Serie TV > Star Trek
Ricorda la storia  |      
Autore: Fatanera    03/09/2010    10 recensioni
Kirk è al settimo cielo. Finalmente fra lui e Spock è nata una dolce relazione... Ma Jim non ha fatto i conti con la perfida biologia vulcaniana ^_^
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Kirk/Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota: Scrivendo Forgetting Amok Time, mi sono trovata a pensare al fatto che i vulcaniani sentono un certo bisogno solo ogni sette anni. Di solito, scrivendo le fic, glissiamo su questa cosa. Però, prendendola per vera, è una situazione davvero comica (per noi, un po' meno per il povero partner - in questo caso il nostro Jimmy). Non prendetela seriamente, è solo una stupidata... Baci ^_^ 

Jim Kirk era al settimo cielo. Finalmente era successo! Dopo mesi, forse anni, di corteggiamento, di sguardi, di gesti, di cauti approcci, finalmente Spock aveva ceduto. La notte appena passata la avevano trascorsa insieme e Jim si sentiva ancora stordito. Era stata la notte più bella della sua vita.
Non poteva negare che si era sentito preoccupato all’idea di fare l’amore con Spock. Non sapeva bene cosa aspettarsi da lui. Temeva in parte la sua freddezza e la sua indifferenza per certe questioni, invece il Vulcaniano lo aveva piacevolmente sorpreso. Era stato un amante dolcissimo, attento e passionale. Jim si mosse nel letto, ancora avvolto in una nuvola di beatitudine. Spock era uscito presto quella mattina perché i loro turni non coincidevano, e Jim era rimasto ancora un po’ a letto, con il naso premuto nel cuscino di Spock. Si era addormentato e aveva sognato di lui. Quando si era svegliato, aveva fatto una doccia e si era rivestito. Era uscito per raggiungere il ponte fischiettando allegramente.
Era davvero felice! Ora lui e Spock erano una coppia, e lui non aveva mai pensato di essere così fortunato. Vedeva davanti a sé una vita meravigliosa, piena di giorni in servizio insieme e notti di fuoco e passione.
Si augurava che quel giorno trascorresse presto, in modo da tornare, quella sera, finalmente fra le sue braccia.

Quando entrò nel suo alloggio, lo trovò seduto sulla sua poltrona preferita, con un libro fra le mani. Subito si avvicinò a lui e afferrò il libro. L’intento era di strapparglielo via, gettarlo da qualche parte e accomodarsi sulle sue ginocchia per sommergerlo con una lunghissimo bacio. Tirò il libro ma questo non si spostò di un millimetro. In compenso Spock sollevò su di lui uno sguardo perplesso.
"Si, Capitano?” chiese. La voce era fastidiosamente professionale. A Kirk venne un’illuminazione e sorrise.
"Mmmm, ho capito… è un gioco! Stai interpretando il freddo Primo Ufficiale! Suppongo che il mio compito sia quello di sedurti…” Jim allungò le mani per prodursi in stuzzicanti carezze lungo il petto del suo vice comandante, ma fu bloccato dal suo tono perentorio.
"Capitano, non ritengo sia il momento adatto.” Kirk si rizzò in piedi, aggrottando le sopracciglia.
"Stai scherzando?”
"I Vulcaniani non scherzano, Jim.” La sua espressione era del tutto seria. No, non stava scherzando. Jim incrociò le braccia sul petto.
"Significa che non ti va di fare l’amore con me, Spock?” Chiese. Spock si limitò a stringere le labbra.
"Ieri notte abbiamo fatto l’amore” insistette Kirk, che non capiva cosa stesse succedendo.
"Senza dubbio, Capitano”
"Questo mi ha fatto supporre che noi due siamo diventati una coppia, o sbaglio?”
"Non sbaglia, Capitano. Ciò che ha supposto è certamente corretto.”
"Allora cosa c’è che non va?” chiese allargando le braccia. Spock lo guardò per un attimo, come se stesse soppesando la risposta. Poi scosse impercettibilmente il capo.
"Supponevo che lei sapesse…”
"Cosa? Cosa dovrei sapere?” Ora Kirk aveva le mani piantate sui fianchi. Il suo viso tradiva preoccupazione e irritazione. Spock emise un breve sospiro.
"Beh, Capitano, pensavo sapesse che la biologia vulcaniana…”
"Cosa c’entra adesso la biologia vulcaniana? Credevo che la questione fosse risolta in via definitiva…”
"Non vedo come possa essere risolta in via definitiva una questione che riguarda i cicli ormonali.”
"Spock, mi sta preoccupando. Mi vuole spiegare in termini che io possa capire, cosa intende dire esattamente?”
Spock strinse ancora le labbra. La discussione si stava portando verso territori troppo intimi per i suoi gusti. Ma nella testa di Jim aveva cominciato a farsi strada un’idea terrificante.
"Spock, mi sta dicendo che lei adesso, in questo momento, non è in grado di… bhè… ecco…”
"Temo che lei sia arrivato ad una conclusione corretta.”
Kirk emise un sospirone. La domanda seguente lo preoccupava parecchio.
"E, mi vuole dire, di grazia, quando pensa…” L’espressione di Spock gli gelò il sangue nelle vene. Il Pon farr si verificava ogni sette anni.
"SPOCK! Lei sta scherzando, vero???”
"Capitano, non capisco a cosa si riferisce. Io non ho nemmeno parlato.”
Kirk si protese di scatto ad afferrare le spalle di Spock per stringerle in una morsa.
"Lei mi sta dicendo che non… insomma, non potremo fare l’amore per… per i prossimi sette anni???”
Spock lo guardava sempre più perplesso.
"Capitano, io non sto dicendo niente. Questo non vuol dire che lei non abbia ragione. La biologia vulcaniana…”
"Sig. Spock, le proibisco di pronunciare ancora quella parola! Comincio a non sopportarla più!”
"Capitano, si rende conto, vero, che è del tutto illogico non sopportare una parola?”
Jim fu lì lì per tirare un pugno al suo Primo Ufficiale. Si raddrizzò e tirò un profondo respiro. Doveva calmarsi.
"Ok. Allora vediamo di capire bene quale è la situazione. Noi siamo una coppia, giusto?”
"Certamente, Capitano.”
"Bene. Dato che non ho dubbi sul fatto di essere innamorato di te, ti rivolgo questa domanda: tu sei innamorato di me?”
"In termini umani, si può dire così, Jim.”
"Bene. Allora si può dire, in termini umani, che noi due abbiamo una relazione seria, è corretto?”
"Corretto, Capitano.” Kirk sospirò ancora.
"Questo significa che, anche se siamo innamorati e coinvolti in una relazione, faremo l’amore solo ogni sette anni?”
Spock aprì la bocca per rispondere, ma Kirk lo fermò con un gesto della mano.
"Spock, ti prego, prima di rispondere, pensaci bene, è importante!”
"Non c’è nulla su cui riflettere, Capitano. La sua affermazione è esatta.”
Kirk si sentì improvvisamente le gambe molli. Aveva bisogno di sedersi, ma rimase in piedi davanti al suo Primo Ufficiale e, teoricamente, amante.
"Non posso crederci… questo è un incubo…” mormorò come parlando a sé stesso. Spock continuava a guardarlo impassibile, sempre con il libro in mano.
"Ok, facciamo una prova” disse. Si allontanò di un paio di passi, poi, lentamente, si tolse la maglia dell’uniforme. Si riavvicinò a Spock, passandosi languidamente le mani sul petto, rivolgendogli lo sguardo più eccitante che gli riuscì (e trattandosi di Jim Kirk, non era poco). Spock lo guardava a sopracciglia sollevate.
"Niente?"
"Niente, Capitano? Non capisco quale reazione lei si attenda da me.”
A Kirk cadde la mandibola.
"Come, quale reazione? Lei dovrebbe eccitarsi!”
"Oh!”
"OH? E’ tutto quello che ha da dire? Insomma ha davanti la persona di cui è innamorato, che si spoglia per lei e tutto quello che sa dire è ‘oh!’?”
"Mi dispiace, Capitano.”
"Ok. Le dispiace… vediamo… proviamo così…” Kirk si protese a baciare Spock, un bacio che avrebbe fatto venire un infarto a chiunque altro. Ma le labbra di Spock rimasero inerti. Kirk si ritrasse di scatto come se fosse stato spinto via.
"Capitano, apprezzo il tentativo, ma…”
"Spock, mi aspetterei da lei un po’ più di impegno!”
"Non capisco come l’impegno entri in questa situazione. Se lei volesse sollevare un monolite di due tonnellate, anche mettendoci tutto il suo impegno, non potrebbe riuscirci.”
Kirk si sentì mancare un battito.
"Così io sarei un sasso di due tonnellate…” sospirò.
"Jim, non ho detto una cosa simile…” ma Kirk sbuffò.
"Voglio dire, sei sicuro che non ci sia un modo…”
"Capitano, l’eccitazione sessuale è il prodotto di una serie di reazioni chimiche e ormonali…”
"Insomma, Spock! Non è solo questione di biologia o chimica!"
Spock scosse il capo, sempre più perplesso.
"Sig. Spock, lei non sta scherzando… davvero le sfugge il punto…”
"Punto?”
Questa volta Jim sbuffò, completamente esasperato.
"Il punto è che io ti amo, stupido vulcaniano, e desidero, voglio, ho bisogno di fare l’amore con te! Ogni giorno, anzi, più volte al giorno! Ogni dannata volta che i nostri rispettivi doveri ce lo permetteranno! Hai capito, testardo vulcaniano?” Kirk si aspettava una reazione alle sue appassionate parole, vedeva già nella sua mente Spock che gettava via il libro, si alzava e lo spingeva a terra, per prenderlo lì, sul pavimento della cabina. Invece il primo Ufficiale sollevò ancora di più le sopracciglia e annuì tranquillamente.
"Sto cominciando a farmi un’idea di quanto la turba, Jim. Ma, vede, per i vulcaniani non deve necessariamente esistere una correlazione fra l’eccitazione sessuale e il legame emotivo e sentimentale fra due persone.”
A Kirk sembrò di avere preso una martellata in testa. Ormai non sapeva se si sentiva più irritato o più depresso.
"Per gli umani, e per me in particolare, una correlazione c’è, eccome! Ed è dannatamente pressante! Lei è per metà umano!”
"Temo che in questo caso il mio DNA vulcaniano sia dominante rispetto a quello umano. Comunque ancora non vedo il problema. Noi passeremo quasi tutto il nostro tempo insieme e questo sarà gratificante, non crede, Capitano?”
Insieme… Si. Insieme sul ponte, insieme durante le missioni, nello stesso alloggio… nello stesso letto… Kirk si sentì percorso da un brivido e un groppo gli salì in gola. Era ormai del tutto abbattuto e senza speranza. Sconsolato, vide Spock distogliere gli occhi da lui e fissarli di nuovo sul libro.
"Spock…”
"Si, Capitano?” chiese l’ufficiale, sollevando lo sguardo su di lui.
"Lei sta trovando quel libro più… interessante di me?”
"No di certo. Lei è infinitamente più interessante.”
"Questo mi rincuora…”
"Ne sono felice, Jim.”
A Kirk venne in mente tutta quella meravigliosa serie di notte infuocate, andate in fumo…
"Spock?”
"Si, Capitano?"
"Sto per mettermi a piangere…”
Spock si guardò intorno.
"Non ne vedo la causa, Capitano” poi, tornò a leggere, tranquillo. Jim sospirò per l’ennesima volta e sollevò le spalle. Era a torso nudo davanti a Spock che leggeva tranquillamente e si sentiva molto, molto stupido. Prese la maglia e se la rimise. Senza più dire niente, uscì nel corridoio.
"Sette anni…” disse. Si incamminò verso il bar. Doveva bere qualcosa di forte, anzi di fortissimo.
"Sette anni…”
Più avanti incrociò il dottor McCoy che si dirigeva verso l’infermeria.
"Buon giorno, Jim” lo salutò. Kirk sollevò su di lui due occhi disperati. Il dottore si allarmò quando Kirk gli afferrò con forza le spalle.
"Sette anni, Bones, sette anni!”
"Jim! Stai bene?” Jim scosse sconsolato il capo, lo lasciò andare e se ne andò, ciondolando per il corridoio, il capo chino e le braccia abbandonate lungo i fianchi. McCoy rimase a guardarlo, domandandosi se non fosse il caso di controllare l’eventuale presenza di virus o spore nell’aria. Lo sentì ancora in lontananza che ululava “Sette anni!!!”
"Sette anni… di cosa?” si chiese. Di solito capiva bene il suo Capitano e migliore amico, ma in quel momento il significato di quello strano comportamento gli stava del tutto sfuggendo. Sollevò le spalle e riprese la sua strada verso l’infermeria.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: Fatanera