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Autore: miseichan    17/09/2010    6 recensioni
Non sono mai stata il tipo di ragazza che si lascia prendere dall’ansia né tanto meno che viene colta impreparata da una situazione ai limiti dell’inverosimile… bisogna ammettere però che non mi era neppure mai successa una cosa del genere! Lo guardai ancora, respirando con calma, chiusi gli occhi per qualche attimo. Quando li riaprii non riuscii più a trattenermi: “Si può sapere per quale diavolo di motivo tieni Robert Pattinson chiuso nel tuo bagno!?”
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Do I have to cry for you?

 

 

Killing doll

 

 

Non era una domanda difficile.

Ci avevo messo il soggetto, il complemento e perfino il verbo.

Non era di dubbia interpretazione, non era in arabo, non era a trabocchetto.

Era una domanda. Semplice, coincisa ed ovvia. Dovevano aspettarsela. Ma niente.

Sembrava avessi chiesto loro il sacro Graal.

Erano passati quasi dieci minuti, in cui il silenzio e la tensione si sarebbero potuti tagliare con un coltello.

Avevo gironzolato per la stanza, frugato nell’armadio di Byron, curiosato nel suo zaino.

Mi ero pettinata i capelli e lavata i denti con il suo spazzolino rosso.

Nel mentre, loro non si erano mossi. Iniziavo a dubitare del fatto che respirassero.

Mi accasciai sul letto, sfinita, guardandoli con nervosismo.

- Stiamo giocando alle belle statuine? – chiesi, sarcastica ed inviperita.

Loro non reagirono, completamente indifferenti.

Senza volere il mio sguardo si posò ancora una volta sul corpo dell’attoruncolo. Non c’erano più goccioline d’acqua. Si erano stancate persino loro di aspettare.

Indugiai per un po’ sugli addominali appena scolpiti e quando gli occhi stavano per scendere sotto la linea dei boxer mi risvegliai.

Così non andava. No, no, no! Ma cosa diavolo… ?

In un eccesso di rabbia afferrai il primo libro che mi capitò sotto mano e lo lanciai in direzione di Byron. Lo colpii sulla spalla. Lui istintivamente portò l’altra mano sulla zona lesa.

- Porca… mi hai fatto male, Giulia! – biascicò, girandosi verso di me.

Io scattai su, fulminandolo con lo sguardo.

- Ti ho fatto male? Oh, perdonami, non intendevo mica! E’ un piacere incommensurato stare qui a guardarvi mentre entrate in letargo. – sbottai, sfogandomi con lui che non aveva colpe.

- Non intendevo… -

- Cosa non intendevi? Farmi sospettare che forse non vi va di rispondermi? –

Byron sospirò, scuotendo Robert che nel frattempo sembrava essersi appisolato.

- Non è facile, capisci? E’ complicato da spiegare – balbettò, guardando l’altro per avere aiuto.

- Ma poi che te ne importa? – se ne uscì Robert, roteando gli occhi.

Feci per dire qualcosa ma lui mi interruppe, lasciandosi scivolare lungo il muro fino a sedersi sul tappeto, le braccia conserte e gli occhi fissi nei miei.

- No, ti prego. Non sputare altro vetriolo, non ce n’è bisogno -

Si voltò verso Byron, lo sguardo da cucciolo bastonato.

- Glielo spieghi tu? – chiese, rassegnato.

- Sicuro? –

- Certo. Così poi c’è la possibilità che finalmente ce ne liberiamo – mormorò, speranzoso.

Byron sorrise, conscio del fatto che non avrei preso la porta tanto alla svelta.

- Non sono un pacco postale, vampiruncolo – soffiai fra i denti.

- Me ne sono accorto, purtroppo – ribattè lui, guardandomi di sbieco.

 Byron tossicchiò, divertito.

- Tregua, ragazzi – ci rabbonì, andando a sedersi alla scrivania.

Guardai Robert con aria di sfida e lui fece spallucce, reclinando la testa all’indietro.

- Allora? – chiesi, tornando a prestare attenzione a Byron.

Lui sospirò.

- Allora, niente. Lo ospito per una quindicina di giorni, prima che debba tornare a lavoro -

Sorrisi, sadica.

- E credi che mi accontenti di questa spiegazione? -

- Cos’ha che non va? E’ la verità. Rob ha qualche giorno libero e sta da me –

- Non basta –

Byron mi guardava con espressione angelica, stava anche per allargare le mani quando ripresi:

- Non è povero, Byron. E nemmeno scemo, posso supporre -

- Grazie, non dovevi – si intromise Robert, sarcastico. Lo ignorai.

- Perché qui? Perché in un college, quando può permettersi di meglio? Perché in un college dove non ha nemmeno una camera… senza letto, costretto a nascondersi nella stanza di un presunto amico, da cui può uscire solo di notte, vestito neanche dovesse rapinare una banca?! –

Robert ridacchiava, guardando Byron con pietà.

- Primo: non sono presunto. Siamo amici da sempre, Giulia. E quest’informazione dovrebbe bastarti. E’ qui perché voleva stare con me -

Scossi la testa, sorridendo.

- No, non regge – risposi.

Lui sgranò gli occhi, aspettando che continuassi.

- A parte il fatto che da come l’hai messa potrei anche tornare a sospettare la relazione omosessuale, ma poi, non spiega ancora perché si nasconde da te. Ha i soldi per, che dico affittare, per comprare una qualunque casa di questa città. Non sarebbe stato più comodo? -

Lo guardai soddisfatta, mentre apriva la bocca per poi richiuderla, senza che niente vi uscisse.

La voce che alla fine sentii, apparteneva a Robert.

- Smettetela di parlare di me come se non ci fossi, santo Dio! E stringete, per cortesia. Byron, diglielo, tanto che può succedere? Si farà due risate ma almeno io poi potrò tornare a letto. Sto morendo di sonno, che diamine… -

Byron sospirò, scuotendo la testa.

- Se la metti così, diglielo tu -

- No, tocca a te –

- No –

- Sì –

- No, devi farlo tu –

- Ti dico di no –

Chiusi gli occhi, prendendo un bel respiro.

- Ora mi metto a urlare – minacciai, il tono pacato.

Loro si zittirono, continuando il battibecco fra di loro solo con gli occhi.

Alla fine vinse Byron, lasciando la parola a Robert.

- E va bene, ma sarò veloce. Come fosse un cerotto – borbottò, guardandomi appena.

Prese un bel respiro e continuò:

- Mi nascondo perché Nicole non mi trovi – sfiatò, quasi soddisfatto.

Io aggrottai le sopracciglia, guardandolo truce.

- Eh, vada anche per la sintesi, ma così è troppo! Chi è Nicole, adesso? -

- Una che mi vuole violentare – piagnucolò, affranto.

Sgranai gli occhi, indecisa se scoppiare a ridere o meno.

- Ti vuole… violentare? – chiesi, tentennando.

- Sì, che tu ci creda o no! E l’unico modo per non farmi trovare era venire qui – si accalorò lui – ho dovuto chiedere asilo politico a Byron, tanto ero nei guai –

Presi diversi respiri, reprimendo la ridarella.

- Fammi capire, bene. C’è una ragazza, non ben identificata… -

- Altro che non identificata – mi interruppe lui – E’ qualcosa come una lontana cugina di Kristen, me l’ha presentata lei –

- Va bene. E questa lontana cugina è più che intenzionata a sverginarti, se ho capito bene? –

Lui annuì, senza un briciolo di sarcasmo.

- Non riuscivo più a liberarmene. E nessuno mi credeva -

- Tranne io – si intromise Byron, ridacchiando.

Si voltò verso di me, gli occhi che brillavano.

- Ero al telefono con lui una sera e a un certo punto sento una voce che fa “ Robby… Roob … Robertuccio…” ti giuro, mi sembrava la bambola assassina! Robert inizia a spergiurare a destra e a manca mentre questa gli si avvolge attorno, cominciando a ricoprirlo di baci -

Se anche avesse voluto continuare, l’eccesso di risa convulse glielo impedì drasticamente.

- Tu scherzi… per me era peggio di un film horror – mugugnò Robert, gli occhi chiusi.

Pian piano però aprì gli occhi, fissando sconsolato Byron. Vedendo che non accennava a smettere di ridere sospirò, scuotendo la testa.

- Spero ti strozzi – mormorò, facendosi scappare un sorriso.

Byron si interruppe un attimo, il corpo ancora scosso dai singulti, per poi riprendere a ridere più forte di prima. Robert alzò gli occhi al cielo, cercando inutilmente di trattenersi dall’imitarlo.

Fu un attimo e anche lui cedette alle risa.

Io li guardai, sconquassati e piegati in due dal troppo ridere.

Che avessi finalmente trovato qualcuno più pazzo di me?

Sorrisi, piegando le gambe contro il petto. Mi sentivo bene, in pace, come non mi capitava da tanto.

Ed era merito loro.

Dei loro visi, delle loro risate. Con la loro amicizia e le loro folli storie.

Iniziai a chiedermi per quanto ancora sarebbero riusciti a ridere senza prendere fiato, quando si interruppero di colpo, le espressioni preoccupate.

Mi guardai attorno, cercando di capire cosa fosse successo, e lo sentii.

Un trillo acuto e prolungato.

Aveva un che di familiare ma non riuscivo ad identificarlo.

Allarme antincendio? Alla si salvi chi può?

- Cazzo! Cazzo! Ma che cazzo di ore sono?! -

Mi girai di scatto verso Byron che era saltato in piedi, l’espressione stralunata. E capii.

La campanella.

Porca…

- E’ dannatamente tardi! Ma che cazzo! E sono sempre in ritardo! – strillò, afferrando di slancio la borsa a tracolla e la giacca.

- Giulia! Muoviti, dobbiamo assolutamente andare! – trillò, avvicinandosi già alla porta.

Io guardai lui, libri alla mano e poi Robert, che già pregustava l’idea di tornare a letto.

Devo dire che la scelta non era difficile.

- Non vengo, Byron – mormorai, stiracchiandomi ed abbracciando il cuscino.

- Cosa?! –

Lo avevano gridato in contemporanea.

Spaventati entrambi dalle mie parole, neanche avessi annunciato di voler dar fuoco all’istituto.

- Ho detto che non vengo – ripetei, paziente.

- Ma non puoi! – sbottò, Byron, quasi nello stesso momento in cui Robert esclamava:

- Non se ne parla neanche! –

Sospirai, sbattendo le ciglia verso di loro.

- Una volta tanto approfitterò del fatto di essere la figlia del rettore per saltare le lezioni -

Mi fissarono, sconcertati.

- Lo puoi fare? – mi chiese il biondo, tentennando.

- Certo. Basta che non lo venga a sapere papà – risposi, divertita.

Byron scosse la testa, non sapendo più che dire.

Robert mugugnò, coprendosi la faccia con le mani.

- Io non so più che fare con te! -

- Non devi fare niente, Byron. Va tranquillo a lezione, ci vediamo dopo –

- Non posso! Non posso lasciarti qui! – sibilò, l’espressione truce.

Annuii, indicandogli la porta.

- Sì che puoi. E ricordati che sei in ritardo – cantilenai, indolente.

Vidi un lampo di paura passare nei suoi occhi, poi uno di sollievo mentre prendeva a sorridere.

- Okay, - mormorò, aprendo la porta.

- L’affido a te, Robert! – trillò, uscendo in un lampo e chiudendosi la porta alle spalle.

Osservai come niente fosse Robert che si alzava di scatto, cercando di bloccarlo.

- Cosa?! Non puoi, Byr… -

Si interruppe, accorgendosi di star parlando con una porta chiusa.

Lentamente, quasi al rallentatore, si girò verso di me.

Incontrai la sua espressione affranta e terrorizzata, e risposi al tutto con un sorriso a trentadue denti:

- Mi porti a fare un giro in città? -

 

*

 

 

 

 

Scusate se vi ho fatto aspettare, ma iniziavo ad avere dubbi su questa storia ^^

Mi dicevo, la continuo, non la continuo… alla “mi ama, non m’ama” =D

Poi ho riletto le recensioni allo scorso capitolo e mi sono ricreduta, dovevo continuarla! *_*

Come farei senza di voi??

Grazie di cuore a tutte, a chi legge, e soprattutto, a chi commenta!

Grazie davvero!

Alla prossima,

Sara

 

Risposte alle recensioni

 

 uley: ciao! Ma lo sai che le tue recensioni mi fanno morire? ^^ Sono bellissime, davvero! Se vuoi, cercherò di farlo arrivare anche in camera tua il surrogato di vampiro, una volta di queste ;-  E per le supposizioni… aspetta ancora un po’ e vedrai! xD

 

 Saruxxa: Ma lo volete tutte in camera, questa sottospecie di vampiro, eh? ^^ Mi fa piacere ti divertano quando litigano, lo faranno ancora molto non temere :D  Cercherò di non farli mai arrivare a usare le mani, però ^^

 

 CinziaBella1987: Ciao! Mio Dio, quanti complimenti! Mi hai fatto diventare rossissima, lo sai? Sei assolutamente troppo buona! ^^ Non ti biasimo certo per l’insana adorazione per il vampiruncolo e per Byron (da quel punto di vista, ahimè, sto messa peggio di te xD)… non puoi però dirmi che scrivo corretto! E ancor meno che ti metto in crisi! Ogni volta che rileggo qualcosa di mio, mi vien voglia di cancellare tutto! Mi hai incuriosita però, appena posso faccio un salto a vedere cosa scrivi **  Grazie ancora, Cinzia, di tutto!

 

 _Miss_: Va meglio come vi ho lasciati questa volta? ^^ Spero ti sia piaciuto il capitolo, in caso contrario, non esitare a dirlo! **

 

 Cris87_loves_Rob: Ce l’ho fatta alla fine! E non vi ho fatto penare, visto? ^^ Sono sempre loro, più pazzi, folli e fuori di testa che mai… continuano a farti sorridere o non lo sopporti già più? =D

 

 

   
 
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