Film > La Fabbrica di Cioccolato
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Autore: Iurin    08/09/2010    2 recensioni
Un probabile seguito de "La fabbrica di cioccolato!" .....propongo di fare una ola a Willy Wonka!!! xD
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dica ah.”
Aprii la bocca e il dentista iniziò ad osservarmi i denti. Era già da un po’ di tempo, infatti, che avevo la sensazione che mi fosse spuntata una carie, così avevo dovuto chiedere una mattinata di permesso a lavoro per farmi visitare…nessun problema nel darmela…in fondo praticamente lì non avevo niente da fare, a parte forse qualche partita al computer…magari girovagando per qualche forum…comunque in quel momento ero lì, sdraiata su una poltrona, e il dentista stava per farmi il punto della situazione:
“Va male, signorina, proprio male…mi chiedo se lei sappia dell’esistenza dello spazzolino da denti.”
Ma che simpatico! I dentisti così mi irritavano e basta.
“Comunque si rilassi…” continuò “adesso le otturo questo buco.”
Stavo aprendo la bocca, dato che lui aveva preso il trapano in mano, quando il dottore si bloccò,come se stesse ascoltando qualcosa. In effetti anch’io mi ero accorta di alcuni rumori: una porta che sbatteva; di seguito si udirono dei passi frettolosi e una voce maschile che diceva:
“Papà! Papà! Ci sei?”
Il medico si mise dritto con la schiena e attese guardando verso la porta; si sentirono ancora dei passi: quel qualcuno stava salendo di corsa per le scale dicendo:
“Papà! Papà!”
Finì di salire le scale, e quella persona corse verso la stanza in cui ci trovavamo io e il dentista, solo che…beh, non riuscì a frenare la sua corsa e superando la porta andò a sbattere contro il muro…comunque tornò subito indietro ed entrò nella stanza sempre con lo stesso entusiasmo e disse al dentista, naturalmente senza calcolare che stava visitando me:
“Papà! È successa una cosa favolosa!”
Il padre fu un tantino sorpreso, ma disse suito:
“Davvero? E cosa?”
“Ho fatto una nuova scoperta!”
L’uomo iniziò a frugarsi nelle tasche, e io iniziai ad esaminarlo: era…beh…piuttosto strano…era vestito completamente di viola, con una lunga giacca a due punte; sulla testa aveva un cappello a cilindro, sempre viola, e aveva degli enormi occhiali da solo che gli ricoprivano quasi metà faccia; i capelli, poi, tutto dire…per me se li era appena piastrati. Comunque riuscì a trovare ciò che cercava e tirò fuori un piccolo quadratino bianco. Lo mise in mano al padre e disse:
“Avanti! Assaggia!”
Il dentista lo mise in bocca ed iniziò ad assaporarlo…qualunque cosa fosse. Dopo un po’ disse:
“Ehm…scusa…ma non sa di niente!”
“Infatti! Non è magnifico?”
Strani gusti il tizio…
“Ce l’hai ancora in bocca?” disse l’uomo.”
“Sì, perché?”
“E dimmi…cosa ti andrebbe in questo momento?”
“Mah! Non so…una fetta di pandoro?”
“Perfetto! Allora pensa intensamente al pandoro……………ci stai pensando?”
“Sì.”
“E…quindi?”
Guardai il medico e improvvisamente fece una faccia più che stupita ed esclamò:
“Ma…ma è come se me lo sentissi in bocca! Cioè…sento il suo sapore!”
“Sì! Non è grandioso? Questa caramella permette alla persona che la mangia di percepire appunto il sapore della cosa a cui si pensa…eh…una scoperta straordinaria!”
“Mi congratulo vivamente con te! Hai fatto centro!”
“Grazie, ma adesso devo scappare. Ci si vede!”
E così quel tizio se ne andò, sempre senza neanche accorgersi che c’ero pure io, comunque a quel punto il dentista si ricompose nella sua serietà e riprendendo in mano il trapano disse:
“Era mio figlio…sà…fa il cioccolatiere…adesso apra la bocca.”

“Hai conosciuto Willy Wonka?!”
Era la mia amica e collega Stacy…forse un po’ euforica, ma niente di che…quel giorno mi trovavo a lavoro, durante la pausa pranzo…facevo la fotografa: non quella classica, però, che cattura delle vere opere d’arte…ero negata per quello…così decisi di dedicarmi alla creazione delle pubblicità: immortalavo il soggetto in una posizione da me appositamente scelta, la modificavo al computer inserendo uno sfondo, le scritte e il resto, e poi mandavo il tutto alla stampa. Stacy faceva la stessa cosa.
Quel giorno le avevo raccontato della mia visita dal dentista e dell’arrivo del figlio di questo e dato che il mio dentista si chiamava Wilbur Wonka…feci 2 + 2.
“Ti ho detto che non l’ho proprio conosciuto!” dissi “non mi ha neanche guardato!”
“Ma che tipo è?” fece Stacy “è carino?”
“Perché ogni volta come prima cosa mi chiedi sempre se è carino?”
“Non è mica strano che te lo chieda! È strano che non te lo sia domandato tu!”
“Zitta và…”
“Guarda che ho ragione io: insomma, sei una bella ragazza, di 23 anni, sei simpatica…non è ora che ti trovi un ragazzo?”
“Ma io guarda che l’ho già trovato un ragazzo!”
“Oh mamma mia, ci risiamo…Alex non conta!”
“Sì invece!”
“Senti…è da un anno che praticamente sbavi dietro ad Alex, e lui non ti ha ancora notata…guardati intorno, no?”
“Non è vero che sbavo dietro ad Alex…mi piace, mica ci muoio!”
In quel preciso istante, però, passò proprio lui…proprio vero che se parli del diavolo spuntano le corna…Alex era…era…stupendo! *.* E…beh…era anche il mio capo…tanto vicino ma anche tanto irraggiungibile…Ogni volta che lo vedevo speravo sempre che mi salutasse, o che per lo meno mi guardasse! Invece niente…sob…e così mi ritrovavo ad ammirarlo da lontano; aveva i capelli neri, non corti, ma neanche lunghi…diciamo una via di mezzo…poi aveva dei magnifici occhi verdi…come degli smeraldi! Era alto, e quando sorrideva…beh…mi scioglievo come burro fuso sul pavimento…mi stavo appunto per liquefare sulla scrivania quando Stacy mi disse:
“Vedi? Devi iniziare a conoscere gente nuova. Perché non fai amicizia con questo Willy Wonka? Conosci il padre, no?”
“Ma che dici? Ti pare che uso il padre per attaccare bottone col figlio? E poi Wonka è un tipo che non si vede mai in giro, ergo non vuole essere disturbato! Infatti se il mio dentista non mi avesse detto che suo figlio fa il cioccolatiere non avrei mai potuto intuire che fosse proprio Willy Wonka! Al massimo avrei detto che fa parte di un circo!”
“Oddio…è messo così male?”
“Sinceramente non lo so…è…è…boh! È alquanto strano.”
“Dimmi, quand’è che devi tornare dal dentista?”
“La prossima settimana, perché?”
“Perché se c’è pure Willy Wonka, presentati, no?”
“Ma torna a lavorare, và, che è meglio!”
“Lavorare? E da quando si lavora qui dentro? Io ho lasciato in sospeso una partita a solitario.”
“Ok, buon solitario allora.”
Stacy tornò alla sua scrivania e io alla mia, e mi misi a fare degli scarabocchi su un foglio…dico subito che questo non voleva dire che eravamo tutte e due delle scansafatiche! È che praticamente in ufficio non avevamo niente da fare: era una marea di tempo che non avevamo un incarico da parte di un cliente importante. Ricevevamo richieste per i nostri servizi solo da piccole industrie, o al massimo da qualche compagnia di trasposti…niente di che…ci servivano praticamente per arrivare alla fine del mese. Alex infatti si lamentava sempre perché eravamo degli sfigati e che non ci cercava mai nessuno. Eh…se avessi portato alla nostra azienda un cliente importante…chissà…magari Alex mi avrebbe pure notata…

   
 
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