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Autore: EclipseOfHeart    10/09/2010    8 recensioni
- La ragazza di cui mi ero innamorato… -
- L’hai trovata allora? E chi è? La ballerina, vero? –
- Non vedo cosa ti interessi. –
- E dai! –
- Se farai la brava, te lo dirò tra cinquant’anni! -
E se Kazuha non si fosse arresa di fronte alla solita irrisoria risposta di Heiji?
Questa one-shot si colloca subito dopo il 7° film di Conan "Incrocio nell'antica Capitale". Quindi se non avete visto il film, non potete capire pienamente la storia. Buona lettura :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- La ragazza di cui mi ero innamorato… -

 

 

- La ragazza di cui mi ero innamorato… -

- L’hai trovata allora? E chi è? La ballerina, vero? –

- Non vedo cosa ti interessi. –

- E dai! –

- Se farai la brava, te lo dirò tra cinquant’anni! -

 

E se Kazuha non si fosse arresa di fronte alla solita irrisoria risposta di Heiji?

 

 

 

My first love is you

 

 

 

 

Kazuha ed Heiji erano appena usciti dalla stazione di Osaka, dopo aver preso il treno da Kyoto e aver salutato il gruppo di Tokyo, e passeggiavano tranquillamente.

Kazuha già sentiva la mancanza delle sue due amiche Ran e Sonoko che la comprendevano e l’aiutavano molto più delle sue amiche di Osaka. Ma a disturbare già questo malinconico sentimento c’era, come sempre, il pensiero fisso di Heiji a tormentarla.

Non le aveva voluto dire sul suo primo amore. Ogni volta che ci pensava una fitta la colpiva, benché non facesse che ricordare le parole di Ran e Sonoko.

 

- Non devi badare al primo amore. E’ passato, ora ci sei tu, tu sei il presente. -

 

Ed era effettivamente vero. Chissà dov’era quella ragazza, non contava nulla nella vita di Heiji.

Questa convinzione l’aveva sempre aiutata, ma ora…

Dopo le parole alla stazione di Heiji le era sopraggiunto il terrore che lui l’avesse ritrovata, che sapesse chi era.

Aveva paura che lei arrivasse a stravolgere la vita di Heiji e che, piano piano, cacciasse lei dal suo cuore.

Il solo pensiero che qualcun’altra era riuscita dove lei aveva fallito – conquistarlo – la faceva sentire un’inetta.

Sicuramente lei era bellissima. Lei non si comportava da maschiaccio, lei magari condivideva la passione per i misteri. Lei era dolce, simpatica, avvenente.

Kazuha invece cos’era?

Solo e semplicemente la migliore amica, quella con cui litigare. Quella che c’era sempre ma che aveva sempre un unico ruolo.

Non le era concesso restare a fissarlo per ore mentre dormiva pensando che fosse normale. Non le era concesso abbracciarlo quando voleva.

Non poteva, era solo la sua migliore amica.

 

Heiji camminava di fianco a lei, senza dire una parola, pensando all’avventura di quel giorno.

E poi finalmente aveva trovato il suo primo amore.

Si girò a guardare i morbidi capelli di Kazuha mentre sorrideva. Era rimasto sorpreso, sconcertato ma si era sentito come a casa.

Non riusciva a capire come mai, ma aveva provato una sensazione di sollievo, era felice che si fosse innamorato proprio di lei.

Ora era tutto diverso, loro erano solo amici. Ma lui l’aveva amata.

I suoi pensieri furono poi interrotti da Kazuha che si era fermata attirata da una di quelle macchinette dove si prendono i pupazzi con l’arpione.

- Heiji, voglio un pupazzo! –

- Beh, provaci. Tanto non ci riesci. – lo disse con il solito tono beffardo.

- Perché non dovrei riuscirci? –

- Perché sei un’imbranata! – rispose lui facendole la linguaccia.

Solitamente Kazuha avrebbe capito. Avrebbe intuito che quelle parole erano soltanto prese in giro, quindi era tutto uno dei soliti idioti scherzi di Heiji.

Però quella sera, svuotata dai suoi dubbi, le salì un groppo in gola.

Heiji la considerava solo una povera incapace, una stupida, un’inetta, un’imbranata che non ne combinava mai una buona, una palla al piede che doveva sempre salvare come era successo a Kyoto.

Heiji, insospettito dal silenzio di lei – che avrebbe dovuto cominciare ad insultarlo -, si avvicinò e scorse i suoi occhi pieni di lacrime.

Non stava piangendo.

Le lacrime erano bloccate negli occhi lucidissimi, ma sarebbe bastato un battito di ciglia per farle fuoriuscire.

- Kazuha… Scusa, non te la prendere… Dai… Lo sai che scherzo. -

Kazuha strinse gli occhi evitando che anche una sola piccola lacrima le fuoriuscisse, strinse i pugni e poi chiese debolmente: - Ti prego, devi dirmelo. –

- Cosa? – chiese lui non capendo il repentino cambio di argomento.

Lei alzò gli occhi verdi su di lui guardandolo con fermezza: - Voglio sapere chi è il tuo primo amore, devi dirmelo Heiji. –

Heiji la guardò stupita, notando la profondità e la determinatezza del suo sguardo. Ma non poteva dirle la verità.

- Ti ho già detto che non te lo dirò. -

- Sai chi è? – chiese lei come se non avesse sentito la risposta di Heiji.

- Sì, lo so. –

- E ci hai parlato? –

Heiji attese qualche secondo in silenzio prima di annuire.

Ecco, i peggiori timori di Kazuha si erano avverati. Heiji sapeva chi era, le aveva parlato, lei non era più una bambina senza forma, un sogno impossibile da raggiungere; era diventata una donna vera, che lui conosceva e con cui aveva parlato.

Stavolta non riuscì ad impedire che le lacrime fluissero sulle sue guance.

Diavolo!, imprecò mentalmente.

Senza neanche girarsi per costatare se lui quelle maledette le avesse viste iniziò a correre ignorando i suoi richiami e sapendo che doveva essere svelta se voleva evitare che la prendesse.

Heiji non tentò di seguirla, ora sarebbe stato solo inutile. Doveva prima capire. Le aveva viste, le lacrime.

E davvero non capiva come mai avesse pianto, possibile solo perché l’aveva derisa?

Poi però aveva tirato fuori quella storia del primo amore.

Per la rabbia batté un pugno contro la macchinetta, che cominciò a suonare. Pensò al desiderio di Kazuha e gli venne un’idea.

 

Kazuha era arrivata al fiume, non se la sentiva di tornare a casa. Era felice che Heiji non l’avesse inseguita, davvero.

In quel momento non avrebbe fatto altro che piangere e gridargli addosso.

Era uno stupido.

Anzi, la stupida era lei. Lei che aveva bisogno di lui molto più di quanto lui avesse bisogno di lei. Non riusciva a detestarlo e per quanto il suo comportamento la facesse arrabbiare, intristire, lei aveva una profonda necessità di Heiji Hattori.

Non c’era giorno che lui non fosse dentro di lei, dentro i suoi pensieri.

E ora quella donna… Avrebbe potuto portaglielo via.

Cosa valeva la migliore amica in confronto al primo amore? Quanto ci avrebbe messo per allontanarsi da lei per stare con quella?

Altre piccole lacrime cominciarono ad uscirle dagli occhi, finché non le comparve davanti agli occhi un piccolo pupazzo di peluche.

Kazuha sbarrò gli occhi per poi alzare lo sguardo ed incontrare gli occhi scuri di Heiji.

- Volevi il pupazzo. Tieni. – le disse per poi lasciarlo cadere tra le sue mani.

Kazuha era indecisa se picchiarlo a sangue o perdonarlo. Non poteva ogni volta sciogliersi di fronte ai suoi gesti. Era così innamorata di lui che gli perdonava davvero tutto.

- Kazuha… Perché piangevi? Io scherzavo, credimi. Lo sai benissimo, perché te la sei presa in quel modo? -

- Non capisci mai niente… E dovresti essere il miglior detective dell’Ovest. – gli rispose piano, tentando di nascondere la sua amarezza.

- Mi spieghi che ti prendere? E’ da oggi pomeriggio che ti comporti così! –

- Voglio sapere chi è quella ragazza! – sbottò Kazuha gridando.

Sapeva che stava per mandare all’aria un’amicizia di una vita, che stava per frantumare ogni sogno d’amore ma era davvero troppo frustata per tacere.

- Ancora con questa storia? Perché vuoi saperlo a tutti i costi?! Sono affari miei, solo miei! Non sono tenuto a dirti nulla della mia vita privata! – gridò a sua volta Heiji, pentendosi del tono e delle parole mezzo secondo dopo averle dette.

Se c’era una sola persona a cui poteva dire tutto quella era sempre lei, Kazuha. Era una presenza che era diventata un pilastro della sua vita, così costante da essere indispensabile.

Quanto aveva avuto paura quando quel farabutto l’aveva rapita.

Anche se poteva sembrare tranquillo e solo leggermente preoccupato, dentro aveva una paura enorme. Paura di non vedere più il suo sorriso dolce e canzonatorio, i suoi occhi verdi che lui adorava, la sua voce quando lo sgridava che diventava acuta ma adorabile.

Kazuha buttò il pupazzo per terra e si allontanò da Heiji.

Lei non era niente, non era mai stata niente.

Quando la vide allontanarsi Heiji capì che se l’avesse lasciata andare, sarebbe stato difficile recuperare la sua fiducia. Lui aveva bisogno di lei, aveva bisogno di Kazuha che lo faceva stare bene e che non era più, da tempo, solo la migliore amica.

- Kazuha! Fermati. -

Lei avrebbe voluto correre via. Lontano. Ma ovviamente si fermò, come sapeva che sarebbe successo.

- Te lo dirò, okay? -

Kazuha tornò da lui però rispose: - No Heiji, non mi interessa chi sia quella donna. Tanto ho capito che conta già più di me. –

Stava per andarsene nuovamente, a cosa le serviva sapere tutto se stava già perdendo tutto ciò che era vitale per lei?

- Kazuha, ma non dire stupidaggini. Nessuna ragazza potrebbe mai avere mai più importanza di te. Nessuna. -

- Non è vero, l’hai appena detto! –

- Ho detto una cavolata enorme, okay? Scusami. Tu sei la persona più importante per me, lo sei sempre stata. –

Kazuha non credeva alle sue orecchie.

Si girò verso di lui, visto che era sempre stata di spalle, per guardare il suo viso. Era serio, non scherzoso.

Allora stava dicendo cose che pensava veramente? Sentiva il suo cuore che iniziava a battere più velocemente del solito.

- Tu dici sul serio? -

- Sì, Kazuha. Non esiste nessuna, non è mai esistita. Vedi, il mio primo amore… sei tu. – disse lui quasi sussurrando.

Era sempre stata lei. Il suo primo e unico amore, l’amava da quando aveva 7 anni.

Kazuha era il motivo per cui avrebbe potuto lanciare una monetina nell’acqua senza desiderare nulla, bastava lei vicina.

Per lei fu come ricevere un colpo, era lei? Il primo amore di Heiji era lei?

- Ma cosa stai dicendo? -

- Me l’hai detto tu oggi alla stazione. Che i tuoi zii ti aveva vestita, truccata e portata in quel tempio. Eri tu Kazuha, quella bambina che giocava a palla insieme ai petali di ciliegio che cadevano. –

Kazuha si mise una mano sulla bocca, in preda allo stupore. Non c’era nessuna lei. Nessuna gliel’avrebbe portato via.

Nessuna era arrivata prima di lei nel suo cuore.

Kazuha prese il pupazzo che aveva gettato a terra e diede un bacio sulla guancia ad Heiji.

- Grazie. Mi accompagni a casa? -

Lei sapeva che lui non era pronto quella sera per dirle nient’altro. Non sapeva se l’amasse ancora, però quella notte non le avrebbe detto nient’altro.

Heiji annuì, intrecciando la sua mano con quella di Kazuha.

Era così bella, il suo primo amore.

Kazuha sorrise radiosa, amava Heiji Hattori più della sua vita. Ed era stata lei il suo primo amore.

E, forse un giorno, sarebbe diventata anche l’unico amore della sua vita.

 

 

 

Fine!

Ecco, quest’idea mi frullava in testa da qualche giorno e dovevo decisamente scriverla, altrimenti mi avrebbe perseguitato.

E’ la prima volta che scrivo sul fandom di Conan xD Heiji/Kazuha è una coppia che adoro, certe volte di più di Ran/Shinichi.

Quel 7° film è decisamente Heiji/Kazuhaecoso xD Troppo bello quando lui capisce che è lei!

So che forse vi aspettavate una dichiarazione, un bacio ma Heiji è troppo tonto in queste cose, non sarebbe da lui, in una sera non riuscirebbe.

E Kazuha lo sa e capisce che deve aspettare, alla fine infatti con unico amore intendo che capisce di amarla e possono finalmente vivere felici e contenti.

Bene, spero che la storia vi sia piaciuta ^^

Riapparirò sul fandom presto con una Eri/Goro xD Sì, mi intrigano, voglio scriverci qualcosa. u.u

Un bacio. Lasciate tanti commentino xD

 

 

 

Marty De Nobili.

 

   
 
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