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Autore: LaMicheCoria    10/09/2010    7 recensioni
[Da una RECENSIONE di Persefone Fuxia]"Ad essere precisi, definire James Tiberius Kirk un uomo “paziente” era una grande, mostruosa, galattica, universale, incalcolabile, ridicola, stupefacente, incredibile, impensabile, indicibile, astronomica, assurda, massima ca..volata.(...)Era da una settimana che il suo Primo Ufficiale, ridotto ad un soldo di cacio alto un metro e una noce messa di traverso, se ne andava in giro per i corridoi e i ponti e le Sale della Enterprise, recuperando la sua giovinezza perduta nei rigidi schemi mentali Vulcaniani..."
Uno Spock di tre anni, un'Autrice che riprende in mano le redini del demenziale.
Questa è pazzia. Questa è follia. Questa.E'.Nemeryal!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Nemeryal
Fandom: Star Trek: The Original Series
Titolo: A Little, Tiny Vulcan Problem
Personaggi: Christine Chapel, Hikaru Sulu, James Tiberius Kirk, Leonard “Bones” McCoy, Montgomery “Scotty” Scott, Nyota Uhura, Pavel Chekov, Spock
Genere: Demenziale, Comico, Parodia
Avvertimenti: What..if?
Note: Questa Long Fiction è nata da una recensione di Persefone Fuxia alla mia OneShot “Ten Songs Challenge: Kirk/Spock”, in particolare alla Numero 9: Maledetto Raggio! Che aveva come sottofondo la canzone “Beautiful Boy” di Jhon Lennon. Vedi? Eccola la Long XD E’ da tempo considerevole che non mi do più al sano demenziale. Spero di non aver perso la mano XP
Ci tengo a precisare che questo NON E’ UN PLAGIO ALLA FAN FICTION DI GFPENTIUM “GIOCHI DI BIMBA” [STAR TREK: VOYAGER]. PER QUANTO ANCHE QUESTA PRESENTI UN MEMBRO DELL’EQUIPAGGIO RIDOTTO AD UN INFANTE, QUESTA E’ L’UNICA COSA CHE LE DUE FIC AVRANNO IN COMUNE!

Dedica: A Silentsky e a Pimplemi_chan. Le mie due compagne di avventura a bordo della nostra personale Enterprise, e a Persefone Fuxia che mi ha dato l’idea XP

 

A Little, Tiny Vulcan Problem!

 

Prologo, ovvero: James Tiberius Kirk è un uomo molto, ma molto paziente.
 

Definire James Tiberius Kirk un uomo “paziente” era come dire che gli Andoriani avevano la pelle di una leggera tinta bluastra e che la faccia del Tellariti ricordava vagamente il muso di un grosso e grasso porcello grufolante.
Ad essere precisi, definire James Tiberius Kirk un uomo “paziente” era una grande, mostruosa, galattica, universale, incalcolabile, ridicola, stupefacente, incredibile, impensabile, indicibile, astronomica, assurda, massima ca..volata.
James Tiberius Kirk, Capitano della USS Enterprise, acchiappa-esemplari-alieni-e-non-di-sesso-femminile di prim’ordine, nel Guinness Galaxy Record per il maggior numero di donne sedotte e abbandonate, con un discreto petto e girovita, candidato al premio per il Maggior Numero di Vestiti/Divise Lacerati/e –premio soffiatogli via  all’ultimo secondo da un tizio verde di nome Hulk, proveniente dal quadrante “Marvel”- e vincitore del Growly Awards per la vocale tenuta più a lungo in un “Urlo di furia, premonitore di vendetta” era l’apoteosi, l’apice della pazienza! Era la pazienza per antonomasia! Negli archivi di Starfleet sotto il termine “paziente” era riportata la sua gigantografia! (Gigantografia che lo presentava in versione gangster, con un ghigno secsi e poco raccomandabile sul viso da birbante pluridecorato, e che era stata tolta a causa del frequente numero di donne ricoverate nelle Infermerie di tutta la Galassia per una pesante forma di epistassi. I casi più gravi dovevano essere risolti grazie all’unione di forze –e lauree- di un oftalmologo e di un cardiologo)
James Tiberius Kirk aveva affrontato di tutto: viaggi nel tempo, Klingon, Romulani, Klingon, spiriti killer del XIX secolo, Klingon, parassiti dai nomi impronunciabili, Klingon, Vulcaniani in amore, Klingon, sbuffi di vapore senzienti, Klingon, alieni che si fingevano alieni ritardati, ma che in realtà erano alieni avanzati, simili agli sbuffi alieni di vapore senzienti, Klingon, lucertoloni, Klingon, Matusalemmi..li ho già detti i Klingon?
Insomma, James Tiberius Kirk era uno che di cose, nella vita, ne aveva viste, ma in quel momento, in quel particolare frangente, non sapeva più a che santo votarsi.
A dire il vero, aveva anche pensato di rivolgersi a qualche divinità, ma poi ci aveva seriamente ripensato.
Aveva un rapporto abbastanza..conflittuale con le divinità, diciamo così. Con quelle greche soprattutto. In effetti, non è che andasse molto d’accordo con quella particolare stirpe della Terra e relativi discendenti: non li considerava come dei filosofi mangia pane con le olive a tradimento, ma quasi. Quando stai per essere distrutto da un tizio esagitato che dice di chiamarsi Apollo e degli strambi togati che si definiscono “Figli di Platone” ti usano come cavallino della Chicco, te la leghi al dito.
Forse non arriverai a bombardare i loro due pianeti con i Siluri Fotonici, ma di certo giocare con il modellino in scala della Enterprise e fingere di fare a pezzi due pianetucoli –a caso- perché ivi vi sono nascosti dei perfidi terroristi Klingon e non c’è altra soluzione, quel senso di potere e soddisfazione te la da eccome!
Comunque.
La situazione per James Tiberius Kirk era critica.
Molto, ma molto critica, anche per un uomo paziente come lui.
…vi ricordate i Klingon, vero? Bravi.
 Era una delle situazioni peggiori in cui si fosse mai trovato e il suo fidato medico di campagna, Leonard McCoy, amabilmente soprannominato “Bones” dai suoi pazienti, non aiutava certo a migliorarla.
-Dai, Jim, prometto che farò piano!-
-No, Bones-
-Ma solo una! Piccola piccola!-
-No-
-Ma..-
-NO!-
-Per favore, Jim..-
-Bones!- tuonò il Capitano, con una vena sulla tempia che pulsava più veloce e più furiosa del cuore dei Vulcaniani –Tu non sculaccerai il mio Primo Ufficiale!-
Eh, già.
Il caro, posato, flemmatico, signor Spock era stato trasformato in un moccioso di tre anni che aveva appena deciso cosa fare “da grande”: lo chef professionista.
Niente di strano fino a qui, no? E se vi dicessi che gli ingredienti scelti erano degli agenti chimici pericolosamente pericolosi custoditi in una cassaforte, chiusa in una teca di diamante, protetta da un codice ternario cui si accedeva attraverso una password di numeri e lettere per un totale di 824517524851461468 combinazioni possibili, cui però si poteva arrivare solo dopo riconoscimento unghiale, pellicinale e cigliale, come la mettereste?
La magia dei punti di vista.
Come ha fatto a superare un tale sistema di sicurezza, dite? Andiamo, è di un Vulcaniano di tre anni che stiamo parlando! Potrebbe risolvere i vostri compiti di matematica prima che voi possiate anche solo dire “Ammaccabanane” o “Uffamannaggia!”
Il che mi ricorda che ho qualche problema con le equazioni esponenziali..
Ma torniamo al nostro prologo.
Ora, il piccolo Vulcaniano li stava guardando con gli occhioni sgranati ed il labbro inferiore sporto in avanti, strusciando un poco il piedino a terra, con le dita intrecciate dietro la schiena e un accenno di dondolio del corpo a destra e a sinistra.
Era la pucciosità con le orecchie a punta, per intenderci.
E James Tiberius Kirk non sapeva davvero più che fare.
Era da una settimana che il suo Primo Ufficiale, ridotto ad un soldo di cacio alto un metro e una noce messa di traverso, se ne andava in giro per i corridoi e i ponti e le Sale della Enterprise, recuperando la sua giovinezza perduta nei rigidi schemi mentali Vulcaniani.
Si faceva coccolare dalla Chapel, ninnare da Uhura, raccontare storie sa Chekov, salvare la vita a rischio di quella di un povero e sfortunato membro della Sezione Tecnica, giocherellava con Bauregard, la pianticella semovente di Sulu, si faceva vezzeggiare dalla Rand, insomma, il moccioso dagli occhioni lacrimosi aveva capito tutto dalla vita. Inoltre, non ricordava praticamente nulla della sua maturità e della sua carriera, qualche raro feeling presente fra lui e l’equipaggio. Gioioso, no?
Gli incidenti, poi, erano all’ordine del giorno..se andava bene.
Se andava male..
Meglio non pensarci.
Chiunque sarebbe impazzito in una situazione del genere, ma non James Tiberius Kirk!
Lui, per Diana, per Surak e per Apoll..no, per lui, no, e per Bacco, avrebbe fatto tornare il suo Ufficiale alla normalità!
Perché lui era James Tiberius Kirk!
Perché lui era..
-Jim..- pigolò la vocetta da infante del piccolo Spock –Ho versato dell’acido sul tuo modellino della Enterprise..-
..un tipo molto, molto paziente.

 

 

Ed eccolo, a grande richiesta (sic.), il giochino delle citazioni!!!

 -A cosa si riferisce il premio per il Growly Award?
-Da quale serie provengono le due parole “Ammaccabanane” e “Uffamannaggia”?
-In quale episodio della TOS compare Bauregard?

 

   
 
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