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Autore: Akane_Tendo    15/09/2010    14 recensioni
Dopo tre anni passati insieme, ecco il regalo di natale che Akane aveva sempre sognato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Si lo so, ho un’altra FF da finire… scusate! La finirò sicuramente!
Ieri notte non riuscivo a prendere sonno quindi mi è venuta fuori questa One-Shot (non so se continuarla o lasciarla così) è abbastanza lunga, spero di non essere responsabile di colpi di sonno o peggio! Il finale non mi piace moltissimo, magari mi date qualche suggerimento!
Detto questo… buona lettura e lasciate un piccolo commentino, che fa sempre bene <3
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Stranamente era già sveglio ed erano solo le 08.00.
Decise di scendere in cucina, sicuramente c'era già qualcosa da mangiare, ma con suo gran stupore non trovò nessuno, solo un bigliettino sul tavolo -Siamo fuori a fare compere-.
Nessuna colazione in caldo, solo quel foglietto, fece per tornare in camera quando qualcosa o meglio qualcuno lo colpì in pieno petto.
“Guarda dove metti i piedi...” una voce famigliare gli disse senza mezzi termini.
“Buongiorno Akane, sempre carina tu! Comunque qui non c'è nessuno, sono usciti tutti a fare compere.” “Per forza, domani è la vigilia di Natale, saranno usciti a fare acquisti” lo interruppe lei indicando il calendario, mentre Ranma rimuginava Akane ne approfittò per ritornare al piano di sopra. “A-Akane...” il giovane si affrettò a raggiungere le scale, ma la ragazza era ormai chiusa in camera.
“Che sia arrabbiata?” non potendo risolvere l'arcano il giovane decise di farsi un giro per negozi, in fin dei conti non aveva ancora trovato niente di speciale, niente di adatto per quello che aveva in mente.

La giornata trascorse velocemente.
La famiglia Tendo e la famiglia Saotome erano tranquilli a pranzo, forse un po' troppo tranquilli.
Nodoka e Kasumi servivano sorridenti il ricco pasto e Genma non faceva molti complimenti. Solo Akane era molto silenziosa e rapida nel consumare le varie portate, ovviamente Ranma non poteva non notarlo, la sua fidanzata era strana.
Tuttavia non riuscì a rivolgerli nemmeno una parola perché in men che non si dica Akane era fuggita.
Sicuramente era ancora arrabbiata per l'ultima invasione delle sue spasimanti oppure perché non aveva mangiato i dolcetti che aveva preparato la settimana prima.
Si sarebbe fatto perdonare con il regalo di natale.
Con quel pensiero subito dopo aver consumato il pranzo uscì di casa.

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Quella mattina si era alzata come tutti i giorni da una settimana a quella parte, prestissimo.
Aveva un progetto in mente e ormai mancava poco, troppo poco.
Scese per un bicchiere di acqua, ma non si era minimamente accorta che dietro la tendina della cucina c'era lui e così il piano bicchiere-d'acqua-toccata-e-fuga era fallito, meglio attuare una bella ritirata. Nessuno doveva scoprire che cosa stava facendo, tanto meno lui.
Dopo poco sentì la porta chiudersi, quindi aveva via libera. A passi veloci si avvicinò ad una botola e tirando la cordicella fece scendere una scala.
Il suo regalo era perfetto, era sicura che sarebbe piaciuta a Ranma. Certo forse era stata una mossa azzardata, lui avrebbe potuto pensare male, ma che importa.
In men che non si dica arrivò l'ora di pranzo, ma non c'era tempo da perdere.
A ben notare però, Ranma era strano, sembrava come se volesse dirle qualcosa, cosa le era sfuggito?
Non era sicuramente quello il momento di fermarsi a pensare.
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Dopo aver girato per quasi tutta Nerima, Ranma tornò a casa.
Era stanco e visibilmente provato, ma in fin dei conti era riuscito nel suo intento.
Akane sarebbe stata felice di quello che le aveva preparato.
La stanchezza prese il sopravvento e il giovane si addormentò senza cenare.
Contemporaneamente Akane, ancora chiusa in quello stanzino, era felicissima, finalmente aveva finito.


...Il giorno dopo …
Era tardi e Kasumi fremeva per iniziare i preparativi, così chiese ad Akane di andare a svegliare Ranma.
Ovviamente non era un problema, anzi ormai era routine.
Aprì lentamente la porta ed entrò richiudendola alle spalle.
“Ranma... pigrone svegliati...” iniziò a sussurrare aprendo le finestre, ma il ragazzo era totalmente immerso nei suoi sogni. Quindi si inginocchiò accanto a lui e ricominciò “Ranma... alzati, Kasumi vuole una mano per la festa di stasera...” finalmente il fidanzato sembrava essere sveglio, o quasi.
“uhm Akane... b-buongiorno...ma che ore sono?” chiese ancora dormiente “sono le 09.00, vorrei essere anche io così spensierata da poter dormire fino a quest'ora!” aggiunse con fare indispettito “E chi te lo vieta?” disse Ranma tirando a se la fidanzata facendola sdraiare accanto a lui.
“Ma che fai scemo! Se ci vedono ci fanno sposare oggi stesso...” detto questo fissò il fidanzato negli occhi “ok ok...”
Anche se le cose erano migliorate, dopo tutto quello che avevano passato, non avevano mai dichiarato apertamente i loro sentimenti. Per loro era così, si amavano, lo sapevano, ne erano consapevoli, inoltre era già capitato che Ranma avesse provato a baciare Akane o a dichiararsi, ma non era mai andata bene.*
“Sarebbe poi così terribile se ci sposassimo?” disse Ranma con un filo di voce che arrivò come una freccia alle orecchie e al cuore di Akane, facendola arrossire all'istante.
“Cosa dici... non scherzare su queste cose” ormai messa alle strette la ragazza con molta calma uscì dalla stanza, ma quella domanda per lei aveva già una risposta.
D'altronde c'erano molte cose da sistemare prima di sposarsi, Shampoo, Ukyo, persino Kodachi meritavano una spiegazione e in fin dei conti anche lei voleva una dichiarazione perfetta, per farle dimenticare che era nata come una forzatura da parte dei loro padri, ma che per lui ormai non era più così.
….........................
I preparativi ormai erano conclusi, la palestra era pronta a ricevere i tanti invitati, il cibo era quasi pronto e si sarebbe aggiunto a tutte le leccornie che avrebbero portato gli ospiti.
Akane aveva comprato un abito lungo per quell'occasione, un po' troppo leggero forse, ma non voleva essere da meno, Shampoo e le altre. Dopo essersi truccata leggermente decise di scendere per accogliere gli amici.
Ranma era già pronto, quell'anno Kasumi aveva fatto le cose in grande, la festa era a tema e per gli uomini era richiesto addirittura l'abito elegante. C'è chi come Soun e Genma aveva optato per un tradizionale Hakama da festa e chi come Ranma, aveva deciso per uno smoking nero. Voleva essere degno di Akane, era una sera speciale e non ci sarebbero stati intoppi.

Ed eccola, la fidanzata apparve come d'incanto in cima alla scala. Avvolta in un abito in raso celeste che sottolinea tutte le sue forme, poco trucco per evidenziare gli splendidi occhi e un sorriso radioso, tutto per lui.
“Come sto?” chiese come una bambina con il suo primo vestitino elegante e Ranma rosso in volto non poté che dire il vero “Sei bellissima”mormorò e subito si avviò alla porta pronto ad infilarsi le scarpe.
Ormai era arrivato all'entrata del dojo quando Akane riuscì a raggiungerlo “Ranma aspetta, non riesco a correre con questi tacchi!” era il momento di calmarsi e di aiutare la sua dama, non voleva farla arrabbiare ancora, non quella sera.
Si girò e le prese la mano “Andiamo...” e così dicendo entrarono nel dojo.

La palestra era preparata di tutto punto, ovviamente Ranma e Nabiki avevano pensato alle decorazioni, in fin dei conti Akane non aveva molto gusto.
I due giovani iniziarono ad aiutare Kasumi e Nabiki ad accogliere gli invitati e a posizionare i regali e i pasti da loro portati.
C’erano proprio tutti; dai soliti visitatori abituali di casa Tendo ad amici di lunga data.
Finalmente la festa sembrava essere entrata nel vivo, spettacolini, imitazioni, tornei di carte, ma anche lunghe chiacchierate e vistose abbuffate.

Era arrivato il momento pensò Akane tra se e se, ma di Ranma nemmeno l’ombra.
Eppure tutte le ragazze erano in sala. Così decise di uscire fuori, sebbene fosse dicembre la temperatura era abbastanza calda, purtroppo la neve tardava ad arrivare, le sarebbe piaciuto un bianco natale.

Lui la osservava da lontano, era uscito per prepararsi psicologicamente a darle il regalo, era più difficile che affrontare Safulan.
Era così graziosa seduta con le gambe a penzoloni, con il suo abito lungo e le scarpette da principessa. Sembrava pensierosa, chissà per chi erano tutti quei sospiri.
Ecco uno starnuto, per forza era vestita così leggera. Era il momento di entrare in azione.

Sospirava in attesa di essere trovata da lui, ogni volta che era sola lui appariva come per incanto.
Ad un tratto qualcosa di caldo le copriva la schiena nuda, eccolo, sapeva che non avrebbe tardato.
“Grazie” sussurrò senza voltarsi e lui si limitò ad arrossire. Dopo pochi secondi la ragazza ricominciò “Puoi venire un attimo con me? Vorrei darti il mio regalo” e così dicendo lo incoraggiò a seguirla. Erano vicino al laghetto quando Akane si fermò di colpo “Ranma potresti portarmi sul tetto? Così vestita non ci riesco” e subito senza farselo ripetere due volte prese in braccio la fidanzata, che si accoccolò a lui e balzò sul tetto.
Onde evitare momenti di silenzio Akane si affrettò a levarsi le scarpe e a dirigersi verso una finestra, la finestra dello stanzino. “Avanti seguimi” disse e con un tocco aprì la finestra.
Lo stanzino era immerso nel buio tanto da non riuscire più a vedere Akane che si era allontanata velocemente.
“Non vedo niente, dove sei?” ad un tratto la luce si accese, lo stanzino era in ordine, non c’erano più gli scatoloni, le ragnatele, niente di tutto quello che lui ricordava, anche il pavimento era come nuovo.
La stanza sembrava più grande, non aveva una porta ma una botola con la scala. Vicino la finestra c’era un letto tutto ordinato e poco più lontano una scrivania, Akane si stava impegnando moltissimo a mostrargli anche il più piccolo particolare.
“Ranma che c’è? Non ti piace?” si bloccò di colpo la ragazza “C-Certo… hai fatto tutto questo da sola?” chiese basito “Certamente” annuì fiera e continuò “L’ho fatto anche per i tuoi genitori, penso che ormai dormono da quasi un anno con te in camera, forse vogliono restare soli, non credi? In fin dei conti non si sono visti per 14 anni e…” ma non riuscì a finire la frase perché Ranma le si era avvicinata e l’aveva abbracciata tutta d’un tratto. Perché dire qualcosa? Perché staccarsi da quel caldo abbraccio? Lei lo abbracciò a sua volta e rimase in silenzio.
“Akane adesso vorrei darti io il mio regalo” disse lasciando lentamente la presa.
Si diresse verso la finestra portando con se Akane, dopo un sospiro profondo iniziò a parlare.
“In questi giorni ho fatto una cosa che avrei dovuto fare tanto tempo fa, ho parlato con Ukyo, Shampoo e Kodachi, anche se quest’ultima forse non capirà mai, sono almeno riuscito a chiarirmi con le altre.” Akane non poteva crederci, il sogno di tre anni si stava per realizzare.
Si voltò a guardarlo negli occhi e Ranma le sorrideva.
“Sai Akane questa mattina non scherzavo quando ti ho detto che non sarebbe stato poi così terribile se ci fossimo sposati, i-io sto bene con te e t-tu mi piaci molto, sei sempre un maschiaccio violento che non sa cucinare, ma chi ha detto che tu debba essere sola quando cucini?”
Akane non sapeva che dire, d’istinto avrebbe voluto tirargli un pugno nello stomaco, ma poi si rese conto di quello che Ranma tentava di dirle.
“Forse avrei dovuto regalartelo prima, scusa” così dicendo avvolse Akane in un tenero abbraccio e le mise tra le mani una scatolina aperta, all’interno una semplice fedina argentata.
“Sicuro che non sia un portapillole?**” ridacchiò lei “Stupida” disse con voce dolce ed emozionata.
“Akane … io ti amo” quelle poche parole trafissero il cuore della ragazza facendole provare mille emozioni, doveva dire o fare qualcosa. Si voltò verso Ranma che era visibilmente imbarazzato e in attesa. “Ranma … anche io ti amo, da tanto tempo” gli occhi della giovane si riempirono di lacrime, lacrime felici, il suo più grande desiderio era stato realizzato.
Ranma si sentiva pronto, cambiato da quella grande prova di coraggio, non era certo il momento di fermarsi.
Fece un cenno alla fidanzata che chiuse gli occhi, afferrò le sue guance rigate e lentamente quasi a non voler rompere l’incanto di quel momento, la baciò.
Un bacio caldo e incerto, il primo vero bacio.
Sicuramente da quella dolce vigilia qualcosa sarebbe cambiato nelle loro vite.


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* Nel manga quando i Tendo ospitano Nodoka, Ranma prova a baciare Akane in una stanza, fraintendendo le intenzioni di lei e non sapendo che nell'armadio si nascondeva proprio la signora Saotome. Inoltre Ranma si dichiara nel capitolo dedicato alla tutina della forza, ma Akane non gli crede.
** (nel manga) Quando Nodoka scopre chi è in realtà Ranma decide di portare lui e Genma a casa.
Nodoka da a Ranma una scatolina da regalare ad Akane, tutti pensano che sia un anello, anche i due ragazzi, ma poi sollevando “l’anello” scoprono, amaramente, che era solo il tappo di una scatola porta pillole.
  
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