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Autore: cloe cullen    16/09/2010    44 recensioni
"Ma stanotte ho deciso di accontentarti...farò l'amore con te Bella..." Ambientata dopo che Edward lascia Bella in New Moon...ma se prima di lasciarla avessero condiviso un'esperienza che avrebbe cambiato le loro vite per sempre? come reagirà Bella? Edward tornerà da lei...? Leggete in molti!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VERO EPILOGO Ok, allora. Solo due parole, poi ci vediamo alla fine. Ho postato una nuova storia qui su efp =) Ci tengo davvero molto e mi piacerebbe che passaste a farci un salto...si chiama "Wish upon a star". Grazie mille ragazze...per tutto...
Ok, tratteniamo le lacrime per la fine...
Enjoy the chap!!! ^_^
Xo Xo Cloe

BELLA


“Maaaaaaaaaaaaaaaaaaaamma!!!!!”

Eddy entrò correndo di corsa in cucina e allacciò le sue braccine intorno alle mie gambe.
“Mamma no, no, no…io non la voglio!” continuò.
Sbuffai, immaginando quale fosse il motivo dell’ennesima litigata. Ormai da una settimana a quella parte non facevano altro tutti e tre.
Comunque, per sicurezza, mi rassegnai a chiedere.
“Che succede ora?”
“Io non la voglio la torta della Sirenetta!” disse Eddy
Ecco, come avevo immaginato. Sempre lo stesso problema.
Presi Ed tra le braccia e lo feci sedere sul ripiano della cucina. Ok, potevamo sistemare questa ennesima tragedia pre-festa.
“Ragazzi per favore, vi dovete decidere…la festa è domani..” dissi tentando di riportare la pace..
“Lo so, ma io sono un maschio….la Sirenetta è per le femmine” Incrociò ostinato le braccia al petto e quasi mi misi a ridere per la sua buffa espressione.
Mi voltai verso le mie altre due piccole pesti, in piedi e con un altrettanto cipiglio ostinato sul viso.
“Allora…non possiamo raggiungere un compromesso?” domandai.
Liz sbattè il piede a terra beccandosi una mia occhiataccia mentre Nes iniziò a sbuffare.
“Noooo…papà ci ha compato i vetitini di Ariel. Abbiamo anche la coda!!” esclamò, quasi con le lacrime agli occhi.
 Mi voltai di nuovo verso mio figlio, guardandolo con aria supplicante.
“Ma mamma, vogliono che mi vesta da Sebastian. Ho 5 anni, non mi vesto come un’aragosta!”
Beh…su questo lo potevo capire.
“D’accordo” iniziai cauta “Allora…la festa sarà a tema ‘La sirenetta’ ma…ma non vestirete vostro fratello come un’aragosta. E’ anche il suo compleanno ed è giusto che si diverta…”
“Ma allora da che cosa si può vestire?” esclamò Liz sconsolata.
“Bambine. A voi due perché piace tanto Ariel?” chiesi, sapendo dove volevo andare a parare.
“Perché ha i capelli rossi e le piace la musica..proprio come a noi” disse Liz entusiasta.
Nes battè le mani e iniziò a saltellare felice.
“E allora Ed, che è bello, ha i capelli scuri e gli occhi verdi..potrebbe fare il principe Eric no?” proposi speranzosa di risolvere la cosa.
“Ma Eric è il principe azzurro di Ariel. E’ forte e coraggioso..” iniziò Elizabeth.
“Papà è il mio pincipe azzullo!!” strillò felice Renesmee e, se non fossi stata sull’orlo dell’esasperazione, probabilmente avrei riso.
Proprio in quel momento il nostro ‘principe azzurro ’ entrò dalla porta della cucina, venendoci incontro con il suo inconfondibile sorriso sghembo.
E dovetti ammettere che mia figlia aveva ragione. Lui era davvero il principe azzurro per noi.
Prima che potessi rendermene conto le mie gambe si erano mosse, le mie braccia l’avevano stretto e la mia bocca si muoveva famelica sulla sua. E il mondo al di fuori della nostra bolla era scomparso.
“Bella…” Sentii le sue labbra arcuarsi sotto le mie e tendersi in un sorriso, prima di staccarsi quel tanto che bastava per poter sussurrare “Ci guardano..”
Oh..
A volte la mia capacità di controllo lasciava ancora un po’ a desiderare.
Mi staccai e mi voltai a vedere i nostri tre piccoli che  ci fissavano: Ed e Liz divertiti mentre Ness imbronciata.
“Anche io voio bacino!”
Edward ridendo la prese in braccio e la fece volteggiare in aria. In pochi secondi non ci fu più solo lei, ma anche Liz e Edward erano stati caricati sulle sue spalle.
E ora ridevano e ridevano mentre mio marito li faceva volteggiare.
“Ehi mamma vieni qui”
Edward mi attirò contro di lui e mi ritrovai stretta nel nostro collettivo abbraccio famigliare.
“Ehi a me non date nessun bacio?” domandai fintamente indispettita. Immediatamente Nes passò le  braccia intorno al mio collo e iniziò a riempirmi il viso di tanti baci. La strinsi a me, felice.
“Ah il mio pulcino..” sospirai
Era quella che ancora, più di tutti e tre, amava farsi sbaciucchiare, probabilmente perché era la più piccolina. Liz e Ed invece avrebbero compiuto 5 anni il giorno seguente e questo, a loro avviso, li faceva entrare di diritto nella schiera dei bambini grandi.
“Allora avete deciso?” chiede Edward “Vada per il principe Eric? A me sembra perfetto. In fondo ed è così coraggioso…chi guarda tutte le sere sotto i vostri letti che non ci siano mostri? E chi ha aiutato papà a cacciare dall’armadio l’uomo nero?”
Liz e Nes si guardarono e risero. “Okkkkkk…” dissero insieme.
Tirai inconsciamente un sospiro di sollievo perché sapevo che, alla fine, Ed avrebbe anche accettato di mettersi un costume da aragosta solo per fare felici le sorelle. Era sempre stato così…per loro due avrebbe fatto qualsiasi cosa sin da quando erano piccolissimi.
Ricordavo ancora la volta in cui a soli due anni aveva dato tutta la sua razione di biscotti a Liz che era in punizione.
Gli feci l’occhiolino: si meritava di essere il principe Eric..perchè in fin dei conti lo era. Era l’angelo custode delle mie due piccole Ariel.
Sistemai Nes seduta sul tavolo e, mentre Edward era impegnato in un accesa discussione con Liz su chi dei due avesse i capelli più ramati (di cui io non capivo il punto visto che erano, oggettivamente, dello stesso identico colore), Eddy saltò tra le mie braccia.
“Grazie” sussurrò al mio orecchio.
Lo strinsi al mio petto e feci finta di dargli un bacio ma, invece, mi fermai prima che le mie labbra fredde raggiungessero la sua pelle tiepida. “Oh già…niente baci. I baci sono solo per le ragazze…”
“Ma tu non sei una ragazza…tu sei la mia mamma!”
Risi della sua logica. “Sono una mamma ma sono anche una ragazza..”
Vidi le sue sopraciglia corrugarsi mentre rifletteva serio sulle mie parole finchè non si stesero e ritornò a guardarmi sereno.
“Allora sei la ragazza più bella del mondo per me…” sussurrò
E furono le sue labbra, ora, a posarsi sorridenti sulla mia guancia.

Salii piano le scale, facendo il meno rumore possibile. Non volevo svegliarli proprio ora che sapevo si erano addormentati. Sarebbero stati già abbastanza attivi l’indomani alla festa.
Entrai dentro camera mia e di Edward e li trovai lì, abbracciati nel lettone, stretti l’uno all’altra sotto le coperte.
In sottofondo c’era ancora “la Sirenetta”.
Spensi la tv e rimasi ferma ai piedi del letto a guardarli. I miei bambini…i miei tre preziosi angioletti. Non potevo immaginare, ora come ora, la mia vita senza di loro.
Senza l’istinto protettivo di Eddy.
Senza la testardaggine e la creatività di Liz.
Senza la dolcezza della piccola Nes.
Ricordavo la prima volta che l’avevo presa tra le braccia, dopo la mia trasformazione. Ero terrorizzata di poterle fare del male, terrorizzata di poter essere attratta dal suo sangue. Terrorizzata di non poterla conoscere  e di non poter rivedere Liz e Eddy per anni…
Invece le cose non erano andate così. L’avevo stretta tra le braccia e anche se sì, sentivo che sotto la sua pelle chiara scorreva del sangue, non ne era mai stata attratta. E così era stato per tutti i miei bimbi. Per me il loro profumo era il migliore del mondo questo sì ma…ma lo era in modo positivo. Risvegliava in me solo amore e ricordi felici e nessun altro istinto se non quello di stringerli a me.
Lanciai un occhiata fuori dalla finestra, dove  le foglie del grosso melo del giardino si muovevano scosse dalla brezza. Era arrivata l’estate ormai, non che li in Alaska lo si notasse poi così tanto.
Ma avevamo dovuto trasferirci lì. Era uno dei pochi posti dove potevamo condurre una vita in pratica normale e, di certo, non eravamo potuti rimanere a Forks.
Non dopo la mia…morte.
La trasformazione aveva funzionato ma, quando mi ero svegliata tre giorni dopo, era ovvio che non potessi farmi vedere.
Non ero più io.
O meglio, non ero più la Isabella che gli altri umani conoscevano.
Ricordai per un attimo lo strazio di aver dovuto fingere di essere davvero morta al mio funerale mentre tutto quello che avrei voluto fare era aprire gli occhi e dire alle persone che amavo di non piangere perché stavo bene, perché ero felice…
Ma non avevo potuto farlo…
L’unico che sapeva la verità era Charlie. Era stato Jacob a dirgliela. Ma mio padre era forte, aveva accettato la cosa. Sapendo meno dettagli possibili ovviamente, ma l’aveva accettata. La mamma invece…sapevo che non ce l’avrebbe fatta.Sapevo che avrei sconvolto il suo mondo e che non si sarebbe più ripresa. Certo anche la mia morte l’aveva buttata a terra ma, ora, grazie a Phil e soprattutto grazie alle visite dei bambini si stava riprendendo. E, forse, anche quelle che io avevo sempre chiamato ‘sciocchezze new-age’ l’avevano aiutata. Era convinta che certamente la mia anima fosse in qualche dimensione superiore e che, anche se non sapeva come, io fossi felice.
E non poteva neppure immaginare quanto avesse ragione.
Lanciai un ultimo sguardo fuori e sperai intensamente che tutti, tutti coloro a cui avevo dovuto dire addio avessero anche solo metà della mia completa e pura felicità.
Perché io lo ero. Ero felice. Felice come mai prima.
Sentii Nes borbottare qualcosa nel sonno e mi avvicinai al letto. Aprì un poco gli occhietti assonnati e mi fissò confusa. Probabilmente era ancora mezza addormentata.
“Mamma…la casetta di Biancaneve è vicina?” domandò all’improvviso.
Mi avvicinai al suo viso e sfiorai il naso con il mio. Chissà cosa stava sognando…
“Non lo so..” sussurrai piano per non svegliare gli altri “Ma ti prometto che la possiamo cercare insieme. Ora dormi..è tardi..”
I suoi occhietti si richiusero ancora prima che ebbi terminato di parlare. “Notte..”
Carezzai qualche minuto i suoi riccioli ramati, uguali a quelli della sorella, e la sentii respirare profondamente, catturata nuovamente dal mondo dei sogni.
La mia cucciola…ci aveva dato tante preoccupazioni quando ancora era dentro di me, invece ora era la bimba più dolce e tranquilla del mondo. Così legata alla sorella. Condividevano tutto: la camera, i giochi, i vestiti se potevano.
Posai un bacio sulle fronti di tutti e tre e piano  tornai al piano di sotto, lasciandoli a dormire nel nostro letto.
Vidi Edward sistemare l’ultimo festone colorato e gli circondai la vita, poggiando il mio petto sulla sua schiena.
“Sai..sei davvero un uomo da sposare” dissi “Opss..già fatto.”
Lui si girò e i suoi occhi scintillanti si specchiarono nei miei.
“Sì…direi che sei davvero una donna fortunata.”
Annuii. “Come i nostri figli” risposi lanciando un’occhiata intorno a me “Avranno una festa per i loro 5 anni assolutamente strepitosa. E poi ci sarà Emmet a intrattenere tutti i bambini. Si divertirà con più di venti pesti che giocano in giardino…”
Non potei fare a meno di ridere insieme a lui. Liz e Edward avevano iniziato l’asilo il settembre precedente e, ovviamente, tutti i loro compagni erano stati invitati alla festa. Tra qualche mese sarebbe toccato anche a Nes.
“Sai sono felice che possano fare queste esperienze. Che possano stare normalmente in mezzo alla gente..E’ importante per loro..” dissi sincera.
“Sì, è bello che abbiano così tanti amici..”
Fortunatamente la crescita dei gemelli era continuata in modo normale. Certo erano molto più svegli ed intelligenti per la loro età e anche parecchio più forti, ma riuscivano a controllare la cosa, specie di fronte a persone che non facevano parte della famiglia. Avevano capito di essere in qualche modo diversi e che questa cosa non doveva essere rivelata a nessuno. Con nostro grande stupore anche la crescita di Nes era rallentata dopo la sua nascita, procedendo esattamente come quella di Liz e Eddy. L’unica cosa che la differenziava dai suoi fratelli è che aveva ‘sete’ molto più spesso di loro e non aveva una gran passione per il cibo umano. Ma la cosa che mi rendeva felice sopra ogni altra era che sarebbero vissuti per sempre, proprio come me e Edward: Nahuel, il mezzo-vampiro che Rose Emmet e Jasper avevano travato in sud america, aveva 150 anni ormai e dimostrava l’aspetto di un ventenne. La sua crescita si era arrestata in quel punto e, da allora, non aveva dimostrato alcun cambiamento.
Mi aprii in un sorriso. “Lo sai che tra meno di tre settimane sarà anche il compleanno di Renesmee e dovrai organizzare un’altra festa del genere, vero?”
Mi baciò la fronte, avvicinando il mio corpo al suo ancora di più. “Tutto per le mie principesse. Anzi ho già una mezza idea: penso che voglia qualcosa che richiami Biancaneve. La stava sognando prima”
“Sai, dovresti imparare a farti gli affari tuoi.” lo presi in giro. Per fortuna non riusciva a leggere la mente di Nes come quella degli altri umani. Diceva che era come cercare di ascoltare una radio sintonizzata male ma, comunque, riusciva quasi sempre a percepire l’umore o vagamente i pensieri di nostra figlia.
“Ehi” rispose fintamente offeso “Io la lascio in pace. Per adesso…”
Alzai un sopraciglio.
“Quando inizieranno ad avere troppi ragazzi in giro controllerò la mente di Nessie ogni tanto” rispose ovvio “E visto che di certo Liz si confiderà con lei conoscerò anche chi gira intorno a Liz…semplice.”
Presi a spingere contro il suo petto finchè non lo feci finire coricato sul divano. Mi sedetti a cavalcioni su di lui.
“No…invece non lo farai” risposi ridendo “Non ti lascerò rovinar loro l’adolescenza. E poi voglio ricordarti che sono mezze vampire…vorrei proprio vedere un umano che cerca di far loro del male che fine farebbe..”
“Ma potrebbe spezzar loro il cuore…” ribattè.
Alzai gli occhi al cielo. Sapevo benissimo cosa stava succedendo: Edward aveva l’ansia da compleanno. Durante tutti i compleanni era malinconico perché li vedeva crescere e avrebbe voluto che restassero bambini per sempre. Specialmente le piccole.
Era un po’ esasperante ma io adoravo il mio vampiro geloso.
Presi a massaggiargli il petto e mi coricai su di lui.
“Guarda il lato positivo Edward” sussurrai “Potrebbero sempre innamorarsi di un vampiro..”
Avvertii le sue mani sui fianchi e, in un battito di ciglia, le nostre posizioni furono invertite e io mi ritrovai schiacciata sotto di lui.
Lo sentii ringhiare piano e risi alla sua reazione.
“A me è successo e non rimpiango neanche un secondo…” sussurrai, ora seria.
I suoi occhi si posarono nei miei. “Davvero?”
Annuii. “Certo. E lo sai bene che non potremo proteggerli per sempre ma saremo qui se avranno bisogno di noi. E’ la cosa più importante…”
Le sue labbra sfiorarono le mie in un bacio dolcissimo. “E davvero non rimpiangi nulla? Nessuna cosa che avresti voluto fare e che non hai fatto da umana?”
Scossi il capo e catturai il suo viso tra le mie mani avvicinandolo al mio. I miei occhi lo fissavano serio. E, frugando tra i miei sbiaditi ricordi da umana, trovai la frase perfetta per quel momento.
“Stammi a sentire. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?”
Socchiuse gli occhi e, in quell’istante, fui certa che aveva capito e ricordava perfettamente le parole che ci eravamo detti quella sera al ballo di fine anno di  quasi sei anni prima.
Le sue labbra catturarono le mie ma, dopo qualche secondo, si staccò e mi fissò
“Sì, mi basta” rispose, sorridendo “Mi basta per sempre”
“Per sempre..” mormorai


                                                                               THE END




ANGOLO DELL'AUTRICE.

Ragazze, sapete che non ho mai lasciato lunghissimi commenti ai capitoli perchè preferivo farvi leggere, ma...ma mi ero riproposta di dirvi qualche parola che avrei sempre voluto fare e..e diciamo che mi è sfuggita la mano. Mi sono messa davanti al foglio bianco e le parole mi sono uscite da sole e non si sono più fermate.
Non siete obbligate a leggere ovviamente ma, non vi nascondo, che per me sarebbe importante.
Grazie mille!! ^^




"C’è qualcosa di eccitante nello scrivere le prime parole di un racconto. Non puoi mai, mai  prevedere dove ti porteranno. Le mie mi hanno portata qui…nel luogo a cui appartengo”

Miss Potter



E’ vero, c’è qualcosa di quasi magico a scrivere le prime parole di un racconto. C’è quell’eccitazione, quell’impazienza di mettere nero su bianco le emozioni che provi, così forti alle volte che sembrano scoppiarti dentro. Ci sono i piccoli dettagli, che possono apparire quasi sciocchi, ma che tu non dimenticherai mai. Ricordo il primo istante in cui ho avuto l’idea per questa storia mentre lavavo i piatti e i primi tasselli del racconto iniziavano a prendere forma nella mia mente. Ricordo ancora meglio il giorno dopo, il giorno in cui ho davvero scritto le prime parole su un foglio di carta seduta al tavolo della caffetteria all’università, durante la pausa pranzo. Ricordo che avevo appena fatto una passeggiata, ricordo che aveva appena smesso di piovere e posso giurare di riuscire quasi a sentire ancora l’odore dell’asfalto bagnato. Ma soprattutto ricordo che allora mai, mai avrei detto che quella prima frase scarabocchiata di getto mi avrebbe portato qui. Mi avrebbe portata ad avere così tanto.
Non sono una madre quindi magari il paragone può suonare stupido a qualcuno ma questa storia è stata davvero quasi come una specie di bambino per me. Le ho dedicato pomeriggi interi, notti insonni, crisi isteriche, pianti e mentirei se dicessi che non ho mai pensato “Ma chi me l’ha fatto fare?” almeno una volta. Ma che fossi arrabbiata o felice o triste non ho mai, mai smesso di amarla neppure per un istante. Ed è proprio per questo motivo che ho capito, o meglio ho sentito, esattamente il momento in cui era ora di scrivere la parola fine. E’ venuto in modo naturale, forse perché questa storia è cresciuta e maturata insieme a me. Ripenso a me quando l’ho iniziata un anno e mezzo fa e…e mi vedo diversa. Mi sento diversa. Certo, una parte di me sarà sempre timida e introversa e insicura ma grazie a questa storia, grazie a voi, ho imparato a buttarmi. Ricordo l’ansia e la paura quando postai il primo capitolo e il fatto che non ebbi il coraggio di aprire efp per giorni per paura di trovare recensioni cattivissime o, peggio, nessuna recensione. E ora invece ho imparato a non avere più così paura di provarci. Ed è un consiglio che mi sento di dare a tutte voi, se qualcuna magari ha un’idea in testa ma non ha il coraggio di postarla. Non lasciate che la paura vi impedisca di provarci: magari avrete successo, magari no. In tal caso vi farete un bel pianto e la vita andrà avanti ma, almeno, non vivrete di rimpianti. E, magari, se sarete fortunate come me, la scrittura vi porterà a qualcosa di meraviglioso. E vi giuro che benedirò sempre il giorno in cui ho pensato “Cloe dai buttai”perché ora ho delle cose a cui non potrei più fare a meno, nemmeno volendo.
Ho un mondo in cui posso sfogare la mia fantasia, in cui posso essere chi voglio, in cui posso, attraverso i miei personaggi, sfogare tutti i miei sogni. E ho conosciuto delle amiche che, credetemi, non passa giorno che non mi rendano la ragazza più fortunata del mondo ad averle al mio fianco. E poi ho voi che mi avete sostenuta, incoraggiata e apprezzata con una costanza che..che ancora mi lascia senza parole. Grazie, grazie grazie. Chi scrive sa che sapere di far emozionare, piangere o sorridere le altre persone è qualcosa che scalda il cuore come poche cose al mondo. Siete state tutte una parte fondamentale di questa storia, sia che abbiate recensito, commentato, aggiunto a preferiti o seguiti oppure semplicemente letto.
Una vita, un amore è dedicato interamente a ognuna di voi.
Spero che non vi dispiaccia, però, se ringrazio qualcuna di voi in particolar modo.

Francesca (Keska) per essere stata sempre un aiuto, sia che avessi bisogno di un’opinione sincera o di un aiuto con l’html, sapevo che lei ci sarebbe stata. E sappi che il fatto che tu, che per me eri e sei davvero bravissima, abbia davvero deciso di leggere la mia storia è stato fantastico. E’ stato un onore.

Noemi (Noemix), che è stata sempre super dolcissima con me e ha sopportato alcune mie paranoie l’estate scorsa, senza mai e ribadisco mai mandarmi a quel paese. Grazie tesoro.

Cristina (KStewLover), che non mi manda a quel paese nemmeno quando la tormento per sapere dettagli sulle sue storie fino allo sfinimento. Aahahhaha è dolce, brillante e piena di talento. Passate a leggere le sue storie e ricordateglielo perché tende a dimenticarselo U___U Non fa niente, mi impegnerò a dirtelo io ogni singolo giorno dell’eternità se serve. Un bacio teso…grazie di tutto!!!

Tutte le ragazze della mia ‘famigliola virtuale’ che per me non è affatto virtuale ma reale e vera. Vorrei nominarvi una ad una ma sicuramente dimenticherei qualcuno e voi siete tutte ugualmente importanti. E poi di certo, voi sapete di chi sto parlando quindi i nomi non sono la cosa più importante.Mi sento onorata di conoscere persone come voi e di dividere la mia follia e passione con voi. Ci sopportiamo e viviamo i nostri scleri insieme. Senza di voi sarei già finita al manicomio!! Grazie ragazze 

Fio (Fiorels)…beh, che dire? Avete mai avuto quell’amica che dal primo secondo è stata come una sorella per voi? Quell’amica con cui avete seriamente pensato ‘Sicura che non condividiamo lo stesso patrimonio genetico?’ Quell’amica che, anche se conoscevate si e no da un mese, era come se la conosceste da tutta la vita? Quell’amica che finisce le frasi per voi, come se sapesse esattamente cosa state pensando? Ecco..lei è quel genere di amica. Lo è stata credo dal primo secondo. E io credo di averle voluto bene dal primo secondo. Credo che non ci sia nulla che potrei dire ora che lei non sappia già. Se non che scrivere con lei è un onore, che le voglio bene e che è la persona con più talento che conosca (molto più di me, controllate la sua storia e i suoi video su u tube se non l’avete mai fatto ) Ma sono tutte cose che in fondo sono sicura che già sa e che, spero, non dimenticherà mai.

Beh che dire…credo di avere finito coi ringraziamenti…


Muahahahhahaha

Scherzo, ovviamente. C’è ancora una persona a cui devo dire grazie e l’ho tenuta alla fine apposta (Dulcis in fundo, no?)
Quindi….un grazie enorme a Letizia (ledyang). Oddio, non so nemmeno da dove cominciare esattamente. Ci sarebbero così tante cose da dire…ma forse la cosa principale è che lei, per questa storia, è importante tanto quanto lo sono io. Perché è l’unica persona al mondo che so con sicurezza che ha amato Una vita, un amore  almeno quanto l’ho amata io, se non di più. E posso dire che ci sono stati dei momenti in cui lei è stata la sola cosa a farmi scrivere  e a non farmi cestinare interi capitoli senza riflettere. E’ stata la sola a farmi andare avanti, e ora non parlo soltanto più della fan fiction. Abbiamo condiviso così tanto in un anno e mezzo che mi sembra impossibile, e non solo momenti felici. Mi è stata vicino quando avevo bisogno di parlare, di piangere, quando mi sembrava di non avere nessuno che lo facesse. Lei c’era. E magari non sapevo quanto mi ci sarebbe voluto a stare ancora bene, ma sapevo che durante tutto l’arco di quella telefonata o conversazione con lei sarei stata felice e avrei riso. E vi assicuro, non sono molte le persone che fanno questo per gli altri. Ma lei lo fa,perché è speciale, e nemmeno se ne rende conto. Certo, è anche testarda, impulsiva, minacciatrice di scrittrici di ffs U______U ma…ma non cambierei niente di lei. Neanche la più piccola cosa…perché forse, se non fosse così com’è, non ci saremmo mai conosciute e non mi avrebbe mai cambiato la vita.
Ti voglio bene tesoro e, come mi hai detto una volta tu,’sei la mia migliore amica…sei il mio primo’. Con nessuno ho avuto quello che ho con te e con te e Fio ho passato la più bella estate della mia vita. Ti voglio bene.

Bene…ragazze anche se, credetemi, sono in lacrime è davvero il momento di salutare questa storia. Sento che ha detto tutto quello che aveva da dire, sento che ha dato tutto quello che aveva da dare. Spero davvero che vi abbia aiutate, fatte ridere, fatte piangere o che comunque abbiate provato qualcosa leggendola.  Sono un po’ triste ovviamente, ma anche tanto orgogliosa e, come mi ha detto una volta una persona quando ero molto triste (Aahahah di nuovo Letizia…quella ragazza è un pozzo di saggezza U__U) la fine è sempre l’inizio di qualcosa di nuovo. Qualcosa che durerà in eterno.
Come il mio affetto per voi.
Ora concludo veramente anche perché ho paura che questo commento sia quasi più lungo del capitolo. Ahahha non sorprendetevi…sapete che la capacità di sintesi non fa parte del mio DNA.
Spero che vorrete seguirmi nella nuova storia che ho postato. Mi farebbe davvero piacere ritrovarvi lì, passate a vedere se può interessarvi, mi raccomando.
Vi bacio ancora tutte.
Xo Xo Cloe
   
 
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