio desiderate saperlo, felice o triste che sia, dovrete chiedermelo :-)
Ringrazio Emma, che, essendo una ragazza, mi ha aiutato a perfezionare questo seguito...direttemante da rosei pensieri. Ricordate che è anche merito di questa grandissima amica se Dayana non pensa come Christian. :-)
Ultimi, ma non per importanza, i ringraziamenti a
 Rick_Holden per aver espresso un serio e bel giudizio,  Recess95 per avermi incoraggiato a scrivere questo seguito e Valentina78 per i complimenti...spero di risentirvi tutti.

Chris_tian




  
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