Fanfic su artisti musicali > Muse
Ricorda la storia  |      
Autore: MusicAddicted    11/09/2010    10 recensioni
Mi prende, mi lascia. Mi cerca, mi evita. Mi desidera, mi rifugge. E’ ora che tutto questo finisca… o che cominci per davvero.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prima di leggere:

 

 

Prima di leggere:

 

Un giorno come tanti, alla radio passò una canzone, una SPLENDIDA canzone (che potete ascoltare qui : http://www.youtube.com/watch?v=wU5ScW-02b4 ) che ha praticamente gridato ‘BELLDOM ‘ nella mia testa fin dal primo ascolto.

In genere non mi appassiono così tanto a canzoni italiane (vabbè, a parte Morgan!) , ma questa sembra sia stata scritta apposta per quei due, basta solo girarla tutta al maschile, licenza che mi sono spudoratamente concessa!

 

E’ questa canzone che mi ha praticamente imposto di scrivere questa storia.. so che ho altre FF da proseguire, senza contare le varie one shot (e forse qualcosa di più lungo.. anche se è troppo azzardato , credo!) sempre su questi due , che mi affollano la mente negli ultimi tempi e prima o poi vedranno la luce, ma ogni volta che passava questa canzone mi convincevo sempre più che dovesse aver la precedenza, quindi eccola qui.

 

Vi avviso, non è affatto il genere a cui sono abituata di solito, ma ci ho voluto provare.

E credo sia la cosa più seria che abbia mai scritto finora, forse perché ci credo fortemente.

 

 

THIS TIME WE’LL GET IT, GET IT RIGHT

 

 

Ambientazione:  Estate/Autunno 2010

 

Pairing : Matthew e Dominic

 

Narrazione: POV (Point Of View , il che è una novità per me)… ma non vi dico di chi! ;P

 

 

Discliamer: Matthew e Dominic  non sono miei, niente di quello che è scritto è vero… anche se sarebbe bello che lo fosse! Non ci ricavo niente di niente, se non la soddisfazione di averla scritta.

 

Il titolo è preso dalle lyrics di ‘Exogenesis: Symphony Part 3: (Redemption) ‘ … che è palesemente una canzone BellDom!

 

E nella fic è presente il testo della canzone incriminante : ‘Son già solo ‘ dei Modà.

 

Riassunto:  Mi prende, mi lascia. Mi cerca, mi evita. Mi desidera, mi rifugge. E’ ora che tutto questo finisca… o che cominci per davvero.

 


Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

 

Innamorarsi di un uomo, vale a dire di qualcuno del tuo stesso sesso, è oltremodo scioccante.

 

Innamorarsi di un collega è a dir poco disastroso. Ci sarà pur un motivo se consigliano sempre di tener separata la sfera professionale da quella privata.

 

Innamorarsi del proprio migliore amico è in assoluto la cosa peggiore che ti possa capitare … e allo stesso tempo la migliore.

 

Bene. Io faccio tutte queste tre cose contemporaneamente.

 

E nessuno si azzardi a dirmi che è sbagliato.

Non proprio adesso che lui, questa creatura divina che viola impunemente tutti e tre quei tabù, è sopra di me, con le sue mani dentro ai miei pantaloni, e mi sta portando in Paradiso.

Nessuno sa farlo come lui.

“Più veloce!” ansimo, sapendo di non poter più resistere oltre.

Lui mi compiace e poco dopo reclino la testa all’indietro, mugolo il suo nome in un soffio ed esplodo di piacere, mentre lui prende tutto quello che ho da dargli.

L’ha sempre fatto, del resto.

 

Quando la sua bocca esperta prende parte a quel gioco mi spedisce un’altra volta in orbita.

 

La stanza della suite è illuminata solo dalla fioca luce di una candela che sta per esaurirsi.

Meglio. A lui è sempre piaciuto farlo al buio.

 

Troppa luce non ti piace

Godi meglio a farlo al buio sottovoce

Graffiando la mia pelle

E mordendomi le labbra fino a farmi male, bene

Senza farmi capire

Se per te è più sesso o amore

 

 

Sorride, soddisfatto della sua opera, mi bacia, facendomi assaggiare il mio stesso sapore, poi il bacio diventa più violento, mi incide il labbro inferiore coi suoi denti, mentre le sue unghie percorrono con lunghi graffi decisi le mie spalle, la mia schiena, le mie braccia.

Ma quando è lui a infliggermelo, anche il dolore diventa un indescrivibile piacere.

 

“Girati.” mi sussurra all’orecchio.

Lo faccio, ma non prima di avergli strappato un altro bacio ardente che assomiglia più a una lotta per la supremazia.

 

Mi sdraio a pancia in sotto, lui si sbarazza del resto dei miei indumenti e dei suoi.

Sale a cavalcioni su di me e con una maestria che non può che progressivamente migliorare mi prepara ad accoglierlo in me.

 

Ma per me è già sufficiente anche solo il suo caldo respiro sul mio collo a rendermi pronto per lui.

E quando entra in me, quando diventiamo una cosa sola, mi riempie.

In ogni senso.

 

Mi godo questi preziosi attimi di felicità, attimi che hanno un prezzo alto perché li pagherò con una sofferenza che durerà settimane, forse anche mesi.

 

Si separa da me, mi fa voltare nuovamente e mi tira a sé, ansimando pesantemente.

 

 

 

“Io… “

 

Non finisce la frase, semplicemente schianta le sue labbra contro le mie.

E’ solo sesso per lui quello che facciamo, quello che andiamo avanti a fare da * anni * ?

No, non credo, non può essere solo sesso.

 

Lui a parole può mentirmi quanto vuole, ma i suoi occhi non sanno fingere e  io nei suoi occhi, mutevoli come il suo umore,  ci leggo chiaramente amore, è lo stesso che c’è nei miei.

 

E’ un amore difficile, combattuto, messo alla prova in mille modi, è un amore disperato, ma è comunque amore.

 

Mentre mi bacia, non posso evitare che una lacrima mi scenda dagli occhi, solcandomi il viso.

Perché so già di cos’è il preludio questo bacio.

 

“Sarà meglio che vada ora!” esclama lui e il suo tono s’è già fatto più freddo.

 

Poi fuggi, ti vesti, mi confondi

Non sai dirmi quando torni

E piangi, non rispondi, sparisci

E ogni quattro mesi torni

Sei pazzo di me, come io lo son di te

 

 

“Perché?” gli chiedo, mentre si riveste e io faccio altrettanto.

“Lo sai perché. “ risponde lui, infilandosi la giacca.

“No, che non lo so! Sono anni che me lo chiedo e tutte le volte mi dico che sarà l’ultima volta, che non ti farò più riavvicinare, ma poi ci ricasco sempre, perché non ti so resistere, come tu non sai resistere a me, quindi perché continuare a resisterci?” replico io.

 

“Perché sarebbe troppo complicato… “ mormora lui, così a bassa voce che a malapena riesco a sentirlo.

“Perché? Così non è complicato?” ribatto, mentre sento i miei occhi inumidirsi.

“Io, io non ti voglio far del male!” afferma lui, affrontando il mio sguardo e anche i suoi occhi sono lucidi.

“Ma tu me ne stai già facendo di male. Cosa sono io per te? Il tuo giocattolo preferito? Il tuo trastullo personale? Un diversivo con cui intervallare le groupie o qualsiasi altra persona che ti porti a letto?” gli urlo, piangendo.

Lui mi guarda con un’espressione ferita.

“Non sei niente di tutto questo. E lo sai bene!” mi assicura, in lacrime.

“E comunque devo andare!” mi avverte, prima di aprire la porta e sparire dalla mia vista.

 

Perché fugge? Se solo lo sapessi! Non è la paura che si venga a sapere e ci sbattino su ogni tipo di giornale scandalistico. No, a lui dell’opinione pubblica non gliene mai importato niente, quello che se ne preoccupa semmai sono io, ma so che saprei affrontarlo, se solo lui lo volesse. Il problema è che io non ho ancora capito che diavolo voglia lui.

 

Rimango a fissare quella porta chiusa, il caldo di questa serata qui a Madrid, dove stasera abbiamo suonato, è in netta contrapposizione al freddo che ora ho nel cuore.

 

Se solo volessi andare da lui, basterebbe solo attraversare il corridoio e andare nella sua stanza.

Non è una distanza fisica quella che ci separa, è molto peggio, è una distanza psichica, un muro invisibile che ora abbiamo di nuovo innalzato fra noi.

 

E quand’è così, poco importano tutti i giorni che ci vediamo per i concerti, le interviste, i servizi fotografici e ogni genere di impegni che ci sia nella nostra agenda.

Durante quei momenti siamo bravissimi a fingere di essere amiconi inseparabili, come sempre.

Perfino Chris non si è mai accorto di nulla.

Ma finita la recita, quando smettiamo di essere i Muse e torniamo semplicemente ad essere Matthew e Dominic, non c’è una parola, un sorriso, un solo gesto di intesa fra noi.

Finché è sufficiente che uno solo dei due ceda e le nostre barriere crollano nuovamente.

 

Resisti, non mi stanchi

M conservi sempre dentro ai tuoi ricordi

E poi brilli, non ti spegni

Ci graffiamo per non far guarire i segni

E sei pioggia fredda

Sei come un temporale di emozioni che poi quando passa

Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo

 

 

Ecco la storia della mia vita.

Dovrei odiarlo per quello che mi fa, per come mi fa sentire, ma non ci riesco.

Perché quei momenti che passiamo assieme, dove non esistiamo che noi due, dove trovo conferma che il mio sentimento è ricambiato, mi danno la forza di resistere e continuare ad aspettarlo.

E per uno come lui, vale la pena aspettare anche una vita.

Era già nei miei pensieri quando uscivo con le prime ragazze, poi quando il successo ha bussato alla nostra porta i pensieri sono diventati un’appassionata realtà, una realtà che non si è mai fermata davanti a nulla.

Nemmeno quando stavamo con Gaia e Jessica, le nostre due storie più importanti.

Nemmeno quello ha saputo tenerci lontano l’uno dall’altro.

I tour poi sono una tentazione troppo forte.

 

Mi guardo allo specchio e vedo ancora i segni dei suoi graffi, le labbra gonfie e un po’ livide.

Sono gli stessi segni che ho lasciato anche a lui.

Non devo nemmeno preoccuparmi che qualcuno mi possa vedere in questo stato, non ho nessuno da cui tornare e entro domani saranno spariti tutti i segni.

 

Tuttavia, finirò per impazzire se vado avanti così.

Soprattutto ora che non c’è più Gaia, da mesi che mi sembrano lunghi come anni, mi sento solo.

E odio sentirmi solo, non so se potrò resistere fino a quando tornerà lui.

Perché so che tornerà.

 

 

Tornerai, tornerai

Altroché se tornerai

 

 

 ----------------------------------------------------------

 

Più di tre mesi.

Non eravamo mai stati così lontani per così tanto tempo.

Intendo sempre quel genere di distanza, per il resto abbiamo fatto concerti su concerti.

 

Pensavo che tornare in Inghilterra, respirare l’aria di casa, ci avrebbe riavvicinato, invece neanche il successo bissato allo stadio del Wembley è servito a qualcosa.

Che sia davvero finita fra noi?

 

Certo, la mia storia con Kate e lei che mi è stata appresso per mezzo tour estivo non è  stato d’aiuto.

Ma l’ho detto, odio rimanere solo, non sono fatto per rimanere solo a lungo.

Ho bisogno di sentire che appartengo a qualcuno, anche se si tratta di un’illusione, una bugia che racconto a me stesso perché la verità è troppo dura da accettare.

 

Per questo ho dichiarato ai giornali quello che ho dichiarato, mi sono fatto fotografare con lei e tutto quanto.

La verità è che io non la amo, semplicemente mi fa comodo stare con lei.

E se appaio felice è perché a furia di frequentare un’attrice probabilmente devo essere diventato bravo anch’io a recitare.

 

Del resto, lo so, nemmeno lei mi ama, per lei è un’ottima occasione per farsi pubblicità e far parlare di sé.

Meglio così, sarebbe peggio se fossero coinvolti dei reali sentimenti.

Probabilmente mi sono messo con lei perché cercavo una sostituta di Gaia. Gaia. A volte mi manca così tanto la mia piccola strizzacervelli…

 

Di certo, non ho cercato Kate come sostituta per Dom. No. Lui non può avere sostituti.

 

Ad ogni modo, sono felice che almeno in questo tour Kate non mi seguirà.

Di questo ringrazio i suoi impegni di lavoro.

 

“Come va, nervoso?” mi domanda Dom, mettendomi una mano sulla spalla.

Forse è il gesto più intimo che c’è stato fra di noi da quella sera.

“Un po’ . Sai com’è, gli States mi mettono sempre in agitazione!” mi giustifico io, mentre mi aggiusto meglio sulle spalle la mia giacca azzurra coi glitter.

Tra poco andiamo in scena e questo concerto a San Diego è il primo che inaugura il tour americano.

“Andrà tutto bene!” mi sorride lui, allontanandosi.

E’ un sorriso cordiale, di quelli che ti scaldano il cuore. Non mi sorrideva così da mesi.

 

----------------------------------------------------------------

 

Dominic aveva ragione, il concerto è andato a gonfie vele, la folla era in delirio, il pubblico ci ha davvero inondato di affetto ed energia.

Siamo carichi a mille, ragione per cui Chris, Dom e io troviamo sia doveroso andare a festeggiare.

Al  locale, così come è accaduto durante il concerto, tra me e Dom riprende quel gioco di sguardi e quella complicità che mi sono mancati come l’aria.

Le barriere sono di nuovo cadute e stanotte succederà qualcosa. Lo sento.

 

E’ per questo che non mi stupisco più di tanto, quando qualche ora dopo me lo ritrovo davanti alla porta della mia stanza, con una chiara supplica nei suoi occhi, quella di perdonarlo.

 

Vuoi il mio perdono? Bene, te lo dovrai guadagnare.

 

 

Ma stavolta non ti lascio

Ti tengo stretto sul mio petto

Poi ti bacio, poi ti graffio

Poi ti dico che ti amo e ti proteggo

 

“Cosa vuoi?” gli chiedo ma è la domanda più retorica che potessi mai fargli.

Per tutta risposta, lui mi butta le braccia al collo e mi bacia.

Ma è un bacio che interrompo subito.

 

“No! Smettila! Credi che basti un bacio a risolvere tutto?” sbotto io.

“Lo so, hai ragione, sono stato un idiota, uno stronzo, il peggiore dei bastardi. E sono un egoista, perché non ho il diritto di presentarmi qui dopo che ti sei rifatto una vita, ma la verità… è che mi manchi troppo. Ho resistito per tutti questi mesi, ma ora è più forte di me, devo tenerti nuovamente fra le mie braccia, devo sentire la tua bocca sulla mia, i nostri corpi strusciarsi l’uno contro l’altro… “ mi confessa lui, con un’espressione a metà tra il risoluto e lo spaventato.

 

Sentendo quelle parole un lungo brivido di piacere mi percorre la schiena, ma devo resistere, non posso lasciargli credere che può avermi ogni volta che desidera.

“E dopo che succede?” lo metto alle strette io.

“Cosa?” mi guarda confuso lui.

“Se ora cedo, se ci facciamo travolgere dai nostri istinti animaleschi, cosa succederà dopo? Tu comincerai a dire che è stato un errore, fuggirai e ci troveremo di nuovo al punto di partenza, non è così? Beh, sappi che sono fottutamente stanco di fare giri su questa stessa dannata giostra!”  gli urlo.

 

“Non fuggirò.” esclama lui e non credo di averlo mai visto così serio in volto.

Io lo fisso incredulo.

“Matthew, tu non sai cosa sono stati questi mesi per me.  Da quella sera non sono più stato a letto con nessuno, nessuno, hai capito? Vuoi sapere da cosa continuavo a fuggire? Da me, da te, da noi. Dalla forza del legame che ci unisce, qualcosa che è più potente dell’amicizia e dell’amore messi insieme. Quello che c’è tra noi va oltre tutto questo. E ora ho capito che è tanto stupido quanto impossibile fuggirne. E’ questo che mi spaventa a morte!” mi confessa.

 

La felicità che provo nel sentirgli dire tutto questo è impossibile da descrivere.

“Perché? Credi che io non ne sia terrorizzato quanto te?” sussurro, avanzando di un passo verso lui.

 

 “Citando proprio una delle nostre canzoni, ‘It could be wrong, it could be wrong ‘ … “ mormora lui, avanzando verso di me, finché le distanze si annullano e il suo respiro si confonde con il mio.

“But it * will * be right!” modifico di proposito il testo, sorridendogli e stringendolo stretto al mio petto, prima di baciarlo.

 

Dio, quanto mi è mancato baciarlo!

 

I baci proseguono, la passione torna ad incendiarci e in breve finiamo sul mio letto, a torso nudo e ansimanti.

Lo graffio, così come siamo abituati, marco di nuovo quel territorio che in fondo appartiene solo a me, in qualche modo lo punisco anche, per questi orribili, orribili mesi che mi ha fatto passare.

 

Al diavolo Kate, al diavolo tutto, ora ho di nuovo lui. E stavolta facciamo sul serio.

 

“Ti amo, Dominic!” mormoro contro la sua bocca, affondando le mani fra i suoi capelli e ponendomi a cavalcioni su di lui.

 

E poi ti voglio e poi ti prendo

Poi ti sento che impazzisci se ti parlo

Sottovoce, senza luce

Perché solo io lo so come ti piace

E ora dimmi che mi ami

E che stavolta no, non durerà solo fino a domani

Resta qui con me perché son pazzo di te

 

 

Ma prima di continuare a fare qualsiasi cosa, mi allungo  per premere l’interruttore e spegnere la luce.

Con un mugolio lui mi fa capire quanto approva quella decisione.

Torno ad occuparmi di lui, seguendo anche al buio più completo ogni tratto del suo corpo che ormai conosco a memoria e che, no, non riuscirà mai a stancarmi.

 

“Mi sei mancato. “ bisbiglio al suo orecchio , mordicchiandogli il lobo.

So quanto gli piace, posso sentirlo, la mia voce ha come un effetto afrodisiaco su di lui.

“E ora mi riprenderò quello che mi spetta di diritto.” proseguo, slacciandogli la cintura, sfilandola dai passanti e abbassando la zip per liberarlo dalla prigionia di quei suoi attillatissimi pantaloni rosa shocking, che, per la cronaca, adoro.

 

Mi sbarazzo anche dei suoi boxer e mi preparo a coglierne tutti i possibili vantaggi, facendolo impazzire.

“Oddio, Matt, nessuno sa farlo come te!” ansima lui, prima di raggiungere l’apice e io non mi muovo certo di lì.

 

Torniamo a baciarci, stavolta è lui a percorrermi il petto con graffi e morsi, ma a me piace, è il suo modo di darmi il bentornato.

“Ti amo, Matthew. Credo di averti sempre amato. “ mormora prima di darmi il bacio più dolce che abbia mai ricevuto.

 

Ci guardiamo, il desiderio nei nostri occhi è incontenibile.

Mi aiuta a liberarmi dei pochi indumenti che ancora indosso e mi ripaga di tutte le attenzioni ricevute.

E poi ci doniamo nuovamente l’uno all’altro, in una fusione di corpi, cuori e anime.

 

Rimaniamo distesi sul letto, esausti ma soddisfatti, guardandoci negli occhi.

“Rimani stanotte, vero?” chiedo un’ulteriore conferma.

“Anche a costo che Chris domani venga a svegliarti e ci trovi a letto insieme. Almeno ci risparmiamo la fatica di dargli la news!” ridacchia lui, ma poi si fa più serio.

 

“Matt, ma come la metti con Kate, con i fans, con i… “

Io gli poso un dito sulla bocca, per interromperlo.

“Shh, poi penseremo a tutto, ora dormi!” esclamo io, dandogli un piccolo bacio all’angolo della bocca, prima di posare la mia testa sul suo petto.

Lo sento accarezzarmi i capelli, prima che col braccio scenda a cingermi la vita.

 

“’Notte, Bells!” mugola.

“’Notte, Dom!” rispondo io, con gli occhi già chiusi.

 

Sarà il più sereno dei miei sonni, perché ora lo so: stavolta faremo andare le cose nel verso giusto.

 

 

THE END

 

 

 

Che dire? Nelle FF di solito è Matt il fuggitivo, quello che ha paura… per una volta ho voluto cambiare le cose.. insomma, è una mia difesa personale nei suoi confronti! ;)

 

E all’inizio volevo fermarla solo a metà (per capirci, la notte a Madrid) … ma è più forte di me, senza lieto fine non vivo!

 

Spero non vi sia dispiaciuto, ma accetto qualunque genere di critica.

 

Ora sì che posso tornare al… mio genere! ;)

 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: MusicAddicted