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Autore: Flaminia_Kennedy    06/09/2010    2 recensioni
Ambientato dopo Dirge of Cerberus, ma mantenute alcune cose del gioco originale. La mano rimasta umana prese un pacchetto scuro dalla tasca poco sopra la fondina della pistola, aprendola con uno scatto e rivelare cinque spugnette candide, in fila, accanto a un accendino a scatto, di metallo placcato come il braccio. Ma si, ancora una, dopotutto la mancanza era tanta, doveva tamponare la ferita con qualcosa di diverso e meno vergognoso delle lacrime.
Pairing: CidxVincent
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cid Highwind, Un po' tutti, Vincent Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dirge of Cerberus
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La prima cosa che vidi fu una luce accecante, o forse erano i miei occhi ad essere rimasti chiusi per troppo tempo.

Appena mi fui di nuovo abituato al bagliore sopra di me, potei di nuovo tentare una fugace occhiata al mondo esterno, attraverso le ciglia.

Vidi delle immagini parecchio sfocate, delle ombre muoversi e le orecchie ronzanti non captavano i suoni che delle bocche in quelle ombre cercavano di mandarmi.

Quella più vicina a me voltò la testa parecchie volte, per parlare con quelle più piccole, più lontane, e sentii il corpo farsi più pesante e capii di aver abbandonato l’acqua dove stavo galleggiando «Oi!» un urlo mi trapanò le orecchie, ma non riuscii a tirare su la testa ciondolante, solo gli occhi non mi facevano così male da non poterli muovere «…on…spi…a!» altre parole confuse, senza un senso.

Nella mia testa regnava ancora l’immagine nitida di quella creatura uscita dal laghetto, il corpo di Lucrecia posseduto da un mostro, un essere orribile che ne aveva infangato l’immagine che avevo tenuto con così tanta cura nella mia memoria «Vi…ent!» un altro grido femminile, uno scossone e poi la mia schiena venne in contatto con qualcosa di solido, mentre le braccia che mi avevano retto in quel momento sparirono «…cent!» la chiamata venne dall’ombra sopra di me e i miei occhi poterono vedere nelle tenebre che sembravano avvolgere quelle persone.

La mia mente registrò un rettangolo bianco, all’altezza della tempia, e un paio di sopracciglia aggrottate sopra degli occhi azzurri come i cristalli sullo sfondo «Vincent! Respira accidenti!» il pugno che ricevetti in pieno petto pressò i polmoni e in meno di un secondo scattai a sedere, cacciando da un lato l’acqua che mi aveva appesantito in quel momento.

La gola mi bruciava per lo sforzo e la mano che mi sosteneva la schiena passò sulla fronte mentre il corpo di una ragazzina si schiantava su di me «Vinnie sei vivo!!! Eravamo così preoccupati!!!» urlò Yuffie nelle mie orecchie sensibili, scuotendomi.

Sentii qualcuno togliermela caritatevolmente di dosso, forse Barret e l’ombra vicino a me assunse le sembianze di Cid, un po’ più preoccupato di quel che credessi «Torniamo sull’aeronave» disse, alzandosi e portandosi appresso il mio corpo provato.

Non avevo il coraggio di stare in piedi, di guardare il Lifestream impossessarsi della donna che avevo amato per cui avevo dato la vita.

I perché sostavano uno dopo l’altro nella mia testa per poi sfuggirmi di nuovo ogni volta che tentavo di rispondervi; mi sentivo uno straccio, le uniche forze che avevano erano impegnate a non far scendere le lacrime rosse dai miei occhi chiusi.

Mi ripresi solo quando raggiunsi la stanza che prima avevo distrutto e mi lasciai posare sul letto prima di appallottolarmi e appoggiare la fronte al muro contro cui era messo il letto «Ehm» sentii Cid iniziare, prima di sedersi accanto a me «Mi…dispiace» disse poi e lo sentii alzare una mano, probabilmente per grattarsi la nuca.

Un gesto d’imbarazzo, perché era imbarazzato? Dopotutto ero io il signore dei misteri nel gruppo, non lui «Non devi scusarti, ho più o meno capito cosa è successo» dissi, la voce atona come solito, per evitare che potesse avvicinarsi troppo.

Non avrei retto un’altra separazione se ci fossimo avvicinati più di così «Ah! Beh, allora perché non mi informi? Io non ci ho capito niente, con la mia zucca vuota».

Stava attaccando bottone per farsi perdonare, lo sentivo quasi dal suo odore il senso di colpevolezza che provava.

Forse perché aveva squartato la donna della mia vita…e anche io mi sarei sentito male se per sbaglio avessi ucciso la sua, di donna.

Mi misi a sedere affondando le dita della mano sinistra tra i capelli ancora umidi, massaggiandomi la cute per evitare che mi venisse un mal di testa con i fiocchi «Lucrecia era stata parecchio a contatto con le cellule di Jenova, quando Hojo le ha iniettate nel feto che portava che poi diventò Sephiroth. Probabilmente si sono risvegliate dopo questo tempo solo per puro caso» spiegai mentre Cid si era alzato e aveva girato per la stanza, guardando le unghiate che avevo dato senza pensarci in un attacco di rabbia.

Lo guardai togliersi i guanti fradici e metterli nel giubbotto fradicio anch’esso e ricevetti una fitta all’altezza della Protomateria, nel mio petto, quando vidi qualcosa brillare di una sfumatura dorata al suo anulare sinistro.

Distolsi gli occhi proprio qualche secondo prima che lui si voltasse «Non credo sia accaduto per caso.
Reeve ha chiamato dicendo che uno dei vecchi dottori della ShinRa si era diretto da quella parte» disse, infilandosi le mani nelle tasche e privandomi di quel brillio pesante come un macigno sulla mia anima «Credo che questo sia stato l’ennesimo tentativo di riportare in vita quella bestiaccia di Jenova, per fortuna c’eravamo noi» e il ghigno che fece, quello da eroe consumato, mi obbligò quasi a storcere le labbra in un sorriso un po’ malinconico.

La mia mano sinistra s’infilò nella tasca dei pantaloni solo per sentire il pacchetto di sigarette impregnato d’acqua, rendendole così inutilizzabili esattamente quanto l’accendino: non sarei stato in grado di accendermene una nemmeno con un Flare.

Guardai Cid inspirare da quella che aveva accesso appena eravamo arrivati sull’aeronave e mi chiesi se potevo permettermi di fare quello che la mia mente aveva chiesto.

Con uno scatto mi alzai e mi avvicinai a lui, rubandogli dalle labbra la cartina arrotolata da cui partiva il fumo che stava impregnando la stanza.

Con l’artiglio tremante la portai alla mia bocca, incurante del fatto che un graffio si era aperto sottile nella mia guancia, e inspirai il fumo quasi con delicatezza, sentendo il calore invadermi ancora una volta i polmoni, anche se questa volta c’era qualcosa di più.

La fragranza di Cid era mescolata all’odore del tabacco e quasi sembrava di assorbire la sua essenza.
Una cosa che mi era stata proibita perché sbagliata.

Aprii gli occhi e lo guardai fissarmi confuso, gli occhi azzurri luccicavano «Grazie, ne avevo bisogno» dissi atono, il fumo che mi usciva dalle labbra come nebbia «Ci vediamo in plancia» aggiunsi, posando la sigaretta di nuovo nelle sue labbra semiaperte e andandomene dalla stanza.



Una volta al posto di comando, potei ascoltare in ogni dettaglio quello che era successo da quando Reeve aveva chiamato fino alle conclusioni che aveva tirato fuori dopo un’approfondita ricerca.

Lo scienziato fuggito era un assistente che Hojo aveva addestrato per protrarre la sua ricerca nel caso lui fosse scomparso e ancora una volta mi ritrovai a maledire l’uomo «per questo vorrei tutti voi qui a Midgar, devo mostrarvi alcune cose» disse la voce di Reeve -un po’ disturbata- attraverso la radio.

L’etere era ancora troppo pieno di Lifestream per avere delle chiamate di ottima qualità a così lungo raggio. Vidi Cloud chiudere la conversazione e guardarci tutti, uno dopo l’altro «Appena Cid ritorna sarebbe meglio partire» disse e mentre tutti annuivano io mi sentii tirato dentro alla situazione prima che potessi fare qualcosa.

Dannazione a me stesso, avrei dovuto rifiutarmi! Invece non avevo detto una parola e me ne ero stato immobile, qualche passo dal timone «Scusate il ritardo, la natura chiamava!» esclamò Cid, entrando dalla porta automatizzata e lasciando che essa si chiudesse con un rumore soffiato alle sue spalle.

Lo guardai, aveva qualcosa di strano, ma non ci feci molto caso in quel momento. Ringraziai soltanto che i guanti di pelle avessero nascosto quell’anello infernale «Cid, prossima destinazione Midgar, abbiamo da far visita a Reeve» disse Tifa con il suo solito dolce sorriso ristoratore e appena mi guardò inclinò la testa, lievemente, per poi avvicinarsi «Cos’hai fatto qui?» disse, alzando una mano per passare un dito sulla mia guancia.

Quando lo ritrasse potei vedere del sangue «Solo un graffio» proferii e, appena guardai i suoi occhi nocciola cercare qualche bugia nei miei vermigli, sospirai «Ecco» disse e aprendo la mano davanti al mio volto sentii la frescura di un Cure sulla mia pelle e il taglio si richiuse in un attimo «Sarebbe meglio che ognuno di noi porti con sé una materia curativa, ogni tanto» disse sorridendo e dandomi una pacca delicata sulla guancia appena guarita.

Certo, come no.

Se mai avessi portato delle materia con me sarebbe stato un guaio, altroché.

Avevo notato che da quando la Protomateria era ritornata nel mio corpo l’effetto delle magie era cambiato sul mio corpo, a volte risultavano innocue e altre diventavano mortali.

Mentre l’aeronave muoveva con fatica il suo enorme corpo di metallo io stetti a guardare fuori dalle vetrate il mondo scorrere sotto di noi, prima di incappare nell’enorme distesa d’acqua che risultava il mare a quella velocità.

Un tessuto colore dello zaffiro con a malapena qualche piega «Hey» mi si avvicinò Cloud, guardando fuori mentre Cid era al timone «Mi dispiace per non averti avvertito prima» disse, spostando il suo sguardo dal paesaggio ai miei occhi.

Solo in quel momento l’immagine di Lucrecia in quel corpo mutato si fece sentire più forte che mai, come un pugno nel petto, ma non mossi un muscolo per evitare che il biondo si insospettisse «Non ti preoccupare.
L’ho scoperto, alla fine» dissi senza staccare gli occhi dal vetro, guardando la terra avvicinarsi poco a poco, il territorio di Midgar era vicino.

E con esso i ricordi dei laboratori ShinRa, i ricordi di Hojo.



The one winged angel: Anche Vinnie pensa di avere amici un po' scemi, ma meglio per lui, sennò la facciata tenebrosa sarebbe inutile xD
Beh come betaggio quello che fai te va benissimo! Ho corretto tutte le maiuscole mancanti (chiedo venia se i capitoli precedenti li lascio così, ma sono pelandrona xD) e spero che vada meglio XD
   
 
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