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Autore: Neris    15/09/2010    0 recensioni
È divertente una vita del genere? Perché è questo che pensate quando leggete un romanzo o guardate un film su di noi. Oh, se fossi un vampiro! Che bello che sarebbe! Sarei libero, potrei viaggiare dove voglio... l’unico inconveniente sarebbe doversi nutrire di esseri umani... niente di grave, comunque!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei che venisse per me

Alzo la mano verso il cielo, come per toccare le stelle.

Sono distesa sull’erba, i capelli rossi sparpagliati tra il verde. Non so esattamente perché mi sono lasciata a cadere a terra, ma mi sento bene circondata dalla natura. Posso quasi sentire la mia sete di sangue sotto controllo, come se la terra mi stesse dando le energie che mi servono per vivere. È la stessa sensazione di quando, mille anni fa, mi sono scavata una tomba, per poi stendermi nella terra fresca, ricoprirmi e dormire.

Dormire. In un certo senso, è quello che vorrei fare anche adesso. Dormire, ma non del sonno sovrannaturale che mi raggiunge di giorno, non di quel sonno così simile alla morte ma nel contempo così diverso. Io vorrei vederlo di nuovo. Vorrei che venisse per me.

Non oggi, non domani, ma un giorno.

È strano, ma sapere che prima o poi si morirà ti fa vivere meglio, ti fa sentire la vita migliore. Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo che passa sono importanti. Importanti e insostituibili. Perché non si ripresenteranno. Ma quando sai che vivrai per sempre, ogni giorno passa uguale. Osservi il tempo passare senza intervenire, senza sognare. Perché sai che, qualsiasi cosa succeda, tu sarai ancora qui.

Sì, qualche volta succede che ti avvicini a un posto e alla gente che ci vive. Ma per quanto? Venti, trenta anni? O di meno? Perché alla fine qualcuno si domanderà perché non sei cambiata, perché sei ancora giovane come quando sei arrivata.
E perché la gente sparisce misteriosamente.

Divertente, eh?
È divertente una vita del genere? Perché è questo che pensate quando leggete un romanzo o guardate un film su di noi. Oh, se fossi un vampiro! Che bello che sarebbe! Sarei libero, potrei viaggiare dove voglio... l’unico inconveniente sarebbe doversi nutrire di esseri umani... niente di grave, comunque!

Vi dico io cosa sareste: sareste degli assassini.
Io sono un’assassina.

Abbasso la mano, posandola sul petto, alla ricerca di quel cuore che non dovrebbe battere più da millenni. Sento il suo ‘suono’ regolare, sento come il sangue che mi scorre nelle vene lo tenga in vita.
Come mi tenga in vita.

Sangue altrui, sangue di persone morte. Persone che io ho ucciso.
Non importa che fossero quasi tutti dei malviventi, degli assassini o dei violentatori. Non importa che, se non li avessi uccisi io, molti avrebbero sofferto. Perché io sono come loro, anzi peggio: nessuno è ancora riuscito ad uccidermi e, se continuerà così, saranno sempre meno le persone che potrebbero farlo.

Chi è in grado di uccidere un vampiro plurimillenario?
Non certamente la prima persona che passa per la strada.

Ma, forse, una notte qualcuno ci riuscirà. Forse riuscirò a rivederlo. Forse verrà per me.
Verrà a prendermi. Lui, il vero Arawn, la Morte.

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