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Autore: Lady Amber    15/09/2010    13 recensioni
[TOS - The Trouble with Tribbles] "All'improvviso McCoy sputò il sorso di bevanda cha aveva in bocca e si ficcò sotto il tavolo imprecando. Spock osservò la scena sollevando il solito sopracciglio. -B-Bones...?- chiese il capitano allibito. -Dio mio, è lei- gemette McCoy sconcertato, -è proprio lei... DANNAZIONE!-"
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Montgomery Scott, Nuovo Personaggio, Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Messaggio dell’autrice: Questa è la fedele trascrizione di un sogno che ho fatto qualche sera fa e che Rei Hino e MkBDiapason conosco bene XDDD C’è ben poco da dire oltre a questo, a parte il fatto che è altamente demenziale… però mi sono svegliata con i lacrimoni agli occhi dal ridere. E ho pensato che forse avrebbe potuto divertire anche voi! (a parte la paradossalità, ma dopotutto credo che sia bello proprio per quella ;D)
Vi lascio alla lettura! *3*




“Azzuffarsi con i membri dell’equipaggio klingoniano non è stata un’azione per niente logica” ribadì Spock prendendo posto a uno dei tavoli ancora liberi della sala mensa.
McCoy e Kirk lo imitarono.
“Io invece dico che quando ci vuole, ci vuole” replicò il medico con decisione. “Erano stati loro ad incominciare provocando Chekov e Scotty. Se la sono cercata.”
“Lei sbaglia, dottore. La violenza non è mai la soluzione giusta, perché ha il solo risultato di generare altra inutile violenza. Bisogna sempre agire con diplomazia.”
McCoy si preparò a ribattere, ma Kirk lo zittì con un gesto brusco della mano. Un fastidioso clamore si fece sempre più vicino, tanto che ben presto divenne possibile percepire chiaramente le parole di un acceso battibecco che stava avendo luogo in corridoio.
“Signora, glielo ripeto ancora una volta: lei non può-”
“ME NE STRAFREGO DI QUELLO CHE POSSO O NON POSSO FARE!” ruggì un’agitata voce femminile.
“Ma che cosa diavolo…” iniziò Kirk alzandosi.
D’improvviso, McCoy sputò il sorso di bevanda che aveva in bocca e si ficcò sotto il tavolo imprecando.
Spock osservò la scena sollevando il solito sopracciglio.
“B-Bones…?” chiese il capitano allibito.
“È lei, è lei, Dio mio, è davvero lei…” sussurrò McCoy sconcertato. “Non è possibile… DANNAZIONE!”
“Lei chi?” si informò il capitano chinandosi per poter guardare in faccia il medico rannicchiato sotto il tavolo.
“Quella pazza della mia ex-moglie!” gemette McCoy trattenendo il fiato e premendosi immediatamente le mani sulla bocca per non tradire la propria presenza.
“La tua…?”
La porta scorrevole della sala mensa si aprì di botto e una donna dallo sguardo fiammeggiante fece il suo ingresso con passo deciso. Ignorando il povero Scott che tentava in tutti i modi di farla ragionare, la mora si guardò intorno con una famelica aria da predatrice. Quando i suoi occhi chiari si furono posati sul giovane capitano, le sue narici fremettero e la donna si avviò a grandi falcate verso il tavolo degli ufficiali.
“Lei deve essere il capitano Kirk” esordì con voce secca e decisa.
“Mi scusi, capitano” boccheggiò Scott appena dietro di lei. “Non siamo riusciti a fermarla.”
“Va tutto bene, Scotty.” Il capitano rivolse alla donna infuriata uno sguardo glaciale. “Lei ha per caso un permesso speciale per salire a bordo?”
“No” rispose lei seccamente. “Ma mi sono fatta quattro giorni di viaggio per raggiungervi e non ho certo intenzione di sbarcare proprio ora. Dov’è McCoy?” chiese poi sgarbatamente.
“Non le permetto di parlarmi con questo tono, signora.”
“Dov’è quel lurido bastardo?” ripeté lei a denti stretti ignorando deliberatamente il capitano.
“Scott, chiama la sicurezza. Signora, devo chiederle di accomodarsi fuori e attendere l’arrivo dei miei uomini al fine di-”
“Quel vassoio è lì per grazia ricevuta?” lo interruppe la donna con sarcasmo accennando al posto che pochi attimi prima era stato occupato da McCoy. Senza aggiungere altro la mora girò attorno al tavolo, si chinò leggermente e tirò fuori McCoy di peso dal suo nascondiglio.
“Ciao, Leonard” lo salutò freddamente.
“Jocelyn!” esclamò lui paonazzo in volto. “M-ma che bella sorpresa…”
“Sì, vero?” chiese lei con voce strafottente. Con un sibilo, afferrò la maglia di McCoy e mandò il medico a sbattere contro la parete della stanza. “Tu…” incominciò avvicinandosi minacciosamente.
Spock si frappose immediatamente tra la donna e il medico. “Arresti immediatamente la sua azione, altrimenti sarò costretto ad arrestarla.”
“E lei chi cavolo sarebbe?” chiese lei incrociando le braccia con aria stizzita.
“Lui è Spock…” tentò timidamente di rispondere McCoy.
“Chiudi il becco tu, non sei stato interpellato” sbottò la donna. McCoy ammutolì all’istante e si fissò la punta delle scarpe.
“Lui è il mio Primo Ufficiale” spiegò Kirk affiancandosi a Spock e fronteggiando a sua volta la donna. “E la avviso che sto per perdere la mia proverbiale pazienza. La invito per l’ultima volta a ritornare nell’hangar, prendere la sua navicella o qualsiasi altro mezzo lei abbia usato per venire fin qui e sbarcare immediatamente.”
“Non prima di avere ottenuto giustizia” ribatté lei in tono risoluto.
“Giustizia?” ripeté Spock sollevando un sopracciglio. “Potrebbe spiegarsi meglio?”
“Ah, non glielo hai detto ai tuoi amici…” sbuffò la donna guardando McCoy in cagnesco. “Ovviamente. Vedete, signori, questo avanzo di uomo che voi vi affannate tanto a difendere mi ha letteralmente e deliberatamente distrutto la casa.”
Kirk sbatté le palpebre un paio di volte. Guardò Spock con la coda dell’occhio, giusto per essere sicuro di non avere capito male. Il vulcaniano sembrava confuso almeno quanto lui.
“Il dottor McCoy le ha… distrutto la casa?” ripeté il capitano con lentezza. “E come avrebbe fatto, di grazia?”
“Me l’ha volutamente riempita da cima a fondo con quegli schifosissimi animaletti ronzanti!” esclamò la donna additando furiosa il medico.
“Animaletti…? Un momento” la interruppe Kirk inorridendo. “Non si starà riferendo ai tribbles, vero?”
“Ma sì, quegli affari tondi e mollicci che lasciano peli dappertutto e si riproducono più velocemente di un branco di conigli in calore” sbottò la donna mettendosi le mani sui fianchi. “Sono assolutamente certa che siano stati inviati da questa nave. Una mia conoscente lavora all’Ufficio Teletrasporto e ho controllato di persona.”
Spock e Kirk si voltarono contemporaneamente verso McCoy. “È vero?” domandò il capitano incredulo.
“Ovviamente no!” esclamò il medico offeso. “Non vorrai dare corda a questa vecchia gallina pazza, spero!”
Gli occhi della donna si ridussero a due sottilissime fessure mentre un potente manrovescio partiva in direzione di McCoy. Spock la fermò giusto in tempo.
“Scotty?” chiese allora il capitano passando all’ingegnere.
Improvvisamente tratto in causa, Scott guardò alternativamente Kirk, il medico disperato e l’espressione omicida dipinta sul volto tirato della donna.
“Allora?” lo incalzò Kirk.
“Ehm… certo che no, capitano” balbettò l’ingegnere con un sorrisetto incerto. "Li abbiamo teletrasoprtati tutti... sì, insomma... sulla nave klingoniana..."
Kirk spalancò la bocca. “Lo avete fatto veramente…” esclamò sgomento.
“Beh, no… cioè, voglio dire… NON è STATA UNA MIA IDEA, LO GIURO!” gemette Scott additando freneticamente McCoy. “Dovevo al dottore un  grosso favore, non ho potuto rifiutare!”
Il capitano si passò stancamente una mano sul volto. “Perfetto…”
“Traditore” sibilò McCoy rivolto allo scozzese. “È stato solo un innocuo scherzetto, Jim…” aggiunse poi con una leggerezza disarmante.
“UN INNOCUO SCHERZETTO?!”
La mora tentò nuovamente di artigliare McCoy, ma Spock la afferrò saldamente per un braccio e la allontanò dal medico. “Si fermi. Con la violenza non risolverà nulla.”
“Allora mi dica un po’ lei che cosa dovrei fare! E mi tolga le mani di dosso…” sibilò lei liberandosi con un brusco strattone.
“Potremmo raggiungere un accordo.”
La donna squadrò l’alieno con aria sospettosa. “Che tipo di accordo?”
“Stavo pensando a un possibile accordo finanziario. Se lei sarà così gentile da abbandonare la nave, io mi impegnerò senz’altro a fare in modo che il qui presente dottor McCoy versi sul suo conto corrente personale la somma di denaro necessaria per le riparazioni e la disinfestazione della sua proprietà.”
“Ah-ah. Certo, come no. Scommetto che non appena sarò sbarcata voi schizzerete via alla velocità della luce per parare il culo al vostro amichetto.”
“Le assicuro che non andrà affatto in questo modo.”
La donna lanciò a Kirk uno sguardo dubbioso. “Mi sta prendendo in giro?”
“È un vulcaniano” constatò Kirk scuotendo la testa. “Non sarebbe in grado di mentirle.”
“Ma guarda” sogghignò allora la donna lanciando a McCoy un’occhiata inquietante. “In questo caso esigo che mi vengano consegnati anche i soldi necessari per l’acquisto di una piscina e di un auto velivolo nuovo di mia scelta” sentenziò ritornando a fissare Spock.
“MA CHE CAVOLO STAI DICENDO?! NON TI PAGHERò MAI UNA-”
“Mi sembra uno scambio ragionevole” rifletté il vulcaniano pensoso.
“Ripagherebbe sicuramente il notevole disturbo arrecato dai tribbles” aggiunse Kirk annuendo con convinzione.
“EHI, COSA DIAVOLO…!” iniziò McCoy sconcertato.
“D’accordo, allora.” Kirk allungò la mano per stringere quella della donna. “Ci stiamo.”
“MA… MA…!”
“È stato un piacere fare affari con voi, capitano Kirk e Primo Ufficiale Spock” sorrise languidamente la mora. “Ovviamente sarete i benvenuti in casa mia. Sentitevi liberi di venire a trovarmi quando volete… nella piscina ci sarà parecchio spazio, dopotutto.”
“LASCIALI STARE, VECCHIA STREGA!” esclamò McCoy con voce stridula.
“Uh-uh… qualcuno qui è geloso, per caso?” rise la donna avviandosi verso la porta della sala mensa affiancata da Scott e da due guardiamarina che erano appena arrivati. “Ah, Leonard.” Si interruppe e metà strada e lanciò al medico uno sguardo raggelante. “Voglio i soldi entro tre giorni. Non oltre. E vedi di farmeli arrivare tutti, fino all’ultimo centesimo. Sono stata chiara? Altrimenti ti assicuro che la prossima volta non ci saranno i tuoi due body-guard a proteggerti.”
McCoy guardò a bocca aperta la donna andarsene sghignazzando.
Spock si voltò verso il medico con espressione compiaciuta. “Ha visto, dottore? Avevo evidentemente ragione io. La diplomazia funziona sempre.”
McCoy lanciò al vulcaniano uno sguardo di fuoco. “Spock?”
“Sì, dottore?”
“VAFFANCULO.”
   
 
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