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Autore: lilyblack    29/09/2010    18 recensioni
Storia partecipante al 'We want...missing moments' contest indetto da Tittigranger sul forum.
*°*°*° Dopo la guerra è il tempo di piangere e onorare i morti,aprendo loro il cuore e tentando di andare avanti °*°*°*
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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AUTORE: lilyblack
OGGETTO: Armadio svanitore
MISSING MOMENT: Cerimonia in memoria di Fred
TITOLO: In Memory. Ogni storia della raccolta ha un titolo secondario(In memory of a Son,In memory of a Friend,In memory of Fred, In Memory o fan antythesis)
PERSONAGGI: Molly Weasley,Hermione Granger,Ron Weasley,Percy Weasley
GENERE: Introspettivo,Malinconico
RATING: Verde
ELEMENTI BONUS SCELTI: /
NOTE AUTORE: Inizialmente l’idea era molto diversa,c’era anche un personaggio in più, poi mi sono resa conto che andava bene così. Ho scelto il genere introspettivo perché penso che quando muore qualcuno che amiamo, siamo sempre più propensi a guardare anche dentro noi stessi.
Ogni shot è strutturata in modo che al suo interno contenga un altro minuscolo missing moment della vita di Fred. Le shot hanno un senso compiuto sia da sole che tutte insieme, ovviamente XD
Dopo questo delirio,spero che il tutto piaccia,a me ha dato molte soddisfazioni scriverlo.
L.B.

In Memory

In memory of a son

Quando sentì delle risate squarciare l'aria in quel contesto così solenne, Molly Weasley si voltò di scatto, con un rimprovero già ben fermo sulle labbra, ma le mancò il fiato quando vide che a ridere erano due bambini fermi dall'altra parte della staccionata del cimitero e non uno dei suoi. Perché certi istinti sono difficili da perdere, soprattutto per una madre.  Fu come se si fosse ricordata all'improvviso perché era li e il mondo le fosse crollato addosso in un momento, facendole curvare le spalle stanche, così diverse da quelle di colei che aveva ucciso Bellatrix. Era sempre stata energica e battagliera, ma in quel momento si sentiva solamente stanca, piegata sotto la consapevolezza oramai feroce che non si può combattere contro il destino.

'Siamo quì...'

Le parole del funzionario del ministero la risvegliarono improvvisamente dalla trance e, per reazione, strinse più forte il peluche che aveva tra le mani, fino a far sbiancare le nocche. Non voleva sentirle quelle parole. Voleva essere codarda per la prima e ultima volta nella sua vita e scappare, fuggire via lontano per non sentire quelle lettere che avrebbero reso tutto più dannatamente vero.

'Riuniti per commemorare la prematura scomparsa di un giovane e promettente mago, Fred Weasley, vittima tra le vittime...'

Le parole erano vuote e di maniera, Molly le sentiva come acciaio freddo sulla pelle che le bruciava ancora della perdita di suo figlio, il suo Fred.
La guerra le aveva fatto sorpassare se stessa; non aveva mai pensato di poter soffrire più di quanto aveva sofferto vedendo i suoi fratelli morire, ma le ferite sul volto di Bill avevano messo a dura prova la sua tempra e la morte di Fred l'aveva definitivamente spenta.
C'era qualcosa di tremendamente innaturale nel seppellire un figlio, come se il sole sorgesse improvvisamente ad ovest facendo girare tutto il mondo dall'altro lato, come una notte perenne capace di far morire il prato più rigoglioso, come una spada piantata dritta nel petto.

'Ora vi invito, uno per uno, a portare l'ultimo ricordo a Fred, a declamarlo ad alta voce così che lui possa sentire e accompagnarlo con una piccola manciata di terra.'

Sentì le mani di George spingerla, poggiate delicatamente alla schiena e si ricordò che toccava a lei aprire le danze, perché se non si faceva coraggio colei che l'aveva generato, come avrebbero mai fatto gli altri a dirgli addio? Non voleva ridere, non voleva sorridere, non voleva minimamente compiere nessuna azione allegra, ma si fece forza e si avvicino alla fossa che avrebbe inghiottito per sempre una parte di lei, sforzandosi di sorridere al buio che la salutava, infido, salendo dalle viscere della terra. Tra le mani stringeva un peluche, uno dei pochi che aveva potuto regalare ai suoi figli negli anni e che Fred aveva fatto riparare con quelli che erano i primi proventi, ne era sicura, del commercio illecito che sarebbe poi diventato il negozio suo e di George. Era sempre stata più furba di quanto i suoi figli credessero e seppure sperava che si decidessero a mettere la testa a posto, nel fondo del suo cuor sostava la consapevolezza che sarebbero stati grandi qualsiasi cosa avrebbero fatto.
Si abbandonò ad un lungo respiro e getto l'oggetto giù, nel vuoto e si rese conto che aveva trattenuto il respiro solo quando riprese a respirare, una volta udito il tonfo sordo che decretava la fine del breve viaggio. Aveva sperato fino all'ultimo di sbagliarsi, che lì dentro non ci fosse nessuna tomba.

'Ciao Fred...'

La voce tremava, deglutì e riprese a parlare solo quando Ginny le si affiancò, gli occhi bassi per non mostrare al mondo quanto fossero tristi.

'Ti ho regalato il tuo peluche, quello che avevi rotto quando avevi cinque anni, pur di strapparlo a Ron.'

Le parole erano bloccate in gola, non riuscivano a salire come degli alpinisti persi su una parete troppo ripida per le loro sole forze e lei, da sola, sentiva di non riuscire più a fare niente.  La forza le venne dai suoi figli, quelli ancora vivi, che la guardavano come se fosse la loro unica ancora di salvezza, il loro appiglio, il porto al quale attraccare in un momento di tempesta. Sorrise allora, sorrise dal cuore, di un sorriso che saliva dalla voglia di essere ancora utile per coloro che erano rimasti e che credevano in lei.
Si abbassò a prendere una manciata di terra e la lanciò esattamente come doveva, ma non rimase ad ascoltare i granelli cadere come una pioggia sul legno della bara, si allontanò di qualche passo e si rinchiuse nel ricordo della risata di un Fred bambino che aveva appena strappato il pupazzo al fratello e tentava di fargli vedere come si trasformava in un serpente.
Triste e felice al tempo stesso, si lasciava riempire la testa da quel ricordo, sperando in tutti i modi che non scomparisse mai.
   
 
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