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Autore: Vivien L    06/09/2010    16 recensioni
SEGUITO DE "I GIORNI DELL'ABBANDONO".
Edward e Bella hanno una vita perfetta: insieme sono ormai felici, il loro amore sembra intramontabile, ma...il passato tornerà a fargli visita, distruggendo tutte le loro certezze e sgretolando lentamente il loro rapporto, finchè un nuovo dolore si abbatterà sulle loro esistenze.
DALL'OTTAVO CAPITOLO:
Libidine, desiderio, lacerante parossismo che si insinua nel mio corpo, incendia le mie vene, sconvolge ogni equilibrio, ogni certezza, ogni convinzione.
-Sono tua...lo sono sempre stata. Sempre-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I GIORNI DELL'ABBANDONO'
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Parole d'amore
capitolo primo
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
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- Edward, come prosegue la gestione della nuova società?- chiese Rosalie, il volto illuminato da un sorriso estatico. Osservai con la coda dell'occhio il suo viso dalla bellezza abbagliante, le labbra carnose sensualmente dischiuse e le mani elegantemente posate sul tavolo della sala, pericolosamente vicine a quelle di mio marito.

Sospirai, tornando a guardare Mark e tentando-inutilmente- di indurlo a mangiare la pastina che gli avevo preparato.

- Tutto a posto, i miei dipendenti stanno facendo un ottimo lavoro...- rispose Edward con una scrollata di spalle.

- Mamma mammina!! Guarda la zia Rose cosa mi ha regalato!!- pigolò Amy, tirandomi con forza per una manica della camicia e sventolando sotto al mio naso un piccolo lucidalabbra alla fragola.

- Sai che non voglio che usi quelle cose, Amy! Sei ancora troppo piccola!!- risposi piccata, mentre continuavo a cercare di imboccare mio figlio, che proprio non ne voleva sapere di mangiare.

- Sai Isabella, credo che a volte tu sia troppo severa con tua figlia!- sillabò con tono fintamente amichevole Rose, e io sospirai, lanciandole un occhiata di avvertimento.

- Non credo- mormorai a bassa voce - sono convinta che Amy sia ancora troppo piccola per interessarsi a questo genere di cose...-

- O piuttosto potresti dire che dato che tu non ti sei mai interessata al tuo aspetto fisico, pensi che anche Amy debba diventare come te...- lasciai cadere il cucchiaio con cui stavo imboccando mio figlio, mentre uno strano silenzio si cristallizzava nell'aria. La guardai, trucidandola con lo sguardo, e lei mi sorrise con fare affettuoso.

- Non sono affari tuoi come educo i miei figli, Rose- enfatizzai sull'ultima parola, mentre la mia voce diventava improvvisamente aspra, e sentii i presenti trattenere il fiato.

- Isabella- mi richiamò Edward, lanciandomi un occhiata severa. Lo guardai, incredula, e lui mi restituì uno sguardo duro.

- Non credi di stare esagerando?- continuò piccato - Rosalie voleva soltanto darti un suggerimento...-

- certo- mormorai con voce aspra - facile dirlo per te, che vizi tua figlia in maniera intollerabile! Ma sai benissimo che...- una risata cristallina interruppe il mio sproloquio. Mi volta verso Rose, sbalordita, e lei rise dolcemente.

- Andiamo Isabella- pigolò con voce suadente - non c'è bisogno di scaldarsi tanto, la mia era solo una costatazione...- si strusciò su Emmett, che le sedeva di fianco, lanciando un occhiata in tralice a Edward, che ovviamente non si accorse di nulla.

Sospirai, ignorandola, e percepii chiaramente l'occhiata di disapprovazione che mi lanciò Edward...e l'irritazione per il suo comportamento tornò, potente come un mare in tempesta...erano passati quasi due mesi dal giorno in cui ebbi quella strana e surreale conversazione con Rose e, nonostante abbia fatto di tutto per non abbandonarmi all'angoscia e cedere alla tentazione di confessare tutto a mio marito, la paura di ciò che sarebbe potuto succedere mi tormentava ogni giorno.

Rose mi aveva detto chiaramente che lo rivoleva, che stava con Emmett soltanto per riavvicinarsi a Edward, che aveva intenzione di riprenderselo...e io avevo paura. D'altronde io cosa potevo offrire a mio marito se non tanti crucci e responsabilità? Spesso, ripensando al nostro passato, mi stupivo del fatto che lui avesse lasciato una donna bella e intraprendente come Rose per me...e l'iniscurezza iniziava a logorarmi dentro, unita alla straziante consapevolezza che la situazione mi stesse lentamente sfuggendo di mano.

Perchè Rosalie Hale era divenuta una costante nella nostra vita: era un punto di riferimento per Emily, una confidente per mio marito e, inoltre, una ventina di giorni fa Edward aveva deciso di affidarle un incarico presso la sua banca principale come contabile...e ciò significava che lei lo vedeva tutti i giorni, che aveva la possibilità di passare del tempo con lui e, di conseguenza, di provare a sedurlo con le sue arti infallibili di donna... sospirai, continuando ad imboccare il mio pulcino che, all'ennesimo boccone di pastina iniziò a mugolare, tirando pugnetti in aria e facendo delle deliziose smorfiette che mi ricordavano tanto Edward...sorrisi, avvicinandomi a lui prendendolo in braccio.

Lo portai in bagno,seguita a ruota da Emily che iniziò a pavoneggiare il suo lucidalabbra con aria vittoriosa e a sproloquiare su quanto fosse brava e bella la "zia Rose".

Un altro problema sopraggiunto da quando Rose si era prepotentemente intromessa nelle nostre vite era l'incrinamento del rapporto affettivo fra me e mia figlia: ogni qualvolta io la rimproveravo per qualcosa, Rosalie interveniva e mi rinfacciava di essere troppo severa con Amy...che di conseguenza aveva sviluppato un adorazione verso la zia che ci aveva allontanate.

Tentai di ignorare le parole di Amy e cambiai il pannolino a Mark, e quando iniziai a cospargere il suo piccolo sederino con il borotalco iniziò a lanciare degli urletti acuti e a piangere.

- Shh amore mio- sussurrai cullandolo teneramente e incamminandomi verso il soggiorno, dove vidi un Emmett concentratissimo sull'ennesima partita di Baseball e mio marito ridere ad una delle tante battutine di Rose, che non appena mi vide fece un sorriso sarcastico.

- Ah Bella- pigolò divertita - stavamo proprio parlando di te!!!- la guardai torva, stringendo il piccolo Mark fra le braccia e baciandogli i capelli.

Mi sedetti sul piccolo divano vicino al tavolino del soggiorno, guardandoli incuriositi, e Edward si grattò il capo, imbarazzato.

- Beh...le stavo raccontando di tutte le tue cadute...- alzai gli occhi al cielo, ma la risata squillante di Rose mi fece accapponare la pelle, mentre accarezzava con delicatezza la mano di Edward, e io diventai rossa di rabbia...possibile che fosse così cieco da non accorgersi di nulla?? Lui, notando il mio sguardo, scostò leggermente la mano, e Rose fece una smorfia.

- Già!- trillò lei - vedi, io gli stavo suggerendo di iscriverti ad un corso di Yoga per migliorare il tuo equilibrio...visto che non hai nulla di meglio da fare- insinuò con voce tagliente, e io impallidii, alzandomi di scatto e trafiggendola con un occhiata carica d'astio.

- Cosa vorresti dire?- sillabai, guadagnandomi un occhiataccia di Edward. Lo ignorai, continuando con voce aspra - crescere due figli secondo te è "nulla"?- chiesi sconvolta, e lei sorrise, ma soltanto io mi accorsi della luce cattiva che si accese nel suo sguardo.

- Beh- mormorò accavallando sensualmente le gambe - ci sono tante donne che lavorano e fanno anche le madri, non capisco perchè tu non possa farlo..- questa volta Edward si accorse del mio turbamento, perché tentò di afferrare una mia mano per stringerla, ma io mi scostai, alzandomi e lanciandogli un occhiata dura...possibile che non notasse tutte le frecciatine che la sua ex moglie continuava a rivolgermi?? Quando diavolo finirà questa storia?? Non riuscivo più a tollerare le sue continue intrusioni nella mia vita, nella nostra vita ,e la cosa che mi feriva maggiormente era il fatto che Edward non si accorgesse di nulla, come se un velo spesso e impenetrabile offuscasse i suoi occhi quando Rosalie gli stava vicino...

-Vado a mettere i bambini a letto- dissi a Edward con voce gelida, e lui sospirò, alzandosi e stringendomi per la vita.

- Vengo con te...- mormorò con voce suadente baciandomi i capelli, ma io scossi il capo.

- Meglio di no- sussurrai, e lui sospirò.

- Bella, ti do' una mano...- insistette, ma io mi allontanai da lui

- Ho detto no!- lo interruppi fredda, lanciandogli un' occhiata infastidita, e lui alzò gli occhi a cielo, squadrandomi con uno sguardo preoccupato.

Lanciai un' ultima occhiata a Rose, che sorrideva divertita, e richiamai Amy.

- Mammina non voglio dommire!!- pigolò, e io sbuffai.

-Amy è ora, sono quasi le dieci!!- ordinai, e lei scoppiò a piangere, rifugiandosi fra le braccia del padre.

- Pappy!! Dillo tu a mamma che non voglio dommire!!!- trillò con voce implorante, ma io scossi il capo.

- Emily andiamo!!!- sillabai, mia figlia doveva capire che le regole andavano rispettate.

- Andiamo, Bella... lasciala ancora un po' con noi! Che male fa??- disse Rose ridacchiando, ma io la guardai con occhi gelidi.

- Rose non ti intromettere per favore!!- sillabai, ma a quel punto intervenne Edward, che si alzò con in braccio al piccola.

- Bella, lasciala ancora un po'- sussurrò- la metto io a letto...-

Alzai gli occhi al cielo - Edward, sai che deve iniziare a capire...-

- Capirà!- si intromise Rose affiancando Edward e posandogli una mano sulla spalla - ma non capisco perché tu debba essere così severa, Bella! Non mi stupisco che i tuoi figli tengano di più al padre!!!- i miei occhi si riempirono di lacrime quando senti quelle parole, pronunciate con tanta acredine da quella che fino a poche settimane fa reputavo la mia migliore amica, e lanciai un occhiata sconvolta a Edward, che guardava Rose con un cipiglio confuso in volto, senza degnare me della minima attenzione.

- Bene, fate come volete- mormorai voltandomi e dirigendomi con lentezza al piano superiore, dove c'era la piccola cameretta di Mark, e cercai di ignorare quel peso opprimente che mi sconvolgeva il petto ogni volta che le parole di Rosalie mi tornavano in mente. Sentii chiaramente la voce di Edward chiamare il mio nome ma non mi voltai, tentando inutilmente di ricacciare le lacrime che ormai mi rigavano copiosamente il volto.

Entrai nella camera del mio pulcino e lo cambiai, mettendogli il pigiamino dei Pokemon che tanto adorava e il piccolo ciuccio da cui non voleva mai separarsi, e lo sistemai nella sua piccola culla, mentre le sue manine tentavano di aggrapparsi ai miei capelli.

Sorrisi, chinandomi e facendo scontrare il mio naso con il suo e sfiorandolo teneramente.

- Ti voglio tanto bene, amore mio- mormorai con le lacrime agli occhi, e i suoi occhietti si chiusero lentamente, mentre la sua piccola boccuccia si spalancava in un pigro sbadiglio. Risi, accarezzandogli le tenere guanciotte rosse, e non potei trattenere le lacrime di sconfitta che sgorgarono dai miei occhi addolorati.

Uscii dalla camera, pronta per ritornare da mio marito e parlare con Rose, avevo bisogno di chiarirle alcuni concetti, ma una risata cristallina mi fece immobilizzare.

Mi sporsi oltre le scale, osservando il volto disteso di mio marito fisso su Rose, e in quel momento tutte le mie sicurezze vacillarono...erano così intimi, così uniti...la gelosia mi stava divorando dentro, non avrei mai pensato di poter pensare una cosa simile, ma in quel momento avrei tanto voluto afferrare Rose per i capelli e sbatterla fuori da casa mia intimandole di non tornare mai più... Scossi il capo, le lacrime lottavano per uscire dai miei occhi scuri, non riuscivo a credere che la mia famiglia fosse destinata a sgretolarsi per colpa della ex moglie di mio marito...

Con passi lenti e traballanti mi diressi nella mia camera, non avevo intenzione di scendere al piano inferiore e sorbirmi tutte le frecciatine velate di Rose, clamorosamente ignorate da Edward, l'uomo che aveva giurato di amarmi e proteggermi per tutta la vita, ma che non stava mantenendo la sua promessa. Con un singhiozzo soffocato mi gettai sul letto, sfilandomi frettolosamente gli abiti e indossando la comoda camicia da notte che usavo per dormire...e mentre l'eco delle loro risate giungeva fino alla nostra camera, le lacrime continuavano, imperterrite, a scorrere sul mio volto, uniche testimoni del dolore che provavo dentro al pensiero che presto, se non avessi fatto qualcosa, sarei stata protagonista di un nuovo abbandono...

 

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Passarono quelle che a me sembrarono ore mentre, placidamente sdraiata sul letto matrimoniale della nostra stanza, consumavo lentamente tutte le lacrime che i miei occhi potevano versare...non riuscivo a credere a ciò che stava succedendo ma, cosa ancor più sconvolgente, non riuscivo a pensare che mio marito, l'uomo a cui avevo concesso tutta la mia fiducia e il mio amore, stesse così platealmente ignorando le avance della sua ex moglie...era così cieco, non vedeva le occhiate che gli lanciava o le sue avances...singhiozzai, stringendo con forza un lembo del lenzuolo, e in quel momento la porta si aprì con un rumore stridulo.

Edward si avvicinò lentamente al letto, sdraiandosi vicino a me e afferrandomi per la vita. Mi asciugai le lacrime, dandogli le spalle e tentando di scostarmi da lui, che sospirò, stringendomi con più forza.

- Amore...- sussurrò con voce roca avvicinando le labbra al mio collo, ma io mi scostai, reprimendo a stento un singhiozzo di delusione.

- Bella, vuoi dirmi che ti succede?- mormorò, e io sospirai, tentando invano di allontanarmi da lui.

Singhiozzai, e lui trattenne il fiato.

- Isabella...- mormorò, sembrava arrabbiato adesso - dimmi che cos'hai-

Mi voltai verso di lui, incredula e sbalordita, e quando mi scontrai con i suoi occhi dispiaciuti sospirai.

- Davvero te lo chiedi, Edward?- chiesi piccata, e lui mi accarezzò una guancia.  Mi sottrassi al suo tocco.

- Non toccarmi!- sbottai con voce adirata, e i suoi occhi si socchiusero.

- Dimmi perchè no!- sillabò - dimmi che cos'hai, Bella! Sono giorni che sei strana, inquieta...quando ti tocco ti allontani, quando cerco di baciarti ti scosti, come se fossi arrabbiata...che diavolo succede?- urlò con voce alterata, e io tremai quando sentii una sua mano stringere con forza il mio polso.

- Non urlare- sussurrai- non ce n'è bisogno, sveglierai i bambini!!! E poi dovresti chiederti che cos'hai tu!!- sillabai con voce spezzata - perché non ti rendi conto di cosa sta succedendo in questa casa??- mormorai, e lui sbuffò.

-Ancora con questa storia?- ringhiò, e io singhiozzai.

- Edward, fidati di me! Rosalie...-

- Ne abbiamo già parlato!!- mi interruppe arrabbiato - so cosa pensi, ma sono tutte sciocchezze, Isabella! Lei ama Emmett, adesso, non mira a riconquistarmi..e anche se fosse, sai benissimo che io ti amo-

Alzai gli occhi al cielo, le lacrime che rigavano copiose il mio volto pallido e smunto.

- Edward, tu non ti rendi conto...o forse sì, e fai finta di nulla!Ma quella donna sta cercando di separarci...hai visto come mi parla?? Non fa altro che criticarmi...-

- Le sue non sono critiche, soltanto suggerimenti. Sei tu che sei troppo suscettibile-

Mi scostai da lui, come scottata dalle sue parole, e lo osservai con uno sguardo pieno di rabbia. Mi alzai lentamente, sistemandomi la camicia da notte e dirigendomi verso la porta...era inutile discutere con lui, sapevo che non saremmo giunti a nessuna conclusione, perchè Edward non si rendeva conto di essere cieco, di non voler affrontare la realtà,ammettendo che il comportamento di Rose non era normale.

Edward mi raggiunse, afferrandomi per un polso e obbligandomi a scontrarmi con il suo sguardo intenso e preoccupato.

- Dove vai?- sibilò con voce irata, e io gli lanciai un' occhiata gelida.

- E' inutile discutere con te- mormorai sconfitta - continui a negare l'evidenza, e io sono stanca!! Stanca di essere criticata per come allevo i miei figli, di essere giudicata da una donna che non fa altro che mortificarmi...e sono stanca anche di te, Edward, che la difendi sempre, ignorando la realtà dei fatti- mi scostai da lui, aprendo la porta e dirigendomi verso il piano inferiore..avrei dormito nel divano per quella notte, non avevo intenzione di sopportare le sue  insensate giustificazioni.

Ma lui  mi si parò di fronte , accarezzandomi una guancia e guardandomi negli occhi con uno sguardo dispiaciuto.

- Non farlo...- mormorò, ma io scossi il capo in segno di dissenso. Prese fiato, sembrava sconvolto. Mi si avvicinò lentamente, avvolgendomi la vita con le sue braccia calde e accoglienti, e io chiusi gli occhi quando le sue labbra si posarono sulla mia fronte.

- E va bene, parlerò con Rose...le chiederò di non intromettersi più sulle questioni riguardanti i nostri figli..- aprii gli occhi, incrociando il suo sguardo serio e brucinate, e calde lacrime mi colarono sulle guance.

Strinsi le sue mani fra le mie, poggiando il capo sul suo petto, e sospirai.

- Lo hai già detto un milione di volte, Edward- singhiozzai, e lo sentii trattenere il fiato quando le mie parole risuonarono nel silenzio - mi avevi promesso che le avresti parlato, e non lo hai mai fatto...io non ti credo più- mormorai con voce spezzata, allontanandomi da lui e dirigendomi a passi lenti e cadenzati  verso le scale. Lui non mi seguì, potevo quasi percepire il suo cuore accelerare per l'anisia e la tensione che avevano avvolto le nostre vite, ma questa volta non avrei cambiato idea, finché non si fosse reso conto che quella donna stava cercando in tutti i modi di distruggere il nostro matrimonio.

E iniziavo a nutrire la straziante sensazione che ci sarebbe riuscita.

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Eccomi con il primo capitolo, per ringraziarvi dell'appoggio che mi avete dato nell'ultimo capitolo de I giorni dell'abbandono!!Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, iniziano i guai per la nostra coppia preferita...ma non temete, sapete che sono una fan dei lieto fine...o forse no?? ^o^

Ringrazio tantissimo le persone che hanno recensito l'ultimo capitolo de I giorni dell'abbandono, chi ha inserito la fic fra le preferite, da ricordare e seguite..e chi legge soltanto!! Ora devo andare, fortunatamente oggi è una bella giornata e ho deciso di farmi una bella corsetta al parco ^.^ ( dopo un intera mattinata di studio ci voleva!).  Il prossimo capitolo - se non sarò inciampata in un burrone...- arriverà presto..e risponderò anche alle recensioni! Un bacio,eli

   
 
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