PER QUESTO LAVORO VORREI
RINGRAZIARE L’AUTRICE TSUKUYOMI CHE MI HA
DATO IL PERMESSO DI ISPIRARMI AD UNA SUA STORIA DI GRANDE SUCCESSO PER QUESTA
MIA PICCOLA FOLLIA.
GRAZIE TANTE.
21 maggio
Molti di
voi si chiederanno come abbia fatto a decidere di scrivere una scemenza del
genere!
Bene
sappiate che l’idea è stata di mio fratello Kankuro e mia sorella Temari che,
quando non sono impicciati con gli affari loro, vengono a farsi quelli miei e
la cosa mi irrita.
Mi irrita
molto.
Mi irrita
abbastanza da farmi passare quel poco di sonno che riesco a prendere dopo aver
bevuto una decina di camomille con qualche Valium sciolto all’interno.
E dal
momento che non dormo mi irrita molto anche la gente che mi dice che dovrei
riposare per farmi passare le occhiaie.
È
incredibile che questi scemi, dopo diciassette anni, non abbiano ancora capito
che questo bel trucco nero non è ne la conseguenze del mio mancato sonno e ne
che mi ammazzo di seghe tutto il giorno, ma di un tasso demoniaco che mio padre
ha deciso di infilarmi dentro, naturalmente essendo molto piccolo non mi sono
mai accorto da dove questo tasso fosse entrato e preferisco non indagare, però
sappiate che non ho mai sofferto di stitichezza in vita mia.
Comunque
dicevamo di questo diario…si…adesso riprendo il filo.
Dunque, io
mi chiamo Gaara, Gaara del Deserto o se preferite Sabaku no Gaara.
Chiamatemi
come vi pare, non m’importa.
A dire il
vero non m’importa di niente, però che mi hanno fatto Kazekage questo forse dovrebbe
interessarmi.
Questo
diario non è, e sottolineo NON E’, una mia libera scelta, ho solo dato retta ai
mie fratelli che secondo me non dovevano esistere per niente.
Vogliono
farmi raccontare la mia vita per fare in modo che lo sfigato che siederà su
questa sedia al posto mio venga a conoscenza dei miei deliri e dei miei segreti
più intimi.
Che
novità!
Lo sanno
tutti chi sono e non sono passato alla storia come un modello di virtù umane,
le mie gesta sono state tutte catalogate e inscritte negli Annali Neri di tutte
e cinque le Terre Ninja.
Quindi
sono molto famoso.
Comunque,
dal momento che sono il Kazekage, devo dare il buon esempio e allora andiamo a
incominciare.
Per prima
cosa vi parlerò un po’ di me tanto per chiudere ben presto questo losco affare
e fare contenti i due pirla la dietro che lo so che mi stanno spiando da una
finestra.
La mia
vita ad essere sinceri è stata un vero schifo, volete i dettagli?
Vi
accontento.
Ancora
prima che mia madre finisse di sputarmi fuori urlando è morta, questo perché il
Kazecazzo di mio padre aveva deciso di fare un figlio con una scopo ben
preciso.
Siccome
aveva paura che il nostro Villaggio venisse preso di mira da un’orda di barbari
dementi come lui, decise che al figlio più piccolo, ossia io, venisse sigillato
in corpo il Demone Tasso e usato come arma di distruzione di massa.
Naturalmente
questo mi condizionò per tutta la vita, sono sempre rimasto da solo e schifato
da tutti, l’unica persona che si prendeva cura di me era mio zio.
Ma lo zio
bastardo è stato il peggior doppiogiochista che abbia mai incontrato nella mia
lunga vita di anni sei.
In due
nanosecondi sgretolò tutte le mie speranze che mi avevano sostenuto fino a quel
giorno, cercò di uccidermi, mi disse che era stato mio padre, poi mi disse che
lo voleva pure lui, mi lanciò i kunai e come atto finale si fece saltare per
aria il pirla.
Il tutto
in un minuto e mezzo.
Non sapeva
più come farmi fuori e decise per la trasformazione in kamikaze.
Risultato?
Non
ottenne una benemerita sega perché il deficiente ancora non aveva capito che io
avevo un’arma micidiale.
Sapete
tutti che cos’è quindi non spreco tempo a spiegarvelo.
Ben ti
sta, brutto porco, spero che ti sei accorto di quando ti stavi dilaniando pezzo
per pezzo.
Spero che
avrai patito le pene dell’inferno accorgendoti che io ero ancora là.
A sei anni
vi assicuro che di rospi ne avevo mandati giù tanti!
Fatto sta
che comunque, visto che nessuno riusciva a mandarmi al Creatore, il mio nobile
e paterno padre decise che tanto valeva farmi diventare un ninja e così
accadde.
Scusate,
ho saltato la parte dove dovrei descrivere di come sono diventato un assassino
psicopatico che provava gusto nel commettere carneficine?
Avevo sei
anni…che bella età.
Non me lo
dimenticherò mai di com’era piacevole levarmi dalle balle tutti quelli che
dalle balle volevano levare me.
E così
continuai fino all’età di anni dodici.
E li
successe la svolta quando partecipai all’esame di selezione dei Chunin che si
teneva a Konoha, precisamente nel Villaggio della Foglia.
Un
Villaggio così pieno di buoni sentimenti da dare il voltastomaco.
Ho sempre
creduto che i ninja fossero assassini e vi garantisco che io questo compito lo
espletavo bene, ma li erano assassini che se ne andavano in giro con una mazzo
di rose in mano.
Non li ho
mai capiti.
Ma
tralasciando anche questo capirete quanta voglia abbia di scrivere sta merda,
vorrei solo dirvi che fu una passeggiata.
Fui il
solo a pensarlo e poi a farla davvero la passeggiata!
Oddio, un
po’ il culetto ce lo facemmo tutti abbastanza e alla fine solo uno venne
promosso, l’amante segreto di mia sorella.
E proprio
contro di lei!
Cioè,
praticamente quell’idiota della mia parente si fregò con le sue mani mentre
quell’altro beota rimase accucciato per tutto il giorno.
Poi si
scoprì che il quoziente intellettivo era il doppio del normale e che aspettava
il momento buono per metterglielo sotto l’osso sacro a mia sorella sperando che
le piacesse.
Scommetto
che nessuno aveva ancora capito che mia sorella e mister “non ho voglia nemmeno
di pensare” Shikamaru alla fine se la intesero?
Conoscendo
la volontà che anima tutt’ora quel ragazzo…mhà!
Chi si
accontenta gode.
Però avere
come cognato una strano tizio col codino che divertiva dentro gli asili del mio
Villaggio facendo le ombra cinesi non doveva essere male, almeno mi avrebbe
regalato punti popolarità.
Comunque
io attraversai la Foresta della Morte assieme a quelle nullità dei miei parenti
in meno di due ore se non ricordo male, ricordo che una telecamera mi riprese
che ero ancora lindo e pinto anche dopo aver squartato tutto quello che di vivo
trovavo sulla mia strada.
Bei tempi!
Dopo
partecipai alla prova di selezione di lotta libera dove mi capitò il figlio di
Bruce Lee.
Vestito di
verde che sembrava un elfo fatto male osò affrontare me, o meglio, la sfiga lo
portò ad incontrarmi.
Se la tirava
e io m’incazzavo.
Mi sfidava
e io m’incazzavo.
Alla fine
fui stanco di incazzarmi e decisi che per la mia saluta cardiovascolare fosse
arrivato il momento di farla finita.
Fatto sta
che Frate Tac versione ninja dai capelli a scodella mi riempì di mazzate per
una buona mezz’ora, fino a quando la mia sabbia non decise che forse era
arrivato il momento di mettersi di mezzo ed evitarmi così una figura madornale
di quelle che non si dimenticano.
Sapete, ci
tenevo prima alla mia fama.
Come andò
a finire?
L’elfo
finì dritto all’ospedale in meno di due minuti con un braccio e una gamba
spappolati e fu li che successe!
Stranamente
mosso da pietà decisi di andarlo a trovare all’ospedale per dargli un bacino,
ma poi pensai che non potevo minimamente tollerare il fatto che una qualsiasi
cosa viva fosse rimasta su questa terra dopo aver incontrato me.
Così mosso
da orgoglio decisi di ammazzarlo per sentirmi soddisfatto, mosso da pietà lo
volevo togliere dalle sofferenze.
Scegliete
voi la motivazione che preferite.
Ma a
quanto pare al Villaggio della Foglia l’eutanasia non era ammessa così il
volpotto Naruto e “mi scoccia la minchia” Shikamaru decisero di difendere
l’elfo maledetto che di tirare la cuoia proprio non ne voleva sapere.
E io lì
raccontai la mia infanzia, la mia vita, tutte le mie disgrazie…il tutto per
cercare di essere compatito.
Ammazzo la
gente?
Dovete
capirmi, ho avuto un’infanzia infausta, sono traumatizzato che volete farci?
Una cosa
la potete fare!
Morire per
esempio e questo mi farà sentire ancora più umano.
Siccome il
simpatico duetto non bastava ecco arrivare anche il maestro di Karate Kid, in
poche parole la versione gigante e più idiota dell’elfo a scodella.
Per quella
volta mi toccò battere in ritirata dal momento che era meglio lasciar stare.
Poi arrivò
il torneo vero e proprio e chi mi va a capitare?
Sasuke
Uchiha.
L’ ultimo,
forse, sopravvissuto di un clan estinto come successe ai dinosauri.
Nel giro
di una notte vennero scannati come i capretti dal rampollo più promettente.
Il figliol
prodigo che rispondeva al nome di Itachi era in realtà un fuso perenne che, non
sapendo come passare il tempo, prima eliminò l’amico e poi, visto che gli
avanzava ancora qualche minutino, anche genitori, zii e cugini vari.
Già che
c’era poteva anche far fuori il suo inutile fratellino minore che è cresciuto
con la voglia di far fare la fine del capretto pure a lui e quasi ha portato il
suo Villaggio alla rovina.
E loro
ancora tentano di riportarlo indietro!
Naruto, ma
sei scemo o cosa?
Anche se a
Sasuke lo capisco, poveretto.
Domandare
“perché lo hai fatto?” e sentirsi rispondere “perché volevo vedere quanto fossi
forte” traumatizzerebbe comunque.
E poi
bell’esempio di forza ammazzare vecchietti di novant’anni che bastava uno sputo
per farli cadere all’indietro.
Fatto sta
che li a me partì la brocca e se non fosse stato per Naruto e per la sua tesi
sull’amore e l’amicizia adesso non sarei qui.
La
malefica volpe era riuscita dove tutto il Creato aveva fallito: farmi diventare
buono, e ci riuscì con una craniata da record che mi fece ritornare al
Villaggio della Sabbia con una commozione cerebrale pazzesca.
Comunque
la mia cattiveria e sete di sangue finì quel giorno, ormai sono passati diversi
anni, io sono diventato Kazekage e anche più alto e molto più bello, insomma
sono un gran figo e ho fatto ricredere milioni di donne sulla tesi che i miei
capelli sembravano stoppa per accendere il camino andata a fuoco.
Guardateli
adesso, sempre puliti e profumati di balsamo.
Sono
orgoglioso della mia rossa chioma, guai a chi la tocca.
Comunque
ho avuto anche un’allieva, si chiama Matsuri e come prima cosa si è fatta
rapire facendomi incazzare, come seconda cosa si è innamorata di me.
La prima
donna che si è innamorata di me in diciassette anni!
Un record!
Voglio
dire…a diciassette anni un ragazzo già dovrebbe cominciare ad avere le sue
esperienze, ma non io!
E dove la
trovavo prima una ragazza disposta a darmela?
Facevo
paura a tutte, ma adesso è sicuramente diverso e già le vedo tutte in fila di
fuori ad aspettare che io mi stanchi di restare casto e puro.
Comunque
Matsuri prima mi chiamava “maestro Gaara” e quello che voleva erano i miei
insegnamenti, adesso è cresciuta come me e quello che vuole è ben diverso!
Ma la
ragazza bisogna che la smetta di scherzare col fuoco perché scherza oggi,
scherza domani alla fine finisce che i miei pantaloni vanno in tiro e dopo lei
si ricorderà degli insegnamenti del suo ex maestro molto bene.
Comunque
adesso sono incredibilmente depresso.
Mi hanno
rapito, ebbene si, mi hanno rapito e mi hanno tolto per sempre il mio adorato
compagno di avventure, il Signor Tasso.
Mi manca
davvero.
Grazie a
lui evitavo di dormire, avevo una mente instabile, mi causava emicranie
tremende però mi era simpatico.
Invece
quei bietoloni dell’Akatsuki che vanno in giro a rompere le palle a destra e a
sinistra me lo hanno strappato via.
Invece di
rompere i maroni a noi forze portanti che siamo già sfigate di natura,
dovrebbero pensare a cambiare stilista.
Ero pure
morto, però come in ogni lieto fine non poteva mancare la vecchietta idiota che
si sacrifica per espiare il fatto di avermi infilato su per il culo un demone.
Per
ringraziarla misi la sua tomba davanti a tutte.
Tanto non
è che potevo fare altro.
Se vuoi
schiattare per ridare la vita a me non ti dico certo di no, vorrà dire che ti
organizzerò un funerale coi fiocchi.
A grandi
linee questa è stata la mia vita, ora sono qui, regno sul deserto in tutti i
sensi, mi portano in giro con la portantina e quasi quasi chiedo lo schiavetto
che passerebbe la sua vita a sventlarmi col ventaglio di struzzo.
E in più
credo che noi Kage, e dico tutti, portiamo in testa i cappelli più ridicoli che
abbiano mai creato.
Una
vergogna immane e forse era per questo che mio padre si nascondeva dietro le
tendine.
Comunque
la gioia più grande è che il mio amatissimo padre è schiattato e devo
ricordarmi di ringraziare la Serpe Suprema più sexy del mondo per questo.
Stanno
bussando alla porta da un’ora e forse è meglio che mi decida a dire “avanti”
prima che la sfondino e siccome non percepisco più la presenza dei due dietro
la finestra che mi spiano penso che sia arrivato il momento di posare la maledetta
penna e chiedere se i domestici si sono ricordati che c’è un Kazekage affamato
che vaga per il Palazzo come un’entità ectoplasmatica alla ricerca di cibo.
Vaga pure nel
tentativo di non inciampare in quella ridicola veste che deve indossare.
Voi non
immaginate quanto possa essere pericoloso!
Ogni
minuto che passa rischio sempre di perdere tutti i denti cadendo a faccia
avanti e di portare la dentiera a diciassette anni non mi va proprio.
Perlomeno
vorrei baciare una donna senza correre il rischio che questa le resti attaccata
alla lingua!
Brrr…che
brutta scena.
Ok, per
oggi ho esaurito gli argomenti.
Ci vediamo
domani, sempre sperando che ci sia un domani!
Buonanotte.
22 maggio
Bene,
inutile e puzzolente insieme di fogli, come vedi ho mantenuto la mia promessa e
sono tornato da te, ma credo che prima di cominciare a vomitarti inchiostro
addosso devo sapere chi rompe la minchia alla porta.
Non appena
aprii mi ritrovai davanti mio fratello.
Lo guardai
e lui mi guardò, più che altro io lo scrutai disgustato e lui, forse, fece
altrettanto.
Certo che
però non sarebbe stato propriamente orrendo se si fosse tolto il vizio di
andare in giro come un Apache.
Da quando
ero nato cercavo di capire il significato di quei segni viola putrefatto che si
faceva in faccia ma non ho mai capito e naturalmente il signor Toro Seduto non
sia mai che perda tempo a spiegarmelo!
Però c’era
una cosa che m’inquietava non poco, una cosa che ho scoperto durante il mio
rapimento o che perlomeno mi hanno raccontato visto che ero stecchito.
Se faccio
due più due ne consegue che: mio fratello è un abile marionettista, categoria
da me odiata proprio perché ho il terrore delle marionette, dei burattini, dei
mimi e delle bambole come la maggior parte delle persone che odia i clown.
Comunque,
lui marionettista, io...Kazekage!
Se ci
mettiamo di mezzo la storiella allegra di quello che è successo al Terzo
Kazekage…praticamente io sto a mio fratello come la mozzarella sulla pizza e
questo non mi piace.
Non mi
piace per niente!
Non ci
tengo ad essere trasformato in un pupazzo, quindi da quando ero resuscitato
cercavo di tenerlo il più lontano possibile da me ma vallo un po’ a spiegare?
Comunque
lo vidi entrare con uno scatolone gigante sulle braccia.
<<
Gaara, ho una sorpresa per te. >>
Non mi
piaceva il tono della voce e decisi che forse sarebbe stato meglio se mi
mettevo seduto.
Con un
sorriso d’orgoglio che gli arrivava alle orecchie, Geppetto aprì la scatola e
quello che ne saltò fuori…
Non so
descrivere cosa fosse, la cosa più orribile che abbia mai visto in vita mia,
era una marionetta, una schifosissima marionetta ora era dentro al mio studio!
<<
Che cos’è quella…quella cosa? >> balbettai mentre la indicavo inorridito.
Quell’ammasso
di legno, stoffa e capelli di stoppa rosso fuoco mi assomigliava vagamente.
Guardai
meglio.
La
esaminai come si esamina il nemico prima di strappargli il cuore dal petto e
impiccarlo con i suoi intestini.
No, la
somiglianza non era per niente vaga, mi assomigliava parecchio…decisamente troppo…ma
sono io, cazzo!
<<
Kankuro! Quello schifo immondo rappresenta me. >>
Gli urlai
con quanto fiato avevo in gola.
<<
Si, non ti piace? >>
Se mi
fossi alzato le cose erano due, o lo uccidevo o svenivo.
E così,
alla fine, i miei sospetti erano fondati.
Se aveva
fatto un pupazzo che mi rassomigliava e a questo gli si fosse staccata la testa
non avevo dubbi su dove avrebbe cercato il pezzo di ricambio.
E già mi
vedevo attaccato ai suoi fili di chakra che mi muoveva per mandarmi a prendere
un bicchiere d’acqua.
Si, perché
dovete sapere che il mio inquietante fratello è un pigro cronico e lo dico per
difendermi dall’accusa di essere io il fancazzista.
Che cosa
credete?
Pensate che
io non legga quello che si scrive o non senta quello che si dice di me?
E allora
la frase “durante le battaglie non fa mai una minchia e resta a braccia
incrociate lasciando che la sabbia faccia tutto per lui” me la sono inventata
io?
Ma non
vedete che muovo le braccia a destra e a sinistra per comandarla?
E poi
scusate, ma il tappo nella mia giara se lo rimette la sabbia da sola?
No, lo
rimetto io, quindi non mi sembra il caso di dire che non faccio nulla!
Comunque
continuai a guardare l’orrida visione.
Era
veramente terribile da guardare, la “cosa” mi fissava con occhi cattivi.
<<
Kankuro, se non la elimini tu, lo faccio io. >>
Non male
l’idea dal momento che mi mancava la legna nel camino per farmi la bruschetta.
<<
Davvero non lo vuoi? Ho impiegato tutta la notte per farla. >>
È
incredibile, ha perso tutta una notte dove poteva fare qualcosa di più utile
per il mondo per costruire una marionetta.
Mi
chiedevo anche perché ha scelto proprio quello schifo quando nel mondo ci sono
fottilioni di regali più graziosi, una scatola di cioccolatini, un mazzo di
fiori, una gamba finta, una confezione di preservativi…insomma tutto può
diventare un regalo.
O se
proprio non poteva fare a meno della marionetta poteva farla come una bella
gnocca tutta tette, il Quinto Hokage sarebbe stato il modello perfetto secondo
me.
Comunque
pensai di accettarla, ringraziare col sorriso più falso di cui ero capace e poi
farla a pezzi con l’accetta, anche se l’idea di fare a pezzi me medesimo non è
che mi esaltasse tanto.
Ormai
avevo chiaro che io dovevo aver fatto qualcosa di male fin quando ero ancora
sotto forma di spermatozoo, perché altrimenti non avevo una risposta a tutte le
mie disgrazie che erano cominciate fin quando stavo ancora dentro l’utero
materno.
L’ultima,
ma non per questo la meno grave, quella di nascere, crescere e vivere in un
posto dove avevano fatto dell’arte del marionettismo la punta di diamante
locale, proprio come i prodotti tipici e artigianali normali degli altri Paesi.
<<
Non m’importa, lo sai che mi danno la nausea e tu me ne regali addirittura una?
>> gli risposi esasperato.
Per due
secondi sperai che il mio diario, triste per quello che mi stava accadendo,
cominciasse a scriversi da solo, testimone oculare di quello che vedeva e
sentiva.
Almeno lo
avrei usato come prova il giorno in cui avrei deciso di sbattere in galera
Kankuro e lasciarlo a marcire lì con l’accusa di “grave presa in giro nei
confronti della massima carica di Stato”.
Una legge
simile non esisteva ma pur di togliermi le marionette dalle chiappe avrei
potuto farla benissimo.
Il
demoniaco marionettista che condivideva con me, purtroppo, metà del codice
genetico, si offese davvero.
Lo vidi
sbuffare, riprendere la marionetta con le mie sembianze e sbattermi
violentemente dentro lo scatolone.
Sentii un
tonfo enorme sul fondo del cartone, una botta del genere avrebbe spezzato le
ossa a chiunque ed io tremai.
Strinsi
gli occhi disperato nel terrore di sentire il medesimo dolore provato dal
pupazzo, dopotutto chi mi assicurava che quella marionetta che mi rappresentava
non fosse in realtà una bambola woo-doo gigante?
Dai miei
parenti che avevano tentato sempre di farmi finire sottoterra potevo aspettarmi
questo e altro.
Anzi, la
bambola woo-doo sarebbe stata il minimo.
Riprese in
mano lo scatolone e uscì dalla porta, ma una volta fuori rimise dentro un solo
braccio con un dito della mano alzato al vento in maniera inequivocabile,
accompagnato dal messaggio sonoro che diceva “saltaci sopra.”
Feci finta
di niente, dopotutto essermi liberato del Kazekage finto era fonte di grande
sollievo.
Mi rimisi
seduto respirando profondamente.
Visto,
infausto diario, quello che mi capita
durante la giornata?
E poi oggi
è tranquillo.
A me non
succede mai niente di bello, comincio a pensare che sarebbe una gran bella cosa
se entrasse Matsuri che mi chiedesse:
<<
Andiamo ad allenarci? >>
E io
risponderei:
<<
Ma certamente! Guarda tu vai avanti in camera che io ti raggiungo! >>
Sono
strasicuro che non direbbe di no, la ragazzina.
Comunque,
anche per oggi voglio farla finita con te, inutile ammasso di carta riciclata
un centinaio di volte.
Ho una
riunione che mi aspetta coi Consiglieri e le vipere mi staranno sicuramente già
aspettando.
Meno male che
l’Arcangelo Baki non m’abbandona mai.
Almeno
lui.
Ciao.
Tornerò a
prenderti in mano domani sera, sempre se mi andrà.