Un po’ di me, se vi interessa.

-Capitolo 1-

 

Le gambe mi tremano impercettibilmente ma fastidiosamente.

Le mani sudano, e gocce salate e irritanti nascono dal mio collo e, lentamente tracciano il lungo tragitto fino alla mia cintura, dove muoiono.

Il capogiro non mi abbandona neppure un istante, anzi, si fa più sordo ogni qual volta che debbo ascoltare qualcosa d’importante.

La voce oramai, è incontrollabile.

Trema, diventa acuta, qualche volte neppure fuori esce…

A chi corrisponde questa descrizione?

Ma me, naturalmente!

Neville Frank Longbottom.

Un piacere aiutarla, se non fossi impegnato a farlo con me.

E’ soprattutto azzeccata quando, suonata la campanella, faccio le scale, la temperatura si fa fresca e l’umido ti entra nelle ossa…

Quando percorri quei corridoi pregando qualcuno di farti diventare piccolo-piccolo, Perché quello che si prospetta è troppo umiliante, anche per te, Neville!

Di che parlo?

Delle lezioni di pozioni, con Severus Piton.

Con i Serpeverde, che non perdono occasione di deridermi…

Anche se, ahimè, lo fanno anche i Grifondoro..

La mia unica opportunità è che Hermione si sieda vicino a me, e mi aiuti, come è sempre disponibile a fare…

Santa ragazza…

 

La consapevolezza di passare due ore brutte, anzi, terribili mi opprime.

Quando entro in classe, l’unico banco che è rimasto è vicino alla cattedra.

Mi lascio sfuggire un gemito di dolore misto a terrore.

I miei compagni mi salutano.

Certo, facile per loro, arrivare e prendersi i banchi migliori…certo, perché a loro non capita mai di dimenticare quale scalino è quello difettoso, e quando le scale si spostano..

Ci vorrebbe una mappa…

Entrando, il professore fa sbattere la porta, e io squittisco, sorpreso.

-Che cos’hai, Longbottom? Hai deciso di diventare un topo? La tua vita ti annoia tanto?-

Tutto il mio coraggio, (ben poco in realtà), mi abbandona del tutto.

Sposto il mio sguardo sulle mie unghie tutte mangiate per il nervosismo.

Il sudore comincia a farsi freddo.

Sento Harry fremere dietro di me, indignato.

Ma quante volte devo dirglielo?

Non ce la faccio a rispondergli, è più forte di me…

 

 

 

Poco tempo dopo, mi trovo in SalaGrande, a pranzare.

Tutti parlano, chiacchierano, e io mi limito a sorridere, come un cagnolino che scodinzola piano davanti a un cane più grande.

Giocherello con il purè mentre Seamus ci racconta di come una babbana gli ha fatto una cosa che non mi interessa, perché il pene in questione non era il mio..

-Cos’hai Nevy?- Mi chiede dolce Ginny, in un sussurro.

-Niente, sono solo stanco.-

Perché dirle come mi sento se non lo so anche io?

Chissà se anche voi la provate quella sensazione di sentirvi completamente estranei a tutto…

 

Gli altri si dirigano verso la biblioteca…io quasi ci ho rinunciato, a studiare.

Tanto, mi entra da un orecchio e mi esce dall’altro.

Vado invece, nel Parco..

Bello, il parco di Hogwarts.

E’ così sconfinato…se cerchi qualcuno, non lo trovi…

E’ così rassicurante isolarsi, per me…

Allontanarsi dai riflessi dei riflettori, che abbagliano Harry..

Harry..

Poveraccio, oggi era proprio stanco..ultimamente è sempre stanchissimo, come se di notte vagasse per i corridoi, invece che dormire.

Magari, è ciò che fa.

Ultimamente mi sorge un dubbio…che Harry sia un animagus?

O che possa  rendersi invisibile?

Perché se no, molte bravate io non posso certo attribuirgliele…come faccio a non accorgermi di nulla?

Mi allungo sull’erba morbida e profumate.

Mi lascio cullare dalla brezza e, dolcemente mi assopisco.

 

 

 

 

TBC

(To be continued)