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Autore: akainu    21/09/2010    1 recensioni
La città di Dite viene risucchiata in un'altra dimensione e diverse persone acquisicono poteri.Questi sono chiamati Reaper.Date le problematiche create da questi avvenimenti,un gruppo di loro decide di riunirsi per dare una salvezza a questo buio periodo.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE BLOODIES

[Intro]
Il 21 Novembre 2012 le vite di migliaia di persone non sono più le stesse.Un misterioso portale si aprì e,come un buco nero,risucchiò una vasta zona ,che comprendeva anche la città di Dite,richiudendosi subito dopo.Ogni contatto con il resto della terra svanì e da quel momento gli abitanti di tale luogo ebbero una svolta.Molti di essi morirono subito,risparmiandosi l'agonia che si sarebbe venuta a creare nei mesi successivi.Alcuni hanno provato a fare finta di niente,a fare finta che tutto ciò fosse solo un sogno,ma presto capirono anche loro che non era così.Infine diversi individui acquisirono dei poteri,questi vennero chiamati reapers,poichè potevano decidere sulla vita dei comuni mortali.Purtroppo gli avvenimenti che causarono tutto ciò,hanno portato solo problemi e pochi di questi hanno avuto il buon senso di utilizzarli per scopi civili.In breve tempo il crimine salì alle stelle,la mortalità aumentò drasticamente e lo sciacallaggio divenne all'ordine del giorno.Addirittura il comune non potè nulla contro tutto ciò e così tutto sprofondò nell'anarchia più totale.
Inutile dire che si formarono diversi gruppi,decisi ad ottenere il dominio della città ed inutile anche dire che il sangue scorreva a fiumi.Ogni gruppo cercava di reclutare i più forti della città,e ciò si poteva vedere solo con la taglia sulle loro teste.In fondo i reapers erano solo criminali accecati dal loro potere e uccidere era un loro passatempo.Beh,in realtà pure io sono un reaper,anche se faccio parte di un organizzazione segreta,chiamata i "bloodies".Sì,lo so,il nome può far credere che anche noi siamo come quegli altri bastardi,ma non è così.Abbiamo scelto questo nome per un semplice motivo.Siamo dannati.Per lo stato eravamo criminali e adesso siamo morti,ma questa storia non interessa ora.A dirla tutta,siamo assassini come gli altri reaper,ma la
differenza è che noi uccidiamo per mantenere un po' di civiltà in questo posto maledetto.L'altro nostro scopo è di non permettere di riaprire il portale e riuscire a tornare sulla terra.Questo è l'Inferno e i demoni non devono mischiarsi agli uomini.Noi non siamo altro che demoni.Non c'è un capo nei bloodies,siamo tutti reietti della società.Siamo divisi in 12 reparti,le colonne infernali,e noi capitani prendiamo le decisioni,tutti insieme.
Ok,qui ho finito.Non vi rivelerò la mia identità per ora,ma proseguirò presto con la storia di un ragazzo,Kuro,che ho l'impressione che possa cambiare il nostro mondo e magari darci una salvezza.

[Capitolo 1-Rain]
21 Novembre 2012-ore 7.30 a.m.,città di Dite.

<< Yawn!Che palle,un altro monotono giorno di scuola >> esclamai quel giorno al mio risveglio.Avevo il test di matematica,e come al solito non sapevo un cazzo.Non sono mai stato elogiato come studente modello e spesso non ci andavo nemmeno a scuola,però quel giorno decisi di andare lì comunque.Forse pessima idea,forse ottima,dipende dal punto di vista.Mi vestii,feci colazione ed uscii di casa in fretta
<< diavolo!sono in ritardo!mi dovevo vedere con Hanako 20 minuti fa!ora mi uccide >>
Come al solito,quando arrivai lì,lei non c'era.E' sempre stata più ritardataria di me.Hanako è la ragazza con cui mi frequentavo e mi frequento ancora.Non andava allo stesso istituto,ma di solito ci incontriavamo di primo mattino per passare 5 minuti insieme.Avendo i nervi a fior di pelle e le palle gelate per il freddo me ne andai,lasciandole un messaggio sul cellulare:
<< ci vediamo oggi.a dopo >>
Arrivato nell'istituto trovai,come di routine,quegli idioti che se la prendevano con i mocciosi e che, a loro volta,le prendevano puntualmente di santa ragione da
me o da qualche altro buon cristiano(per modo di dire) che passava di lì e li vedeva fare casino.Salii in classe e sulle scale incrociai Kuro,fisicamente sia prima che dopo l'"incidente" non è cambiato e nemmeno caratterialmente.Il solito ragazzino impacciato,minuto e timido.Non ha successo con le donne e non è bravo a scuola.Quasi nessuno notava la sua presenza dentro le mura dell'istituto e nemmeno fuori.Aveva come al solito la divisa da studente tradizionale,sempre sistemata perfettamente e con i libri in mano.I suoi capelli sono neri e quel giorno non era pettinato,come tipico da lui.Probabilmente era l'unica cosa fuori posto.Ok,lo devo dire francamente,la sua aria da cane bastonato mi faceva imbestialire.Non so perchè,ma era così.Poco dopo che mi sedetti al posto suonò la campana.La professoressa entrò puntualissima e subito esclamò con quella stupida voce squillante da vecchia:
<< Bene!oggi faremo il test!saranno 15 esercizi e avete 1 ora >>
Dentro di me pensai:
<< Ma quando muore? >>
era una stupida riflessione da ragazzo,chi non l'ha mai pensato?Però mi vennero i rimorsi di avere pensato una boiata del genere.Consegnò il compito,tutto regolare.Per i primi 10 minuti...

Ore 8.25,istituto superiore Iovis

Quello è il nome del mio ex istituto,mi ero dimenticato di dirlo,facevo la 3a e ho 16 anni,ma questo non è importante rispetto a ciò che stava per accadere.Mentre provavo a risolvere i problemi si udì un boato assurdo,come una bomba.La professoressa uscì dalla classe a controllare e così tentai di copiare.2 secondi.2 brevi secondi e tutte le luci scoppiarono.Ci ritrovammo sotto una pioggia di vetri e il neon rilasciato si posava come polvere sulle nostre teste.Nessuno si spiegava cosa fosse accaduto e ci alzammo tutti in piedi.Iniziammo a farci domande su questo.Guardai fuori dalla finestra.Forse non dovevo.Il cielo era coperto da nuvole nere e queste si stavano unendo a formare una spirale.Ciò che mi inquietò non era questo però,era quella ragazza della classe a fianco.Carina,
col viso pulito e sempre con il sorriso sul volto.Purtroppo non era così in quel momento.Stava in piedi sul cornicione,senza espressione sul volto e con il vento che le scompigliava i capelli.Fece un passo avanti,un passo verso la morte.La provai a prendere allungando la mano verso di lei,ma non ci riuscii.Si spiaccicò contro una macchina.E dopo di lei,una lunga processione di suicidi.La gente non capiva più un cazzo.Mi sembravo l'unico lucido,ma gli altri erano furbi.Si erano nascosti.Io da testardo come sono,scesi per strada.Era il delirio.Gente morta ovunque e sangue dappertutto.Presi il cellulare e provai a chiamare Hanako.Non ho mai avuto una famiglia,quindi chiamai la persona a me più vicina.
<>dissi preoccupato.
La sua scuola era dalla parte opposta della città,quindi era impossibile raggiungerla con questo caos.Iniziò a piovere.Pioveva sangue.Rosso e caldo.L'odore di ferro era fortissimo e si faticava a respirare.Le nuvole schiarirono un minimo e lasciarono un cielo violaceo.Rientrai in classe per trovare riparo e magari trovare qualche superstite.La tromba delle scale era piena di cadaveri e impiccati.Per un attimo sentii anche io quell'irrefrenabile istinto di ammazzarmi.Non ricordo cosa accadde,ma stando a quello che dice Dan,che mi ha salvato la vita con un pugno in faccia, avevo un taglierino in mano e mi stavo per tagliare la gola.Quando mi ripresi ero in una sala con lui e altri 8 ragazzi.La pioggia sembrava una cascata e affacciandomi vidi un ragazzo che sembrava un fantasma.Dopo intuii che era Kuro.Lo chiamai ad alta voce
<< KURO!CAZZO,KURO!VIENI QUI! >>
Lui non sapeva come mi chiamavo ed ogni volta che mi vedeva abbassava lo sguardo.Anche se non so se quella volta lo abbia fatto di proposito a non venire da me o era troppo shokkato per sentirmi.Lo provai a rincorrere.Quelli che mi avevano portato in sala non si erano accorti che uscivo.Che fossero in coma?Fatto sta che mentre correvo vidi le pareti deformarsi e caddi a terra,come se la gravità mi schiacciasse pesantemente.Mi addormentai,con una strana sensazione di calore addosso e le ossa che sembrava si stessero comprimendo.Il dolore era atroce ma durò pochi secondi.Caddi in coma.Tutti i sopravvisuti caddero in coma.Pensavo di essere morto,ma il destino voleva che continuassi a vivere.

Data sconosciuta,ora sconosciuta

Non so quanti giorni dopo mi svegliai,ma di certo non era poco tempo,dato che tutto il sangue ormai era asciutto e tutto quello che rimaneva di quel giorno era il cielo color rosso cremisi.Solo una cosa non mi spiegavo...che cazzo ci facevo sul promontorio di Dite?!Mi trovavo nel punto più alto della città e a circa 10 centimetri da me,c'era uno strapiombo dove non si vedeva il fondo.Doveva essere crollato qualcosa.In realtà quella era la fine della città.Sotto c'era il nulla.Qualcosa mi faceva già avere questo presentimento.Provai subito a chiamare Hanako,sempre staccato.Così mi diressi in città.Presto scoprii il mio potere da reaper in maniera del tutto casuale e fondai l'organizzazione con degli altri sopravvisuti,fra cui 2 miei cari amici e Hanako,che alla fine era viva.Nessuno usava più il proprio nome,ma nomi in codice.Il mio potere mi permise di "stalkerare" chiunque mi pare,essendo praticamente irrilevabile da nessuno,o quasi.Dato che Kuro in fondo mi aveva sempre incuriosito nei suoi modi strani,divenne presto una mia
"preda".Presto capii di essermi sbagliato sul suo conto.
  
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