Nota: Scrivendo Forgetting Amok Time, mi sono trovata a pensare al
fatto che i vulcaniani sentono un certo bisogno solo ogni sette anni.
Di solito, scrivendo le fic, glissiamo su questa cosa. Però,
prendendola per vera, è una situazione davvero comica (per
noi, un po' meno per il povero partner - in questo
caso il nostro Jimmy). Non prendetela seriamente, è solo una
stupidata... Baci ^_^
Jim Kirk
era al settimo
cielo. Finalmente era successo! Dopo mesi, forse anni, di
corteggiamento, di
sguardi, di gesti, di cauti approcci, finalmente Spock aveva ceduto.
La notte
appena passata
la avevano trascorsa insieme e Jim si sentiva ancora stordito. Era
stata la
notte più bella della sua vita.
Non poteva negare che si era
sentito
preoccupato all’idea di fare l’amore con Spock. Non
sapeva bene cosa aspettarsi
da lui. Temeva in parte la sua freddezza e la sua indifferenza per
certe
questioni, invece il Vulcaniano lo aveva piacevolmente sorpreso. Era
stato un
amante dolcissimo, attento e passionale. Jim si mosse nel letto, ancora
avvolto
in una nuvola di beatitudine.
Spock era
uscito presto
quella mattina perché i loro turni non coincidevano, e Jim
era rimasto ancora
un po’ a letto, con il naso premuto nel cuscino di Spock. Si
era addormentato e
aveva sognato di lui.
Quando si
era svegliato,
aveva fatto una doccia e si era rivestito. Era uscito per raggiungere
il ponte fischiettando
allegramente.
Era davvero felice!
Ora lui e
Spock erano una
coppia, e lui non aveva mai pensato di essere così
fortunato. Vedeva davanti a
sé una vita meravigliosa, piena di giorni in servizio
insieme e notti di fuoco
e passione.
Si augurava che quel giorno trascorresse presto, in modo da
tornare, quella sera, finalmente fra le sue braccia.
Quando
entrò nel suo
alloggio, lo trovò seduto sulla sua poltrona preferita, con
un libro fra le
mani. Subito si avvicinò a lui e afferrò il
libro. L’intento era di
strapparglielo via, gettarlo da qualche parte e accomodarsi sulle sue
ginocchia
per sommergerlo con una lunghissimo bacio. Tirò il libro ma
questo non si
spostò di un millimetro. In compenso Spock
sollevò su di lui uno sguardo
perplesso.
"Si,
Capitano?” chiese.
La voce era fastidiosamente professionale. A Kirk venne
un’illuminazione e
sorrise.
"Mmmm,
ho capito… è un
gioco! Stai interpretando il freddo Primo Ufficiale! Suppongo che il
mio
compito sia quello di sedurti…” Jim
allungò le mani per prodursi in stuzzicanti
carezze lungo il petto del suo vice comandante, ma fu bloccato dal suo
tono
perentorio.
"Capitano,
non ritengo
sia il momento adatto.”
Kirk si
rizzò in piedi,
aggrottando le sopracciglia.
"Stai
scherzando?”
"I
Vulcaniani non
scherzano, Jim.” La sua espressione era del tutto seria. No,
non stava
scherzando.
Jim
incrociò le braccia
sul petto.
"Significa
che non ti va
di fare l’amore con me, Spock?” Chiese. Spock si
limitò a stringere le labbra.
"Ieri
notte abbiamo fatto
l’amore” insistette Kirk, che non capiva cosa
stesse succedendo.
"Senza
dubbio, Capitano”
"Questo
mi ha fatto
supporre che noi due siamo diventati una coppia, o sbaglio?”
"Non
sbaglia, Capitano.
Ciò che ha supposto è certamente
corretto.”
"Allora
cosa c’è che non
va?” chiese allargando le braccia.
Spock lo
guardò per un
attimo, come se stesse soppesando la risposta. Poi scosse
impercettibilmente il
capo.
"Supponevo
che lei
sapesse…”
"Cosa?
Cosa dovrei
sapere?” Ora Kirk aveva le mani piantate sui fianchi. Il suo
viso tradiva
preoccupazione e irritazione. Spock emise un breve sospiro.
"Beh,
Capitano, pensavo
sapesse che la biologia vulcaniana…”
"Cosa
c’entra adesso la
biologia vulcaniana? Credevo che la questione fosse risolta in via
definitiva…”
"Non
vedo come possa
essere risolta in via definitiva una questione che riguarda i cicli
ormonali.”
"Spock,
mi sta
preoccupando. Mi vuole spiegare in termini che io possa capire, cosa
intende
dire esattamente?”
Spock
strinse ancora le
labbra. La discussione si stava portando verso territori troppo intimi
per i
suoi gusti. Ma nella testa di Jim aveva cominciato a farsi strada
un’idea
terrificante.
"Spock,
mi sta dicendo
che lei adesso, in questo momento, non è in grado
di… bhè… ecco…”
"Temo
che lei sia
arrivato ad una conclusione corretta.”
Kirk
emise un sospirone.
La domanda seguente lo preoccupava parecchio.
"E,
mi vuole dire, di
grazia, quando pensa…”
L’espressione
di Spock
gli gelò il sangue nelle vene. Il Pon farr si verificava
ogni sette anni.
"SPOCK!
Lei sta
scherzando, vero???”
"Capitano,
non capisco a
cosa si riferisce. Io non ho nemmeno parlato.”
Kirk si
protese di scatto
ad afferrare le spalle di Spock per stringerle in una morsa.
"Lei
mi sta dicendo che
non… insomma, non potremo fare l’amore
per… per i prossimi sette anni???”
Spock lo
guardava sempre
più perplesso.
"Capitano,
io non sto
dicendo niente. Questo non vuol dire che lei non abbia ragione. La
biologia
vulcaniana…”
"Sig.
Spock, le proibisco
di pronunciare ancora quella parola! Comincio a non sopportarla
più!”
"Capitano, si rende conto, vero, che è del tutto illogico
non sopportare una parola?”
Jim fu
lì lì per tirare
un pugno al suo Primo Ufficiale. Si raddrizzò e
tirò un profondo respiro.
Doveva calmarsi.
"Ok.
Allora vediamo di
capire bene quale è la situazione. Noi siamo una coppia,
giusto?”
"Certamente,
Capitano.”
"Bene.
Dato che non ho
dubbi sul fatto di essere innamorato di te, ti rivolgo questa domanda:
tu sei
innamorato di me?”
"In
termini umani, si può
dire così, Jim.”
"Bene.
Allora si può
dire, in termini umani, che noi due abbiamo una relazione seria,
è corretto?”
"Corretto,
Capitano.”
Kirk
sospirò ancora.
"Questo
significa che,
anche se siamo innamorati e coinvolti in una relazione, faremo
l’amore solo
ogni sette anni?”
Spock
aprì la bocca per
rispondere, ma Kirk lo fermò con un gesto della mano.
"Spock,
ti prego, prima
di rispondere, pensaci bene, è importante!”
"Non
c’è nulla su cui
riflettere, Capitano. La sua affermazione è
esatta.”
Kirk si
sentì
improvvisamente le gambe molli. Aveva bisogno di sedersi, ma rimase in
piedi
davanti al suo Primo Ufficiale e, teoricamente, amante.
"Non
posso crederci…
questo è un incubo…” mormorò
come parlando a sé stesso. Spock continuava a
guardarlo impassibile, sempre con il libro in mano.
"Ok,
facciamo una prova”
disse.
Si
allontanò di un paio
di passi, poi, lentamente, si tolse la maglia dell’uniforme.
Si riavvicinò a
Spock, passandosi languidamente le mani sul petto, rivolgendogli lo
sguardo più
eccitante che gli riuscì (e trattandosi di Jim Kirk, non era
poco). Spock lo
guardava a sopracciglia sollevate.
"Niente?"
"Niente,
Capitano? Non
capisco quale reazione lei si attenda da me.”
A Kirk
cadde la
mandibola.
"Come,
quale reazione?
Lei dovrebbe eccitarsi!”
"Oh!”
"OH?
E’ tutto quello che
ha da dire? Insomma ha davanti la persona di cui è
innamorato, che si spoglia
per lei e tutto quello che sa dire è
‘oh!’?”
"Mi
dispiace, Capitano.”
"Ok.
Le dispiace…
vediamo… proviamo così…”
Kirk si protese a baciare Spock, un bacio che avrebbe
fatto venire un infarto a chiunque altro. Ma le labbra di Spock
rimasero inerti.
Kirk si ritrasse di scatto come se fosse stato spinto via.
"Capitano,
apprezzo il
tentativo, ma…”
"Spock,
mi aspetterei da
lei un po’ più di impegno!”
"Non
capisco come
l’impegno entri in questa situazione. Se lei volesse
sollevare un monolite di
due tonnellate, anche mettendoci tutto il suo impegno, non potrebbe
riuscirci.”
Kirk si
sentì mancare un
battito.
"Così
io sarei un sasso
di due tonnellate…” sospirò.
"Jim,
non ho detto una
cosa simile…” ma Kirk sbuffò.
"Voglio
dire, sei sicuro
che non ci sia un modo…”
"Capitano,
l’eccitazione
sessuale è il prodotto di una serie di reazioni chimiche e
ormonali…”
"Insomma,
Spock! Non è
solo questione di biologia o chimica!"
Spock
scosse il capo, sempre
più perplesso.
"Sig.
Spock, lei non sta
scherzando… davvero le sfugge il punto…”
"Punto?”
Questa
volta Jim sbuffò,
completamente esasperato.
"Il
punto è che io ti
amo, stupido vulcaniano, e desidero, voglio, ho bisogno di fare
l’amore con te!
Ogni giorno, anzi, più volte al giorno! Ogni dannata volta
che i nostri
rispettivi doveri ce lo permetteranno! Hai capito, testardo
vulcaniano?”
Kirk si
aspettava una
reazione alle sue appassionate parole, vedeva già nella sua
mente Spock che
gettava via il libro, si alzava e lo spingeva a terra, per prenderlo
lì, sul
pavimento della cabina. Invece il primo Ufficiale sollevò
ancora di più le
sopracciglia e annuì tranquillamente.
"Sto
cominciando a farmi
un’idea di quanto la turba, Jim. Ma, vede, per i vulcaniani
non deve
necessariamente esistere una correlazione fra l’eccitazione
sessuale e il
legame emotivo e sentimentale fra due persone.”
A Kirk
sembrò di avere
preso una martellata in testa. Ormai non sapeva se si sentiva
più irritato o
più depresso.
"Per
gli umani, e per me
in particolare, una correlazione c’è, eccome! Ed
è dannatamente pressante! Lei è
per metà umano!”
"Temo
che in questo caso
il mio DNA vulcaniano sia dominante rispetto a quello umano. Comunque
ancora non
vedo il problema. Noi passeremo quasi tutto il nostro tempo insieme e
questo sarà
gratificante, non crede, Capitano?”
Insieme…
Si. Insieme sul
ponte, insieme durante le missioni, nello stesso alloggio…
nello stesso letto… Kirk
si sentì percorso da un brivido e un groppo gli
salì in gola. Era ormai del
tutto abbattuto e senza speranza. Sconsolato, vide Spock distogliere
gli occhi
da lui e fissarli di nuovo sul libro.
"Spock…”
"Si,
Capitano?” chiese
l’ufficiale, sollevando lo sguardo su di lui.
"Lei
sta trovando quel
libro più… interessante di me?”
"No
di certo. Lei è
infinitamente più interessante.”
"Questo
mi rincuora…”
"Ne
sono felice, Jim.”
A Kirk
venne in mente
tutta quella meravigliosa serie di notte infuocate, andate in
fumo…
"Spock?”
"Si, Capitano?"
"Sto
per mettermi a
piangere…”
Spock si
guardò intorno.
"Non
ne vedo la causa,
Capitano” poi, tornò a leggere, tranquillo.
Jim
sospirò per
l’ennesima volta e sollevò le spalle. Era a torso
nudo davanti a Spock che
leggeva tranquillamente e si sentiva molto, molto stupido. Prese la
maglia e se
la rimise. Senza più dire niente, uscì nel
corridoio.
"Sette
anni…” disse. Si
incamminò verso il bar. Doveva bere qualcosa di forte, anzi
di fortissimo.
"Sette
anni…”
Più
avanti incrociò il
dottor McCoy che si dirigeva verso l’infermeria.
"Buon
giorno, Jim” lo
salutò. Kirk
sollevò su di lui
due occhi disperati. Il dottore si allarmò quando
Kirk gli afferrò con
forza le spalle.
"Sette
anni, Bones, sette
anni!”
"Jim!
Stai bene?” Jim
scosse sconsolato il capo, lo lasciò andare e se ne
andò, ciondolando per il
corridoio, il capo chino e le braccia abbandonate lungo i fianchi.
McCoy
rimase a guardarlo,
domandandosi se non fosse il caso di controllare l’eventuale
presenza di virus
o spore nell’aria. Lo sentì ancora in lontananza
che ululava “Sette anni!!!”
"Sette
anni… di cosa?” si
chiese. Di solito capiva bene il suo Capitano e migliore amico, ma in
quel
momento il significato di quello strano comportamento gli stava del
tutto
sfuggendo. Sollevò le spalle e riprese la sua strada verso
l’infermeria.