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Autore: Eterocromia    13/09/2010    2 recensioni
Era incredibilmente graziosa,piccola e debole come una dolce bambolina di porcellana. Delicatamente,il castano le alzò il viso e glielo asciugò sfoderando un bel sorriso,nonostante anche lui ora fosse completamente bagnato. Il volto della ragazza ancora sconosciuta agli occhi del giovane,si era dipinto di un roseo colore – benchè fosse ancora pallida- quando incontrò gli occhi caldi e color dell’ambra di lui e al suo tocco delicato e gentile. «Come ti chiami?» le sussurrò,inclinando leggermente il capo,curioso di scoprire il nome di questa bella ragazza. Lei scosse leggermente la testa e si dedicò completamente al ragazzo,sorridendo raggiante. «Sakura,Sakura Kinomoto!»
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura, Syaoran
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dreamcatcher

“Chi sei tu che avvolto nella notte inciampi così nei miei pensieri?”

~ Romeo e Giulietta,William Shakespeare.

Camminava così,spensierato e a dar voce ai suoi passi erano solo le gocce che freneticamente si andavano ad adagiare sull’ombrello arancione sbiadito del ragazzo. Gli occhi intenti ad osservare il cielo grigio e ad assaporare l’aria grezza del tardo settembre,la mano che giocherellava felice nella tasca sinistra della divisa scolastica e l’altra appoggiata sulla spalla,portando la cartella. Tanti pensieri,-che superavano l’assordante e fastidiosa pioggia-,i suoi 18 anni compiuti un paio di mesi prima,il lavoro imminente che l’aveva preso all’angolo come un lampo impetuoso,uno stupido lavoro da manager di modelle giapponesi,stupide e vanitose! Sorrise a quel pensiero,sorrise toccando il telefonino in tasca,sorrise pensando alla conversazione avuta col suo capo prima,-“Da domani terrai d’occhio una certa modella,giovane,ha la tua età,estremamente carina,direi…no,non ci perdiamo in queste futili cose. A domani,signor Li.”-sorrise pensando alla prossima capricciosa modella. Di cui,questa volta,non sapeva il nome. Era così speciale? Sospirò,scuotendo leggermente la testa. La pioggia pian piano diventava sempre più forte,il ragazzo cercò di affrettare il passo. Il piccolo appartamento era poco distante ancora,una piccola e modesta villetta per uno studente in carriera come lui,pensò. Di colpo,senza preavviso,si ritrovò gettato a terra,l’ombrello scaraventato per la strada e una ragazza bagnata su di lui. La strada era fredda e umida,grazie ai suoi abili riflessi però non finì con il viso sull’asfalto. La osservò bene: il caschetto castano chiaro era fradicio,il pullover celeste,la gonnellina bianca e…le sue gambe,esili bianche,e tremendamente affascinanti, erano interamente bagnate. Quella testolina alzò lo sguardo,mostrò i grandi e velati occhi verde giada,e si allontanò recuperando l’ombrello e porgendoglielo,tornando con la testa china e sotto la pioggia. «Scusami!» Shaoran era piuttosto confuso,era una voce dolce e tiepida per il cuore. «Veramente,non vedevo dove andavo,non ho l’ombrello e…» Improvvisamente,il ragazzo la spinse sul suo petto,sotto l’ombrello. Era stato un gesto così spontaneo e improvviso che la ragazza rimase con la bocca mezza aperta,allontanandosi leggermente dal castano e chinando di nuovo la testa. Era incredibilmente graziosa,piccola e debole come una dolce bambolina di porcellana. Delicatamente,il castano le alzò il viso e glielo asciugò sfoderando un bel sorriso,nonostante anche lui ora fosse completamente bagnato. Il volto della ragazza ancora sconosciuta agli occhi del giovane,si era dipinto di un roseo colore – benchè fosse ancora pallida- quando incontrò gli occhi caldi e color dell’ambra di lui e al suo tocco delicato e gentile. «Come ti chiami?» le sussurrò,inclinando leggermente il capo,curioso di scoprire il nome di questa bella ragazza. Lei scosse leggermente la testa e si dedicò completamente al ragazzo,sorridendo raggiante. «Sakura,Sakura Kinomoto!» Non c’era da meravigliarsi che una creatura graziosa come lei portasse il nome di un fiore tanto delicato. Il castano si perse in quel sorriso,richiamato da una stretta allo stomaco improvvisa e dolorante. Probabilmente arrossì di poco. «E tu invece?» Continuò lei,scrutandolo con i grandi occhioni color giada riversandoli nei suoi color ambra. Bastò quel poco a mandarlo in confusione. «Hai dei bellissimi occhi. » Cos’era questo subbuglio nella mente del ragazzo? Perché sentiva il suo cuore caldo quando incontrava quegli occhi color giada o sfiorava la sua pelle? «S-Shaoran,Shaoran Li.» azzardò,tutto d’un fiato con le gote in fiamme. Sakura gli sorrise ancora,poi d’un tratto il suo sguardo si rattristì e chinò nuovamente la testa. «Scusami,io…io ti sto facendo perdere tempo!» Shaoran le prese la mano ma poi sciolse subito la presa,imbarazzato. «Oh,ehm…dove abiti? Preferisco accompagnarti,sei già bagnata e ti potrebbe venire un’accidenti.» un sorriso si stirò sulla bocca di Shaoran quando vide di nuovo quegli occhi giada sorridergli. Avvertiva uno strano senso di calore,lì,nel petto,dove lei era caduta. «E’ una di quelle villette in fondo…sì,proprio quella!» alzò delicatamente il braccio indicando una villetta piccola,rivestita di un gentile color crema. Shaoran rise,guardandola bene e sentendo un tuffo al cuore. «Ci credi se ti dico che quella grigina affianco alla tua è casa mia?» Sakura rimase ben che esterrefatta,che dolce,strana casualità! Ma non disse nulla,piuttosto rese la giornata di Shaoran molto più serena anche se il sole era coperto da nuvoloni neri. «Dai,ti accompagno io.» delicatamente e esitando un po’,poggiò il suo braccio caldo sulla spalla della ragazza,che non si rifiutò e chiuse la sua mano in quella di Shaoran. «Beh,direi che…ora siamo vicini di casa.» sussurrò Shaoran,con la testa china e il respiro mozzato per il tepore di quella mano. «Io invece sai cosa dico? Per me siamo diventati ottimi amici!» e si voltò,quasi a cercare il suo sguardo,trovandolo e centrando il cuore di Shaoran. Quest’ultimo chiuse gli occhi,stirando le labbra in un sereno sorriso pieno di vitalità. Ad un tratto Sakura si fermò,ma non lasciò la mano di Shaoran. «Grazie,di tutto. Scusami ancora se ti ho fatto bagnare…» toccò delicatamente il braccio coperto dalla maglia umida di Shaoran,e lui desiderò che quel tepore non mancasse mai. «Beh,direi che ci vediamo,Shaoran!» velocemente,si congedò regalandogli un bacio sfuggito sulla guancia e rientrando velocemente in casa. Ci vollero parecchi secondi per rimettere a posto la mente del ragazzo. Era rimasto immobilizzato davanti al cancello della villetta di quello sbiadito crema. Portò confuso le dita dove le labbra morbide e profumate di vaniglia si erano appoggiate e dischiuse in un bacio. Ridendo tra sé e sé,Shaoran riprese a camminare qualche metro più avanti,dove c’era la sua villetta. Controllò in fretta la posta,da cui ne trasse una lettera di lavoro e una bolletta. Entrati nella piccola ma accogliente casa dalle pareti di un beige caldo e rassicurante,gettò via la cartella sul divano e posò le scarpe davanti alla porta,incurante di essere ancora bagnato fradicio. In silenzio,aprì velocemente la lettera di lavoro e appoggiò la bolletta sul mobile di mogano. “Caro signor Li,l’incontro mediante la nostra nuova modella è presso l’hotel “The Prince Park” situato nella zona della Tokyo Tower,alle ore 11.00 in punto. Il programma prevede un pranzo con la modella per conoscervi meglio,ti ho lasciato una foto riguardante lei nella busta. A domani. Sig. Suwa.” Ma Shaoran non pensò neanche lontanamente alla modella,infatti lasciò la foto lì dov’era. In viso,aveva ancora stampato un sorriso da ebete. Di certo,quella modella non sarebbe stata mai graziosa quanto lei. Già,come quella dolce e timida Sakura. Scrollò dalla mente quei pensieri portandosi una mano ai capelli umidi,e dirigendosi svogliatamente in bagno. Percorse il piccolo corridoio e svoltò a destra,dove la porta del bagno era già aperta. Si guardò e si riguardò allo specchio,percependo un calore sulle guance arrossate. Rise di sé stesso,mentre si toglieva velocemente la maglia della divisa e i pantaloni,indossando il consueto pigiama corto ma caldo,che mostrava il fisico slanciato ma magro e dai lineamenti dolci. Si abbassò,cercando le ciabatte che non trovava,con i capelli ancora spettinati ma meno umidi. Ho lasciato le ciabatte in camera da letto. Velocemente,andò nella spaziosa camera davanti a lui,dalle pareti rosso scure e un letto a due piazze in mezzo,morbido e accogliente. Lanciò uno sguardo alla scrivania ricca di fogli,il computer acceso e alcuni libri che stava leggendo. Poi,si accorse che la finestra della sua camera dava direttamente sulla cucina della casetta di Sakura. Curioso,si avvicinò e aprì la finestra,noncurante delle gocce fugaci che ogni tanto gli baciavano il viso. Era troppo,troppo intento –con uno stupido sorriso sulle labbra-a guardare Sakura in un grande e caldo pigiama verde mela,concentrata sul cucinare dei kamaboko*. E la guardava,la continuava a guardare. Che sciocco,pensò lui,prendersi una cottarella fresca fresca per la tua vicina di casa. Però,i suoi movimenti anche quando era stanca erano sempre dolci e aggraziati,e quel sorriso negli occhi giada non se ne andava mai. Fissò attentamente i capelli color del miele: ci era dentro una graziosa forcina con sopra una piccola ma bella farfalla blu. Ama le sfumature del cielo,a quanto pare. Sorrise,pensando a questo,e quando si accorse che Sakura lo stava guardando,scosse la testa e cercò di aggiustarsi i capelli. «Insomma!» disse lei,mettendo su un finto broncio «Non vuol dire che dato che non riesco a cucinare il pesce spada mi devo sentire osservata! E non ridere!» lo sgridò,trattenendo a stento una risata. Shaoran chinò la testa ridendo,ma allo stesso tempo sentendo un calore al cuore che non aveva mai provato. «Ah già,è arrivato lo chef!» lo minacciò lei,puntandogli contro un mestolo,ma sorridendo. Si avvicinò velocemente alla finestra e,notando felicemente che alle prime ore della sera la pioggia era scomparsa,appoggiò i delicati gomiti sul marmo e prese a guardare Shaoran. Era una serie di sguardi insostenibili da parte del castano,che si perdeva per secondi in quel mare verde giada. Successivamente Sakura sospirò,seguita da uno sbadiglio e un sorriso: «Non avrei potuto desiderare un amico più buffo di te,Shaoran-kun!» il ragazzo,si sentì mancare il cuore.

~~~~~

*Kamaboko=piccoli rotolini di pesce giapponesi.

Beh,sinceramente,non credevo di riuscirlo a scrivere. °__________°

Per chi segue Toradora!! La distanza tra le due finestre è come quella,quindi potete immaginare ;)

Grazie a chi mi seguirà e...nel prossimo capitolo scopriremo la misteriosa modella :D

~onthewaytosmile.

  
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