Era
una tranquilla giornata come tante, nella contea di Hazzard. Chiuso nel proprio
ufficio, J. D. Hogg contava il bottino ottenuto con l’ultima delle sue
malefatte; Daisy Duke lavorava al Boar’s Nest; alla fattoria Duke, lo zio Jesse
continuava a distillare whiskey di contrabbando; da qualche parte giù in città,
Bo e Luke si divertivano a creare un po’ di scompiglio… e a far arrabbiare lo
sceriffo Rosco P. Coltrane.
Era
un giorno qualsiasi, nella contea di Hazzard. Nessuno poteva sospettare che di
lì a poco la tranquillità della cittadina sarebbe stata soltanto un lontano
ricordo.
“Ehilà,
ragazzi! Come mai da queste parti?”
“Ciao,
Cooter. È per il Generale Lee” spiegò Bo. “Fa un rumore che non mi piace.”
“Gli
do subito una controllata. Ultimamente lo avete sforzato molto?”
Luke
fece spallucce. “Questa mattina abbiamo fatto un giretto per i boschi con
Rosco. Normale amministrazione.”
“Sì,
ho sentito” rise Cooter. “Boss gli ha di nuovo dato una bella strigliata.
Poveraccio, a volte provo quasi pena per lui.” Riemerse da sotto l’auto e si
pulì le mani con lo straccio lurido che gli penzolava dalla cintura.
“Allora,
Cooter?”
“Tranquillo,
Bo. È soltanto un pezzo della marmitta che sta cedendo. Va sostituito.”
“Pensi
di riuscire a farcela per questa sera?”
“Credo
proprio di sì. Ma come mai tutta questa fretta?”
“Oh,
beh, io…”
“Bo
ha un appuntamento, questa sera, e ci tiene a fare bella figura…” intervenne
Luke, con un sorriso.
“Wow.
E chi è la fortunata?”
“Mary
Jane Hennings” rispose il biondo, fiero della propria conquista.
“Ah”
fece Cooter, rabbuiandosi all’improvviso.
“Ehi,
Cooter. Va tutto bene?”
“Sì,
sì, è tutto a posto, Luke. Niente di cui preoccuparsi.”
“Sicuro?
Hai una faccia…” continuò Bo.
“No,
è che… anche io avevo chiesto a Mary Jane di uscire, ma… non ha mai accettato”
spiegò il meccanico, con aria piuttosto triste.
“Oh,
Cooter, mi dispiace. Luke, è tutta colpa tua: se avessi tenuto quella tua
boccaccia chiusa…”
“Odio
doverlo ammettere, ma devo dare ragione a mio cugino. Sono stato uno stupido,
e…”
“No,
ragazzi” li interruppe Cooter, alzando le mani e abbozzando qualcosa che non
assomigliava neanche vagamente ad un sorriso. “Non è colpa vostra se le ragazze
non mi degnano neppure di uno sguardo. Insomma, so di non essere esattamente il
principe azzurro che tutte sognano.”
“Beh,
questo non le autorizza a non concederti nemmeno una possibilità” rispose il
maggiore dei cugini Duke.
“Se
vuoi, posso rinunciare ad uscire con Mary Jane, se…”
“Ti
ringrazio, Bo, ma non sarebbe giusto. Insomma, se al mondo esiste una ragazza
fatta per me, prima o poi il destino la metterà sulla mia strada, no?”
Luke
sorrise. “Sono sicuro che sarà così, Cooter. Non credo esista una persona più
buona di te, in tutta Hazzard.”
“Te
lo auguro di cuore, Cooter. Meriti di trovare una brava ragazza” lo rassicurò
Bo, assestandogli una sonora pacca sulla spalla robusta.
“Ora
scusaci, ma lo zio Jesse ci aspetta alla fattoria. Potresti prestarci il
furgone?”
“Certo,
Luke. Quel che è mio è vostro, dovreste saperlo ormai. Bo, il Generale sarà
pronto per le sei. Va bene?”
Come
ho detto, era un giorno come tanti altri, nella ridente e tranquilla contea di
Hazzard.