Note dell'autrice: Eccomi qua! Finalmente sono riuscita ad aggiornare anche questa X3 Per prima cosa vi ringrazio davvero tantissimo per i vostri splendidi commenti e sempre facendo i ringraziamenti specialissimi alle mie due ziette adorate °w°vi auguro buona lettura e spero di risentirvi in tanti !! Spero che questo capitolo vi piaccia perché purtroppo l'ho scritto un po' di fretta ;A;
The sweetest moments
capitolo secondo:
La prima vacanza
( Lovino <3 Antonio )
Perfetto, si trovava a meno di un metro da quella che con tutta probabilità avrebbe potuto diventare sua suocera e tutto quello che Lovino fu in grado di fare fu fissarla con uno sguardo imbambolato tenendo la bocca leggermente aperta. La sconvolgente rivelazione sull'esatto luogo delle loro vacanze era stato un autentico shock per l'impreparato italiano che solo dopo alcuni secondi di totale immobilità riuscì a ricambiare il sorriso della mamma di Antonio. Come aveva potuto quell'imbecille del suo moroso portarlo a conoscere i suoi genitori senza avvertirlo e poi sua madre li aveva appena visti mentre si baciavano e con la lingua oltretutto !! Prima che Lovino potesse azzardare un qualsiasi movimento, la donna si avvicinò a lui e dopo avergli dato una bella occhiata lo abbracciò improvvisamente imprigionando per alcuni secondi il minuto corpo dell'italiano contro il suo.
- Ya sabes Antonio, este chico es muy guapo. - Lovino non riuscì a capire perfettamente il contenuto del messaggio, ma era abbastanza sicuro che la donna si stesse riferendo a lui.
- Mamá, Lovino no entiende español – A quelle parole la mamma di Antonio scoppiò in una fragorosa risata e dopo aver lasciato andare Lovino tornò a fissarlo sorridente. Passò con dolcezza una mano sulla guancia dell'ospite per poi continuare a parlare.
- Non sapevo che non parlassi spagnolo niño. Pensavo che Antonio te lo avesse insegnato almeno un poco. Comunque sono davvero muy feliz di conoscerte anche perché ho sento tanto parlare di te. Soy Maria, la mamá de Antonio e tu sei proprio un bel ragazzo. - La voce della donna era davvero simile a quella del suo moroso, quel tono calmo e vellutato piaceva moltissimo a Lovino che imbarazzato ricambiò il saluto. Era piuttosto impacciato e teso, a differenza di Feliciano, lui aveva molte più difficoltà ad interagire con gli sconosciuti e la situazione peggiorava se si trovava di fronte ad una persona a cui doveva fare buona impressione.
La
donna alternò lo sguardo fra il figlio e l'ospite regalando
ad
entrambi occhiate amorevoli e dolci sorrisi, poi invitò i
due ad
entrare in casa aggiungendo anche che si era alzata all'alba per
preparare un'ottima colazione per loro. Dopo aver recuperato i
bagagli i due ragazzi la seguirono attraverso l'enorme giardino, la
donna li anticipò anche nell'ingresso e, dopo aver scambiato
qualche
veloce parola in spagnolo con Antonio, si congedò
aggiungendo che li
aspettava fra dieci minuti in cucina.
Anticipando
le mosse del fidanzato, Antonio prese Lovino per mano e ignorando le
sue continue occhiatacce lo condusse al piano di sopra. Superarono
una lunga rampa di scale arrivando così in un grande
corridoio
piuttosto illuminato. Il pavimento di terracotta faceva risuonare i
loro passi e l'ampia specchiera che occupava parte della parete
destra rifletteva muta le loro immagini speculari. Lo spagnolo si
fermò qualche secondo indicando l'unica porta presente su
quel lato
del corridoio.
- Quello mi amor è il bagno, mentre questa è la nostra stanza. - Antonio si fermò davanti alla seconda porta presente sulla parete opposta alla specchiera. Aspettò qualche secondo per dare il tempo a Lovino di memorizzare l'ubicazione delle varie stanze poi, con la solita calma, aprì la porta della sua vecchia camera. Un letto a una piazza e mezzo troneggiava al centro dell'angusto spazio, che inseme ad una scrivania piena di vecchi libri e ad un grande armadio di legno erano gli unici mobili presenti; alle pareti erano ancora attaccati vari poster colorati e qualche foto ingiallita dal tempo.
Lovino si guardò intorno molto attentamente e respirò a pieni polmoni l'aria di cui erano impregnati quei pochi oggetti, voleva sentire l'odore che aveva il mondo di Antonio prima che lui entrasse nella sua vita. Si avvicinò alla scrivania osservando distratto i vecchi libri di scuola del ragazzo e nella traballante pila impolverata trovò anche alcuni testi di italiano. Lo spagnolo, dopo aver richiuso la porta alle loro spalle, appoggiò entrambi i bagagli vicino al letto e si avvicinò all'italiano, quando fu a pochi centimetri da Lovino si concesse il lusso di far passare le sue braccia attorno alla vita del più piccolo, unendo così i loro corpi in un ennesimo abbraccio. Antonio sapeva che Lovino era abbastanza di malumore, ma decise comunque di azzardare qualche lieve bacino sul collo.
- Antonio. - Mormorò con voce non particolarmente alterata l'italiano mentre inclinava appena la testa di lato per favorire i movimenti dell'altro.
- Dimmi amor. - Antonio spostò le labbra appena dietro il lobo del ragazzo scendendo poi per tutta la lunghezza del collo. Arrivato al punto in cui la profumata pelle di Lovino scompariva sotto la maglietta fece a ritroso il percorso appena concluso.
- Mi spieghi da dove diavolo ti è venuta fuori l'idea di non dirmi che mi stavi portando a casa a conoscere i tuoi genitori ?! - Il tono di voce del più piccolo si era fatto più duro, ma continuava a rimare fermo in quell'abituale posizione per ricevere le dolci attenzioni del fidanzato.
-
Volevo farti una sorpresa amor. Poi ormai era tempo che tu li
conoscessi. Io la tua mamma e il tuo papà li ho incontrati
da un
pezzo. - L'italiano sentì le braccia di Antonio che
rafforzavano
appena la stretta sui suoi fianchi e avvertì distintamente
lo
spagnolo mentre cominciava a strusciarsi contro il suo sedere. Si
lasciò sfuggire un piccolo mugolio intanto che la sua mente
andava
inevitabilmente a ricordare l'ansia e il panico che aveva provato nel
presentare Antonio ai suoi genitori. Già aveva dovuto penare
per
confessare, più a suo padre che a sua madre, il sesso del
suo
fidanzato, il peggio della serata però era stato Feliciano e
la sua
insana curiosità perversa in base alle dinamiche del
rapporto che
legava il suo fratellone a quel bel ragazzo spagnolo tutto
sorridente. L'esperienza però si era conclusa piuttosto
bene, i suoi
genitori erano stati adorabili e nonostante un forte imbarazzo
iniziale avevano subito accettato Antonio come potenziale membro
della scomposta famiglia Vargas. Poi, appena qualche mese dopo,
Lovino aveva avuto la sua giusta vendetta sul fratellino quando
quest'ultimo portò a casa il suo imbarazzatissimo moroso
tedesco.
La
voce calda di Antonio lo riportò presto alla
realtà e una presenza
piuttosto dura premuta sul suo fondo schiena gli fece un veloce
riassunto sulla situazione da cui si era estraniato per qualche
istante.
- Niño, facciamo l'amore? - Lo spagnolo soffiò queste poche parole direttamente nell'orecchio del più piccolo che, dopo essere stato scosso da un leggero brivido, con un movimento piuttosto rapido si sciolse dall'abbraccio di Antonio. Si allontanò di qualche altro centimetro dal fidanzato e prima di rispondere alla sua sfacciata domanda, decise di colpire con un calcio piuttosto preciso la caviglia del fidanzato.
- Ma secondo te?! Già ti dovrei ammazzare per avermi portato a casa tua senza avvertire, sono del tutto impreparato a conoscere i tuoi genitori e in più mi chiedi pure di fare l'amore con loro al piano di sotto ?! - La voce di Lovino era piuttosto acuta, chiaro segno di palese imbarazzo, e anche le sue guance si erano tinte di una leggera sfumatura rosata. Antonio, dopo essersi ripreso da quell'inaspettata aggressione, tornò ad avvicinarsi con prudenza all'italiano e dopo aver mormorato delle inutili scuse cercò di cambiare argomento sperando di far tornare a Lovino un po' di buon umore o almeno di farlo sentire più a suo agio.
- Hai ragione Lovino, scusa. - La voce dolce e sincera di Antonio gli fecero passare quasi subito gran parte della rabbia e notando il tangibile miglioramento dell'umore dell'italiano Antonio decise di riprendere il discorso. - Allora cosa ti sembra della mia cameretta ? - Lo spagnolo allargò platealmente le braccia come per indicare l'angusto ambiente che li circondava invitando Lovino a continuare a curiosare fra i vecchi ricordi della sua infanzia.
Il ragazzo più piccolo riprese l'attività che aveva dovuto abbandonare pochi minuti prima e, dopo aver passato in rassegna la scrivania, si avvicinò alla parte di muro tappezzata da poster stropicciati e alcune vecchie foto. A Lovino sfuggì un tenero sorriso nel vedere quei logori pezzi di carta plastificata che rinchiudevano l'immagine di Antonio da bambino in mezzo ai suoi fratelli e sorelle. Scorrendo con lo sguardo sulle varie foto ne vide una in particolare che catturò la sua attenzione; alzò velocemente il braccio andando poi a strappare con poca grazia il sottile pezzo di carta dalla bacheca di compensato a cui era attaccata per mezzo di una puntina. Continuò a fissare attento la foto che teneva ben stretta fra le mani, poi improvvisamente si voltò verso il fidanzato sventolandogliela sotto il naso.
- E questa cosa sarebbe o per meglio dire chi è quella zoccola che stai baciando in questa cazzo di foto? - Il tono di Lovino era tornato alterato e Antonio faticò non poco per recuperare l'oggetto incriminato. Non appena riuscì a mettere a fuoco l'immagine impressa sulla pellicola capì cosa aveva potuto infastidire il fidanzato a tal punto da farlo diventare isterico. La foto lo ritraeva mentre baciava in maniera molto poco casta una prosperosa ragazza castana.
- Amor è una foto di un secolo fa. Questa è la mia ex ragazza, una storia morta e spolta ancora prima che ci conoscessimo, qui avrò avuto appena vent'anni. - Il tono sicuro di Antonio non riuscì però a calmare Lovino. L'italiano non riusciva a staccare gli occhi da quell'immagine, vedere il suo, e sottolineiamo suo, moroso così impegnato a baciare qualcuno che non fosse lui, gli faceva montare una furente gelosia. Sapeva benissimo di non essere la prima storia dello spagnolo, come era al corrente del fatto che il ragazzo non aveva perso la verginità con lui a differenza dell'italiano, ma trovarsi faccia faccia con la prorompente figura dell'ex era qualcosa che lo turbava profondamente.
Dal
canto suo, Antonio era perfettamente consapevole delle grandi
insicurezze che Lovino manifestava sotto forma di sfuriate o di
infantili capricci, aveva da tempo imparato a conoscerlo e ora doveva
riuscire a calmarlo. L'italiano era già abbastanza stressato
dalla
scoperta della meta ultima del loro viaggio, doveva affrontare la
pressione dell'incontro con i suoi genitori e l'aver trovato quella
vecchia foto in camera sua gli aveva finalmente offerto il pretesto
giusto per far esplodere, stranamente contro di lui, tutti i suoi
dubbi e le sue frustrazioni.
Lo
spagnolo cercò inutilmente di abbracciare il più
piccolo, ma
quest'ultimo continuava a scansarsi e non appena riuscì a
recuperare
la foto dalle mani di Antonio la ridusse in tanti piccoli coriandoli
di carta impossibili da ricongiungere.
-
Ecco bastardo, così impari a conservare foto del genere. -
Il tono
della sua voce era ancora freddo e arrabbiato anche se gli occhi
dell'italiano erano già da qualche minuto velati da una
sottile
patina acquosa che rappresentava un chiaro preludio alle lacrime che
Lovino si sforzava sempre di trattenere il più possibile.
Detestava
piangere e, in particolare, detestava farlo davanti ad Antonio, ma
ormai era arrivato al limite e malgrado tutti i suoi sforzi qualche
cristallina goccia salata aveva già cominciato a pizzicargli
fastidiosamente gli angoli degli occhi. Prima che riuscisse a fare
qualsiasi cosa, Lovino si sentì avvolgere in un dolce
abbraccio e
sentì le soffici labbra dello spagnolo posarsi delicatamente
sulla
sua bocca. Antonio riusciva a trasmettere bene le sue emozioni
attraverso gli occhi o mediante quel favoloso sorriso solare, ma
nulla faceva sentire Lovino più amato che un bacio di quelli
che
solo il suo moroso sapeva dargli. Solitamente per calmare un piccolo
sfogo bastava quello a far rilassare l'italiano e infatti, non appena
i due furono obbligati a staccarsi, più per mancanza d'aria
che per
altro, il ragazzo più grande potè constatare, con
suo enorme
sollievo, che il suo infallibile rimedio aveva funzionato ancora una
volta.
Sicuramente
un altro bacio non avrebbe che migliorato le cose e prima ancora che
Antonio riuscisse a finire di formulare questo pensiero aveva
già
incominciato a baciare l'italiano per la seconda volta. Adorava il
modo così naturale con cui Lovino si lasciava totalmente
andare fra
le sue braccia e sapere di essere l'unica persona al mondo capace di
suscitare queste bollenti reazioni in quel freddo ragazzino
scorbutico lo faceva eccitare ogni volta, questa consapevolezza lo
mandava in estasi ubriacandolo di un precario senso di potere che si
tramutava praticamente ogni volta in una brillante e passionale
performance sotto le coperte.
- Te quiero mi amor. - Lo spagnolo soffiò queste poche dolci parole direttamente sulle labbra gonfie dell'italiano che per tutta risposta strosciò il bacino contro quello del fidanzato. Antonio interpretò quel gesto così sensuale come un esplicito invito e senza fare troppi complimenti fece scivolare una mano all'interno dei jeans non particolarmente attillati del ragazzo più piccolo, con i polpastrelli andò a saggiare la soda consistenza del sedere del fidanzato mentre lo stringeva maggiormente a sé con il braccio libero. Beandosi dei piccoli versetti che riusciva a strappare a Lovino, Antonio cominciò a baciarlo nuovamente scendendo poi lungo la morbida linea del collo dove lasciò un segno rosso piuttosto marcato.
Lovino
cercò, inutilmente, di opporre una blanda resistenza,
insomma erano
appena arrivati a casa dei suoi genitori e sua madre li aveva appena
visti in cortile mentre si baciavano, l'ultima cosa di cui aveva
bisogno adesso l'italiano era di farsi trovare nuovamente in
atteggiamenti intimi da uno qualsiasi dei parenti di Antonio. Pochi
istanti dopo però aveva ceduto alle sensuali tentazioni
dello
spagnolo e ora si ritrovavano entrambi stesi sul piccolo letto
intenti a mantenere i loro corpi il più possibile
appiccicati.
Antonio
continuava a baciarlo e lui non poteva fare altro che ricambiarlo con
altrettanta foga. Ben presto le mani del ragazzo più grande
s'infilarono sotto la maglietta di Lovino, le veloci dita di Antonio
andarono ad accarezzare più volte i suoi fianchi mentre
continuava a
far cozzare il suo bacino contro quello dell'italiano. Dopo qualche
altro minuto di quelle sensuali coccole, Lovino decise di ricambiare,
in maniera più esplicita, le attenzioni che gli erano state
riservate; con un unico rapido movimento andò a sbottonare
la zip
dei jeans scoloriti di Antonio facendo poi scomparire la propria mano
all'interno dei boxer attillati del fidanzato. Lo spagnolo, a
quell'inaspettato quanto piacevole contatto, fece leva con le braccia
sul materasso morbido per riuscire a distanziare di appena qualche
centimetro il suo corpo da quello dell'italiano, agevolando
così i
movimenti di quest'ultimo.
Antonio era totalmente concentrato sulla mano calda di Lovino, al momento per lui non esisteva altro che quel piccolo ragazzo capriccioso che lo stava letteralmente portando in paradiso, e senza accorgersene cominciò a mormorare il suo nome. Sentiva il suo corpo fremere grazie a quelle languide carezze e ormai poteva già pregustare l'appagante sensazione che avrebbe provato entro pochi minuti. Sfortunatamente per lui però, Lovino improvvisamente tolse la mano delle sue mutande e, aiutato più dalla precaria posizione di equilibrio in cui si trovava lo spagnolo che dalla sua esigua forza, diede al ragazzo più grande uno spintone che lo fece ruzzolare giù dal letto.
- Lovino !! - La voce di Antonio era parecchio sorpresa, così come si poteva leggere lo stupore per quello che ara appena accaduto anche nei suoi confusi occhi verdi. Continuava a fissare l'italiano che, senza degnarlo di uno sguardo, si stava ricomponendo sistemandosi prima i vestiti poi cercando di pettinarsi i capelli alla meno peggio. - Sei impazzito Amor ?! - Continuò lo spagnolo cercando di ottenere una qualsiasi risposta.
- Antonio sei indecente ! E non mi riferisco solo all'aria da arrapato insoddisfatto con cui mi fissi. Hanno bussato alla porta, ecco perché ti ho spinto via. Ma è possibile che tu non senta mai nulla quando facciamo certe cose, se fosse per te potrebbe anche scoppiare una guerra e non te ne accorgeresti. - L'italiano tornò finalmente a rivolgere lo sguardo verso il fidanzato e sollecitandolo ad alzarsi, si avvinò alla porta.
- Scusami Lovi, è che sono troppo concentrato su di te per accorgermi di altro. - Imbarazzato, Antonio cercò di sistemarsi alla meno peggio e, dopo pochi secondi, raggiunse il fidanzato e prima di aprire la porta diede un veloce bacio sulle labbra imbronciate di Lovino.
Non appena poté vedere fuori, Antonio si rese conto che ad interromperli non era stato altro che una delle sue sorelle più piccole. La bambina, di circa nove anni, era ferma appena qualche centimetro prima della soglia della stanza e fissava con aria divertita il fratello che tutto imbarazzato, dopo averla salutata affettuosamente, la stava presentando all'italiano.
- Lovino, questa è mia sorella piccola, si chiama Carmen. - Fece una piccola pausa continuando poi rivolgendosi alla bambina. - E Carmen, este es mi novio, su nombre es Lovino. - Antonio alternò lo sguardo dalla sorella all'italiano e sorrise nel vederli mentre si stringevano la mano. L'italiano si fermò qualche secondo ad osservare meglio la sua piccola interlocutrice, i due si somigliavano quasi quanto lui e Feliciano. Avevano lo stesso colore di capelli, gli stessi lineamenti e lo stesso taglio degli occhi, l'unica differenza era che quelli della bambina non erano versi ma avevano delle sfumature più ambrate.
- Che le hai detto? - chiese qualche istante dopo Lovino. Antonio lo fissò stupito poi gli rivolse l'ennesimo sorriso e avvicinandosi al suo orecchio gli mormorò piano la risposta.
- Le ho detto che ti chiami Lovino e che sei il mio fidanzato. - Terminata la frase, lo spagnolo depose un lieve bacio appena dietro il lobo dell'italiano, allantandosi poi abbastanza in fretta per vedere l'imbarazzo che colorava ancora una volta di rosso le guance del più piccolo.
La
bambina continuava a fissarli avvolta nel suo infantile vestitino
rosa e interruppe nuovamente i due avvertendoli che la mamma l'aveva
mandata a chiamarli per ricordargli che era pronta la colazione e che
li stava aspettando in cucina.
Antonio
tornò a concentrarsi sulla sorella e dopo averle
affettuosamente
scompigliato i capelli la incitò a fargli strada. Diede una
mano
alla bambina e con l'altra afferrò quella di un imbarazzato
Lovino
che stava davvero cominciando ad impanicarsi per l'imminente incontro
con tutta la famigliola Carriedo al completo.
Lo spagnolo si rese conto di quello stato d'ansia del fidanzato e strinse maggiormente la mano attorno a quella dell'italiano. Non mancò di rassicurarlo anche con qualche dolce parola. - No pasa nada mi niño. -
Lovino annuì deglutendo un paio di volte a vuoto, poi un pensiero gli fece gelare il sangue. Si affrettò a dare un tirone alla mano del fidanzato per attirare la sua attenzione. - Antonio, non è che tua sorella ci ha visti prima ?! - Lo spagnolo capì immediatamente il perché dell'urgenza con cui Lovino aveva attirato la sua attenzione e con dolcezza chiese alla sorellina se si fosse limitata esclusivamente a bussare. Dopo aver sentito attentamente le parole della piccola, Antonio si voltò nuovamente verso l'italiano.
- Ha detto che ha bussato e non è entrata perché la mamma le ha detto che ci stavamo facendo le coccole e quindi eravamo impegnati. - La voce e l'espressione di Antonio erano totalmente tranquille e rilassate anche dopo quella risposta che aveva mandato Lovino ancora più nel panico e ormai erano praticamente arrivati in cucina.
FINE SECONDA PARTE
Ed eccoci qua alla fine.
Vi ringrazio ancora per essere arrivati fin qui e
spero che abbiate la voglia di lasciarmi un commentino.
Un bacio <3 e a presto.
Un grazie speciale a :
LaDy M: sono davvero contentissima che la storia ti sia piaciuta anche perché sono stata un po' combattuta, non sapevo se scriverla o meno. Quindi il sapere che l'hai apprezzata tanto mi rende davvero felicissima °w° spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che tu abbia voglia di lasciare un commentino anche stavolta :3 bacione <3
bianfre: grazie mille °w° spero di averti accontentata con questo capitolo XD Fra poco ci sarà anche il fatidico incontro con tutta l'allegra famigliola riunita ^-^ un bacione <3
becky: grazie davvero per i commentino delizioso e per tutti i bellissimi complimenti che mi hai fatto <3 spero davvero di sentirti di nuovo e magari anche di leggere la tua Spanano °w° un bacione <3
Sui: oddio sono davvero contenta che ti sia piaciuta la mia idea e spero anche che continuerai a pensarla così anche dopo aver letto questo capito! Diciamo che il bello deve ancora venire XD un bacione <3
SethHorus: sono davvero troppo felice del tuo commento *_* grazie mille, davvero mi ha fatto tantissimo piacere leggere quello che pensi della mia storia e spero di averla continuata in modo adeguato alle tue aspettative :3 Si, diciamo che la tedesca serviva proprio a depistare dalla meta ultima. XD Un bacione e ancora grazie <3
smary: la mia adorabile e adorata Nee – chan <3 Grazie mille per il tuo splendido commento *_* addirittura con i punti :3 sappi che ho adorato vedere quanto amore e impegno hai messo nella tua meravigliosa recensione e ti voglio chiedere scusa per averci messo tantissimo ad aggiornare, ma almeno ce l'ho fatta. Sperando che ti piaccia e ringraziandoti per tutto concludo ricordandoti quanto sei importante per me *_* un bacione enorme tosorina mia <3 e ancora grazie di tutto X3