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Autore: Angel_Ksn    25/10/2005    1 recensioni
Grazie all'aiuto di Miyako/Siyu/Infect…insomma! Che ha scritto il primo capitolo, ho creato questa ff originale, basata su un manga di mia invenzione…Dark Roses…spero piaccia! ^__^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Note di notte, spettacolo organizzato dall'insegnante di musica della scuola, dopo 3 anni durante i quali nessuno aveva più pensato a quell'occasione.
Dalla palestra c'è un corridoio che porta a due spogliatoi. Facile sbagliare fra maschi e femmine, manco ci fosse un indicazione. Su quello a sinistra, c'è la porta socchiusa e vi sono tre ragazzi: discutono fra di loro sullo spettacolo che presto avrà luogo.
«Stupido! Muoviti che fra poco tocca a te.» Hiroyuki, con la sua felpa azzurra, un paio di jeans aderenti e una sciarpa nera al collo, stava in piedi davanti ad Akira, che sta seduto sulla panchina con un aria che non da nulla di buono. Porta un paio di pantaloni mimetici, chiusi in fondo con delle spille da balia. Sotto alla camicia grigia, indossa la sua maglia preferita, nera con gli strappi. Il terzo invece, Mike, sta appoggiato sul muro con le braccia conserte al petto ad ascoltare i discorsi assurdi che si svolgono lì. «Ti ho detto che tanto non ci riesco, sembrerò solo un gay del cazzo se mi metto a cantare quella canzone. Boia Cane!» Come al solito Akira si fa sentire, ogni volta che alza la voce lo si sente anche se lui si trova in studio e gli altri in atrio.
Hiroyuki non pare però essere molto convinto di quello che ha detto Akira «Ma insomma, ci farai una figura di merda se non vai. Immagina il Prof che dice che tu non vuoi cantare. Ti sfotteranno lo sai?» Akira stava per ribattere quando Mike si mette in mezzo, quasi fosse un prete riappacificatore. «Akira, porca miseria, pensa alla figura che farai davanti a Miyako invece che pensare agli altri. Già ti sfotte ora, pensa dopo. Yo! Cose del tipo "Ahahah che gay, non ha neanche il coraggio di cantare." Eh sì.» Non una parola di ribattuta da Akira, solo un gesto, un pugno stretto.

Palestra.
«Ahahah che gay, cantare Tu no! Che gaaay!» Kiri. Ha già cantato la sua canzone, Fatlip dei Sum 41, insieme a Nobu, Tsujai e Kudo. Ed ora prende in giro Hiroyuki. «Penso che canterà anche Akira.» Anche Shinobu sta assistendo allo spettacolo insieme alle amiche.
Miyako è stranamente zitta, seduta in mezzo a Kiri e Shinobu, e guardare il palco forse in attesa di qualcosa, ma tanto lei sà che Akira non salirà mai. Nel frattempo Kiri e Shinobu hanno continuato a parlare di lui, ed è ora che Miyako si risvegli dalla catalessi.
«Basta, tanto Nagase non salirà mai su quel palco. MAI!» Sbraita.
Purtroppo nel frattempo qualcuno sale sul palco con l'aria di uno che sta per andare incontro alla morte, anche se devo dire che se Akira vedesse la morte sarebbe anche contento.
«Visto?! Vistoo?!» Se la ride lei, Kiri, insieme a Shinobu tutte contente mentre l'altra si sta dannando l'anima stringendo nervosa i pantaloni. Akira afferra il microfono. Prima da un occhiata al suolo, e poi? Come fa sempre, SEMPRE, si mette a guardare Miyako, manco fosse strabico. Ma lei sa, e abbassa la testa come spesso le conviene fare.
Sono le note di "In nome dell'Amore" e in quel momento Kiri e Shinobu si guardano, poi guardano Miyako e sogghignano, mentre la poveretta di mezzo stringe ancora più forte i pantaloni grigi. Akira non fa altro che cantare, con gli occhi fissi su di lei, in attesa forse, ma non succede niente finché non pronuncia la strofa: "Fai la cosa giusta, si la cosa giusta anche se fa male" Hiroyuki e Mike stanno guardando lo spettacolo, però in quel momento gettano un occhiata su Miyako perché ricordano ancora quel martedì maledetto. Kiri e Shinobu guardano anche loro un istante l'amica, tuttavia Miyako rimane zitta. Akira canta.

"In nome dell'amore"
«...» Si alza. Miyako si alza e inizia a scendere le scalinate. Kiri e Shinobu non fanno in tempo a fermarla, che lei è già giù. Akira nella canzone fa uno sguardo simile al -ti prego non andartene- Ma continua a cantare.
"In nome dell'amore." Miyako supera la gente, per voler uscire. Veloce, come mai è stata.
"Stai con me"

Si ferma. Si volta, a guardare Akira, che sul palco la guarda. Ma la canzone riprende.
"Un giorno. Un ora, vorrei vederti ancora. Un raggio di sole in nome dell'amore. Un giorno. Un ora, vorrei parlarti ancora. Un raggio di sole... in nome dell'amore."
E' ferma lì, lei. Kiri e Shinobu guardano prima Akira poi Hiroyuki e Mike. E finisce la canzone.

Miyako aspetta. Riflette. Si gira, fa per andare via.
Kiri, Shinobu, Horiyuki e Mike che fanno per fermarla ma qualcuno li supera.
E' Akira.
Giusto il tempo di vederlo e Miyako esce, chiudendosi la porta dietro le spalle. Gira a destra, avviandosi verso le varie stanze del corridoio. Ma è stupida e non ferma quelle maledette medagliette che tiene legate alla cintura. Così Akira sa dove andare.
Pensa lei di averlo evitato, e invece non è così. E' appoggiata ad una porta, vetrata, con le spalle. Respira piano, tiene ferme le medaglie con la mano. Guarda giù, pregando qualcosa simile al -Non seguirmi. Non seguirmi.-
«Apri» E' Akira, dietro la porta. Miyako sussulta. Ma non dice niente, sperando di non essere stata vista.
«APRI» Ripete lui. Miyako serra gli occhi, stringendo fortemente la collana.
Ma si era distratta, e lui se ne accorto. Apre la porta con non poca forza e Miyako è costretta a spostarsi per lasciarlo entrare o verrebbe spiaccicata sul muro.
«Che vuoi?» Solita arrogante lei. Stringe ancora le medaglie. E arretra, quasi avesse paura di lui.
«Zitta. O ci sentiranno. Vuoi una nota?» Tutte scuse. E Miyako lo sa.
«CHE VUOI?» E stavolta non parla normalmente ma urla.
«Stai zitta!» Un passo, un altro. Fino a che Miyako si blocca sulla parete e Akira gli si ferma davanti.
Lei tace, forse più per dovere che per ordine.
Passa un prof fuori dalla porta: «Eppure avevo sentito.. bah.» E se ne va.
«Te l'avevo detto no?» Un sorriso, strano, forse di vittoria.
«Solo fortu..» Non finisce lei, perché Akira fa per metterle una mano davanti alle labbra, ma mai giocare con il fuoco.
«Non mi toccare» Ma le viene naturale, e quando si accorge che l'ha detto abbassa gli occhi.
«Vuoi che me ne vado?»
Silenzio. Non dice niente, come se non avesse più voce.
«Visto, allora vuoi che resto.»
«Fa come ti pare. E togliti.» Non lo guarda, gli occhi fissi sul pavimento. «Guardami, e ridillo.» Il tono è serio, anche troppo.
E' una provocazione. Miyako alza la testa, guardandolo. Fa per parlare, ma non dice niente. Stringe le mani a pugno, impotente.
«Avanti, ridillo.»
Silenzio.
«Non ci riesci. Parli tanto e poi non concludi niente.»
«Smettila, sei tu che non capisci niente! Non hai mai capito niente!» Aria di lacrime che non si fanno vedere. La voce forte.
Akira zitto, preso alla sprovvista.
«Senti chi mi viene a dire "Non concludi niente" Dimmi, Akira, quanto tempo è che mi guardi eh? Sei sorpreso, so anche il tuo nome e in tutto questo tempo non ho fatto altro che stare alle tue spalle. Senza mai dire e fare niente. Senza che tu mi dessi la possibilità di fare qualcosa!»
Riprende fiato, ma forse sa che sono parole buttate via.
«Miyako»
Non ci crede lei, che rimane in silenzio.
«Ho sempre saputo il tuo nome. Ho sempre provato a non comportarmi così. Ma posso solo guardare da lontano, le persone che non posso raggiungere. Non ti raggiungerò mai. Mai. Sei troppo distante, ed io non riesco ad avvicinarmi.»
Miyako fa per spostarsi, di laterale, forse non regge più i suoi occhi. O le sue parole.
La ferma, con la mano che va ad incontrare il muro.
«Aspetta.»
«Lasciami uscire. Che diavolo ci sto a fare con te? PERCHè DOVREI STARE CON TE?!»
Un professore, si sente. Akira che afferra Miyako, stringendola a se, e avvicinarsi con le spalle al muro dietro la porta. Le tiene la mano dietro la testa, fra i capelli.
La porta che si apre. Ma il prof nel silenzio non li vede, ed esce.
«Lasciami»
«Fa silenzio o tornerà.»
«Non importa. Tanto se la prenderà con te, se io mentirò»
«Lo faresti?»
«Sì»
Ma non la lascia. Non ancora.
Miyako non lo guarda. Silenzio totale, poi, la sua voce, di akira.
«Guardami»
Il silenzio come risposta.
«Guardami!»
Miyako che alza gli occhi, anche se la mano di Akira è ancora lì, fra i capelli di lei.
«Hai visto, fuori piove.»
«Che?»
«Mi piace la pioggia. Si può dire che l'amo, con tutti i torti che le faccio. Anche lei fa dei torti a me, tuttavia mi piace così com'è. Più di qualunque altra cosa. Di tutto. Ma...»
Un tuono.
«Amo di più la ragazza che tengo fra le braccia.»
Miyako di impeto diventa tutta rossa. Stringe le mani, e inizia a sentire che il cuore le batte, e la voce le muore in gola.
«Stai scherzando?» La voce è talmente bassa che quasi non si sente, fra il rumore della pioggia.
«Ti amo, Miyako»

Fine del primo capitolo, scritto da Miya…non è lei quella nella storia, nooo…comunque…spero piaccia, anche se non è scritta al meglio [senza offesa, è che scrivi meglio adesso…^_^]…quindi…al prossimo capitolo, naturalmente scritto da me!
  
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